Gruppo Agnelézze - Brendòl: Val delle Moneghe, Forcella dell'Omo, Monte Brendòl, Punta Pale Rosse e Monte Mondo da Pattine

Escursione con lo scopo di “cavalcare” le vette della parte sud del gruppo del Monte Brendòl o Brandòl.
Si tratta del Monte Brendòl stesso, delle tre elevazioni ravvicinate delle Pale Rosse e del Monte Mondo.
È un «fuoripista» dove sembra di stare sulle montagne russe e dove – a mio giudizio – sono obbligatori i ramponcini da prato per gli ultimi metri del caratteristico “fungo” dell’elevazione più alta delle Pale Rosse.
Dal Monte Brendòl a Punta Pale Rosse non si può tenere tutta la linea di cresta in assetto escursionistico, e bisogna fare un arco con discesa iniziale verso nord per riprendere la cavalcata.
A questo punto bisogna intendersi su qual è Punta Pale Rosse: il “fungo” è il punto più alto delle pale, ma sulle cartine (sia Tabacco che LagirAlpina) Punta Pale Rosse è quella più vicina al Monte Mondo.
Il Monte Brendòl e il Monte Mondo sono “vette di compagnia”, ma al “fungo” delle Pale Rosse (se si è in gruppo) è meglio andare uno alla volta a toccare il punto vetta: lo spazio è minimo per girarsi nel ripido erboso del lato nord, mentre verso sud c’è il “rosso verticale”.
Ho valutato l’escursione “difficile” nella scala Wikiloc considerando che chi si fa gli ultimi metri per il “fungo” delle Pale Rosse abbia esperienza specifica di ripidi erbosi ed esposti – se così non è bisogna aumentare il grado di difficoltà.

Salita da Pattine al Monte Brendòl o Brandòl per la Val delle Moneghe e la Forcella dell’Omo
Dal parcheggio alla cabina elettrica poco sotto Pattine si inizia sul solito tracciato che risale il Vallone di Campotorondo.
Dopo qualche tornante ravvicinato, la stradetta diventa “mulattiera scassata” e in breve si arriva a un bivio con freccia per “VALLALTA” che indica un sentiero verso destra.
Si segue questo sentiero, con molti segnavia CAI, fino alla grande vecchia casa – «Il Casin» – in località Vallalta dove c’è il bivio segnalato per la Val delle Moneghe e la Forcella dell’Omo.
In meno di 10 minuti si arriva ad avere una vista aperta su tutta la gran conca con la Forcella dell’Omo in alto al centro, ma poi ci si riporta in un lungo e bel tratto boschivo attraversando un paio di impluvi torrentizi di cui uno oggi aveva buona portata d’acqua.
Si risale il bosco con, verso l’uscita, le prime belle viste (alle spalle) sulle Pale di San Martino.
Sempre verso l’uscita in alto ci sono un paio di brevi tratti con roccette potenzialmente scivolose.
Poi si entra in un gran canale di massi con la Forcella dell’Omo nel mirino al centro, ma si devia per altro canale che esegue un arco verso destra.
Qui permangono numerosi segnavia CAI che guidano dentro e fuori l’impluvio delle due diramazioni di canali, e conviene non perderli per faticare meno.
Alla fine si entra nella conca-circo che dà accesso alla Forcella dell’Omo con la caratteristica roccia a forma di testa d’uomo bene in vista, e che si può vedere solo salendo da questo versante: chi arriva dal lato sud della Val Slavinaz non se ne rende conto.
Alla forcella ci si immette sul CAI 851 e si sale a sinistra arrivando in breve in testata del gran vallone sopra il Fosso di Brendòl con il Monte Brendòl in primo piano.
Per arrivare alla base della salita, bisogna continuare per poco in discesa sul CAI 851, ma prima (come da traccia GPS) ho fatto una breve deviazione in andata-ritorno per arrivare a un miglior punto foto verso le Pale di San Martino.
Tra il sentiero CAI 851 e la base della salita ci sono un paio di depressioni separate da una “schiena” che consente di attraversare il gran vallone senza ulteriori perdite di quota.
La ripida salita finale del circo erboso è rivolta a ovest-sud-ovest e si può certamente affrontare in vari modi.
Io ho scelto una linea tutta sulla destra direzione salita che prevede un primo ripido su una dorsale secondaria e il resto su pendio più regolare.
All’inizio del ripido ho calzato i ramponcini da prato per faticare meno.
Prima di arrivare in vetta con breve tratto finale in direzione nord, ho fatto una breve deviazione (come da traccia GPS) in andata-ritorno e discesa-risalita verso sud-est, per trovare un miglior punto fotografico verso tutta la bella “cresta da montagne russe” che collega il Monte Brendòl con Punta Pale Rosse e il Monte Mondo.

Dal Monte Brendòl o Brandòl alle Pale Rosse e al Monte Mondo
Dalla vetta del Monte Brendòl si prosegue in direzione nord per una quarantina di metri pianeggianti sulla facile cresta erbosa, e si arriva sopra una stretta forcella.
Si scende qualche metro RIPIDO (più o meno una quindicina di dislivello) verso ovest per raggiungere la forcella, e poi bisogna scendere tutto il canalone dal lato nord-est.
I primi metri in testata del canalone sono su erba un po’ gradinata, poi la parte mediana è su fondo duro e compatto e in basso c’è più ghiaia-pietrisco ad ammorbidire la discesa.
Non è super-pendente e non ci sono salti, ma bisogna scendere piano perché non è un fondo che dà molta presa per le scarpe: qui è meglio calzare i guanti per evitare qualche piccolo danno alle mani in caso di breve scivolata.
Senza arrivare in fondo alla conca si può (ed è quel che ho fatto io) tagliare verso destra per una pietraia e portarsi prima in direzione della risalita verso il “fungo” delle Pale Rosse.
Dopo la pietraia si entra in un bel falsopiano erboso dove ho trovato un paio di camminamenti battuti paralleli con poca differenza di quota.
Ho seguito quello più alto fin sotto il pendio finale nord-est del “fungo” delle Pale Rosse e ho puntato alla forcelletta immediatamente a destra.
Da qui, con RIPIDA ED ESPOSTA diagonale si sale in vetta con un brevissimo tratto finale di aerea crestina erbosa.
Non si può scendere continuando per la stessa direzione, ma si può tagliare in discesa un po’ prima di ritornare alla forcelletta: è sempre RIPIDO ED ESPOSTO.
Traversando appena sotto la vetta del “fungo” ci si porta su facile cresta camminabile, e molto velocemente si passa la seconda doppia cima per arrivare alla terza che, come già detto, è quella indicata dalle cartine come Punta Pale Rosse anche se non è la più alta.
Per scendere alla forcella che divide Punta Pale Rosse dal Monte Mondo, si prosegue una cinquantina di metri perdendo poca quota finché compare un ripido canaletto gradinato sulla sinistra.
C’è una simil-traccia che scende dal lato destro del canaletto, ma dopo pochi metri si può scavalcare a destra per un breve scivolo con roccette finali e un passo di quasi I° grado.
In un modo o nell’altro (io ho scelto la seconda) si arriva a traversare brevemente su fianco erboso e poi a scendere alla forcella che divide Punta Pale Rosse dal Monte Mondo.
Dalla forcella la salita al Monte Mondo è l’unica alle vette di giornata che si svolge su “quasi sentierino” continuo.
Non è segnato ma con un minimo di attenzione si segue senza perderlo.
È in buona pendenza anche questo, ma si cammina in modo ben più regolare che sulle altre salite alle vette di giornata.

Chiusura escursione con rientro a Pattine dal Monte Mondo
Si ritorna alla forcella divisoria con Punta Pale Rosse, e poi giù liberamente verso nord fino a incrociare il sentiero CAI che porta alla Casera di Campotorondo.
In un’eventuale salita si possono sfruttare dei camminamenti abbastanza ben individuabili, ma in discesa non conviene cercarli più di tanto.
Per la casera con bivacco sempre aperto bisogna fare una breve deviazione e l’ho fatta per far merenda e rifornimento acqua (è chiaro che l’acqua non si trova se nell’ultimo periodo è stato troppo secco e/o freddo).
Da qui lunga discesa fino a Pattine sempre sul ben noto e segnato sentiero CAI 802 del Vallone di Campotorondo.

Possibili alternative
Dopo la discesa dal Monte Brendòl per il canalone in direzione nord-est – se non si vuole proseguire verso le altre cime – ci sono varie tracce-passaggi che conducono facilmente verso Casera Campotorondo.
Oppure ci sono altri camminamenti che tagliano in diagonale direttamente verso la forcella divisoria tra il Monte Mondo e Punta Pale Rosse, da cui salire al Monte Mondo evitando solo le Pale Rosse.
Con un po’ di osservazione non dovrebbe essere difficile individuare le direzioni giuste.
Infine, è chiaro che la stessa “cavalcata” tra il Monte Brendòl e il Monte Mondo si può programmare partendo anche dalla Val Canzoi, passando per i Piani di Erera e risalendo inizialmente il sentiero (sempre CAI 851) del Fosso di Brendòl da Malga Erera.