ISTANBUL Due passi a Sultanahmet
near Emin Sinan Mahallesi, İstanbul (Türkiye)
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CISTERNA BASILICA
La Cisterna Basilica (in lingua turca Yerebatan Sarnıcı oppure Yerebatan Sarayı, letteralmente "palazzo sommerso") è la più grande cisterna sotterranea ancora conservata ad Istanbul. La cisterna fu costruita nel 532 dall'imperatore Giustiniano I durante il periodo più prospero dell'Impero romano d'Oriente, ampliando e rivoluzionando una struttura preesistente risalente all'epoca della reggenza dell'imperatore Costantino. La cisterna era alimentata dall'acquedotto di Valente, un acquedotto, tra i più lunghi della romanità, che portava acqua fin dalla foresta di Belgrado e poteva contenere fino ad 80 milioni di litri d'acqua. L'acqua proveniente dalla cisterna serviva i ricchi palazzi della zona. Dopo la conquista di Istanbul, nel 1453, l'acqua serviva ad irrigare i giardini del Topkapı, residenza dei sultani. Successivamente la cisterna cadde in disuso, poiché gli Ottomani, ligi alle rigide regole islamiche, preferivano l'utilizzo dell'acqua corrente piuttosto che di quella proveniente da pozzi o cisterne
HAGIA SOPHIA
HAGIA SOPHIA ufficialmente nota come Grande Moschea Benedetta della Santa Sofia (in turco: Ayasofya-i Kebîr Câmi-i Şerîfi), e anche conosciuta come Basilica di Santa Sofia, è uno dei principali luoghi di culto di Istanbul. Si trova nel distretto di Fatih, nel mahalle di Sultanahmet. Dedicato alla Sophia (la sapienza di Dio), dal 537 al 1453 l'edificio fu cattedrale cristiana bizantina (sede del Patriarcato di Costantinopoli, a eccezione di un breve periodo tra il 1204 e il 1261 quando fu convertito dai crociati sotto l'Impero latino di Costantinopoli a cattedrale cattolica di rito romano). Divenne moschea ottomana il 29 maggio 1453 e tale rimase fino al 1931, quando fu sconsacrata. Il 1º febbraio 1935 divenne un museo. Il 10 luglio 2020, con un decreto presidenziale, è stata nuovamente aperta al culto islamico. Il successivo 24 luglio si è quindi svolta, in presenza del presidente turco Erdoğan, la prima preghiera pubblica islamica.
PALAZZO TOPKAPI
Il Palazzo di Topkapı, o Serraglio di Topkapı (in turco Topkapı Sarayı[2]; turco ottomano طوپقپو سرايى) è il complesso palaziale che fu a un tempo residenza del sultano ottomano e centro amministrativo dell'Impero ottomano dalla seconda metà del XV secolo al 1856. Costruito per volontà di Maometto II sul cosiddetto "Promontorio del Serraglio" (in turco: Sarayburnu) per dominare sulla città di Costantinopoli (attuale Istanbul), era originariamente conosciuto come Yeni Saray, anche Saray-ı Cedîd-i Âmire, lett. "Nuovo Serraglio/Palazzo" in contrapposizione al "Vecchio Palazzo" che i turchi avevano ereditato dagli imperatori bizantini. Venne ribattezzato "Topkapı" (lett. "Cancello del Cannone") solo nel XIX secolo. Il complesso fu oggetto di numerosi ampliamenti e restauri per oltre tre secoli (i più noti dei quali successivi al terremoto del 1509 ed al grande incendio che devastò il palazzo nel 1665), salvo poi il venir progressivamente abbandonato dai sultani in funzione di più moderne residenze nel corso dell'Ottocento. Ridimensionato a semplice sede della tesoreria (hazine), della libreria imperiale e della zecca di stato per volontà del sultano Abdülmecid I nel 1856, divenne il primo grande museo della Repubblica di Turchia nel 1924.
MOSCHEA BLU
La Sultanahmet camii o Sultan Ahmet camii (pronuncia [ˈʤaːmi.i]), meglio conosciuta come Moschea Blu, è una delle più importanti moschee di Istanbul, costruita dall'architetto turco di origine albanese Sedefkar Mehmed Agha. Essa si trova nel distretto di Fatih (che coincide con la città murata), nel mahalle (quartiere) di Sultanahmet, che prende il nome dalla moschea stessa.
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