Il Monte Serrone passando per Punta Mazza - Montagnone - Rifugio di Iorio - Rifugio Capo d'Acqua.
near Valle di Rio, Lazio (Italia)
Viewed 74 times, downloaded 4 times
Trail photos
Itinerary description
Anello affascinante al confine Occidentale del PNALM tra Lazio e Abruzzo.
Si parte dal comodo parcheggio a Capo d'Acqua dove hanno inizio i sentieri Q1 direzione Monte Serrone e il Q2 diretto al Valico Schiena d'Asino.
Percorrendo in parte la carrareccia lungo il Q1 si arriva ad un area da poco recintata con lo scopo di proteggere degli alberi appena piantati. Poco oltre, aperta e richiusa una piccola recinzione inizia il ripido sentierino che conduce alla carrareccia utilizzata dagli allevatori per controllare il bestiame sulle Coste del Serrone. Lasciata la faggeta e percorsi 600m sulla carrareccia si svolta a destra in corrispondenza di un bollo rosso. Questo tracciato mantenuto da Antonio Rotondi conduce in vetta a Punta Mazza 1776m dove si ha modo di ammirare le vette del Parco ma anche la piana di Sora, i Lepini e il Lago di Posta Fibreno. Sotto si aprono le Coste del Serrone con l'oscura Gola del Lacerno.
Si prosegue su cresta osservando il tracciolino a mezzacosta che conduce al Serrone. La segnaletica del CAI non è più presente essendo il Q1 terminato sotto la base del Montagnone sul quale è possibile salire attraverso un ripido fuori sentiero.
Sulla cima del Montagnone, 1819m, contraddistinta dalla targa commemorativa dedicata al figlio scomparso di Antonio Rotondi, si torna ad ammirare il panorama completo sul PNALM.
Proseguendo su cresta fin dove è possibile si è obbligati a scendere per tornare a camminare più comodamente sul tracciolino sinuoso e panoramico in direzione del Serrone, ad una svolta a destra il sentiero riprende la via di cresta tornando a salire gradualmente, purtroppo nel mio caso mi sono avveduto troppo tardi di questa svolta e per tornare sul tracciato sono stato costretto ad un irto fuori sentiero.
Il Monte Serrone con i suoi 1974m offre un ampia veduta panoramica sul Parco e non solo, nella conca glaciale dabbasso è possibile seguire la traccia che conduce al Valico Schiena d'Asino, per scendere nella conca occorre tornare di poco indietro sui propri passi.
Dopo aver superato piccoli traversi sassosi, si raggiunge il sentiero alpino che conduce al Valico. Non essendoci percorsi segnati dal CAI in questo tratto all'interno dei confini del Parco si è teoricamente in contravvenzione rispetto alle regole assegnate a questa zona, quindi è necessario affrettare il passo per intercettare la segnaletica CAI tornando così a camminare più rilassati.
Superato il Valico, il prossimo obbiettivo e il Rifugio di Iorio per ammirare il panorama del Serrone da un'angolazione diversa.
Dal Rifugio parte il sentiero C5 che attraversa tutta la Cresta di Iorio (fatta in invernale) fino al Valico di Monte Tranquillo ma non c'è tempo per farlo, il meteo avverso porta le prime gocce d'acqua e obbliga ad una veloce discesa sul B4 in direzione della carrareccia segnata dal Q2.
Il desiderio di scattare le ultime foto nel bosco, mi spinge ad un breve fuori sentiero tra i fossi del Faggio Scuro ma il consiglio è quello di proseguire sul comodo B4 fino al Q2.
Una volta sulla carrareccia non rimane che percorrere la lunga discesa di 5km fino al parcheggio passando accanto al Rifugio Capo d'Acqua che segna il confine del Parco.
Si parte dal comodo parcheggio a Capo d'Acqua dove hanno inizio i sentieri Q1 direzione Monte Serrone e il Q2 diretto al Valico Schiena d'Asino.
Percorrendo in parte la carrareccia lungo il Q1 si arriva ad un area da poco recintata con lo scopo di proteggere degli alberi appena piantati. Poco oltre, aperta e richiusa una piccola recinzione inizia il ripido sentierino che conduce alla carrareccia utilizzata dagli allevatori per controllare il bestiame sulle Coste del Serrone. Lasciata la faggeta e percorsi 600m sulla carrareccia si svolta a destra in corrispondenza di un bollo rosso. Questo tracciato mantenuto da Antonio Rotondi conduce in vetta a Punta Mazza 1776m dove si ha modo di ammirare le vette del Parco ma anche la piana di Sora, i Lepini e il Lago di Posta Fibreno. Sotto si aprono le Coste del Serrone con l'oscura Gola del Lacerno.
Si prosegue su cresta osservando il tracciolino a mezzacosta che conduce al Serrone. La segnaletica del CAI non è più presente essendo il Q1 terminato sotto la base del Montagnone sul quale è possibile salire attraverso un ripido fuori sentiero.
Sulla cima del Montagnone, 1819m, contraddistinta dalla targa commemorativa dedicata al figlio scomparso di Antonio Rotondi, si torna ad ammirare il panorama completo sul PNALM.
Proseguendo su cresta fin dove è possibile si è obbligati a scendere per tornare a camminare più comodamente sul tracciolino sinuoso e panoramico in direzione del Serrone, ad una svolta a destra il sentiero riprende la via di cresta tornando a salire gradualmente, purtroppo nel mio caso mi sono avveduto troppo tardi di questa svolta e per tornare sul tracciato sono stato costretto ad un irto fuori sentiero.
Il Monte Serrone con i suoi 1974m offre un ampia veduta panoramica sul Parco e non solo, nella conca glaciale dabbasso è possibile seguire la traccia che conduce al Valico Schiena d'Asino, per scendere nella conca occorre tornare di poco indietro sui propri passi.
Dopo aver superato piccoli traversi sassosi, si raggiunge il sentiero alpino che conduce al Valico. Non essendoci percorsi segnati dal CAI in questo tratto all'interno dei confini del Parco si è teoricamente in contravvenzione rispetto alle regole assegnate a questa zona, quindi è necessario affrettare il passo per intercettare la segnaletica CAI tornando così a camminare più rilassati.
Superato il Valico, il prossimo obbiettivo e il Rifugio di Iorio per ammirare il panorama del Serrone da un'angolazione diversa.
Dal Rifugio parte il sentiero C5 che attraversa tutta la Cresta di Iorio (fatta in invernale) fino al Valico di Monte Tranquillo ma non c'è tempo per farlo, il meteo avverso porta le prime gocce d'acqua e obbliga ad una veloce discesa sul B4 in direzione della carrareccia segnata dal Q2.
Il desiderio di scattare le ultime foto nel bosco, mi spinge ad un breve fuori sentiero tra i fossi del Faggio Scuro ma il consiglio è quello di proseguire sul comodo B4 fino al Q2.
Una volta sulla carrareccia non rimane che percorrere la lunga discesa di 5km fino al parcheggio passando accanto al Rifugio Capo d'Acqua che segna il confine del Parco.
Waypoints
You can add a comment or review this trail
Comments