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I laghi minori della Val Lapisina

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Trail stats

Distance
8.54 mi
Elevation gain
2,559 ft
Technical difficulty
Easy
Elevation loss
2,559 ft
Max elevation
1,356 ft
TrailRank 
32
Min elevation
434 ft
Trail type
Loop
Time
4 hours 37 minutes
Coordinates
2380
Uploaded
March 12, 2020
Recorded
March 2020
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near Nove-San Floriano, Veneto (Italia)

Viewed 502 times, downloaded 3 times

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Itinerary description

Nove - sentiero 1047a - Borgo Colesei - Le Spesse - Contaront - Maren - Valcalda - Viadotto dei Dodici Ponti - Lago di Negrisiola - Rinforzo - Borgo dei Zanchi - Lago del Restello - Borgo Botteon - Lagusel - Strada del Matonà

Anello di moderato dislivello che comprende il passaggio attraverso graziosi borghi rurali della Val Lapisina e i piccoli laghi di Negrisiola e del Restello. Giunti a Nove dalla SS51 di Alemagna in direzione Fadalto, si gira a dx in Via Lapisina, dove sorge un piccolo monumento ai partigiani. Lasciata l’auto si imbocca Via dei Colesei che conduce in breve all’omonimo borgo. Attraversato un primo gruppetto di case ci si immette a sx in una strada sterrata che passa sotto il viadotto dell’autostrada e successivamente piega a dx incontrando una sbarra metallica. La larga mulattiera inizia a risalire il pendio Est della Val Lapisina tagliandolo trasversalmente in moderata pendenza. In località Le Spesse, nei pressi di un pilone dell’alta tensione, assume carattere di sentiero, ben segnalato. Attraverso il fitto bosco si intravede sul versante opposto il Lago del Restello, sovrastato dalle pareti della Croda Rossa. Giunti in località Contaront, posizione panoramica sul Lago di Negrisiola, si incontra una vecchia teleferica. In leggera discesa si oltrepassa il greto del Valon de Dara, caratterizzato da un piccolo torrente che si ingrossa notevolmente in caso di forti piogge. Superati alcuni tratti franosi, agevolati da corde fisse, ci si immette in un largo sentiero che proviene dal fondovalle proseguendo in salita per altri 200 m fino a raggiungere il borgo di Maren, punto più elevato di questo itinerario. Si attraversa il cortile del vecchio convento risalente al XIII secolo, oggi abitazione privata, incontrando la bella chiesetta di S. Elisabetta e la fontana con lavatoio. Da qui si svolta a dx e si prosegue in leggera discesa fino all’uscita dal paese. Si prosegue per circa 500 m su strada asfaltata affiancando alcuni prati fino alla centralina RAI ed una casa color rosso mattone, ex sede della scuola pubblica di Maren. Al successivo bivio si scende a dx imboccando Via della Valcalda che porta all’omonimo borgo. In prossimità della curva che piega a dx, nei pressi di Casera Zaros, si scende a sx sul panoramico pendio antistante. Superata una vecchia casera in pietra ci si immette in un sentiero caratterizzato da alcuni tratti in ciottolato. Questo percorso, che affianca il torrente Valcalda, era l’unico collegamento con Maren prima che fosse realizzata la strada che sale da S. Giustina, costruita intorno al 1950. Superato il capitello di S. Antonio si incontra un ponticello giallo e poco dopo un nucleo di case abbandonate. Proseguendo dritti si arriverebbe a Borgo Scalet, mentre noi dobbiamo svoltare a dx e passare davanti ai ruderi delle abitazioni. Scavalcata una rudimentale staccionata, la traccia di sentiero (decisamente poco battuta) prosegue a sx scendendo tra la vegetazione con alcune svolte che conducono sotto il viadotto dei Dodici Ponti. Attraversato uno dei caratteristici archi a blocchi di sasso turchino si giunge in un pianoro prativo. Da qui a dx fino ai canali emissari del Lago di Negrisiola, da oltrepassare grazie a due ponticelli. Ora ci si immette nel lungo rettilineo sterrato di Via Prati di Savassa costeggiando la recinzione sulla sponda orientale del lago, meta abituale di pescatori. Superata la sbarra si prosegue ancora in direzione Nord su una bella passeggiata che fiancheggia caratteristici canneti. Continuiamo superando alcune abitazioni fino al termine della strada, nei pressi di un’azienda agricola. Qui occorre aggirare il perimetro della proprietà sulla parte alta, fino a raggiungere la sterrata che costeggia la parte finale del lago. Attraversato un ponticello tra le abitazioni ci si immette nella statale Alemagna in località Rinforzo. Si scende lungo la statale per un breve tratto e oltrepassato il ponte sul Battiran, nei pressi della vecchia centrale elettrica di San Floriano, si gira a dx nei pressi di una pittoresca casa bianca e azzurra dallo stile marinaro. Si cammina tra le case del Borgo dei Zanchi e, superato un piccolo garage, ci si immette in una breve traccia di sentiero che spunta tra i rovi, passa a fianco di un pilone del viadotto, e giunge sulla Strada Regia, antica via di comunicazione della Val Lapisina attiva fino al 1830, quando fu costruita la Statale Alemagna. Con un paio di curve in discesa verso Nord si giunge alla piccola diga del Restello, proprio sotto la chiesa di San Floriano, la più antica della valle. Superato il ponticello ci si porta sulla sponda orientale del bacino artificiale. Alzando lo sguardo ci appare davanti la torre di San Floriano, strategico punto di controllo dell’antica strada. Si percorre il lungo lago fino al termine di Via Restello, per poi immettersi a sx su Via del Borgo Botteon. Costeggiata la centrale Enel di Nove si sale a Borgo Botteon, riprendendo il segnavia 1047 fino al minuscolo laghetto del Lagusel. Al termine della strada asfaltata si risale l’antico tratto di Strada del Matonà, affiancata da un lavatoio e vecchie canalette idriche alimentate da sorgenti del sovrastante Lago Morto. Percorsa tutta Via Lagusel, si attraversa la statale portandosi di qualche decina di metri sulla sx per risalire subito a dx la bella mulattiera delimitata da muretti a secco. Si arriva così ai piedi di una grande struttura in cemento che rappresenta il vecchio bacino di carico della centrale di Nove, nella cui facciata si notano ancora i segni di artiglieria italiana sui tedeschi in ritirata durata la prima guerra mondiale. Da qui si risale la scalinata a dx dell’edificio e infine il prato fino a Borgo Colesei per rientrare al punto di partenza.

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