Il Martellese- Cima Forcone- Monte d' Ugni da Palombaro
near Cantagufo, Abruzzo (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Bellissima escursione in una zona poco frequentata del Parco Nazionale della Majella con lotta tra i pini mughi e discesa nel selvaggio e stupendo vallone di Palombaro.
Partiti dall' area picnic del Feudo d' Ugni (Palombaro), ci teniamo sulla carrareccia (sentiero G4) che sale fino ad entrare nel bosco di Vaduccio ed usciamo poi all' aperto sul Colle Strozzi che ci regala un bellissimo panorama sù gran parte della costa Adriatica sotto di noi.
Arriviamo al ben tenuto Rifugio del Monte d' Ugni e davanti a noi incominciano a farsi vedere i primi pini mughi. Proseguiamo lungo una carrareccia che passa a mezza costa il Monte d' Ugni ed in poco arriviamo all' anch'esso tenuto bene Rifugio del Martellese.
Qui una rapida sosta dove ci godiamo lo stupendo panorama sul Monte Acquaviva e la Cima delle Murelle con dietro il resto del massiccio, ci facciamo coraggio e iniziamo la temutissima sfida all' impenetrabile distesa di pini mughi davanti a noi.
Così, dopo un paio di tentativi andati a vuoto scorgiamo sulla sinistra del colle un sentiero che si apre tra i pini e che ci permette, con tanto di indicazione sù sassi, di toccare prima la vetta del Il Martellese (2259 mt.) e, tornati di poco sù i nostri passi deviazione a destra e sempre sù sentiero ben aperto tra la vegetazione arriviamo alla Cima Forcone (2240 mt.). Torniamo al Rifugio del Martellese, sosta panino con panorama e via alla sfida finale ai pini mughi del Monte d' Ugni (2093 mt.), qui non c'è alcun sentiero e/o vetta ma a prova di esserci stati qualche graffio si riporta a casa ben volentieri.
Non resta ora che tornare indietro proseguendo (sentiero G5) il nostro anello scendendo nello stupendo e selvaggio vallone del Palombaro o del Feudo d' Ugni e le sue gole, dove tra le sue altissime pareti a strapiombo incrociamo innumerevoli camosci intenti ad arrampicarsi, a giocare tra loro e ad ammirarci dall' alto delle stesse.
Man mano che scendiamo le aspre pareti lasciano spazio ad un rigoglioso bosco che ci accompagnerà fino alla macchina, stanchi ma con la mente piena di un'altra memorabile giornata tra i monti e le valli della Majella.
Partiti dall' area picnic del Feudo d' Ugni (Palombaro), ci teniamo sulla carrareccia (sentiero G4) che sale fino ad entrare nel bosco di Vaduccio ed usciamo poi all' aperto sul Colle Strozzi che ci regala un bellissimo panorama sù gran parte della costa Adriatica sotto di noi.
Arriviamo al ben tenuto Rifugio del Monte d' Ugni e davanti a noi incominciano a farsi vedere i primi pini mughi. Proseguiamo lungo una carrareccia che passa a mezza costa il Monte d' Ugni ed in poco arriviamo all' anch'esso tenuto bene Rifugio del Martellese.
Qui una rapida sosta dove ci godiamo lo stupendo panorama sul Monte Acquaviva e la Cima delle Murelle con dietro il resto del massiccio, ci facciamo coraggio e iniziamo la temutissima sfida all' impenetrabile distesa di pini mughi davanti a noi.
Così, dopo un paio di tentativi andati a vuoto scorgiamo sulla sinistra del colle un sentiero che si apre tra i pini e che ci permette, con tanto di indicazione sù sassi, di toccare prima la vetta del Il Martellese (2259 mt.) e, tornati di poco sù i nostri passi deviazione a destra e sempre sù sentiero ben aperto tra la vegetazione arriviamo alla Cima Forcone (2240 mt.). Torniamo al Rifugio del Martellese, sosta panino con panorama e via alla sfida finale ai pini mughi del Monte d' Ugni (2093 mt.), qui non c'è alcun sentiero e/o vetta ma a prova di esserci stati qualche graffio si riporta a casa ben volentieri.
Non resta ora che tornare indietro proseguendo (sentiero G5) il nostro anello scendendo nello stupendo e selvaggio vallone del Palombaro o del Feudo d' Ugni e le sue gole, dove tra le sue altissime pareti a strapiombo incrociamo innumerevoli camosci intenti ad arrampicarsi, a giocare tra loro e ad ammirarci dall' alto delle stesse.
Man mano che scendiamo le aspre pareti lasciano spazio ad un rigoglioso bosco che ci accompagnerà fino alla macchina, stanchi ma con la mente piena di un'altra memorabile giornata tra i monti e le valli della Majella.
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