Il borgo abbandonato di Craco. Matera. Basilicata
near Craco-Sant'Angelo, Basilicata (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Giugno 2019. Dopo aver affrontato tutte le cime del Parco Nazionale del Pollino e dei Sirino, ci dirigiamo a far visita alla ghost town di Craco.
Craco, in provincia di Matera, iniziò ad essere abbandonata nel 1963 per via di una frana provocata dalla realizzazione di una rete idrica che presentava enormi difetti progettuali. Un alluvione nel 1972 prima e il terremoto dell'Irpinia del 1980 poi, ne decretarono in sostanza la morte. Un processo di abbandono dei piccoli centri rurali anticipato rispetto ai tempi, dove i responsabili non hanno volto, non hanno nome, non hanno pene da scontare. Per noi è stata una porta del tempo che si è aperta in una torrida giornata di Giugno.
La visita nel borgo è organizzata da un gruppo di volontari che hanno come scopo quello di tener in vita il ricordo di questo paese e della sua tragica storia, anche se il proposito di voler richiamare il grande turismo può cozzare con il desiderio di mantenere inalterato il bellissimo paesaggio che lo circonda. Un pò quello che è accaduto a Matera.
L'accesso al borgo avviene tramite il biglietto che bisogna nella adiacente zona periferica, la visita, avviene in gruppi di poche persone, dura poco meno di un'ora e si può svolgere solo indossando un caschetto protettivo dato dalla guida. La visita non permette di girovagare liberamente per il paese, per motivi di sicurezza naturalmente. Si arrivano a visitare i punti più importanti e si sale sulla torre, la parte vecchia del paese è quella più sicura perchè costruita su uno strato roccioso solido, per questo la torre è ancora in piedi.
Il paesaggio spazia liberaramente su tutti i calanchi e l'arida terra lucana. Il silenzio e le rovine hanno fermato il tempo, in un attimo si perde la cognizione spazio temporale e sembra di tornare indietro nel tempo quando Craco era abitata e il duro lavoro ne permetteva la sopravvivenza.
Craco, in provincia di Matera, iniziò ad essere abbandonata nel 1963 per via di una frana provocata dalla realizzazione di una rete idrica che presentava enormi difetti progettuali. Un alluvione nel 1972 prima e il terremoto dell'Irpinia del 1980 poi, ne decretarono in sostanza la morte. Un processo di abbandono dei piccoli centri rurali anticipato rispetto ai tempi, dove i responsabili non hanno volto, non hanno nome, non hanno pene da scontare. Per noi è stata una porta del tempo che si è aperta in una torrida giornata di Giugno.
La visita nel borgo è organizzata da un gruppo di volontari che hanno come scopo quello di tener in vita il ricordo di questo paese e della sua tragica storia, anche se il proposito di voler richiamare il grande turismo può cozzare con il desiderio di mantenere inalterato il bellissimo paesaggio che lo circonda. Un pò quello che è accaduto a Matera.
L'accesso al borgo avviene tramite il biglietto che bisogna nella adiacente zona periferica, la visita, avviene in gruppi di poche persone, dura poco meno di un'ora e si può svolgere solo indossando un caschetto protettivo dato dalla guida. La visita non permette di girovagare liberamente per il paese, per motivi di sicurezza naturalmente. Si arrivano a visitare i punti più importanti e si sale sulla torre, la parte vecchia del paese è quella più sicura perchè costruita su uno strato roccioso solido, per questo la torre è ancora in piedi.
Il paesaggio spazia liberaramente su tutti i calanchi e l'arida terra lucana. Il silenzio e le rovine hanno fermato il tempo, in un attimo si perde la cognizione spazio temporale e sembra di tornare indietro nel tempo quando Craco era abitata e il duro lavoro ne permetteva la sopravvivenza.
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