Gruppo Monte Cesen: Cengia dell'Oro alias Cenge dell'Oro con tre varianti di ingresso
near Vas, Veneto (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Il toponimo “Oro” di questa bella cengia – o meglio del sistema di cenge che attraversa questa parte di montagna – è dovuto alla colorazione “oro intenso” che assume un tratto di parete (ovviamente rivolta ad ovest) al calar del sole nel pomeriggio.
Questo fenomeno è ben visibile dall’auto se si torna all’ora giusta da qualche escursione o sciata nel bellunese.
Comunque le venature oro della roccia sono ben evidenti anche passandoci sotto mentre si percorre la cengia: purtroppo non posso documentarle per immagini … con il mio cellulare di fascia media.
Queste cenge sono state “riscoperte” e descritte da Giorgio Grandin nel suo bel libro “Itinerari selvaggi tra Grappa e Cesèn”; poi sono state incluse anche ne “Il libro delle cenge” di Vittorino Mason.
Grandin e Mason propongono due diversi approcci per arrivare alla famosa “parete oro” che corrispondono, rispettivamente, a quelli che ho nominato variante alta a bassa in questa traccia di escursione.
Ce n’è un terzo che sta in mezzo come altezza (variante mediana) ed è quello “più lineare” rispetto alla quota di prosecuzione della seconda parte della cengia, quello più simile come tipo di traccia e quello … con meno problemi.
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Ho programmato questa uscita per percorrere tutte le varianti di questo piccolo sistema di cenge e pertanto c’è qualche segmento della registrazione GPS ripetuto due volte – e i valori finali di km e dislivello ne risentono.
Alla fine non è comunque lunghissima, ma scegliendo una sola delle varianti si riducono i tempi e si può programmare l’escursione verso il pomeriggio per avere le migliori condizioni di luce.
Se fra gli obiettivi di giornata (di pomeriggio in questo caso) c’è qualche foto di buon livello, si può anche fare avanti e indietro fino alla parete oro o poco dopo, riducendo così ancora i tempi di camminata a favore delle soste fotografiche.
↓
AVVICINAMENTO
Partendo dai pressi della piazza principale di Vas si percorre un breve tratto asfaltato per uscire dall’abitato e poi per stradine forestali in direzione di Case Prà (o Casere Prà).
Attenzione a un paio di diramazioni, ma … la traccia GPS deve pur servire a qualcosa, visto che in cengia non serve a nulla.
Possibili dei tagli, ma a mio giudizio non vale la pena per lo stato infestante della vegetazione: provati durante altre escursioni con rischio per l’integrità della t-shirt.
Questa registrazione GPS è del 16 Novembre 2017 e può essere che in futuro sia fatta un po’ di manutenzione a queste varianti di avvicinamento.
A quota 730 circa subito dopo un tornante sinistro, sulla destra si nota una discreta mulattiera che porta direttamente a Case Prà: se si percorre poi bisogna tornare un po’ indietro per trovare l’ingresso della variante mediana (nella registrazione GPS c’è anche questa percorrenza).
↓
VARIANTE BASSA DI INGRESSO VERSO PARETE ORO
Sulla forestale in direzione Case Prà, a un tornate destro di quota 670 circa, c’è un sentierino evidente che prosegue diritto.
Primo tratto ben improntato a terra, poi pochi metri un po’ infestati da rovi e con breve salitella si arriva a una selletta boschiva dove, sulla destra, si nota la traccia che può essere definita come partenza della cengia di questa variante.
Il grado di evidenza di questa parte iniziale dipende da quante foglie ci sono a terra.
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Calzare i ramponcini in questo punto senza discussioni!
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Questa variante bassa proposta da Mason – e lo fa capire lui stesso – francamente è un po’ da brividi: niente di difficile tecnicamente, ma si va costantemente su traccia molto esile che corre su terreno franoso, scivoloso, con piccoli smottamenti su piani piuttosto inclinati lateralmente e ai bordi di un salto di qualche centinaio di metri.
Anche con i ramponcini bisogna essere già abituati a questo tipo di terreni.
Superando in tendenza salita tutta una serie di piccole spalle e valloncelli del pendio, si arriva a una spalla/costola dove non si vede prosecuzione alla stessa quota: si sale a destra sulla linea di massima pendenza (non ripidissimo, e ho trovato anche un ometto), e in pochi metri ci si immette nella linea mediana che giunge da destra e che porta verso sinistra alla parete oro.
↓
VARIANTE MEDIANA DI INGRESSO VERSO PARETE ORO
Sempre sulla stessa forestale, all’ultimo tornante destro prima di Case Prà quota 780 circa: si va diritti in un primo tratto di bosco rado e pianeggiante senza traccia evidente per qualche decina di metri.
Poi la traccia “emerge” e si cammina sempre su impronta di esile sentierino-cornice inserito nell’inclinazione del pendio boschivo.
Passi esposti ma non preoccupante come la variante bassa: con attenzione si riesce a godere in pieno.
Non servono i ramponcini.
↓
VARIANTE ALTA DI INGRESSO VERSO PARETE ORO
L’immissione inizia fra le costruzioni di Case Prà.
Dopo alcuni metri di vecchia mulattiera la traccia si restringe fra rovi e sterpaglie varie: non dura molto e con tendenza salita in breve si arriva a due grandi e grossi ometti che stanno sulla dorsale che, se risalita, porterebbe direttamente verso il Monte Vallina (caratteristiche trincee sul percorso).
Si doppia la dorsale e inizia questa variante di cengia proposta nella guida di Grandin.
È una variante sempre boschiva dall’aspetto “normale” anche se costringe a qualche “breve ma delicato” passaggio su piccoli smottamenti: si può anche non usare i ramponcini se si è abituati a questi terreni.
Qui, scorrendo più alti della linea mediana, a un certo punto bisogna scendere per una cinquantina di metri in un largo canalone misto terra/pietrisco: piuttosto ripido, un po’ scivoloso ma assolutamente gestibile con attenzione.
Il problema di questa variante “carina” (che rientra più avanti di quella bassa) è che ti fa perdere gran parte di quella mediana che trovo più bella e regolare (ma è un mio parere personale, non pretendo di “venderlo” come oggettivo).
Se volete percorrere sia la variante alta che la mediana, fatelo nel senso che ho fatto io prevedendo la discesa del canalone (e ritorno più andata sul primo tratto di mediana), perché risalirlo sarebbe piuttosto faticoso.
Il ritorno più andata sul primo tratto di mediana ha il vantaggio di azzerare le difficoltà di individuazione dell’inizio della traccia mediana.
↓
TRATTO COMUNE DI CENGIA
L’arrivo sotto la parete oro è del tutto simile alla variante mediana di ingresso.
Poco dopo la parete oro la cengia diventa per lo più traccia boschiva (molto labile a tratti) che si percorre sempre poco sotto la fascia rocciosa.
Si arriva in un punto con dei muretti a secco e resti di una costruzione dove si può dire che è finita.
Da qui si scende in un vallone da risalire ripidamente dall’altro lato per poche decine di metri lineari, e si sbuca in una comoda mulattiera proprio di fronte a un paletto del metanodotto.
↓
RIENTRO
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Dal waypoint “12 - Immissione in mulattiera in corrispondenza palo del metanodotto”, è possibile scendere direttamente in località Scalon senza rientrare a Vas con la risalita verso il Monte Vallina – vedi itinerario → Gruppo Monte Cesén: Monte Miliana, Monte Zogo (o Monte Doc) e Monte Cesén da Scalon .
Naturalmente servono doppia auto o … una buona gamba per la bicicletta! 😊
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Per il rientro ad anello di questa escursione, dal paletto si segue a destra la mulattiera che diventa forestale e porta fino a Col da Fi dove convergono vari itinerari di questa parte del Gruppo del Monte Cesen.
Da località Col da Fi brevemente al Monte Vallina che è il punto più alto dell’escursione.
Da qui verso la dorsale sud per ampio taglio boschivo dove inizialmente si trovano ancora svariati paletti del metanodotto (e poi qualche segnavia CAI 1002).
Dopo immissione in mulattiera, intorno a quota 560/580 si arriva a incrociare una strada sterrata che si segue a destra in saliscendi fino ad uscirne per deviare verso una bella villetta privata.
Si può tagliare prima della villetta (vedere traccia GPS) per evitare di entrare nella sua area, e arrivare alla Croce di legno sopra Vas che letteralmente domina sull’ingresso alla Valle del Piave.
Questa Croce sta sopra l’evidentissima placconata rocciosa che chiunque entri in Valle del Piave in auto non può non notare sulla destra.
Dalla Croce pochi metri all’indietro fino a una posa di raccolta acqua dove inizia il sentiero finale di discesa verso Vas.
Come ho già scritto, questa registrazione di traccia è di Novembre 2017, e ho trovato dei nuovi bolli rossi che facilitano l’individuazione dell’inizio sentiero: a Marzo 2017 non c’erano.
Il sentiero scende con varie pendenze e scorre per un tratto lungo la linea della gran placconata rocciosa.
Qualche tratto un po’ scivoloso per ghiaino e pietrisco, ma nulla di preoccupante.
Poi vira verso destra e riporta a Vas su terreno più regolare.
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Il dislivello di questa escursione, compresa la percorrenza di tutte e tre le varianti di ingresso, è di circa 1.200 metri e non 1.500 come indicato nei dati di riepilogo Wikiloc.
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Questo fenomeno è ben visibile dall’auto se si torna all’ora giusta da qualche escursione o sciata nel bellunese.
Comunque le venature oro della roccia sono ben evidenti anche passandoci sotto mentre si percorre la cengia: purtroppo non posso documentarle per immagini … con il mio cellulare di fascia media.
Queste cenge sono state “riscoperte” e descritte da Giorgio Grandin nel suo bel libro “Itinerari selvaggi tra Grappa e Cesèn”; poi sono state incluse anche ne “Il libro delle cenge” di Vittorino Mason.
Grandin e Mason propongono due diversi approcci per arrivare alla famosa “parete oro” che corrispondono, rispettivamente, a quelli che ho nominato variante alta a bassa in questa traccia di escursione.
Ce n’è un terzo che sta in mezzo come altezza (variante mediana) ed è quello “più lineare” rispetto alla quota di prosecuzione della seconda parte della cengia, quello più simile come tipo di traccia e quello … con meno problemi.
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Ho programmato questa uscita per percorrere tutte le varianti di questo piccolo sistema di cenge e pertanto c’è qualche segmento della registrazione GPS ripetuto due volte – e i valori finali di km e dislivello ne risentono.
Alla fine non è comunque lunghissima, ma scegliendo una sola delle varianti si riducono i tempi e si può programmare l’escursione verso il pomeriggio per avere le migliori condizioni di luce.
Se fra gli obiettivi di giornata (di pomeriggio in questo caso) c’è qualche foto di buon livello, si può anche fare avanti e indietro fino alla parete oro o poco dopo, riducendo così ancora i tempi di camminata a favore delle soste fotografiche.
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AVVICINAMENTO
Partendo dai pressi della piazza principale di Vas si percorre un breve tratto asfaltato per uscire dall’abitato e poi per stradine forestali in direzione di Case Prà (o Casere Prà).
Attenzione a un paio di diramazioni, ma … la traccia GPS deve pur servire a qualcosa, visto che in cengia non serve a nulla.
Possibili dei tagli, ma a mio giudizio non vale la pena per lo stato infestante della vegetazione: provati durante altre escursioni con rischio per l’integrità della t-shirt.
Questa registrazione GPS è del 16 Novembre 2017 e può essere che in futuro sia fatta un po’ di manutenzione a queste varianti di avvicinamento.
A quota 730 circa subito dopo un tornante sinistro, sulla destra si nota una discreta mulattiera che porta direttamente a Case Prà: se si percorre poi bisogna tornare un po’ indietro per trovare l’ingresso della variante mediana (nella registrazione GPS c’è anche questa percorrenza).
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VARIANTE BASSA DI INGRESSO VERSO PARETE ORO
Sulla forestale in direzione Case Prà, a un tornate destro di quota 670 circa, c’è un sentierino evidente che prosegue diritto.
Primo tratto ben improntato a terra, poi pochi metri un po’ infestati da rovi e con breve salitella si arriva a una selletta boschiva dove, sulla destra, si nota la traccia che può essere definita come partenza della cengia di questa variante.
Il grado di evidenza di questa parte iniziale dipende da quante foglie ci sono a terra.
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Calzare i ramponcini in questo punto senza discussioni!
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Questa variante bassa proposta da Mason – e lo fa capire lui stesso – francamente è un po’ da brividi: niente di difficile tecnicamente, ma si va costantemente su traccia molto esile che corre su terreno franoso, scivoloso, con piccoli smottamenti su piani piuttosto inclinati lateralmente e ai bordi di un salto di qualche centinaio di metri.
Anche con i ramponcini bisogna essere già abituati a questo tipo di terreni.
Superando in tendenza salita tutta una serie di piccole spalle e valloncelli del pendio, si arriva a una spalla/costola dove non si vede prosecuzione alla stessa quota: si sale a destra sulla linea di massima pendenza (non ripidissimo, e ho trovato anche un ometto), e in pochi metri ci si immette nella linea mediana che giunge da destra e che porta verso sinistra alla parete oro.
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VARIANTE MEDIANA DI INGRESSO VERSO PARETE ORO
Sempre sulla stessa forestale, all’ultimo tornante destro prima di Case Prà quota 780 circa: si va diritti in un primo tratto di bosco rado e pianeggiante senza traccia evidente per qualche decina di metri.
Poi la traccia “emerge” e si cammina sempre su impronta di esile sentierino-cornice inserito nell’inclinazione del pendio boschivo.
Passi esposti ma non preoccupante come la variante bassa: con attenzione si riesce a godere in pieno.
Non servono i ramponcini.
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VARIANTE ALTA DI INGRESSO VERSO PARETE ORO
L’immissione inizia fra le costruzioni di Case Prà.
Dopo alcuni metri di vecchia mulattiera la traccia si restringe fra rovi e sterpaglie varie: non dura molto e con tendenza salita in breve si arriva a due grandi e grossi ometti che stanno sulla dorsale che, se risalita, porterebbe direttamente verso il Monte Vallina (caratteristiche trincee sul percorso).
Si doppia la dorsale e inizia questa variante di cengia proposta nella guida di Grandin.
È una variante sempre boschiva dall’aspetto “normale” anche se costringe a qualche “breve ma delicato” passaggio su piccoli smottamenti: si può anche non usare i ramponcini se si è abituati a questi terreni.
Qui, scorrendo più alti della linea mediana, a un certo punto bisogna scendere per una cinquantina di metri in un largo canalone misto terra/pietrisco: piuttosto ripido, un po’ scivoloso ma assolutamente gestibile con attenzione.
Il problema di questa variante “carina” (che rientra più avanti di quella bassa) è che ti fa perdere gran parte di quella mediana che trovo più bella e regolare (ma è un mio parere personale, non pretendo di “venderlo” come oggettivo).
Se volete percorrere sia la variante alta che la mediana, fatelo nel senso che ho fatto io prevedendo la discesa del canalone (e ritorno più andata sul primo tratto di mediana), perché risalirlo sarebbe piuttosto faticoso.
Il ritorno più andata sul primo tratto di mediana ha il vantaggio di azzerare le difficoltà di individuazione dell’inizio della traccia mediana.
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TRATTO COMUNE DI CENGIA
L’arrivo sotto la parete oro è del tutto simile alla variante mediana di ingresso.
Poco dopo la parete oro la cengia diventa per lo più traccia boschiva (molto labile a tratti) che si percorre sempre poco sotto la fascia rocciosa.
Si arriva in un punto con dei muretti a secco e resti di una costruzione dove si può dire che è finita.
Da qui si scende in un vallone da risalire ripidamente dall’altro lato per poche decine di metri lineari, e si sbuca in una comoda mulattiera proprio di fronte a un paletto del metanodotto.
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RIENTRO
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Dal waypoint “12 - Immissione in mulattiera in corrispondenza palo del metanodotto”, è possibile scendere direttamente in località Scalon senza rientrare a Vas con la risalita verso il Monte Vallina – vedi itinerario → Gruppo Monte Cesén: Monte Miliana, Monte Zogo (o Monte Doc) e Monte Cesén da Scalon .
Naturalmente servono doppia auto o … una buona gamba per la bicicletta! 😊
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Per il rientro ad anello di questa escursione, dal paletto si segue a destra la mulattiera che diventa forestale e porta fino a Col da Fi dove convergono vari itinerari di questa parte del Gruppo del Monte Cesen.
Da località Col da Fi brevemente al Monte Vallina che è il punto più alto dell’escursione.
Da qui verso la dorsale sud per ampio taglio boschivo dove inizialmente si trovano ancora svariati paletti del metanodotto (e poi qualche segnavia CAI 1002).
Dopo immissione in mulattiera, intorno a quota 560/580 si arriva a incrociare una strada sterrata che si segue a destra in saliscendi fino ad uscirne per deviare verso una bella villetta privata.
Si può tagliare prima della villetta (vedere traccia GPS) per evitare di entrare nella sua area, e arrivare alla Croce di legno sopra Vas che letteralmente domina sull’ingresso alla Valle del Piave.
Questa Croce sta sopra l’evidentissima placconata rocciosa che chiunque entri in Valle del Piave in auto non può non notare sulla destra.
Dalla Croce pochi metri all’indietro fino a una posa di raccolta acqua dove inizia il sentiero finale di discesa verso Vas.
Come ho già scritto, questa registrazione di traccia è di Novembre 2017, e ho trovato dei nuovi bolli rossi che facilitano l’individuazione dell’inizio sentiero: a Marzo 2017 non c’erano.
Il sentiero scende con varie pendenze e scorre per un tratto lungo la linea della gran placconata rocciosa.
Qualche tratto un po’ scivoloso per ghiaino e pietrisco, ma nulla di preoccupante.
Poi vira verso destra e riporta a Vas su terreno più regolare.
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Il dislivello di questa escursione, compresa la percorrenza di tutte e tre le varianti di ingresso, è di circa 1.200 metri e non 1.500 come indicato nei dati di riepilogo Wikiloc.
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Waypoints
Waypoint
720 ft
01 - Parcheggio partenza/arrivo a Vas
Waypoint
1,487 ft
02 - Punto possibile deviazione per Castelir con cartello
Waypoint
2,479 ft
06 - Punto riunione varianti alta e mediana Cenge dell'Oro
Waypoint
2,502 ft
06 - Punto riunione varianti bassa e mediana Cenge dell'Oro
Waypoint
2,714 ft
08 - Due grossi ometti su dorsale verso Monte Vallina e inizio effettivo variante alta Cenge dell'Oro
Waypoint
2,542 ft
10 - Fine 'parete oro'
Waypoint
2,601 ft
11 - Muretti a secco riferimento e fine Cenge dell'Oro
Waypoint
2,655 ft
12 - Immissione in mulattiera in corrispondenza palo del metanodotto
Waypoint
3,268 ft
13 - Innesto in sterrata a 'Col da Fi'
Waypoint
3,263 ft
14 - Punto possibile deviazione per Milies
Waypoint
3,280 ft
15 - Punto possibile deviazione per rientro diretto a Vas
Comments (4)
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Ciao Mario, ci andiamo oggi pomeriggio io e Fabio Borsoi, qualche ragguaglio particolare?
Grazie
Ciao Vaz,
Voi siete forti e vi consiglio solo di lasciar perdere la variante bassa che è oggettivamente pericolosa.
Buona escursione!
Ciao Mario, cengia fatta martedì, bella, un po' sporca alla fine causa schianti ma nel complesso molto camminabile. Abbiamo fatto la mediana che ci semmbrava la più centrata.
Grazie delle tue sempre ottime segnalazioni.
il Vaz
Ciao Vaz,
ottimo, sono contento che vi sia piaciuta e che sia camminabile: non è scontato dopo oltre 6 anni dal mio passaggio e con Vaia di mezzo.
Alla prossima❗😉