Gruppo della Schiara: Burèl traversando da Casa de la Vècia in Val Cordévole a Case Bortòt in Valle dell'Ardo
near Pinòi, Veneto (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Salita a una vetta molto panoramica del Gruppo della Schiara, e molto famosa per le imprese alpinistiche del passato.
Tuttavia c’è anche un lato escursionistico a cui ci si può avvicinare da due direzioni, e se si programma una traversata ne esce una giornata molto varia e intensa.
La traversata si può fare in tutti e due i sensi, e io ho scelto la direzione Val Cordevole → Valle dell’Ardo perché avevo previsto di collegare i due parcheggi in bicicletta, e questo è il senso migliore per affrontare poche brevi risalite anziché la salita stradale più lunga verso Case Bortot.
Inoltre, dal lato Valle dell’Ardo si affronta la Via Ferrata Sperti che, a mio giudizio, non cambia di difficoltà tra salita e discesa, mentre le roccette che stanno sotto la Forcella del Balcón sono certamente più facili e intuitive in salita.
Ci sono alcuni punti interpretabili in più modi, e ho descritto «la mia visione e le mie scelte» nella relazione.
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Attenzione: oggi 29 Settembre 2023 c’erano dei lavori in corso per il rifacimento totale della Via Ferrata Sperti. Erano già stati piazzati tutti i nuovi chiodi-ancoraggi che affiancavano parte dei vecchi. La ferrata era stata da poco chiusa al transito ma con avviso con cartelli solo nei pressi del Rifugio 7° Alpini, senza segnalazioni dall’alto: dunque io ci sono entrato senza poter sapere che era chiusa. Dopo qualche settimana la Via Ferrata Sperti è stata ufficialmente riaperta e in qualche passaggio l’aspetto delle attrezzature può differire da quello delle mie foto.
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Dal parcheggio al km 15-VII della SR 203 (località Casa de la Vècia) alla Forcella del Balcón e Finestra del Balcón
Per questo settore dell’escursione la mia guida di riferimento è stata “PARCO NAZIONALE DOLOMITI BELLUNESI – LA SCHIARA” di Gianpaolo Sani, Maurizio Dal Mas e Franco Bristot.
Dal parcheggio si attraversa il ponte sulla Val Vescovà e si imbocca la ben nota scalinata di inizio del sentiero CAI 503 verso il Rifugio Bianchet.
Il sentiero si immette nella sterrata dell’altra variante CAI 503 che arriva da Costa dei Pinei e molto comodamente, con un paio di scorciatoie, si arriva al Rifugio Furio Bianchet al Pian dei Gat.
Dal rifugio si continua sul CAI 503 che si segue anche al successivo bivio con la diramazione per il Monte Coro.
Il sentiero sale sempre evidente per entrare nel grande circo del Van de la S’ciara dopo una larga inversione verso ovest sotto le Pale Magre seguita da una lunga diagonale a sud-est.
All’ingresso nel Van de la S’ciara (lato destro direzione salita) bisogna trovare il punto di uscita dal sentiero CAI.
Premesso che c’è più di una opzione di uscita praticabile, ci sono un evidente ometto e un segno rosso sulla destra dove il sentiero (a quel punto in leggera discesa) attraversa con curva a sinistra un impluvio (o canaletto superficiale) secondario.
Buttando l’occhio nell’impluvio si vedono altri ometti e basta seguirli lungo la prima rampa a fianco del pendio erboso.
Poi si esce su prati per puntare verso il centro del Van de la S’ciara, e qui la traccia a terra si fa labile, però c’è qualche ometto un po’ distanziato ma visibile sopra dei roccioni.
Guardando in su si nota subito la finestra naturale nella roccia detta Finestra del Balcón, e appena alla sua sinistra c’è la Forcella del Balcón.
Si sale più o meno in centro del circo con una bancata, erbosa nella parte alta, che sta sulla destra.
Il percorso migliore (l’ho capito dopo) risale su questa bancata, ma ho proseguito diritto perché ho visto per primi un paio di piccoli ometti nella direzione che stavo seguendo.
Sono così arrivato sotto una bassa fascia rocciosa che ho superato su una diagonale di roccette verso sinistra dove si appoggiano le mani senza arrivare a un I° grado pieno.
Sopra la fascia di rocce ho trovato subito un altro ometto e poi la traccia, più evidente e con più ometti, che arriva dalla bancata sopra citata.
Ora resta poco per arrivare sotto il salto di roccia finale per Forcella e Finestra del Balcón, e da qui si notano altri “due buchi” nella roccia dall’aspetto quasi di una “mascherina carnevalesca”.
Qui la guida scrive (con riferimento alla Finestra del Balcón): «A sinistra della sua verticale s’attaccano delle roccette, seguendo un’esile rampa (I+), che disegna una diagonale a destra, fino nei pressi del favoloso dono della natura».
Vista la rampa, non è certo impossibile ma è abbastanza impegnativa valutata con gli occhi dell’escursionista e non dell’alpinista.
Tuttavia, continuando a sinistra dalla verticale della Finestra del Balcón c’è qualche ometto piazzato sotto la fascia rocciosa, e subito dopo uno di questi ho visto un canaletto-intaglio di cui si vedeva il termine sopra la cresta e che sembrava essere tutto entro il I° grado.
Sono salito per quello e così è stato trovando sempre appoggi e appigli più che solidi.
Di conseguenza sono arrivato sulla cresta poco più in alto della Forcella del Balcón, sono sceso dall’altro lato per ripida traccia erbosa con facile saltino finale, e girando poi a destra ho raggiunto la Forcella del Balcón con relativa Finestra del Balcón.
Dalle Forcella del Balcón e Finestra del Balcón alla vetta del Burèl
Dalle Forcella del Balcón e Finestra del Balcón si nota molto bene il Burèl con il Van del Burèl, ma per arrivarci bisogna fare un largo giro con tendenza salita sopra il Van de le Pale Magre.
La traccia esiste, a tratti marcata e a tratti labile, e basta stare concentrati nell’individuare gli ometti e seguirli.
Il fondo è per lo più solido con pochi brevi tratti ghiaiosi.
Si arriva così, aggirando un’ultima costa arrotondata, nel circo che scende a ovest da Forcella Sperti, e per proseguire verso il Burèl si imbocca l’evidente traccia che inizialmente scende verso destra.
Poi la traccia sale in pendenza tranquilla per un breve tratto fino ad entrare nel Van del Burèl, dove ho trovato un ometto alla base di una “gran riga di ghiaia” che sale ripida a sinistra per costeggiare le pareti di quel lato.
Sopra il ripido ghiaioso (come indicato in guida) inizia una traccia-sentiero, molto ben camminabile e con vari ometti, che porta verso l’area erbosa di riferimento per l’attacco finale alla vetta del Burèl dopo essere passata appena sotto Forcella Tissi.
Io però non sono salito per il ghiaione (poca voglia di faticare 😉), e ho continuato verso il centro del Van del Burèl per una prima parte su pietraia abbastanza consolidata, e poi su diretto verso l’area prativa di riferimento, senza alcun strappo particolarmente faticoso.
Dall’area prativa ho raggiunto gli ometti poco sotto il filo di cresta a fianco di Forcella Tissi che mi hanno guidato fino a un primo intaglio-canalino con dei passi di I° grado.
Poi ancora ometti e qualche segno rosso per un breve traverso su “bancata sospesa” verso destra fino alla base del secondo e ultimo intaglio-canalino.
Questo è appena più lungo del primo con uno scarto a destra in uscita, ma le difficoltà sono simili, e tutti e due presentano appoggi-appigli solidi.
Da sopra il secondo intaglio-canalino rimangono pochi facili passi verso sinistra per raggiungere il grande ometto di vetta del Burèl.
Dalla vetta del Burèl al Rifugio 7° Alpini per la Via Ferrata Gian Angelo Sperti, e discesa fino a Case Bortot
Per scendere dal Van del Burèl ho seguito l’opzione scartata in salita perché le ghiaie fanno molto comodo in discesa.
In breve sono ritornato al punto di deviazione dentro il circo che scende a ovest da Forcella Sperti, e qui ho iniziato a seguire ometti e piccoli segni rossi che guidano in salita verso l’imbocco dall’alto della ferrata.
Il tratto della Via Ferrata Sperti di questa escursione non inizia dall’alto a Forcella Sperti, ma più sopra: però ero curioso di vedere lo stretto intaglio della forcella, e ho fatto una deviazione in discesa per raggiungerla.
Risalito dalla forcella ho raggiunto l’ingresso nella ferrata super-evidenziato da una serie di bolli rossi.
La parte di discesa odierna della Via Ferrata Gian Angelo Sperti è una ferrata vera e varia: per chi non la conosce NON È una semplice serie di cavi corrimano.
Nella parte alta più difficilina cavi e staffe vari sono abbastanza continui con brevi tratti liberi non difficili.
È un bell’alternarsi di verticalità e traversi su cengette.
Si arriva così al nuovissimo Bivacco Sperti che … aprendo la porta odora proprio di nuovo.
Dopo il bivacco riprendono le attrezzature per la parte bassa più semplice, e dopo la targa di inizio ferrata si entra in un sentiero tra i tagli nei mughi.
Per questo sentiero – sempre CAI 504 come la Via Ferrata Sperti – si arriva al Rifugio 7° Alpini, e da qui il lungo CAI 501 in Valle dell’Ardo fino al parcheggio di Case Bortot.
APPENDICE NON OBBLIGATORIA: rientro in mountain bike al parcheggio di partenza❗😉
Note sulla registrazione GPS
Il terminale GPS in vari punti aveva poco segnale e di conseguenza non ha registrato linee molto precise, ma sono tutti punti a percorrenza obbligata dove non ci sono problemi di orientamento.
In particolare il terminale «è andato in tilt» tra gli anfratti della Via Ferrata Sperti, e per quel tratto ho dovuto cancellare tutte le “linee strane” disegnandone qualcuna a mano molto approssimativa.
Anche i waypoint contenitori di foto lungo la ferrata sono inseriti in modo molto approssimativo, ma in via ferrata il GPS non serve a nulla per poter andare avanti.
Valutazione finale
La mia valutazione nella “scala Wikiloc” è “difficile” considerando – come dovrebbe sempre essere – di utilizzare il set da ferrata per la Via Ferrata Sperti.
La Via Ferrata Sperti, come ho scritto più sopra, non è una semplice concatenazione di cavi corrimano, ma non è neppure una «ferrata moderna» di quelle create solo per poter dire-pubblicizzare che “la mia è più difficile della tua”.
È una ferrata storica con una logica di percorso che non va a cercare difficoltà inutili.
Per quanto riguarda le roccette da affrontare in salita verso la Forcella del Balcón – se si sta attenti – si rimane sempre dentro il I° grado su prese solide; in discesa potrebbe essere un po’ più complicato.
Senza le premesse di cui sopra, l’itinerario può diventare più che difficile.
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Il dislivello reale in salita dell’escursione è di circa 2.200 metri e non 2.851 come indicato nei dati di riepilogo Wikiloc.
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Tuttavia c’è anche un lato escursionistico a cui ci si può avvicinare da due direzioni, e se si programma una traversata ne esce una giornata molto varia e intensa.
La traversata si può fare in tutti e due i sensi, e io ho scelto la direzione Val Cordevole → Valle dell’Ardo perché avevo previsto di collegare i due parcheggi in bicicletta, e questo è il senso migliore per affrontare poche brevi risalite anziché la salita stradale più lunga verso Case Bortot.
Inoltre, dal lato Valle dell’Ardo si affronta la Via Ferrata Sperti che, a mio giudizio, non cambia di difficoltà tra salita e discesa, mentre le roccette che stanno sotto la Forcella del Balcón sono certamente più facili e intuitive in salita.
Ci sono alcuni punti interpretabili in più modi, e ho descritto «la mia visione e le mie scelte» nella relazione.
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Attenzione: oggi 29 Settembre 2023 c’erano dei lavori in corso per il rifacimento totale della Via Ferrata Sperti. Erano già stati piazzati tutti i nuovi chiodi-ancoraggi che affiancavano parte dei vecchi. La ferrata era stata da poco chiusa al transito ma con avviso con cartelli solo nei pressi del Rifugio 7° Alpini, senza segnalazioni dall’alto: dunque io ci sono entrato senza poter sapere che era chiusa. Dopo qualche settimana la Via Ferrata Sperti è stata ufficialmente riaperta e in qualche passaggio l’aspetto delle attrezzature può differire da quello delle mie foto.
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Dal parcheggio al km 15-VII della SR 203 (località Casa de la Vècia) alla Forcella del Balcón e Finestra del Balcón
Per questo settore dell’escursione la mia guida di riferimento è stata “PARCO NAZIONALE DOLOMITI BELLUNESI – LA SCHIARA” di Gianpaolo Sani, Maurizio Dal Mas e Franco Bristot.
Dal parcheggio si attraversa il ponte sulla Val Vescovà e si imbocca la ben nota scalinata di inizio del sentiero CAI 503 verso il Rifugio Bianchet.
Il sentiero si immette nella sterrata dell’altra variante CAI 503 che arriva da Costa dei Pinei e molto comodamente, con un paio di scorciatoie, si arriva al Rifugio Furio Bianchet al Pian dei Gat.
Dal rifugio si continua sul CAI 503 che si segue anche al successivo bivio con la diramazione per il Monte Coro.
Il sentiero sale sempre evidente per entrare nel grande circo del Van de la S’ciara dopo una larga inversione verso ovest sotto le Pale Magre seguita da una lunga diagonale a sud-est.
All’ingresso nel Van de la S’ciara (lato destro direzione salita) bisogna trovare il punto di uscita dal sentiero CAI.
Premesso che c’è più di una opzione di uscita praticabile, ci sono un evidente ometto e un segno rosso sulla destra dove il sentiero (a quel punto in leggera discesa) attraversa con curva a sinistra un impluvio (o canaletto superficiale) secondario.
Buttando l’occhio nell’impluvio si vedono altri ometti e basta seguirli lungo la prima rampa a fianco del pendio erboso.
Poi si esce su prati per puntare verso il centro del Van de la S’ciara, e qui la traccia a terra si fa labile, però c’è qualche ometto un po’ distanziato ma visibile sopra dei roccioni.
Guardando in su si nota subito la finestra naturale nella roccia detta Finestra del Balcón, e appena alla sua sinistra c’è la Forcella del Balcón.
Si sale più o meno in centro del circo con una bancata, erbosa nella parte alta, che sta sulla destra.
Il percorso migliore (l’ho capito dopo) risale su questa bancata, ma ho proseguito diritto perché ho visto per primi un paio di piccoli ometti nella direzione che stavo seguendo.
Sono così arrivato sotto una bassa fascia rocciosa che ho superato su una diagonale di roccette verso sinistra dove si appoggiano le mani senza arrivare a un I° grado pieno.
Sopra la fascia di rocce ho trovato subito un altro ometto e poi la traccia, più evidente e con più ometti, che arriva dalla bancata sopra citata.
Ora resta poco per arrivare sotto il salto di roccia finale per Forcella e Finestra del Balcón, e da qui si notano altri “due buchi” nella roccia dall’aspetto quasi di una “mascherina carnevalesca”.
Qui la guida scrive (con riferimento alla Finestra del Balcón): «A sinistra della sua verticale s’attaccano delle roccette, seguendo un’esile rampa (I+), che disegna una diagonale a destra, fino nei pressi del favoloso dono della natura».
Vista la rampa, non è certo impossibile ma è abbastanza impegnativa valutata con gli occhi dell’escursionista e non dell’alpinista.
Tuttavia, continuando a sinistra dalla verticale della Finestra del Balcón c’è qualche ometto piazzato sotto la fascia rocciosa, e subito dopo uno di questi ho visto un canaletto-intaglio di cui si vedeva il termine sopra la cresta e che sembrava essere tutto entro il I° grado.
Sono salito per quello e così è stato trovando sempre appoggi e appigli più che solidi.
Di conseguenza sono arrivato sulla cresta poco più in alto della Forcella del Balcón, sono sceso dall’altro lato per ripida traccia erbosa con facile saltino finale, e girando poi a destra ho raggiunto la Forcella del Balcón con relativa Finestra del Balcón.
Dalle Forcella del Balcón e Finestra del Balcón alla vetta del Burèl
Dalle Forcella del Balcón e Finestra del Balcón si nota molto bene il Burèl con il Van del Burèl, ma per arrivarci bisogna fare un largo giro con tendenza salita sopra il Van de le Pale Magre.
La traccia esiste, a tratti marcata e a tratti labile, e basta stare concentrati nell’individuare gli ometti e seguirli.
Il fondo è per lo più solido con pochi brevi tratti ghiaiosi.
Si arriva così, aggirando un’ultima costa arrotondata, nel circo che scende a ovest da Forcella Sperti, e per proseguire verso il Burèl si imbocca l’evidente traccia che inizialmente scende verso destra.
Poi la traccia sale in pendenza tranquilla per un breve tratto fino ad entrare nel Van del Burèl, dove ho trovato un ometto alla base di una “gran riga di ghiaia” che sale ripida a sinistra per costeggiare le pareti di quel lato.
Sopra il ripido ghiaioso (come indicato in guida) inizia una traccia-sentiero, molto ben camminabile e con vari ometti, che porta verso l’area erbosa di riferimento per l’attacco finale alla vetta del Burèl dopo essere passata appena sotto Forcella Tissi.
Io però non sono salito per il ghiaione (poca voglia di faticare 😉), e ho continuato verso il centro del Van del Burèl per una prima parte su pietraia abbastanza consolidata, e poi su diretto verso l’area prativa di riferimento, senza alcun strappo particolarmente faticoso.
Dall’area prativa ho raggiunto gli ometti poco sotto il filo di cresta a fianco di Forcella Tissi che mi hanno guidato fino a un primo intaglio-canalino con dei passi di I° grado.
Poi ancora ometti e qualche segno rosso per un breve traverso su “bancata sospesa” verso destra fino alla base del secondo e ultimo intaglio-canalino.
Questo è appena più lungo del primo con uno scarto a destra in uscita, ma le difficoltà sono simili, e tutti e due presentano appoggi-appigli solidi.
Da sopra il secondo intaglio-canalino rimangono pochi facili passi verso sinistra per raggiungere il grande ometto di vetta del Burèl.
Dalla vetta del Burèl al Rifugio 7° Alpini per la Via Ferrata Gian Angelo Sperti, e discesa fino a Case Bortot
Per scendere dal Van del Burèl ho seguito l’opzione scartata in salita perché le ghiaie fanno molto comodo in discesa.
In breve sono ritornato al punto di deviazione dentro il circo che scende a ovest da Forcella Sperti, e qui ho iniziato a seguire ometti e piccoli segni rossi che guidano in salita verso l’imbocco dall’alto della ferrata.
Il tratto della Via Ferrata Sperti di questa escursione non inizia dall’alto a Forcella Sperti, ma più sopra: però ero curioso di vedere lo stretto intaglio della forcella, e ho fatto una deviazione in discesa per raggiungerla.
Risalito dalla forcella ho raggiunto l’ingresso nella ferrata super-evidenziato da una serie di bolli rossi.
La parte di discesa odierna della Via Ferrata Gian Angelo Sperti è una ferrata vera e varia: per chi non la conosce NON È una semplice serie di cavi corrimano.
Nella parte alta più difficilina cavi e staffe vari sono abbastanza continui con brevi tratti liberi non difficili.
È un bell’alternarsi di verticalità e traversi su cengette.
Si arriva così al nuovissimo Bivacco Sperti che … aprendo la porta odora proprio di nuovo.
Dopo il bivacco riprendono le attrezzature per la parte bassa più semplice, e dopo la targa di inizio ferrata si entra in un sentiero tra i tagli nei mughi.
Per questo sentiero – sempre CAI 504 come la Via Ferrata Sperti – si arriva al Rifugio 7° Alpini, e da qui il lungo CAI 501 in Valle dell’Ardo fino al parcheggio di Case Bortot.
APPENDICE NON OBBLIGATORIA: rientro in mountain bike al parcheggio di partenza❗😉
Note sulla registrazione GPS
Il terminale GPS in vari punti aveva poco segnale e di conseguenza non ha registrato linee molto precise, ma sono tutti punti a percorrenza obbligata dove non ci sono problemi di orientamento.
In particolare il terminale «è andato in tilt» tra gli anfratti della Via Ferrata Sperti, e per quel tratto ho dovuto cancellare tutte le “linee strane” disegnandone qualcuna a mano molto approssimativa.
Anche i waypoint contenitori di foto lungo la ferrata sono inseriti in modo molto approssimativo, ma in via ferrata il GPS non serve a nulla per poter andare avanti.
Valutazione finale
La mia valutazione nella “scala Wikiloc” è “difficile” considerando – come dovrebbe sempre essere – di utilizzare il set da ferrata per la Via Ferrata Sperti.
La Via Ferrata Sperti, come ho scritto più sopra, non è una semplice concatenazione di cavi corrimano, ma non è neppure una «ferrata moderna» di quelle create solo per poter dire-pubblicizzare che “la mia è più difficile della tua”.
È una ferrata storica con una logica di percorso che non va a cercare difficoltà inutili.
Per quanto riguarda le roccette da affrontare in salita verso la Forcella del Balcón – se si sta attenti – si rimane sempre dentro il I° grado su prese solide; in discesa potrebbe essere un po’ più complicato.
Senza le premesse di cui sopra, l’itinerario può diventare più che difficile.
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Il dislivello reale in salita dell’escursione è di circa 2.200 metri e non 2.851 come indicato nei dati di riepilogo Wikiloc.
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Waypoints
Waypoint
1,432 ft
01 - Parcheggio di inizio escursione al km 15-VII della SR 203 in località Casa de la Vècia
Waypoint
6,446 ft
08 - Foto all'attacco scelto delle roccette per salire alla Forcella e alla Finestra del Balcón
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