Il Giro delle 7 fonti nella Terra Ardenza

19 maggio 2020 con Paolo e Giuseppe facciamo il giro delle 7 fonti di Arischia percorrendo sentieri d'altura che vedevano le fatiche stagionali degli uomini di un tempo. La partenza dal centro del paese di Arischia dove c'è la fontana con struttura circolare (1), proseguiamo verso il sentiero degli alpini che inizia proprio dove c'è una cappelletta dedicata a Sant'Antonio ( Sant'Angelo su Igm). Il Sentiero degli alpini termina proprio sulla SS80 dove inizia invece il sentiero Cai che ci condurrà a Fonte Ovindoli (2), sentiero molto bello e panoramico che segue la dorsale alta del fosso del Ferone. Prima di Fonte Ovindoli c'è un'abbeveratoio utilizzato dagli animali. Fonte Ovindoli si trova proprio sotto all'omonimo Colle, piccola sosta e bevuta prima di riprendere la marcia verso il vecchio Castello di Arischia posto nella parte terminale del Fosso del Ferone. Giuseppe non c'era mai stato e sembra un bambino in un negozio di giocattoli...questo è il suo pane. Scendiamo al fosso del Ferone prima però visitiamo un rudere con grotta annessa. Finito il Fosso ci dirigiamo verso le Case Micantoni e poi altro rudere nei pressi anch'esso con grotta molto più grande del precedente. E' sempre uno spettacolo toccare con mano queste vecchie testimonianze create con sudore da chi la vita l'ha vissuta con semplicità e fatica. Prossima tappa la Fonte del Cupo (3) alle pendici del Colle delle Spiazze proprio nei pressi della Provinciale del Vasto dove c'è anche una struttura dedicata a Sant'Antonio. Dalla Fonte del Cupo arriviamo alla Fonte Acqua Fredda (4) passando da "Le Pratelle" dove ci sono molti tholos oramai ridotti a cumuli di pietra. Dalla Fonte Acqua Fredda ci dirigiamo verso Colle Alto e poi Colle Fatubiano fino ad arrivare alla Fonte Nera (5) oramai quasi secca, purtroppo. Tramite la sterrata/sentiero Cai riscendiamo il Fosso di Formaliscia che termina alla Fonte La Vece (6). Da qui alla Fonte degli Archi (7)(bellissima) il passo è breve per poi tornare al centro di Arischia. Un grazie a Paolo e Giuseppe, oramai con loro sempre escursioni interessanti e di notevole spessore