Isola di Buyukada

Decidiamo di visitare l isola di BuyuKada. Arrivati alla stazione marittima Besiktas, pochissimi parlavano inglese e prima di capire come muoverci, abbiamo perso un po di tempo. Acquistiamo la Istanbul card, nelle macchinette gialle dentro alla stazione. Ricarichiamo 100 lire. Scopriamo che fuori della stazione marittima ci sono linee private e così, non utilizziamo la card in questa occasione, ma compriamo nel piccolo box 2 biglietti che son costati lire 66 per la sola andata. Il transfert in barca è bello, si viaggia ammirando Istanbul, il Corno d'oro e la costa antistante. Arriviamo sull'isola dopo circa 15 miglia di navigazione, un oretta circa. L'isola brulica di negozietti e turisti e decidiamo di iniziare il nostro camino alla ricerca di un pò di natura e tranquillità. Percorriamo un lungo viale in salita per 1.5 km, poi lasciamo la strada asfaltata per girare a sx e prendere una stradina in salita con scale che ci conduce in un bosco. Da qui sempre attraverso sentierini evidenti, arriviamo su nella località Monastir e poi procediamo verso il grande stabile abbandonato e recintato che si presenta davanti a noi. È veramente enorme, tutto in legno. La facciata, i tetti, pericolanti, ma comunque ricco di fascino. Dietro il cancello leggiamo in parte la storia. Fu costruito da uno dei più famosi architetti del tempo, Vallaury, che realizzo uno dei più grandi edifici in legno al mondo per quei tempi. Doveva diventare un Albergo di lusso anche per chi viaggiava sul famoso Oriente espress. Non fu mai aperto per motiivi politici e finanziari e qualche hanno dopo, una benefatrice, lo acquisto per 3700 lire per donarlo a un associazione dei bambini greci, come orfanotrofio. Tornando al trekking, lasciato lo stabile in legno, cerchiamo una via in mezzo alla vegetazione per riprendere il sentiero principale. Il tratto in mezzo alla macchia è leggibile e semplice. Percorso in discesa ci porta in un piazzale dove è presente un area di ristoro. Oggi è una giornata di festa per la Turchia e tante persone salgono nella ripida strada della chiesa di Aya Yorgi. Preferiamo all inizio del percorso, lasciare la folla e svoltare a destra per immetterci nel bosco . Il sentiero è delizioso, ben tenuto in mezzo ai pini e alla macchia. Poi proseguendo, troviamo le indicazioni per il faro. Il cancello è chiuso e quindi costeggiamo la rete esterna per poi proseguire. Arrivati all'incrocio, verifichiamo che i tempi son giusti per riprendere il traghetto. Facciamo bene, giù una lunghissima fila ci attende per imbarcarci e tornare a Istanbul. Nel complesso una bella esperienza per tutti quelli che amano un giorno di vacanza, nella natura con un pizzico di avventura😊🚶‍♂️