Gruppo Monte Cesén: Monte Miliana, Monte Zogo (o Monte Doc) e Monte Cesén da Scalon
near Scalon, Veneto (Italia)
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Itinerary description
Salita al Monte Miliana e poi – nel programma di oggi – solita facile prosecuzione fino al Monte Cesen passando per il Monte Zogo o Monte Doc.
Il pendio che sta dietro il piccolo abitato di Scalon è percorso da molte tracce-sentierini che collegano vari piccoli o grandi ruderi di vecchie casere, e per chi vuole ce n’è da esplorare con un po’ di attenzione visto che c’è pure qualche salto roccioso nel bosco.
Tuttavia, almeno due sentieri sono percorribili con tranquillità senza mai dover affrontare tratti esposti.
Quello che ho fatto in salita è ben segnato con cartelli-freccia “MILIANA VALLINA” e segnavia rossi.
Quello che ho fatto in discesa passa per alcune vecchie casere ma di fatto si può definire un sentiero di servizio al metanodotto Snam Rete Gas, e probabilmente è manutenuto bene proprio per questa sua funzione.
Il sentiero di discesa incrocia la traccia di uscita dalle Cenge dell’Oro – vedi itinerario → Gruppo Monte Cesen: Cengia dell'Oro alias Cenge dell'Oro con tre varianti di ingresso.
Se si va solo al Monte Miliana è un’escursione breve che può essere fatta al sole del pomeriggio in stagione autunnale.
In stagione estiva l’ombra del primo mattino ripara dalla calura.
Salita al Monte Miliana da Scalon
Dal parcheggio alla fine dell’unica strada asfaltata che attraversa Scalon c’è subito un primo cartello con scritta “MILIANA VALLINA” in nero su fondo grigio chiaro.
Con tre tornantini su stradetta, in breve si arriva a una casa dopo la quale, verso sinistra, inizia il tracciato tipo sentiero.
In alternativa, come ho fatto all’andata, dal parcheggio si torna indietro per circa 150 metri e si imbocca un sentiero (senza indicazioni) che si ricongiunge con quello ufficiale a quota 350 circa, ovvero dopo circa 100 metri di dislivello dalla partenza.
Ora si prosegue sul largo sentiero, a tratti pavimentato, con attenzione alle frecce “MILIANA VALLINA” che indicano la giusta svolta alle varie diramazioni – ci sono anche dei curiosi segnavia rossi a forma di “faccina sorridente” per capire di aver svoltato dal lato giusto.
A quota 540/550 circa c’è il bivio di andata-ritorno di questa escursione.
In andata si nota verso il ramo di sinistra una scritta “MILIANA VALLINA” in vernice rossa su roccia a terra.
Si arriva ai ruderi di località Staoli dove c’è anche un Capitello indicato nella cartina Tabacco.
Poco dopo Staoli il largo sentiero “quasi mulattiera” diventa sentierino e sale più direttamente un fianco in bosco più rado con segnavia a doppia banda rossa.
Oggi, nel pieno periodo di ricrescita del verde, alcuni stretti tornantini erano quasi inerbati – la pendenza da facile diventa media e con occhio ai segnavia, anche con il fondo a tratti smosso, non ci sono problemi.
A quota 940 circa si sbuca su una larga mulattiera che in breve, verso sinistra, porta a Malga Miliana.
Da Malga Miliana, per andare direttamente al Monte Miliana, bisogna abbandonare stradette e segnavia per salire sulla dorsale che sta dietro la malga.
Questa dorsale, in direzione sud-est, conduce con tracciato boschivo direttamente in vetta al Monte Miliana.
Nelle cartine Tabacco e LagirAlpina è indicato un sentiero con tratteggio nero – di fatto è una traccia-camminamento più o meno visibile, ma la dorsale non è affatto complicata nel bosco mai fitto e di media pendenza: basta stare nei pressi del filo di dorsale.
Discesa a Scalon dal Monte Miliana
Dal Monte Miliana si prosegue diritti e si scende velocemente a “Malga Doc de Fora”, dove si trova una freccia “MILIES” verso la giusta direzione di discesa.
(Da qui, in questa escursione, ho fatto andata-ritorno per i notissimi, frequentatissimi e facili tracciati verso il Monte Zogo e il Monte Cesen).
Seguendo le tracce in direzione Milies si arriva su una stradetta sterrata che conduce in località Col da Fi dove c’è il bivio per Milies e il Monte Vallina – in questo tratto ci sono più varianti possibili tra stradetta e tagli su buone tracce di sentiero.
Per trovare la giusta via di discesa a Scalon, non bisogna arrivare al bivio di Col da Fi, ma in direzione arrivo di oggi si imbocca, con tornante secco verso destra, una stradina che va in direzione nord.
L’imbocco è più o meno 100 metri prima del bivio di Col da Fi e c’è una sbarra all’inizio della svolta, ma non è da confondere con un’altra stradina – sempre con sbarra all’inizio – che sta poco più di 100 metri prima di quella giusta.
Ora c’è il punto più importante come orientamento che sarà più facile per chi conosce già il sopra citato itinerario delle Cenge dell’Oro.
Proseguendo in leggera discesa per la giusta stradetta si arriva a un tornante sinistro con casa, poi subito dopo un tornante destro e un altro sinistro ravvicinati.
A questo secondo tornante sinistro bisogna abbandonare la stradetta e proseguire diritti per la mulattiera che si stacca da quel punto: già in arrivo a questo punto si notano i primi paletti del metanodotto Snam, che proseguono verso la deviazione lungo la mulattiera.
La mulattiera prosegue in buona discesa per 6 tornanti e poi su un lungo traverso più piatto in direzione nord-ovest.
Poco dopo l’inizio di questo traverso confluisce, da sinistra, la poco evidente traccia di uscita dalle Cenge dell’Oro.
Alla fine del traverso si arriva ai ruderi di “Le Casere”.
La traccia della mulattiera gira intorno a “Le Casere” e finisce nel gran taglio boschivo sulla massima pendenza del tracciato del metanodotto – qui c’è un paletto del metanodotto proprio al centro del ripido e lunghissimo “scivolo” che porterebbe a valle.
Appena prima del paletto, inizia sulla sinistra un sentiero ben manutenuto che scende nel bosco con vari tornantini.
Spesso il tornante sinistro della serie va a sfiorare lo “scivolo” del metanodotto e, con attenzione, si può dare un’occhiata in profondità.
Più in giù la serie di tornantini si allontana un po’ dallo “scivolo” e si arriva – più o meno a quota 640/650 – ad altri ruderi di casere, da cui con traverso finale ci si collega al bivio di andata e ritorno.
Il pendio che sta dietro il piccolo abitato di Scalon è percorso da molte tracce-sentierini che collegano vari piccoli o grandi ruderi di vecchie casere, e per chi vuole ce n’è da esplorare con un po’ di attenzione visto che c’è pure qualche salto roccioso nel bosco.
Tuttavia, almeno due sentieri sono percorribili con tranquillità senza mai dover affrontare tratti esposti.
Quello che ho fatto in salita è ben segnato con cartelli-freccia “MILIANA VALLINA” e segnavia rossi.
Quello che ho fatto in discesa passa per alcune vecchie casere ma di fatto si può definire un sentiero di servizio al metanodotto Snam Rete Gas, e probabilmente è manutenuto bene proprio per questa sua funzione.
Il sentiero di discesa incrocia la traccia di uscita dalle Cenge dell’Oro – vedi itinerario → Gruppo Monte Cesen: Cengia dell'Oro alias Cenge dell'Oro con tre varianti di ingresso.
Se si va solo al Monte Miliana è un’escursione breve che può essere fatta al sole del pomeriggio in stagione autunnale.
In stagione estiva l’ombra del primo mattino ripara dalla calura.
Salita al Monte Miliana da Scalon
Dal parcheggio alla fine dell’unica strada asfaltata che attraversa Scalon c’è subito un primo cartello con scritta “MILIANA VALLINA” in nero su fondo grigio chiaro.
Con tre tornantini su stradetta, in breve si arriva a una casa dopo la quale, verso sinistra, inizia il tracciato tipo sentiero.
In alternativa, come ho fatto all’andata, dal parcheggio si torna indietro per circa 150 metri e si imbocca un sentiero (senza indicazioni) che si ricongiunge con quello ufficiale a quota 350 circa, ovvero dopo circa 100 metri di dislivello dalla partenza.
Ora si prosegue sul largo sentiero, a tratti pavimentato, con attenzione alle frecce “MILIANA VALLINA” che indicano la giusta svolta alle varie diramazioni – ci sono anche dei curiosi segnavia rossi a forma di “faccina sorridente” per capire di aver svoltato dal lato giusto.
A quota 540/550 circa c’è il bivio di andata-ritorno di questa escursione.
In andata si nota verso il ramo di sinistra una scritta “MILIANA VALLINA” in vernice rossa su roccia a terra.
Si arriva ai ruderi di località Staoli dove c’è anche un Capitello indicato nella cartina Tabacco.
Poco dopo Staoli il largo sentiero “quasi mulattiera” diventa sentierino e sale più direttamente un fianco in bosco più rado con segnavia a doppia banda rossa.
Oggi, nel pieno periodo di ricrescita del verde, alcuni stretti tornantini erano quasi inerbati – la pendenza da facile diventa media e con occhio ai segnavia, anche con il fondo a tratti smosso, non ci sono problemi.
A quota 940 circa si sbuca su una larga mulattiera che in breve, verso sinistra, porta a Malga Miliana.
Da Malga Miliana, per andare direttamente al Monte Miliana, bisogna abbandonare stradette e segnavia per salire sulla dorsale che sta dietro la malga.
Questa dorsale, in direzione sud-est, conduce con tracciato boschivo direttamente in vetta al Monte Miliana.
Nelle cartine Tabacco e LagirAlpina è indicato un sentiero con tratteggio nero – di fatto è una traccia-camminamento più o meno visibile, ma la dorsale non è affatto complicata nel bosco mai fitto e di media pendenza: basta stare nei pressi del filo di dorsale.
Discesa a Scalon dal Monte Miliana
Dal Monte Miliana si prosegue diritti e si scende velocemente a “Malga Doc de Fora”, dove si trova una freccia “MILIES” verso la giusta direzione di discesa.
(Da qui, in questa escursione, ho fatto andata-ritorno per i notissimi, frequentatissimi e facili tracciati verso il Monte Zogo e il Monte Cesen).
Seguendo le tracce in direzione Milies si arriva su una stradetta sterrata che conduce in località Col da Fi dove c’è il bivio per Milies e il Monte Vallina – in questo tratto ci sono più varianti possibili tra stradetta e tagli su buone tracce di sentiero.
Per trovare la giusta via di discesa a Scalon, non bisogna arrivare al bivio di Col da Fi, ma in direzione arrivo di oggi si imbocca, con tornante secco verso destra, una stradina che va in direzione nord.
L’imbocco è più o meno 100 metri prima del bivio di Col da Fi e c’è una sbarra all’inizio della svolta, ma non è da confondere con un’altra stradina – sempre con sbarra all’inizio – che sta poco più di 100 metri prima di quella giusta.
Ora c’è il punto più importante come orientamento che sarà più facile per chi conosce già il sopra citato itinerario delle Cenge dell’Oro.
Proseguendo in leggera discesa per la giusta stradetta si arriva a un tornante sinistro con casa, poi subito dopo un tornante destro e un altro sinistro ravvicinati.
A questo secondo tornante sinistro bisogna abbandonare la stradetta e proseguire diritti per la mulattiera che si stacca da quel punto: già in arrivo a questo punto si notano i primi paletti del metanodotto Snam, che proseguono verso la deviazione lungo la mulattiera.
La mulattiera prosegue in buona discesa per 6 tornanti e poi su un lungo traverso più piatto in direzione nord-ovest.
Poco dopo l’inizio di questo traverso confluisce, da sinistra, la poco evidente traccia di uscita dalle Cenge dell’Oro.
Alla fine del traverso si arriva ai ruderi di “Le Casere”.
La traccia della mulattiera gira intorno a “Le Casere” e finisce nel gran taglio boschivo sulla massima pendenza del tracciato del metanodotto – qui c’è un paletto del metanodotto proprio al centro del ripido e lunghissimo “scivolo” che porterebbe a valle.
Appena prima del paletto, inizia sulla sinistra un sentiero ben manutenuto che scende nel bosco con vari tornantini.
Spesso il tornante sinistro della serie va a sfiorare lo “scivolo” del metanodotto e, con attenzione, si può dare un’occhiata in profondità.
Più in giù la serie di tornantini si allontana un po’ dallo “scivolo” e si arriva – più o meno a quota 640/650 – ad altri ruderi di casere, da cui con traverso finale ci si collega al bivio di andata e ritorno.
Waypoints
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817 ft
02 - Inizio variante di sentiero seguito all'andata verso il Monte Miliana
Waypoint
4,164 ft
12 - La Forcella o Forcella del Monte Zogo
Waypoint
3,117 ft
17 - Uscita da stradetta per mulattiera di servizio al metanodotto in discesa verso Scalon
Waypoint
2,602 ft
19 - Ruderi di 'Le Casere' e inizio sentiero che affianca il taglio boschivo del metanodotto
Waypoint
2,351 ft
20 - Foto lungo il sentiero che affianca il taglio boschivo del metanodotto in discesa verso Scalon
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