Il borgo abbandonato di Sperone e il Monte Serrone
near Gioia dei Marsi, Abruzzo (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Tempo in movimento 3 ore 30 minuti
Tempo 5 ore 28 minuti
Il 13 Gennaio 1915 alle ore 7:52 un terremoto di magnitudo 7.0 pose fine alla vita di 30.519 persone e diede il colpo di grazia ad un area già di per se povera e disagiata. Tutto il territorio della Marsica venne investito da questo cataclisma e a testimonianza di quell'evento ci rimangono oggi numerosi borghi abbandonati, mentre quelli che hanno resistito, rigenerandosi per quanto possibile vivono ormai da un secolo in una inesorabile depressione economica che ne sta compromettendo l'esistenza.
Il borgo di Sperone venne fondato tra il XI-XII secolo d.C. come fortificazione di controllo tra la valle del Giovenco e quella del Fucino, la torre di avvistamento venne realizzata nel XIII secolo. Il borgo chiamato ai tempi Speron d'Asino, contava circa 200 abitanti, tanti quanti vennero censiti nel 1840, a tesimonianza che il borgo ha per secoli vissuto in uno stato di immobilismo, tenendosi in piedi con la pastorizia, l'agricoltura di sussistenza e il commercio dei funghi. Questo sino al 1915.
Il borgo venne ricostruito poco distante negli anni seguenti ma rimase a lungo isolato, la strada di collegamento venne realizzata solo nel 1950, mentre la luce elettrica venne portata solo negli anni '60. Tali condizioni di difficolta portarono la poca popolazione rimasta ad abbandonare definitivamente il borgo tra il 1963 e il 1971.
L'escursione è molto semplice. Si parcheggia di frone alla fontana costruita negli anni '70 dell'800. Si segue il sentiero V2, sempre segnato, così come il tracciato che è sempre evidente. Arrivati al borgo è commovente e affascinante camminare tra le strade, entrare nelle case, affacciarsi alle finestre e sbirciare all'interno. Salendo tra i vicoli si arriva alla torre, luogo simbolo del paese, il colpo d'occhio sulla piana del Fucino è ammirevole, anche se coperto dalle nuvole. Scendendo dietro la torre si sale sul Monte Serrone 1224m. Anche qui panorami bellissimi. Dalla carrareccia sottostante si arriva allo spiazzo che si affaccia sul borgo "post terremoto". Anche qui si può passeggiare tra i vicoli, ci si trova ad affrontare un nuovo viaggio a ritroso nel tempo. Entrare e uscire dalle abitazioni e dalla chiesa può essere pericoloso, fare attenzione.
Ultima tappa la Chiesa di S.Nicola, costruita nel XII secolo, venne ristrutturata nel 1989, è divenuta tappa fissa del pellegrinaggio della popolazione del nuovo borgo che ogni anno nella terza domenica di Agosto porta a Sperone vecchio lo stendardo di San Nicola.
Ripeto, escursione affascinante, semplice e commovente, nata con l'intento di conoscere più in profondità la storia rurale del nostro Paese.
Per approfondire il tema dei borghi abbandonati dell'Appennino, mi sono avvalso della lettura del libro/guida LE PIETRE RACCONTANO, edizioni IL LUPO.
Tempo 5 ore 28 minuti
Il 13 Gennaio 1915 alle ore 7:52 un terremoto di magnitudo 7.0 pose fine alla vita di 30.519 persone e diede il colpo di grazia ad un area già di per se povera e disagiata. Tutto il territorio della Marsica venne investito da questo cataclisma e a testimonianza di quell'evento ci rimangono oggi numerosi borghi abbandonati, mentre quelli che hanno resistito, rigenerandosi per quanto possibile vivono ormai da un secolo in una inesorabile depressione economica che ne sta compromettendo l'esistenza.
Il borgo di Sperone venne fondato tra il XI-XII secolo d.C. come fortificazione di controllo tra la valle del Giovenco e quella del Fucino, la torre di avvistamento venne realizzata nel XIII secolo. Il borgo chiamato ai tempi Speron d'Asino, contava circa 200 abitanti, tanti quanti vennero censiti nel 1840, a tesimonianza che il borgo ha per secoli vissuto in uno stato di immobilismo, tenendosi in piedi con la pastorizia, l'agricoltura di sussistenza e il commercio dei funghi. Questo sino al 1915.
Il borgo venne ricostruito poco distante negli anni seguenti ma rimase a lungo isolato, la strada di collegamento venne realizzata solo nel 1950, mentre la luce elettrica venne portata solo negli anni '60. Tali condizioni di difficolta portarono la poca popolazione rimasta ad abbandonare definitivamente il borgo tra il 1963 e il 1971.
L'escursione è molto semplice. Si parcheggia di frone alla fontana costruita negli anni '70 dell'800. Si segue il sentiero V2, sempre segnato, così come il tracciato che è sempre evidente. Arrivati al borgo è commovente e affascinante camminare tra le strade, entrare nelle case, affacciarsi alle finestre e sbirciare all'interno. Salendo tra i vicoli si arriva alla torre, luogo simbolo del paese, il colpo d'occhio sulla piana del Fucino è ammirevole, anche se coperto dalle nuvole. Scendendo dietro la torre si sale sul Monte Serrone 1224m. Anche qui panorami bellissimi. Dalla carrareccia sottostante si arriva allo spiazzo che si affaccia sul borgo "post terremoto". Anche qui si può passeggiare tra i vicoli, ci si trova ad affrontare un nuovo viaggio a ritroso nel tempo. Entrare e uscire dalle abitazioni e dalla chiesa può essere pericoloso, fare attenzione.
Ultima tappa la Chiesa di S.Nicola, costruita nel XII secolo, venne ristrutturata nel 1989, è divenuta tappa fissa del pellegrinaggio della popolazione del nuovo borgo che ogni anno nella terza domenica di Agosto porta a Sperone vecchio lo stendardo di San Nicola.
Ripeto, escursione affascinante, semplice e commovente, nata con l'intento di conoscere più in profondità la storia rurale del nostro Paese.
Per approfondire il tema dei borghi abbandonati dell'Appennino, mi sono avvalso della lettura del libro/guida LE PIETRE RACCONTANO, edizioni IL LUPO.
Waypoints
Religious site
4,009 ft
Chiesa di San Nicola riedificata dopo il sisma e dettagli della piazza antistante
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