Gruppo della Schiara: • Tirón de Monpiana •
near Pra de Luni, Veneto (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Perché la valutazione MOLTO DIFFICILE è non PER ESPERTI? Perché la salita alla cima é "segnata" e ciò toglie un pizzico di difficoltà di orientamento, senza la bollinatura (azzurra e rossa) la possibilità di incrodarsi su qualche cengia esposta è palesemente alta; e poi perché l'uso della corda è facoltativo (cmq consigliato)
Per una guida tecnica della salita vi rimando alla particolareggiata (come sempre) guida di Zio Mario che trovate qui: https://it.wikiloc.com/percorsi-escursionismo/gruppo-della-schiara-salite-tiron-de-monpiana-e-zimon-de-terne-da-forcella-monpiana-partendo-da-cas-119721354?utm_medium=app&utm_campaign=share&utm_source=3390557 - se volete salire in sicurezza è consigliato seguirla in ogni passaggio, tanto completa è.
Mi limiterò a descrivere i punti salienti dell'ascesa partendo di buon'ora da Case Bortot seguendo il classico Cai501 per qualche centinaio di metri, fino a trovare sulla sinistra ampia traccia che segna l'inizio del Cai506 che ci accompagnerà fino a forcella Monpiana.
La salita non ha note tecniche particolari da descrivere, é una bella mulattiera che attraversa un meraviglioso bosco con diverse tipologie di piante, abbiamo le pareti nord-ovest del monte Serva che ci accompagneranno con la loro magnifica presenza per quasi tutto il tragitto.
Un unico passaggio su roccette leggermente esposte é aiutato da un cordino metallico, oltre a questo tutto nella norma.
Arrivati a forcella Monpiana ci siamo rifocillati un po' per recuperare energie per la salita al Tirón.
Si prosegue direzione Nord dove ancora vi è una labile traccia che guida per qualche centinaio di metri, ma subito dopo bisogna affidarsi ai rari ometti ed ai rami tagliati, essenziali.
La salita richiede passo fermissimo, assenza di vertigini, conoscenza di almeno i fondamentali dell'arrampicata, e soprattutto tanta tanta calma e concentrazione.
La giornata di oggi era molto umida e viste le pioggie nei giorni antecedenti la salita é diventata più impegnativa del previsto, in quanto il grip delle scarpe cala in maniera drastica e le rocce stesse si fanno insidiose.
La salita è un'esercizio continuo di "ravanage" dove l'uso delle mani è pari all'uso degli arti inferiori, bisogna tirarsi su attraverso diverse canale, qualcuna probabile di III, e fare affidamento per quanto possibile alle loppe e ai provvidenziali mughi.
La parte più impegnativa è l'espostissima cengia protetta dai mughi che ne costituiscono anche buona parte del fondo, senza i mughi non sarebbe superabile, qui bisogna andare piano, e saggiare il terreno ad ogni passo, la vista a destra è repulsiva.
Dopo la cengia ancora qualche canalina ripida e qualche traverso sui mughi ma in poco tempo si giunge alla cima.
Dalla cima, purtroppo senza panorama viste le nubi fisse e insistenti, si scende per medesima traccia di salita, con la raccomandazione di indossare OBBLIGATORIAMENTE i ramponi, senza i ramponi la discesa diventa estremamente pericolosa e richiederebbe l'uso della corda in diversi frangenti.
Una volta scesi alla forcella breve visita al bel landro dei partigiani, un grande pezzo di storia, e poi siamo scesi velocemente per la medesima via dell'andata.
Vista la difficoltà tecnica e di orientamento che questa salita richiede, mi sento di consigliare la percorrenza di tale tragitto SOLO a persone esperte, che abbiano coscienza dell'impegno psico-fisico richiesto ma soprattutto che siano abituate a muoversi in ambienti montani complessi.
Copertura cellulare precaria
No punti acqua
Passo (ovviamente) lento.
Per una guida tecnica della salita vi rimando alla particolareggiata (come sempre) guida di Zio Mario che trovate qui: https://it.wikiloc.com/percorsi-escursionismo/gruppo-della-schiara-salite-tiron-de-monpiana-e-zimon-de-terne-da-forcella-monpiana-partendo-da-cas-119721354?utm_medium=app&utm_campaign=share&utm_source=3390557 - se volete salire in sicurezza è consigliato seguirla in ogni passaggio, tanto completa è.
Mi limiterò a descrivere i punti salienti dell'ascesa partendo di buon'ora da Case Bortot seguendo il classico Cai501 per qualche centinaio di metri, fino a trovare sulla sinistra ampia traccia che segna l'inizio del Cai506 che ci accompagnerà fino a forcella Monpiana.
La salita non ha note tecniche particolari da descrivere, é una bella mulattiera che attraversa un meraviglioso bosco con diverse tipologie di piante, abbiamo le pareti nord-ovest del monte Serva che ci accompagneranno con la loro magnifica presenza per quasi tutto il tragitto.
Un unico passaggio su roccette leggermente esposte é aiutato da un cordino metallico, oltre a questo tutto nella norma.
Arrivati a forcella Monpiana ci siamo rifocillati un po' per recuperare energie per la salita al Tirón.
Si prosegue direzione Nord dove ancora vi è una labile traccia che guida per qualche centinaio di metri, ma subito dopo bisogna affidarsi ai rari ometti ed ai rami tagliati, essenziali.
La salita richiede passo fermissimo, assenza di vertigini, conoscenza di almeno i fondamentali dell'arrampicata, e soprattutto tanta tanta calma e concentrazione.
La giornata di oggi era molto umida e viste le pioggie nei giorni antecedenti la salita é diventata più impegnativa del previsto, in quanto il grip delle scarpe cala in maniera drastica e le rocce stesse si fanno insidiose.
La salita è un'esercizio continuo di "ravanage" dove l'uso delle mani è pari all'uso degli arti inferiori, bisogna tirarsi su attraverso diverse canale, qualcuna probabile di III, e fare affidamento per quanto possibile alle loppe e ai provvidenziali mughi.
La parte più impegnativa è l'espostissima cengia protetta dai mughi che ne costituiscono anche buona parte del fondo, senza i mughi non sarebbe superabile, qui bisogna andare piano, e saggiare il terreno ad ogni passo, la vista a destra è repulsiva.
Dopo la cengia ancora qualche canalina ripida e qualche traverso sui mughi ma in poco tempo si giunge alla cima.
Dalla cima, purtroppo senza panorama viste le nubi fisse e insistenti, si scende per medesima traccia di salita, con la raccomandazione di indossare OBBLIGATORIAMENTE i ramponi, senza i ramponi la discesa diventa estremamente pericolosa e richiederebbe l'uso della corda in diversi frangenti.
Una volta scesi alla forcella breve visita al bel landro dei partigiani, un grande pezzo di storia, e poi siamo scesi velocemente per la medesima via dell'andata.
Vista la difficoltà tecnica e di orientamento che questa salita richiede, mi sento di consigliare la percorrenza di tale tragitto SOLO a persone esperte, che abbiano coscienza dell'impegno psico-fisico richiesto ma soprattutto che siano abituate a muoversi in ambienti montani complessi.
Copertura cellulare precaria
No punti acqua
Passo (ovviamente) lento.
Waypoints
Comments (2)
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Oggi adrenalina,però ci siamo divertiti.
Meraviglioso 🤩