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I Borghi Abbandonati dell'Appennino. Morbano - Monte Morbano - Monte San Nicola - Cacume. Da Camporotondo

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Trail stats

Distance
13.32 mi
Elevation gain
3,035 ft
Technical difficulty
Moderate
Elevation loss
3,035 ft
Max elevation
5,369 ft
TrailRank 
53
Min elevation
5,369 ft
Trail type
Loop
Time
7 hours 17 minutes
Coordinates
1906
Uploaded
November 12, 2023
Recorded
November 2023
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near Camporotondo, Abruzzo (Italia)

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Photo ofI Borghi Abbandonati dell'Appennino. Morbano - Monte Morbano - Monte San Nicola - Cacume. Da Camporotondo Photo ofI Borghi Abbandonati dell'Appennino. Morbano - Monte Morbano - Monte San Nicola - Cacume. Da Camporotondo Photo ofI Borghi Abbandonati dell'Appennino. Morbano - Monte Morbano - Monte San Nicola - Cacume. Da Camporotondo

Itinerary description

Continua la ricerca e la visita dei borghi abbandonati dell'Appennino tratti dalla preziosa guida "Le Pietre Raccontano" edizioni Il Lupo. Quest'oggi è la volta di due borghi abbandonati tra gli altopiani dei Monti Carseolani tra Camporotondo, Cappadocia e Verrecchie.

Partendo da Camporotondo, si percorrono 3 km di sterrata non adatta a tutte le utilitarie fino al rifugio posto sopra la Valle della Dogana. Da qui inizia l'itinerario che quest'oggi mi porterà a visitare due antichi borghi abbandonati e due montagne che dividono gli altipiani di Campolungo, della Dogana e il Piano Morbano.
Mattina fredda, cupa e a tratti ventosa, si odono fucilate nella valle e ogni tanto s'incontra qualche cacciatore. Siamo al di fuori del perimetro del Parco dei Monti Simbruini e nel periodo che va da Ottobre a Febbraio nei fine settimana è facile imbattersi in battute di caccia, quindi meglio indossare cappellino arancione e tenere nello zaino il fratino ad alta visibilità e nel caso un campanellino per segnalare la propria presenza in caso di necessità.
Si procede sulla carrareccia sotto la costa del Monte Morbano, a destra la valle sottostante adibita da secoli al pascolo è protetta ad Est dalla dorsale del Monte Padiglione.
Lungo il percorso la poca segnaletica è perlopiù rivolta alle MTB e poco prima di salire verso il Monte Morbano un cartello indica a sinistra la direzione per l'antico borgo abbandonato.
Situato su di una collina sopra il Piano Morbano, questo antico villaggio era già presente sottoforma di centro fortificato ai tempi degli Equi, ad oggi è un ammasso di pietre divelte ma tra il XII-XIII secolo controllava l'asse che univa il pianoro alla Valle della Dogana dando riparo anche a quei viandanti che superando i Monti Carseolani si dirigevano nella città santa.

Morbano e Cacume si odiavano, così almeno riportano le fonti letterarie del 1872, benché li dividessero soli 3km, gli abitanti dei due villaggi non trovarono mai un accordo tanto che erano costretti a condividere pascoli, acqua e boschi fin quando la leggenda narra, non decisero la stessa notte di incendiare rispettivamente i villaggi nemici per porre fine alle contese. Percorrendo due strade diverse non si incrociarono e raggiunte le case nemiche appiccarono il fuoco. Quando fecero ritorno alle proprie abitazioni si resero conto di aver subito la stessa sorte del nemico e presero la decisione di lasciare le loro terre per andare a vivere in delle nuove. Fu così secondo la leggenda (ma ce ne sono diverse versioni), che sia gli abitanti di Cacume che quelli di Morbano strinsero amicizia andando a costruire il paese di Verrecchie.
Il borgo di Morbano con molta probabilità venne abbandonato per la dura vita che vi si conduceva e per aver subito nel corso della metà del '500 gli effetti della pestilenza che coinvolse tutto il Regno di Napoli.

Lasciata Morbano si sale sempre lungo la carrareccia sino al Rifugio Maddalena che come gli altri che s'incontrano lungo queste zone sono utilizzati per lo più da cacciatori e non versano in buone condizioni. Accanto al Rifugio Maddalena si può trovare la Fonte Maddalena che sgorga copiosa ed è utilizzata in prevalenza dal bestiame.
Da questo punto inizia il duro fuori sentiero che porta sul Monte Morbano. Raggiunta la cresta dopo un discreto impegno fisico, si procede su di un terreno frastagliato e ostacolato da giovani faggi fino al mucchietto di sassi che ne indica la cima, 1628m. Panorama splendido sui Monti Simbruini con il Viglio imbiancato dalla nevicata dei giorni precedenti, tutto il resto, comprese le colline, appaiono di un bordeaux ancora pimpante benché i venti odierni strappino via le ultime foglie lasciando il campo al paesaggio invernale.
Dura è anche la discesa fuori sentiero, molto ripida e resa complicata dall'erba bagnata. Una volta guadagnato il fondo, una faggeta con esemplari vetusti prepara l'arrivo alla Fonte dei Frati dove un giovane capriolo fugge via con ampie falcate.

Si torna sulla sterrata e la si lascia per scendere sul pianoro del Campolungo. Anche qui una sorgente, Fonte Campolungo, è utilizzata per abbeverare gli animali al pascolo. Proseguendo e superando le forre carsiche lungo il pianoro si svolta a destra per risalire la dorsale del Monte San Nicola attraverso un'antica mulattiera. Svoltando a destra appena la mulattiera spiana, si inizia a salire fuori sentiero per raggiungere dapprima delle antiche carbonaie poi un sentiero che le collegava le une alle altre ed infine uscendo dal bosco la nuda vetta del Monte San Nicola 1571m che a differenza del Morbano offre un bellissimo panorama sugli Appennini più alti, si vede oltre il Padiglione la bianca dorsale della Majella e le altrettanto innevate cime del Velino e del Sirente.
Scendendo e questa volta seguendo il camminamento delle carbonaie si torna sulla mulattiera che segna il passo tra Campolungo e la Valle della Dogana, poco oltre scendendo di nuovo per Campolungo si arriva sotto il Monte Cacume che ospita le rovine dell'antico borgo.
Ciò che resta del villaggio è ben poco, l'unica evidenza degna di nota è il basamento di una torre quadrata posta sulla sommità del colle dove trovo riparo dal vento e dal freddo per mangiare un boccone. L'ultimo atto notarile riguardante Cacume risale al 1590, poi nulla più, con molta probabilità il villaggio fu abbandonato e i suoi abitanti confluirono a Cappadocia e Pereto.

Lasciato Cacume si torna sulla carrareccia per scendere alla Valle della Dogana. Questa valle incastonata tra il Monte Mida, il Cesalarga, il Padiglione e il Camiciola, prende il nome dal toponimo Dogana legato al "pascolo condiviso", ovvero gli alpeggi erano messi a disposizione da parte dei proprietari nobili di Tagliacozzo (ovvero dalla famiglia Colonna dal 1497 al 1811 anno della divisione delle terre) alle comunità montane e ai privati che dovevano pagare un tributo "fida" per la concessione.

Durante il lungo rientro è l'acqua a far da padrone. Rivoli e sorgenti spuntano abbondanti dappertutto devastando in più punti la carrareccia e creando canali profondi e scivolosi. L'acqua incessante confluisce sul fondo valle dando vita a numerosi lacustelli e a paludi estese, staccandosi dal fondo valle si oltrepassa un altro rifugio e la Fonte della Spina dove sgorga abbondante l'acqua tracimando dal fontanile per raggiungere i ruscelli più in basso. Più avanti l'acqua forma un vero e proprio torrentello che è necessario guadare in questa stagione perché in alcuni punti invade la carrareccia.
Si torna a salire in un ambiente reso meraviglioso dalla presenza di un masso enorme che ricordo di aver visto nitido e imponente dalla vetta del Monte Padiglione in una vecchia escursione. Questa forma rocciosa è chiamata Sasso Grosso e dietro di esso un altro rifugio si nasconde allo sguardo.

D'ora in poi tagliato qualche tornante si pensa solo ad arrivare alla macchina evitando le mucche sul sentiero e cercando dei punti per togliere il fango dalle scarpe. Un thè caldo mi aspetta prima di riprendere il viaggio verso casa con la temperatura che alle 16 del pomeriggio segna 4°.

Waypoints

PictographCar park Altitude 4,342 ft
Photo ofRifugio della Dogana

Rifugio della Dogana

PictographIntersection Altitude 4,476 ft
Photo ofSinistra

Sinistra

PictographIntersection Altitude 4,521 ft
Photo ofSinistra Photo ofSinistra

Sinistra

PictographRuins Altitude 4,533 ft
Photo ofMorbano

Morbano

PictographWilderness hut Altitude 4,896 ft
Photo ofRifugio della Maddalena

Rifugio della Maddalena

PictographSummit Altitude 5,363 ft
Photo ofMonte Morbano 1628m

Monte Morbano 1628m

PictographFountain Altitude 4,686 ft
Photo ofFonte dei Frati

Fonte dei Frati

PictographFountain Altitude 4,419 ft
Photo ofFonte Campolungo

Fonte Campolungo

PictographPhoto Altitude 4,332 ft
Photo ofDoline carsiche

Doline carsiche

PictographIntersection Altitude 4,334 ft
Photo ofDestra su antica mulattiera

Destra su antica mulattiera

PictographWaypoint Altitude 4,589 ft
Photo ofFuori sentiero per il Monte San Nicola

Fuori sentiero per il Monte San Nicola

PictographPhoto Altitude 4,807 ft
Photo ofCarbonaie e sentiero

Carbonaie e sentiero

PictographSummit Altitude 5,170 ft
Photo ofMonte San Nicola 1571m Photo ofMonte San Nicola 1571m

Monte San Nicola 1571m

PictographMountain pass Altitude 4,855 ft
Photo ofPasso Campolungo Dogana

Passo Campolungo Dogana

PictographRuins Altitude 5,027 ft
Photo ofCacume

Cacume

PictographLake Altitude 4,409 ft
Photo ofLaghetto e svolta a destra Photo ofLaghetto e svolta a destra

Laghetto e svolta a destra

PictographIntersection Altitude 4,324 ft
Photo ofDestra

Destra

PictographFountain Altitude 4,467 ft
Photo ofFonte della Spina e Rifugio della Spina

Fonte della Spina e Rifugio della Spina

PictographWaypoint Altitude 4,324 ft
Photo ofGuado

Guado

PictographPhoto Altitude 4,320 ft
Photo ofSasso Grosso

Sasso Grosso

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