Itinerari Partigiani
near San Bartolomeo, Piemonte (Italia)
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Trail photos
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Itinerary description
Giro ad anello delle Borgate da San Bartolomeo:Colletto/Truna/Maurin/Baudinet/Colletto/San Bartolomeo
Dopo il durissimo rastrellamento del dicembre 1944, i partigiani delle Formazioni “R” (Rinnovamento) della Val Pesio e delle Valli monregalesi, al comando del cap. Piero Cosa e di Dino Giacosa, iniziarono a riorganizzarsi. Seguendo le direttive del Comando regionale, che indicava in 700 partigiani il numero minimo per costituire una Divisione, raggrupparono le brigate Pesio, Josina, Lurisia e Fossano nella IIIª Divisione Alpi Fossano, e le brigate Ellero, Maudagna, Corsaglia e Mondovì nella Vª Divisione Alpi Mondovì.
Dalla pianura dove si erano rifugiati dopo il rastrellamento, i ribelli iniziarono a tornare in val Pesio all’inizio del 1945, utilizzando come basi le borgate sparse nei boschi. I fascisti fin dal febbraio avevano tentato alcune puntate per sondare il terreno e valutare la dislocazione e la consistenza delle forze partigiane che, a loro volta erano passate all’attacco: il 2 marzo a Borgo San Giuseppe, alle porte di Cuneo, avevano assaltato il posto di bocco, prelevando armi e munizioni. Fu un duro colpo al morale e all’orgoglio dei fascisti, anche perché i 12 brigatisti catturati vennero rilasciati, ma costretti a tornare dal loro comandante provinciale in mutande. Due giorni dopo, in Val Ellero, un assalto alla caserma di Roccaforte costò la vita a un partigiano ed alcuni feriti, ma indusse i fascisti a lasciare il paese nei giorni successivi, però con una tragica scia di esecuzioni di partigiani e civili, tra cui tre ragazze che erano state prima tenute in ostaggio e torturate.
ATTACCO ALLA VAL PESIO
Il 6 marzo un reparto fascista della Divisione “Littorio” attaccò la Valle Pesio, rastrellando i due versanti e raggiungendo San Bartolomeo con autoblinde e camion. Due file di armati uscirono dal paese in direzioni opposte, assalendo il distaccamento partigiano di Tetti Cicioni e, con forze maggiori, quelli nella zona di Cavaletto Soprano e delle borgate Burdei, Colletto e Truna. L’itinerario che proponiamo ci porterà in queste ed altri piccoli borghi ormai quasi tutti disabitati, tra gli splendidi boschi, a cavallo tra la val Pesio e il vallone di Lurisia.
Cenni storici tratti da:Viaggio nel Monregalese
Dopo il durissimo rastrellamento del dicembre 1944, i partigiani delle Formazioni “R” (Rinnovamento) della Val Pesio e delle Valli monregalesi, al comando del cap. Piero Cosa e di Dino Giacosa, iniziarono a riorganizzarsi. Seguendo le direttive del Comando regionale, che indicava in 700 partigiani il numero minimo per costituire una Divisione, raggrupparono le brigate Pesio, Josina, Lurisia e Fossano nella IIIª Divisione Alpi Fossano, e le brigate Ellero, Maudagna, Corsaglia e Mondovì nella Vª Divisione Alpi Mondovì.
Dalla pianura dove si erano rifugiati dopo il rastrellamento, i ribelli iniziarono a tornare in val Pesio all’inizio del 1945, utilizzando come basi le borgate sparse nei boschi. I fascisti fin dal febbraio avevano tentato alcune puntate per sondare il terreno e valutare la dislocazione e la consistenza delle forze partigiane che, a loro volta erano passate all’attacco: il 2 marzo a Borgo San Giuseppe, alle porte di Cuneo, avevano assaltato il posto di bocco, prelevando armi e munizioni. Fu un duro colpo al morale e all’orgoglio dei fascisti, anche perché i 12 brigatisti catturati vennero rilasciati, ma costretti a tornare dal loro comandante provinciale in mutande. Due giorni dopo, in Val Ellero, un assalto alla caserma di Roccaforte costò la vita a un partigiano ed alcuni feriti, ma indusse i fascisti a lasciare il paese nei giorni successivi, però con una tragica scia di esecuzioni di partigiani e civili, tra cui tre ragazze che erano state prima tenute in ostaggio e torturate.
ATTACCO ALLA VAL PESIO
Il 6 marzo un reparto fascista della Divisione “Littorio” attaccò la Valle Pesio, rastrellando i due versanti e raggiungendo San Bartolomeo con autoblinde e camion. Due file di armati uscirono dal paese in direzioni opposte, assalendo il distaccamento partigiano di Tetti Cicioni e, con forze maggiori, quelli nella zona di Cavaletto Soprano e delle borgate Burdei, Colletto e Truna. L’itinerario che proponiamo ci porterà in queste ed altri piccoli borghi ormai quasi tutti disabitati, tra gli splendidi boschi, a cavallo tra la val Pesio e il vallone di Lurisia.
Cenni storici tratti da:Viaggio nel Monregalese
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