Gruppo della Schiara: Anello del Perón per Col de le Frare, Forcella Costalonga, Croce del Perón, Fraina, Cógol della Madonnetta
near San Gottardo, Veneto (Italia)
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Itinerary description
Sul Monte Peron si possono programmare numerosi percorsi ad anello tenendo conto delle varie possibilità di salita alla cresta nord dalla Val Cordevole a ovest e dalla Val Gresal a est.
Questa variante è una delle più selvagge possibili, ed è stata programmata per inserire la salita diretta dalla Val Cordevole a Forcella di Costalunga o Costalonga, con chiusura dell’anello per il sentiero che collega direttamente Peron con il Cógol della Madonnetta.
Che io sappia, quest’ultimo sentiero non ha un nome definito e nella relazione lo nominerò per praticità “Sentiero Peron - Cógol della Madonnetta”.
La salita diretta a Forcella di Costalonga è descritta fino al Col de le Frare nella guida “Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi - La Schiara” di Gianpaolo Sani, Maurizio Dal Mas e Franco Bristot.
Poi il finale dall’arco naturale di roccia alla forcella è accennato nella guida “SCHIARA” di Piero Rossi che fa parte della ben nota collana “GUIDA DEI MONTI D’ITALIA”.
Non ho trovato libri-guida per il “Sentiero Peron - Cógol della Madonnetta”, ma è indicato con qualche imprecisione nella cartina Tabacco: il fatto che un sentiero sia indicato in una cartina «non è garanzia di esistenza», ma ci si può provare – su questo sentiero avevo fatto un’escursione precedente di ricognizione per non trovarmi con difficoltà di orientamento proprio a fine giornata.
Ho indicato “difficile” come valutazione di difficoltà nella scala Wikiloc considerando di utilizzare i ramponcini forestali o da prato nei ripidi erbosi più inclinati – senza ramponcini diventa “molto difficile” ma consiglio di infilarli comunque nello zaino.
******************************
Salita dalla SR 203 al Col de le Frare e continuazione fino all’arco naturale di roccia a fianco del Sentiero della Madonnetta o Madonéta
Il parcheggio è al km 10-I della SR 203 in Val Cordevole ed è lo stesso del Sentiero della Madonnetta o Madonéta.
Il Sentiero della Madonnetta o Madonéta inizia a destra direzione salita del ponte del km 10, mentre quello per il Col de le Frare inizia a sinistra.
C’è una traccia tra due roccioni (sopra quello di destra si nota anche un basso manufatto di cemento), e dopo la prima rampetta si stacca a sinistra un sentiero evidente mentre diritti la traccia prosegue molto ripida per qualche metro con un passaggio più o meno di I° grado “vegeto-minerale”.
Oggi c’erano molti nastrini sbiaditi da cantiere in tutte le direzioni, ma non c’entrano con questa escursione.
Comunque se si va diritti è la più breve, ma se si vuol evitare il passaggino di I° grado bisogna svoltare a sinistra e poi rientrare verso destra per raggiungere il colmo del ripido iniziale e mantenersi a fianco del canale che sta a destra.
Fatto questo, c’è un breve tratto quasi piano e un po’ confuso con ramaglia a terra e poi un paio di alberi abbattuti che nascondono l’inizio di un sentiero ben evidente.
Ho aggirato gli alberi abbattuti verso destra e mi sono immesso sul bel camminamento.
Il comodo sentiero sale più o meno sul filo della displuviale del profondo canale di destra, e continua con dolci svolte fino a poco oltre i 700 metri di quota.
Dopo una breve rampetta svolta secco a sinistra con un tratto esposto simil-cengia, e rientra a destra ancora con tratto simil-cengia.
Ancora un rampetta dove ho visto un paio di bolli rossi (finora rami tagliati come segnalazione) e si arriva in un fianco di rado bosco a base erba con un paio di ometti all’inizio.
Da qui già si nota più in alto l’area appiattita del Col de le Frare, e si continua seguendo la dorsale che divide dalla Val Greva a sinistra.
Sulla larga dorsale non ci sono tracce fino a un restringimento dove il sentiero riprende nel punto obbligato di passaggio.
Senza difficoltà si arriva tra i piccoli avvallamenti e dossi del Col de le Frare, e si attraversa l’area ricollegandosi al Sentiero della Madonnetta o Madonéta con i suoi bolli rossi.
Ora si continua sul crinale che divide la Val Madonnetta dalla Val Greva, sempre più o meno diritti fino a dove il sentiero svolta decisamente a destra per un lungo traverso in un punto dove – a sinistra poco più in basso verso la Val Greva – si trova l’arco naturale di roccia: qui bisogna uscire per proseguire in via diretta verso la Forcella di Costalonga o Costalunga.
Dall’arco naturale di roccia a Forcella di Costalonga o Costalunga
Questo tratto è segnato nella cartina Tabacco con qualche imprecisione e l’ho trovato “appena accennato” nella guida “SCHIARA” di Piero Rossi.
Piero Rossi scrive semplicemente: «… faticoso ed impervio percorso, non consigliabile ad escursionisti, almeno finché la traccia non venga riattata e segnalata. Si sale fino al Col de le Frare (944 m). La traccia prosegue, ripida ed incerta, dapprima verso E, indi verso NE, sino alla forcella.»
Se Piero Rossi scrive che un percorso esiste ci si può fidare, ma in questo caso la traccia bisogna cercarsela.
Si inizia passando sotto l’arco naturale di roccia, e si continua in breve dolce discesa in un corridoio tra mughi-arbusti (nessuna segnalazione).
Passati i mughi-arbusti conviene fermarsi un attimo per fare il “punto visivo della situazione”.
A sinistra il pendio quasi precipita abbastanza velocemente, mentre di fronte c’è il variegato fianco montuoso di bancate erbose e roccette con Forcella di Costalonga ben individuabile … per chi sa dov’è.
C’è uno scivolo erboso con inizio quasi alla stessa quota e in posizione più o meno centrale rispetto al punto di vista (ma più a destra in riferimento alla verticale di Forcella Costalunga) – oggi si notava un “accenno” di calpestio o traccia probabilmente di animali: ho puntato alla base di questo primo scivolo ed è andata bene.
Quindi, oltre i mughi-arbusti si procede di traverso guadagnando pochissimi metri di quota e si arriva all’attraversamento (in un punto molto facile) di un vallone-canale dove ho visto gli unici due rami tagliati di tutta questa parte finale di salita.
I rami tagliati sono in una comoda piazzola dove ho calzato i ramponcini.
Poi, con lieve spostamento a sinistra, ho iniziato la risalita dello scivolo dove avevo notato le tracce di calpestio.
Dopo lo scivolo si entra in un largo fianco di rado boschetto: qui ho visto dei rametti spezzati e lasciati penzolanti di evidente “fattura umana”, e anche una grossa pietra incastrata in una forcella di un alberello (anche questa sicuramente opera umana).
Salendo, spostati sulla sinistra, ho notato dei vecchi cartelli “DIVIETO DI CACCIA” ormai grigi dopo aver perso tutta la vernice gialla.
Dopo il largo boschetto c’è un breve traverso più strettino ma non inclinato lateralmente che introduce in uno scivolo-valloncello delimitato all’esterno da una “buona sponda”.
Con i ramponcini si sale senza problemi e si arriva nella parte finale dove c’è un largo pendio poco inclinato lateralmente: è chiaro che si può definire esposto, ma non è difficile con i ramponcini per chi è abituato a queste situazioni.
In salita diagonale su quest’ultimo pendio si arriva ad intercettare il ben noto sentiero CAI 516 delle Creste del Peron poco sopra Forcella Costalonga.
Per il prosieguo dell’Anello del Peron non serve scendere alla forcella, ma ci sono andato … per far merenda.
Da Forcella di Costalonga o Costalunga al Monte Peron, Pian de Fraina, Sentiero delle Chiesette Pedemontane e inizio del “Sentiero Peron - Cógol della Madonnetta”
Questo tratto è tutto su sentieri ben noti e segnalati.
Si inizia con la cresta fino alla Croce del Peron.
È un sentiero da “assaporare”: molto vario con tratti proprio sulla cresta o poco sotto dal lato est, in campo aperto e nel bosco.
Si passa per la Forcella di Costacorta o Costacurta dove, come dalla Forcella di Costalonga o Costalunga, si dirama un sentierino in discesa verso est per un’eventuale uscita anticipata dalle creste.
(Alla Forcella di Costacorta o Costacurta arriva dal lato ovest il Sentiero della Madonnetta o Madonéta: vedi come esempio l’itinerario → Gruppo della Schiara: Forcella San Giorgio per la Val Gréva, Monte Perón e Sentiero della Madonéta (dal km 11-II della SR 203))
In tutto, fino alla Croce del Peron, ho visto tre cavetti di aiuto nei vari passaggi su roccette/intagli.
Dall’ultima elevazione prima della vetta del Monte Peron si può ammirare alle spalle l’ultimo bel panorama verso nord.
Poi la vegetazione della piatta vetta del Monte Peron impedisce le viste verso nord, e la gran Croce è un po’ più in basso con vista dominante verso la pianura.
Per scendere a Pian de Fraina c’è un bivio ben segnalato pochi metri prima della vetta del Monte Peron.
Il sentiero è con tratti ripidi e un solo cavo di aiuto sopra 5 chiodi dove appoggiare i piedi.
È segnato con pochi bolli rossi, qualche ometto e rami tagliati: se non si va troppo veloci si vede bene e non ci si perde.
Arrivati a pochi metri dal parcheggio di Pian de Fraina si continua a destra per sentiero a fianco della stradina asfaltata.
Poi il sentiero si immette nella stradina e si continua su asfalto per circa un km fino alla località Costiet.
Qui si svolta a destra seguendo sempre il Sentiero Tematico delle Chiesette Pedemontane.
Si passa per l’area in località Le Fosse con varie indicazioni storiche sulle postazioni della Grande Guerra, e tra stradette a fondo naturale e sentieri si arriva all’inizio di un lungo traverso con tendenza leggera salita che va ad attraversare la larghissima pietraia che sta sotto il lato sud-ovest del Monte Peron.
Dopo una Croce si scende in un boschetto e si esce sempre su comodo sentiero a base dura.
Ora serve attenzione per individuare il bivio che immette nel “Sentiero Peron - Cógol della Madonnetta”: questo bivio si nota bene salendo ma non scendendo.
La quota da tenere d’occhio è circa 550/560 metri (con opportuni scarti per l’imprecisione del GPS) e la diramazione è appena prima di una decisa curva a sinistra direzione discesa del Sentiero delle Chiesette Pedemontane.
Oggi l’ometto che avevo notato in precedenza era abbattuto.
Comunque la diramazione è una svolta molto secca verso destra e l’inizio del camminamento è su fondo erboso.
Percorrenza del “Sentiero Peron - Cógol della Madonnetta”
La prima lunga parte del sentiero è senza difficoltà: sono poco più di 800 metri lineari in costante facile salita fino a un pianoro erboso con ometto e bella vista verso nord sulla Val Cordevole, Monte Coro, ecc.
Poi la traccia diventa mediamente più strettina ma ancora non difficile per escursionisti di media esperienza: si continua passando sotto una bella fascia rocciosa e poco dopo inizia un deciso strappo in salita dove si nota qualche sbiadito bollo rosso che affianca i rami tagliati.
Finito lo strappo si entra in una breve discesa che conduce al bivio con una variante: diritti si va al Cógol della Madonnetta, mentre scendendo a sinistra ci si ricollega (più facilmente) al Sentiero della Madonnetta circa 70/80 metri di dislivello più in basso del Cógol della Madonnetta.
Tra le due diramazioni del bivio (comunque tracce poco accennate) c’è un grosso ramo tagliato che sbuca da terra.
Il mio programma prevedeva la “visita” alla Madonnetta e sono andato diritto.
Si sale un po’ e con qualche breve passaggio “quasi da viàz” si aggira una costa erbosa che immette, con breve decisa discesa, in una conca seguita da un iniziale largo fianco boschivo.
Qui, nel largo, la traccia del sentierino un po’ svanisce, ma si continua in logica salita diagonale avvicinandosi un po’ alla volta alla fascia rocciosa.
Dove il fianco boschivo si restringe a bancata inclinata ricompare la traccia univoca con qualche ramo tagliato.
Ora c’è la parte più difficile o “più appesa”.
Si aggira con linea quasi in piano un costone a base erba MOLTO inclinato lateralmente: a un primo colpo d’occhio non si nota una linea obbligata, ma varie possibilità molto ravvicinate (tipo 1-2-3 metri di dislivello tra l’una e l’altra).
Ci sono dei piccoli rametti tagliati che guidano sulla linea sicuramente migliore, ma non è facile vederli: serve attenzione e non bisogna procedere a caso.
Oggi con l’erba di base al minimo stagionale si andava anche bene, ma in una mia precedente ricognizione non è stato immediato capire.
Ci si avvicina a una bassa fascia di roccette a fine aggiramento del costone, e si entra su un ripido scivolo ben delimitato e obbligato, dove ricompare una traccia evidente univoca tra molti rami tagliati.
Questo scivolo cala in una specie di “fossato” che passa in una spaccatura tra due alti roccioni, e pochi metri dopo si finisce sopra la panchina che sta poco più in alto del Cógol della Madonnetta.
Da qui il sentiero è veramente largo e comodissimo, e porta fino all’uscita al km 10 della SR 203 con un ultimo tratto che fiancheggia due segmenti delle reti di contenimento anti-frana.
******************************
Nota sulla variante del “Sentiero Peron - Cógol della Madonnetta”
Ho provato questa variante in una mia precedente ricognizione, e può essere utile per chi cerca un rientro che eviti i 2 km di asfalto sulla SR 203 ma non è interessato a passare per il Cógol della Madonnetta.
Dal bivio, con grosso ramo tagliato, sopra menzionato si scende per alcuni metri ripidamente e poi ci sono alcune strette svolte ravvicinate segnalate con rami tagliati.
Poi la traccia continua in tendenza discesa mediamente più evidente e con più rami tagliati dell’inizio dell’altra variante verso il Cógol della Madonnetta.
Tutto più facile … tranne un saltino su roccette che ho trovato molto umide e scivolose.
Sono un paio di metri più o meno di I° grado ma che con umido-bagnato sono insidiosi.
Io ho provato il saltino sia in salita che in discesa, e in discesa (come sarebbe in questa escursione) chiaramente è meno semplice.
Dopo il saltino si cala velocemente dentro un avvallamento boschivo dove nel largo la traccia perde di evidenza.
Però a pochi metri dall’altro lato c’è il Sentiero della Madonnetta o Madonéta a cui ci si ricollega circa 70/80 metri di dislivello più in basso della grande grotta con la statuetta della Madonnina.
Questa variante è una delle più selvagge possibili, ed è stata programmata per inserire la salita diretta dalla Val Cordevole a Forcella di Costalunga o Costalonga, con chiusura dell’anello per il sentiero che collega direttamente Peron con il Cógol della Madonnetta.
Che io sappia, quest’ultimo sentiero non ha un nome definito e nella relazione lo nominerò per praticità “Sentiero Peron - Cógol della Madonnetta”.
La salita diretta a Forcella di Costalonga è descritta fino al Col de le Frare nella guida “Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi - La Schiara” di Gianpaolo Sani, Maurizio Dal Mas e Franco Bristot.
Poi il finale dall’arco naturale di roccia alla forcella è accennato nella guida “SCHIARA” di Piero Rossi che fa parte della ben nota collana “GUIDA DEI MONTI D’ITALIA”.
Non ho trovato libri-guida per il “Sentiero Peron - Cógol della Madonnetta”, ma è indicato con qualche imprecisione nella cartina Tabacco: il fatto che un sentiero sia indicato in una cartina «non è garanzia di esistenza», ma ci si può provare – su questo sentiero avevo fatto un’escursione precedente di ricognizione per non trovarmi con difficoltà di orientamento proprio a fine giornata.
Ho indicato “difficile” come valutazione di difficoltà nella scala Wikiloc considerando di utilizzare i ramponcini forestali o da prato nei ripidi erbosi più inclinati – senza ramponcini diventa “molto difficile” ma consiglio di infilarli comunque nello zaino.
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Salita dalla SR 203 al Col de le Frare e continuazione fino all’arco naturale di roccia a fianco del Sentiero della Madonnetta o Madonéta
Il parcheggio è al km 10-I della SR 203 in Val Cordevole ed è lo stesso del Sentiero della Madonnetta o Madonéta.
Il Sentiero della Madonnetta o Madonéta inizia a destra direzione salita del ponte del km 10, mentre quello per il Col de le Frare inizia a sinistra.
C’è una traccia tra due roccioni (sopra quello di destra si nota anche un basso manufatto di cemento), e dopo la prima rampetta si stacca a sinistra un sentiero evidente mentre diritti la traccia prosegue molto ripida per qualche metro con un passaggio più o meno di I° grado “vegeto-minerale”.
Oggi c’erano molti nastrini sbiaditi da cantiere in tutte le direzioni, ma non c’entrano con questa escursione.
Comunque se si va diritti è la più breve, ma se si vuol evitare il passaggino di I° grado bisogna svoltare a sinistra e poi rientrare verso destra per raggiungere il colmo del ripido iniziale e mantenersi a fianco del canale che sta a destra.
Fatto questo, c’è un breve tratto quasi piano e un po’ confuso con ramaglia a terra e poi un paio di alberi abbattuti che nascondono l’inizio di un sentiero ben evidente.
Ho aggirato gli alberi abbattuti verso destra e mi sono immesso sul bel camminamento.
Il comodo sentiero sale più o meno sul filo della displuviale del profondo canale di destra, e continua con dolci svolte fino a poco oltre i 700 metri di quota.
Dopo una breve rampetta svolta secco a sinistra con un tratto esposto simil-cengia, e rientra a destra ancora con tratto simil-cengia.
Ancora un rampetta dove ho visto un paio di bolli rossi (finora rami tagliati come segnalazione) e si arriva in un fianco di rado bosco a base erba con un paio di ometti all’inizio.
Da qui già si nota più in alto l’area appiattita del Col de le Frare, e si continua seguendo la dorsale che divide dalla Val Greva a sinistra.
Sulla larga dorsale non ci sono tracce fino a un restringimento dove il sentiero riprende nel punto obbligato di passaggio.
Senza difficoltà si arriva tra i piccoli avvallamenti e dossi del Col de le Frare, e si attraversa l’area ricollegandosi al Sentiero della Madonnetta o Madonéta con i suoi bolli rossi.
Ora si continua sul crinale che divide la Val Madonnetta dalla Val Greva, sempre più o meno diritti fino a dove il sentiero svolta decisamente a destra per un lungo traverso in un punto dove – a sinistra poco più in basso verso la Val Greva – si trova l’arco naturale di roccia: qui bisogna uscire per proseguire in via diretta verso la Forcella di Costalonga o Costalunga.
Dall’arco naturale di roccia a Forcella di Costalonga o Costalunga
Questo tratto è segnato nella cartina Tabacco con qualche imprecisione e l’ho trovato “appena accennato” nella guida “SCHIARA” di Piero Rossi.
Piero Rossi scrive semplicemente: «… faticoso ed impervio percorso, non consigliabile ad escursionisti, almeno finché la traccia non venga riattata e segnalata. Si sale fino al Col de le Frare (944 m). La traccia prosegue, ripida ed incerta, dapprima verso E, indi verso NE, sino alla forcella.»
Se Piero Rossi scrive che un percorso esiste ci si può fidare, ma in questo caso la traccia bisogna cercarsela.
Si inizia passando sotto l’arco naturale di roccia, e si continua in breve dolce discesa in un corridoio tra mughi-arbusti (nessuna segnalazione).
Passati i mughi-arbusti conviene fermarsi un attimo per fare il “punto visivo della situazione”.
A sinistra il pendio quasi precipita abbastanza velocemente, mentre di fronte c’è il variegato fianco montuoso di bancate erbose e roccette con Forcella di Costalonga ben individuabile … per chi sa dov’è.
C’è uno scivolo erboso con inizio quasi alla stessa quota e in posizione più o meno centrale rispetto al punto di vista (ma più a destra in riferimento alla verticale di Forcella Costalunga) – oggi si notava un “accenno” di calpestio o traccia probabilmente di animali: ho puntato alla base di questo primo scivolo ed è andata bene.
Quindi, oltre i mughi-arbusti si procede di traverso guadagnando pochissimi metri di quota e si arriva all’attraversamento (in un punto molto facile) di un vallone-canale dove ho visto gli unici due rami tagliati di tutta questa parte finale di salita.
I rami tagliati sono in una comoda piazzola dove ho calzato i ramponcini.
Poi, con lieve spostamento a sinistra, ho iniziato la risalita dello scivolo dove avevo notato le tracce di calpestio.
Dopo lo scivolo si entra in un largo fianco di rado boschetto: qui ho visto dei rametti spezzati e lasciati penzolanti di evidente “fattura umana”, e anche una grossa pietra incastrata in una forcella di un alberello (anche questa sicuramente opera umana).
Salendo, spostati sulla sinistra, ho notato dei vecchi cartelli “DIVIETO DI CACCIA” ormai grigi dopo aver perso tutta la vernice gialla.
Dopo il largo boschetto c’è un breve traverso più strettino ma non inclinato lateralmente che introduce in uno scivolo-valloncello delimitato all’esterno da una “buona sponda”.
Con i ramponcini si sale senza problemi e si arriva nella parte finale dove c’è un largo pendio poco inclinato lateralmente: è chiaro che si può definire esposto, ma non è difficile con i ramponcini per chi è abituato a queste situazioni.
In salita diagonale su quest’ultimo pendio si arriva ad intercettare il ben noto sentiero CAI 516 delle Creste del Peron poco sopra Forcella Costalonga.
Per il prosieguo dell’Anello del Peron non serve scendere alla forcella, ma ci sono andato … per far merenda.
Da Forcella di Costalonga o Costalunga al Monte Peron, Pian de Fraina, Sentiero delle Chiesette Pedemontane e inizio del “Sentiero Peron - Cógol della Madonnetta”
Questo tratto è tutto su sentieri ben noti e segnalati.
Si inizia con la cresta fino alla Croce del Peron.
È un sentiero da “assaporare”: molto vario con tratti proprio sulla cresta o poco sotto dal lato est, in campo aperto e nel bosco.
Si passa per la Forcella di Costacorta o Costacurta dove, come dalla Forcella di Costalonga o Costalunga, si dirama un sentierino in discesa verso est per un’eventuale uscita anticipata dalle creste.
(Alla Forcella di Costacorta o Costacurta arriva dal lato ovest il Sentiero della Madonnetta o Madonéta: vedi come esempio l’itinerario → Gruppo della Schiara: Forcella San Giorgio per la Val Gréva, Monte Perón e Sentiero della Madonéta (dal km 11-II della SR 203))
In tutto, fino alla Croce del Peron, ho visto tre cavetti di aiuto nei vari passaggi su roccette/intagli.
Dall’ultima elevazione prima della vetta del Monte Peron si può ammirare alle spalle l’ultimo bel panorama verso nord.
Poi la vegetazione della piatta vetta del Monte Peron impedisce le viste verso nord, e la gran Croce è un po’ più in basso con vista dominante verso la pianura.
Per scendere a Pian de Fraina c’è un bivio ben segnalato pochi metri prima della vetta del Monte Peron.
Il sentiero è con tratti ripidi e un solo cavo di aiuto sopra 5 chiodi dove appoggiare i piedi.
È segnato con pochi bolli rossi, qualche ometto e rami tagliati: se non si va troppo veloci si vede bene e non ci si perde.
Arrivati a pochi metri dal parcheggio di Pian de Fraina si continua a destra per sentiero a fianco della stradina asfaltata.
Poi il sentiero si immette nella stradina e si continua su asfalto per circa un km fino alla località Costiet.
Qui si svolta a destra seguendo sempre il Sentiero Tematico delle Chiesette Pedemontane.
Si passa per l’area in località Le Fosse con varie indicazioni storiche sulle postazioni della Grande Guerra, e tra stradette a fondo naturale e sentieri si arriva all’inizio di un lungo traverso con tendenza leggera salita che va ad attraversare la larghissima pietraia che sta sotto il lato sud-ovest del Monte Peron.
Dopo una Croce si scende in un boschetto e si esce sempre su comodo sentiero a base dura.
Ora serve attenzione per individuare il bivio che immette nel “Sentiero Peron - Cógol della Madonnetta”: questo bivio si nota bene salendo ma non scendendo.
La quota da tenere d’occhio è circa 550/560 metri (con opportuni scarti per l’imprecisione del GPS) e la diramazione è appena prima di una decisa curva a sinistra direzione discesa del Sentiero delle Chiesette Pedemontane.
Oggi l’ometto che avevo notato in precedenza era abbattuto.
Comunque la diramazione è una svolta molto secca verso destra e l’inizio del camminamento è su fondo erboso.
Percorrenza del “Sentiero Peron - Cógol della Madonnetta”
La prima lunga parte del sentiero è senza difficoltà: sono poco più di 800 metri lineari in costante facile salita fino a un pianoro erboso con ometto e bella vista verso nord sulla Val Cordevole, Monte Coro, ecc.
Poi la traccia diventa mediamente più strettina ma ancora non difficile per escursionisti di media esperienza: si continua passando sotto una bella fascia rocciosa e poco dopo inizia un deciso strappo in salita dove si nota qualche sbiadito bollo rosso che affianca i rami tagliati.
Finito lo strappo si entra in una breve discesa che conduce al bivio con una variante: diritti si va al Cógol della Madonnetta, mentre scendendo a sinistra ci si ricollega (più facilmente) al Sentiero della Madonnetta circa 70/80 metri di dislivello più in basso del Cógol della Madonnetta.
Tra le due diramazioni del bivio (comunque tracce poco accennate) c’è un grosso ramo tagliato che sbuca da terra.
Il mio programma prevedeva la “visita” alla Madonnetta e sono andato diritto.
Si sale un po’ e con qualche breve passaggio “quasi da viàz” si aggira una costa erbosa che immette, con breve decisa discesa, in una conca seguita da un iniziale largo fianco boschivo.
Qui, nel largo, la traccia del sentierino un po’ svanisce, ma si continua in logica salita diagonale avvicinandosi un po’ alla volta alla fascia rocciosa.
Dove il fianco boschivo si restringe a bancata inclinata ricompare la traccia univoca con qualche ramo tagliato.
Ora c’è la parte più difficile o “più appesa”.
Si aggira con linea quasi in piano un costone a base erba MOLTO inclinato lateralmente: a un primo colpo d’occhio non si nota una linea obbligata, ma varie possibilità molto ravvicinate (tipo 1-2-3 metri di dislivello tra l’una e l’altra).
Ci sono dei piccoli rametti tagliati che guidano sulla linea sicuramente migliore, ma non è facile vederli: serve attenzione e non bisogna procedere a caso.
Oggi con l’erba di base al minimo stagionale si andava anche bene, ma in una mia precedente ricognizione non è stato immediato capire.
Ci si avvicina a una bassa fascia di roccette a fine aggiramento del costone, e si entra su un ripido scivolo ben delimitato e obbligato, dove ricompare una traccia evidente univoca tra molti rami tagliati.
Questo scivolo cala in una specie di “fossato” che passa in una spaccatura tra due alti roccioni, e pochi metri dopo si finisce sopra la panchina che sta poco più in alto del Cógol della Madonnetta.
Da qui il sentiero è veramente largo e comodissimo, e porta fino all’uscita al km 10 della SR 203 con un ultimo tratto che fiancheggia due segmenti delle reti di contenimento anti-frana.
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Nota sulla variante del “Sentiero Peron - Cógol della Madonnetta”
Ho provato questa variante in una mia precedente ricognizione, e può essere utile per chi cerca un rientro che eviti i 2 km di asfalto sulla SR 203 ma non è interessato a passare per il Cógol della Madonnetta.
Dal bivio, con grosso ramo tagliato, sopra menzionato si scende per alcuni metri ripidamente e poi ci sono alcune strette svolte ravvicinate segnalate con rami tagliati.
Poi la traccia continua in tendenza discesa mediamente più evidente e con più rami tagliati dell’inizio dell’altra variante verso il Cógol della Madonnetta.
Tutto più facile … tranne un saltino su roccette che ho trovato molto umide e scivolose.
Sono un paio di metri più o meno di I° grado ma che con umido-bagnato sono insidiosi.
Io ho provato il saltino sia in salita che in discesa, e in discesa (come sarebbe in questa escursione) chiaramente è meno semplice.
Dopo il saltino si cala velocemente dentro un avvallamento boschivo dove nel largo la traccia perde di evidenza.
Però a pochi metri dall’altro lato c’è il Sentiero della Madonnetta o Madonéta a cui ci si ricollega circa 70/80 metri di dislivello più in basso della grande grotta con la statuetta della Madonnina.
Waypoints
Waypoint
1,327 ft
01 - Parcheggio al km 10-I della SR 203 in Val Cordevole
Waypoint
3,710 ft
10 - Rami tagliati di segnalazione a inizio salita del pendio finale verso Forcella di Costalunga o Costalonga
Waypoint
4,211 ft
15 - Immissione nel sentiero CAI 516 poco sopra Forcella di Costalunga o Costalonga
Waypoint
4,227 ft
17 - Foto tra Forcella di Costalunga o Costalonga e Forcella di Costacorta o Costacurta
Waypoint
4,276 ft
18 - Foto tra Forcella di Costalunga o Costalonga e Forcella di Costacorta o Costacurta
Waypoint
4,308 ft
19 - Foto tra Forcella di Costalunga o Costalonga e Forcella di Costacorta o Costacurta
Waypoint
4,316 ft
20 - Forcella di Costacorta o Costacurta
Waypoint
3,168 ft
29 - Passaggio accanto al parcheggio di Pian de Fraina
Waypoint
3,015 ft
30 - Immissione su asfalto in discesa da Pian de Fraina
Waypoint
2,714 ft
31 - Uscita da asfalto in località Costiet e continuazione sul Sentiero delle Chiesette Pedemontane
Waypoint
1,812 ft
34 - Uscita dal Sentiero delle Chiesette Pedemontane per il «Sentiero Peron - Cógol della Madonnetta»
Waypoint
2,574 ft
44 - Panchina Val Madonnetta all'immissione finale nel Sentiero della Madonnetta o Madonéta
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