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Il popolo di Casanova dell'Alpe e la valle del Bidente di Pietrapazza (Ponte del Faggio - Strabatenza - Casanova dell'Alpe)

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Trail stats

Distance
7.26 mi
Elevation gain
2,343 ft
Technical difficulty
Difficult
Elevation loss
2,343 ft
Max elevation
3,157 ft
TrailRank 
40
Min elevation
1,438 ft
Trail type
Loop
Time
5 hours 5 minutes
Coordinates
3823
Uploaded
May 13, 2021
Recorded
May 2021
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near Poggio Lastra, Emilia-Romagna (Italia)

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Itinerary description

Lo ammetto, è una delle mie escursioni preferite.
La prima uscita nelle Foreste Casentinesi fu proprio qui anni fa, e ci torno sempre molto volentieri.

Dal punto di vista storico, il percorso offre infatti numerosissimi spunti, senza tralasciare naturalmente quello naturalistico-ambientale ugualmente interessante.

La partenza è nei pressi di Ponte del Faggio, poco dopo aver passato Ca' di Veroli. Se siete di passaggio in estate o tarda primavera, noterete parecchie persone giunte qui per rinfrescarsi nelle acque del Bidente di Pietrapazza, che proprio nei pressi di Ca' di Veroli e Ca' Morelli offre delle pozze incredibilmente affascinanti.

Il sentiero CAI sale lentamente quasi parallelamente alla sterrata. Un cartello indica il sentiero del partigiano Janosik (contrassegnato da una stella rossa), ma noi proseguiamo per Strabatenza (dove comunque poi si ricongiungerà ad un certo punto). Prima di arrivarvi, oltrepassiamo il rifugio di Trappisa di Sotto, rimetto a sesto ed ora pienamente funzionante, grazie al meritevole impegno di alcuni ragazzi di Bagno di Romagna, San Piero e dintorni che hanno creduto in questo progetto.

Giunti a Strabatenza, notiamo oramai poche case.Ciò è dovuto - spopolamento a parte - all'opera della Forestale che tra gli anni 60 e 70, con il pretesto della realizzazione di infrastrutture considerate prioritarie dette luogo ad una serie di esplosioni con tanto di dinamite (potete trovare alcuni aneddoti qui https://www.trappisa.it/strabatenza/).
Strabatenza fu anche il luogo dove per un certo periodo si stabilì il nucleo di quella che divenne poi l'8 Brigata Garibaldi, nel corso della guerra di Liberazione del nazifascismo negli anni '43-'44.

Proprio alla Resistenza partigiana è dedicato il sentiero del partigiano Janosik (nome di battaglia di Giorgio Ceredi), un percorso di alcuni km realizzato da un paio di anni in questi luoghi. Il nostro sentiero ne percorre una parte, finché non si giunge all'inconfondibile rudere de "I Fondi", oramai fotografato in ogni salsa (ma sempre bello da rivedere).

A questo punto non si prosegue, ma si torna qualche metro indietro, seguendo un sentiero NON SEGNATO (dunque prestare molta attenzione, dal momento che non è sottoposto a manutenzione, se non in forma del tutto volontaria e occasionale) denominato di Ripastretta, che consente dopo una costante e faticosa salita che costeggia il Fosso di ritrovarsi sulla strada forestale a qualche centinaio di metri da Casanova dell'Alpe.

Molto bello va detto il panorama, che ora mostra (a parte la Diga) tutta la valle di Ridracoli. Facendo attenzione si può ben osservare anche l'altopiano di San Paolo in Alpe.

Raggiungiamo Casanova per una sosta per il pranzo, osservando la vecchia Scuola, la Chiesa di Santa Maria del Carmine e il Cimitero. Anche Casanova porta le tracce della Resistenza: proprio nel suo cimitero vengono ricordati i partigiani uccisi per rappresaglia durante il rastrellamento nazi-fascista dell'aprile del '44. Soltanto uno dei tre partigiani uccisi è stato identificato: Egisto Ruscilli, fucilato il 16 aprile del '44.

Per questa volta decidiamo di non allungare oltre il percorso (possibile varianti a Ridracoli o proseguendo per Pietrapazza/Siepe dell'orso). Riprendiamo il sentiero CAI che con costante discesa lungo la vecchia mulattiera riporta all'auto.

Degno di nota il passaggio a fianco i vecchi ruderi di questa parte della Valle (Le Fiurle e il Trogo), ma anche casolari rimessi in sesto ed ora adibiti a strutture per il pernottamento (Le Cortine di sotto, ora BB La Confluenza). Altre sono ancora in attesa di essere riaperte al pubblico, ma sono un'ottima testimonianza di quella che era la vita in questi luoghi, come il Mulino delle Cortine, posto al fondo valle con una serie di pannelli illustrativi interessanti.

L'escursione termina con il completamento dell'anello, ricongiungendosi al sentiero CAI poco dopo Ponte del Faggio, e ritornando all'auto.

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