Gualchiere, Nasseto, Passo Serra, Mandrioli, Poggio Lombardona, Fosso della Becca
near Bagno di Romagna, Emilia-Romagna (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Percorso ad anello dalle Gualchiere di Bagno di Romagna passando per:
- Maestà Balassini (1.0 km)
- Passo Serra (5.1 km)
- Passo dei Mandrioli (8.9 km)
- Poggio Lombardona (9.7 km)
- Cima del Termine (11.3 km).
Classica escursione su mulattiere con una (quella dalle Gualchiere a Passo Serra) che ha un grande passato: era l'antica via di comunicazione tra la Romagna e la Toscana e non solo era il tratto che valicava l'appennino della Via Romea-Germanica. Percorsa per secoli da viandanti, pellegrini, carbonai, pastori e armate varie era denominata la "Strada dell'Alpe". Da BdR si oltrepassa il bivio per i mandrioli e si prosegue per circa 400 m sulla vecchia statale per Verghereto, fino a parcheggiare in una ampia piazzola sulla dx in corrispondenza e poco distante dai piloni del viadotto della E45. Ci si avvia per l'escursione imboccando lo stradello che scende alle Gualchiere un antico complesso di opifici: mulino, segheria, manifatture di tessuti, con captazione dell'acqua, che serviva per le operazioni di follatura e tintura, dal fosso e vasche tuttora visibili. Proseguendo si arriva ad un bivio: se il torrente non è "in secca" conviene sicuramente tenere la destra mantenendosi sul sentiero cai 177 , per evitare tutti i guadi di attraversamento del torrente chiamato fosso del recetto, (ce ne sono 6!) per arrivare comunque all'ultimo su un ponte confluendo sulla mulattiera che dobbiamo percorrere. Il ponte di pietra ci permette di valicare la confluenza dei fossi del Capanno e del Chiuso e qui troviamo anche la Maestà Balassini collocata in una struttura in pietra con un bell'architrave in legno ricurvo di dimensioni tali da rappresentare un mini rifugio-riparo. Da qui inizia la mulattiera che tiene il crinale fra i due relativi valloni. Si sale ignorando una prima deviazione a sx (da cui in genere si scende quando si compie il mini anello escursionistico Nasseto - Castel dell'Alpe - Il Chiuso. Apposite tabelle indicatrici ci informano a riguardo) e, rimontandocon una serie di tornanti lo sperone di Poggio Alto, si arriva a Nasseto un insediamento rurale abbandonato alla fine degli anni '60 dai cui ruderi è stato ricavato un Rifugio con all'interno un camino, panche e tavolo per il cui uso si raccomanda sempre di pulire e tenere chiusa la porta. Di grande fascino è il pianoro erboso circostante che attraversiamo in direzione sud su un antico vialetto costeggiato ai suoi lati da aceri, cerri e carpini. Proseguendo ci portiamo di nuovo sulla linea di cresta, ora curiosamente dirupata a formare tre cime di friabilissima arenaria e marna, simili a tre antichi castelli. Dopo la terza cima, che il sentiero fiancheggia praticamente scavato nella sua pendice, (chi è alto si deve inchinare un pò per evitare l'impatto con la roccia, ma puo per sicurezza tenersi ad una fune posta nel punto più esposto), si scende ad una marcata sella da cui, sulla dx, si accede alla grande "Macchia dell'Alpe" sotto la mole trapeizodale del M.Zuccherodante. Qui, particolarmente nell'autunno, inoltrato, lo scenario che abbiamo a portata dei nostri occhi è veramente stupendo per la caratteristica colorazione della vegetazione "incendiata" dai caldi colori tipici del "foliage". Proseguendo sulla mulattiera che risale le pendici boschive, si arriva al Passo Serra dove un cippo in pietra ci informa della storia del valico. Il passo è situato però in una stretta forcella e non panoramica. Per vedere qualcosa di interessante bisogna scendere nel versante toscano fino alla prima radura dove incrociamo il sentiero 00 GEA e dove possiamo scorgere lo scoglio de La Verna. Da ora in poi prendiamo il sentiero del crinale principale 00 GEA che si caratterizza per essere largo e comodo essendo stato adattato ad una pista idonea anche per essere percorsa da mezzi per lavori forestali e la seguiamo sempre diritto, ignorando le deviazioni alla ns sinistra per Correzzo e un "misterioso" cartello in legno indicante sulla dx un fantomatico "Rifugio Punton d'Ezio" che molto probabilmente rimanda ad un capanno per cacciatori, per arrivare al Passo dei Mandrioli. Dal Passo dei Mandrioli percorriamo un breve tratto di asfaltata verso Badia Prataglia per prendere, dopo poche centinaia di metri, il primo sentiero a dx (tabelle indicatrici) che, inerpicandosi in mezzo alla faggeta ci porta al Poggio Lombardona a q. 1267 m. In un ambiente altamente suggestivo (particolarmente in autunno) percorriamo il crinale in mezzo alle fantastiche faggete fino al bivio oltre alla Cima del Termine. Si lascia qui il sentiero 00 per proseguire, in ambiente sempre di bosco di faggio, a dx sul sentiero cai 201 fino alla sua immissione nella sterrata per il Nocicchio in corrispondenza del Prato dei Grilli. Salutati gli amici che ci hanno lasciato (testimonianza di alcuni mucchi di pietre in mezzo alla radura prativa), lasciamo il crinale e prendiamo poco oltre un sentiero sulla dx (tabella indicatrice) che è il n.ro 185 che discende nel vallone della Becca costeggiando in pratica l'omonimo torrente e ci condurrà alla strada asfaltata per il Passo dei Mandrioli a circa 1 Km dalle Gualchiere.
- Maestà Balassini (1.0 km)
- Passo Serra (5.1 km)
- Passo dei Mandrioli (8.9 km)
- Poggio Lombardona (9.7 km)
- Cima del Termine (11.3 km).
Classica escursione su mulattiere con una (quella dalle Gualchiere a Passo Serra) che ha un grande passato: era l'antica via di comunicazione tra la Romagna e la Toscana e non solo era il tratto che valicava l'appennino della Via Romea-Germanica. Percorsa per secoli da viandanti, pellegrini, carbonai, pastori e armate varie era denominata la "Strada dell'Alpe". Da BdR si oltrepassa il bivio per i mandrioli e si prosegue per circa 400 m sulla vecchia statale per Verghereto, fino a parcheggiare in una ampia piazzola sulla dx in corrispondenza e poco distante dai piloni del viadotto della E45. Ci si avvia per l'escursione imboccando lo stradello che scende alle Gualchiere un antico complesso di opifici: mulino, segheria, manifatture di tessuti, con captazione dell'acqua, che serviva per le operazioni di follatura e tintura, dal fosso e vasche tuttora visibili. Proseguendo si arriva ad un bivio: se il torrente non è "in secca" conviene sicuramente tenere la destra mantenendosi sul sentiero cai 177 , per evitare tutti i guadi di attraversamento del torrente chiamato fosso del recetto, (ce ne sono 6!) per arrivare comunque all'ultimo su un ponte confluendo sulla mulattiera che dobbiamo percorrere. Il ponte di pietra ci permette di valicare la confluenza dei fossi del Capanno e del Chiuso e qui troviamo anche la Maestà Balassini collocata in una struttura in pietra con un bell'architrave in legno ricurvo di dimensioni tali da rappresentare un mini rifugio-riparo. Da qui inizia la mulattiera che tiene il crinale fra i due relativi valloni. Si sale ignorando una prima deviazione a sx (da cui in genere si scende quando si compie il mini anello escursionistico Nasseto - Castel dell'Alpe - Il Chiuso. Apposite tabelle indicatrici ci informano a riguardo) e, rimontandocon una serie di tornanti lo sperone di Poggio Alto, si arriva a Nasseto un insediamento rurale abbandonato alla fine degli anni '60 dai cui ruderi è stato ricavato un Rifugio con all'interno un camino, panche e tavolo per il cui uso si raccomanda sempre di pulire e tenere chiusa la porta. Di grande fascino è il pianoro erboso circostante che attraversiamo in direzione sud su un antico vialetto costeggiato ai suoi lati da aceri, cerri e carpini. Proseguendo ci portiamo di nuovo sulla linea di cresta, ora curiosamente dirupata a formare tre cime di friabilissima arenaria e marna, simili a tre antichi castelli. Dopo la terza cima, che il sentiero fiancheggia praticamente scavato nella sua pendice, (chi è alto si deve inchinare un pò per evitare l'impatto con la roccia, ma puo per sicurezza tenersi ad una fune posta nel punto più esposto), si scende ad una marcata sella da cui, sulla dx, si accede alla grande "Macchia dell'Alpe" sotto la mole trapeizodale del M.Zuccherodante. Qui, particolarmente nell'autunno, inoltrato, lo scenario che abbiamo a portata dei nostri occhi è veramente stupendo per la caratteristica colorazione della vegetazione "incendiata" dai caldi colori tipici del "foliage". Proseguendo sulla mulattiera che risale le pendici boschive, si arriva al Passo Serra dove un cippo in pietra ci informa della storia del valico. Il passo è situato però in una stretta forcella e non panoramica. Per vedere qualcosa di interessante bisogna scendere nel versante toscano fino alla prima radura dove incrociamo il sentiero 00 GEA e dove possiamo scorgere lo scoglio de La Verna. Da ora in poi prendiamo il sentiero del crinale principale 00 GEA che si caratterizza per essere largo e comodo essendo stato adattato ad una pista idonea anche per essere percorsa da mezzi per lavori forestali e la seguiamo sempre diritto, ignorando le deviazioni alla ns sinistra per Correzzo e un "misterioso" cartello in legno indicante sulla dx un fantomatico "Rifugio Punton d'Ezio" che molto probabilmente rimanda ad un capanno per cacciatori, per arrivare al Passo dei Mandrioli. Dal Passo dei Mandrioli percorriamo un breve tratto di asfaltata verso Badia Prataglia per prendere, dopo poche centinaia di metri, il primo sentiero a dx (tabelle indicatrici) che, inerpicandosi in mezzo alla faggeta ci porta al Poggio Lombardona a q. 1267 m. In un ambiente altamente suggestivo (particolarmente in autunno) percorriamo il crinale in mezzo alle fantastiche faggete fino al bivio oltre alla Cima del Termine. Si lascia qui il sentiero 00 per proseguire, in ambiente sempre di bosco di faggio, a dx sul sentiero cai 201 fino alla sua immissione nella sterrata per il Nocicchio in corrispondenza del Prato dei Grilli. Salutati gli amici che ci hanno lasciato (testimonianza di alcuni mucchi di pietre in mezzo alla radura prativa), lasciamo il crinale e prendiamo poco oltre un sentiero sulla dx (tabella indicatrice) che è il n.ro 185 che discende nel vallone della Becca costeggiando in pratica l'omonimo torrente e ci condurrà alla strada asfaltata per il Passo dei Mandrioli a circa 1 Km dalle Gualchiere.
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