I crinali dell'Eremo di Gamogna
near Cortecce, Toscana (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Bellissimo anello al confine tra Alto Mugello e Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.
Siamo precisamente nell'Alpe di San Benedetto e l'itinerario ci porterà a scoprire l'Eremo fondato da San Pier Damiani nel 1053 e dedicato a San Barnaba, recuperato in anni recenti grazie all'impegno di Don Antonio Samorì, conosciuto per aver ristrutturato diversi Eremi e chiese nell'Appennino.
Il giro è ad "8" e si compone quindi di 2 anelli. Il secondo anello si svolge su panoramicissimi crinali di arenaria, che ricordano, per chi conosce la zona di Bagno di Romagna, i calanchi di Nasseto.
Essendo alcune creste piuttosto aeree SCONSIGLIO di percorrerlo a chi SOFFRE DI VERTIGINI, perchè potrebbe creare problemi. Oltremodo, vista la conformazione del terreno evitare di percorrerlo con terreno bagnato.
Il giro parte dal Passo dell'Eremo, tra Marradi e San Benedetto, dove invece di scendere alla Canove e intraprendere il classico sentiero (sarà quello di ritorno), prendiamo il CAI521B in ripida salita, attraversando subito un piccolo cancello (chiudere!) ed iniziamo a risalire ampi pratoni, mantenendoci a sinistra, tralasciando una traccia che taglia i prati a mezzacosta e continuando a salire fino a immetterci nel bosco, dove voltiamo a sinistra seguendo i segnavia. Dopo l'iniziale tratto di salita il sentiero spiana e ci sono vari saliscendi, con scorci panoramici fino alla cresta di Monte Pollaio e Poggio al Tiglio.
Dopo circa 2km dalla partenza, superato il Monte di Gamogna, quota massima del nostro giro, si scende e ci si innesta su uno stradello, che è da seguire a destra.
Percorriamo poco meno di un km dal bivio precedente e giungiamo al bivio del 521B con il 521C che scende a destra: qui possiamo decidere di proseguire subito sul 521B verso i crinali della Segaccia oppure scendere sul 521C e percorrere il proseguio del 521B in seguito.
Noi abbiamo scelto la seconda opzione, giriamo quindi sul 521C e cominciamo a scendere fino a quando in breve ci appare dall'alto la bellissima sagoma dell'Eremo.
In breve giungiamo in un pianoro con una piccola cappella, dove possiamo fermarci per una sosta nei periodi in cui i dintorni dell'Eremo sono più "affollati".
Dalla cappella scendiamo a destra innestandoci su uno stradello che perviene dal rudere poco sopra (senza nome sulla carta) e lo seguiamo a sinistra.
Tralasciamo poco sotto la deviazione a dx per il 521 che faremo al ritorno e arriviamo in pochi minuti all'Eremo.
NOTA: scendendo dalla cappella sullo stradello vale la pena fare una deviazione fino al rudere: dietro di esso c'è un punto da dove scattare foto molto belle all'Eremo.
Dall'Eremo seguiamo la strada forestale a tratti cementata e superiamo la fonte giungendo in breve al cimitero dove troviamo anche il cippo eretto in memoria di Bruno Neri e Vittorio Bellenghi.
Qui lasciando perdere la deviazione per Ponte della Valle proseguiamo sulla stradella, per circa 2km. Il tipo di percorso qui è un po' monotono dal punto di vista tecnico, ma altamente panoramico: la vista spazia a 360 gradi e si intravede il vicino Eremo di San Michele in Trebbana.
Sopra di noi intravediamo già il crinale, chiamato la Segaccia, che di li a poco andremo a percorrere.
Dalla strada forestale vi sono due "scorciatoie" per salire sul crinale, oppure si può proseguire fino al bivio per il Monte Cavallara
Noi abbiamo preso la seconda scorciatoia: giunti nei pressi della casa di Val del Calvo (che rimane sotto la strada), abbiamo seguito a sinistra lo stradello con indicazione "Maneggio", percorrendone pochi metri, per poi prendere il crinale CAI521B in ripida salita a sinistra, iniziando a tornare verso l'Eremo via crinale.
La vista è grandiosa e si percorrono le creste in un susseguirsi di saliscendi, che possono creare qualche problema a chi soffre di vertigini.
Ad un certo punto si mostra davanti a noi quella che sembra una cresta ripidissima da percorrere: in realtà il sentiero la aggira e la percorre a mezzacosta iniziando ad inoltrarsi nel bosco.
In breve giungiamo nuovamente al bivio con il CAI521C: lo percorriamo nuovamente scendendo a sinistra, arriviamo nuovamente alla cappella, scendiamo a sinistra verso l'Eremo, ma qui, poco prima di giungervi scendiamo a destra sul CAI521 verso la via del ritorno.
Questo è il sentiero classico che si svolge in un bel bosco di castagni, con alcuni scorci panoramici, si transita dai ruderi dei Valloni di Gamogna e dopo un ultimo strappo si giunge in vista delle Canove e di qui all'auto, meno di un'ora dall'Eremo.
DATI GARMIN
Km 12 circa
Dislivello positivo 630mt
Difficoltà E (EE il tratto dei crinali)
Siamo precisamente nell'Alpe di San Benedetto e l'itinerario ci porterà a scoprire l'Eremo fondato da San Pier Damiani nel 1053 e dedicato a San Barnaba, recuperato in anni recenti grazie all'impegno di Don Antonio Samorì, conosciuto per aver ristrutturato diversi Eremi e chiese nell'Appennino.
Il giro è ad "8" e si compone quindi di 2 anelli. Il secondo anello si svolge su panoramicissimi crinali di arenaria, che ricordano, per chi conosce la zona di Bagno di Romagna, i calanchi di Nasseto.
Essendo alcune creste piuttosto aeree SCONSIGLIO di percorrerlo a chi SOFFRE DI VERTIGINI, perchè potrebbe creare problemi. Oltremodo, vista la conformazione del terreno evitare di percorrerlo con terreno bagnato.
Il giro parte dal Passo dell'Eremo, tra Marradi e San Benedetto, dove invece di scendere alla Canove e intraprendere il classico sentiero (sarà quello di ritorno), prendiamo il CAI521B in ripida salita, attraversando subito un piccolo cancello (chiudere!) ed iniziamo a risalire ampi pratoni, mantenendoci a sinistra, tralasciando una traccia che taglia i prati a mezzacosta e continuando a salire fino a immetterci nel bosco, dove voltiamo a sinistra seguendo i segnavia. Dopo l'iniziale tratto di salita il sentiero spiana e ci sono vari saliscendi, con scorci panoramici fino alla cresta di Monte Pollaio e Poggio al Tiglio.
Dopo circa 2km dalla partenza, superato il Monte di Gamogna, quota massima del nostro giro, si scende e ci si innesta su uno stradello, che è da seguire a destra.
Percorriamo poco meno di un km dal bivio precedente e giungiamo al bivio del 521B con il 521C che scende a destra: qui possiamo decidere di proseguire subito sul 521B verso i crinali della Segaccia oppure scendere sul 521C e percorrere il proseguio del 521B in seguito.
Noi abbiamo scelto la seconda opzione, giriamo quindi sul 521C e cominciamo a scendere fino a quando in breve ci appare dall'alto la bellissima sagoma dell'Eremo.
In breve giungiamo in un pianoro con una piccola cappella, dove possiamo fermarci per una sosta nei periodi in cui i dintorni dell'Eremo sono più "affollati".
Dalla cappella scendiamo a destra innestandoci su uno stradello che perviene dal rudere poco sopra (senza nome sulla carta) e lo seguiamo a sinistra.
Tralasciamo poco sotto la deviazione a dx per il 521 che faremo al ritorno e arriviamo in pochi minuti all'Eremo.
NOTA: scendendo dalla cappella sullo stradello vale la pena fare una deviazione fino al rudere: dietro di esso c'è un punto da dove scattare foto molto belle all'Eremo.
Dall'Eremo seguiamo la strada forestale a tratti cementata e superiamo la fonte giungendo in breve al cimitero dove troviamo anche il cippo eretto in memoria di Bruno Neri e Vittorio Bellenghi.
Qui lasciando perdere la deviazione per Ponte della Valle proseguiamo sulla stradella, per circa 2km. Il tipo di percorso qui è un po' monotono dal punto di vista tecnico, ma altamente panoramico: la vista spazia a 360 gradi e si intravede il vicino Eremo di San Michele in Trebbana.
Sopra di noi intravediamo già il crinale, chiamato la Segaccia, che di li a poco andremo a percorrere.
Dalla strada forestale vi sono due "scorciatoie" per salire sul crinale, oppure si può proseguire fino al bivio per il Monte Cavallara
Noi abbiamo preso la seconda scorciatoia: giunti nei pressi della casa di Val del Calvo (che rimane sotto la strada), abbiamo seguito a sinistra lo stradello con indicazione "Maneggio", percorrendone pochi metri, per poi prendere il crinale CAI521B in ripida salita a sinistra, iniziando a tornare verso l'Eremo via crinale.
La vista è grandiosa e si percorrono le creste in un susseguirsi di saliscendi, che possono creare qualche problema a chi soffre di vertigini.
Ad un certo punto si mostra davanti a noi quella che sembra una cresta ripidissima da percorrere: in realtà il sentiero la aggira e la percorre a mezzacosta iniziando ad inoltrarsi nel bosco.
In breve giungiamo nuovamente al bivio con il CAI521C: lo percorriamo nuovamente scendendo a sinistra, arriviamo nuovamente alla cappella, scendiamo a sinistra verso l'Eremo, ma qui, poco prima di giungervi scendiamo a destra sul CAI521 verso la via del ritorno.
Questo è il sentiero classico che si svolge in un bel bosco di castagni, con alcuni scorci panoramici, si transita dai ruderi dei Valloni di Gamogna e dopo un ultimo strappo si giunge in vista delle Canove e di qui all'auto, meno di un'ora dall'Eremo.
DATI GARMIN
Km 12 circa
Dislivello positivo 630mt
Difficoltà E (EE il tratto dei crinali)
Comments (3)
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Information
Easy to follow
Scenery
Moderate
In autunno è stupendo! Complimenti!
Fatto ieri, molto bello, ciao Daniele.
Ciao,il sentiero comprende strade asfaltate?