Grotte di Luppa

Giro molto interessante alle grotte di Luppa. Lasciata l'auto nel parcheggio apposito, si arriva subito all'affascinante inghiottitoio di Luppa scoperto alla fine del 1800. Notevole per dimensione, e fortunatamente in secca in questa stagione, ci ha consentito di esplorarne il tratto sino al primo salto. Tornati indietro, abbiamo ripreso il sentiero in direzione della Grotta del Tesoro. Non vi sono indicazioni specifiche per la grotta ma solo i segni convenzionali bianchi-rossi; avendo le coordinate GPS ci siamo tenuti a monte nella scelta dei sentieri ai diversi incroci. Giunti alla grotta, abbiamo cercato il modo per entrarvi in sicurezza e l'unico modo era quello di strisciare attraverso una fessura parallela al terreno; al di là di quella, l'ambiente si amplia e declivia sulla destra, verso la stanza principale (Attenzione alle rocce scivolose!). Usciti dalla grotta, abbiamo esplorato i dintorni ed abbiamo individuato poco lontano un inghiottitoio (WP pozzo) profondo e abbastanza largo perché una persona vi si potesse calare con una corda. Abbiamo quindi proseguito per Fonte della Rocca senza alcuna difficoltà. Qui si trova una splendida area attrezzata, per barbecue e picnic, appena ripulita dall'erba alta. Secondo pianificazione, da questo punto avremmo dovuto iniziare a seguire un sentiero non segnato che ci avrebbe condotto a Monte Serre Piane. Dopo un primo tratto segnato, abbiamo abbandonato il sentiero per raggiungere il nostro primo marker GPS; nel farlo ci siamo nuovamente imbattuti in un sentiero segnato da poco (WP Ripresa del sentiero segnato) ma non riportato nei cataloghi online. E' stata davvero una gran fortuna e grazie infinite a chi si è adoperato per segnarlo e ripulirne il percorso!!!
Seguendolo è stato facile giungere all'altopiano delle serre. Da lì, abbiamo proseguito traversando i campi anzichè seguire la mulattiera. Ci siamo affidati ai sentieri percorsi dai cavalli sino ad uno degli ultimi campi ormai abbandonati in cui sta tornando la macchia. Abbiamo esplorato i dintorni per cercare un sentiero degli animali che ci portasse in cima al colle di Montebove. Fortunatamente vi sono molti cinghiali per cui il sentiero di risalita è stato agevole, sebbene sia da considerarsi a tutti gli effetti un fuori sentiero.
Nel salire ci siamo imbattuti in un interessante orrido con inghiottitoio e una bella diaclasi; nell'esplorare quest'ultima siamo stati superati da un grosso istrice al galoppo che si è infilato nella tana sul fondo (e che ci ha fatto prendere un bello spavento!). Guadagnata la cima del colle di Montebove, ci si aperta alla vista le montagne di Fontecellese e la piana di Carsoli. Sin qui il sentiero (segnato e non segnato) è da considerarsi di difficoltà medio-facile. Il tratto successivo, dalla cima di colle di Montebove sino all'Eremo di Sant'Angelo è da considerarsi un fuori sentiero abbastanza difficile da percorrere; la difficoltà consta nel dover camminare sulle rocce affioranti e farsi largo tra la bassa vegetazione, senza avere punti di riferimento a vista. La discesa in queste condizioni è stata piuttosto difficile, aggravata da una macchia tagliata che a reso il tratto finale ancora più difficoltoso. Quest'ambiente così difficile lo ha reso conseguentemente di bassa frequentazione, al punto da incontrare alcuni meravigliosi gigli di San Giovanni, il cui arancione spiccava anche ad una decina di metri di distanza.
Riguadagnato il sentiero segnato, ci siamo diretti al meraviglioso e antico Eremo di Sant'Angelo (XII sec): una caverna sbocco di inghiottitoi a monte trasformata in eremo e affrescata secondo l'arte bizantina nella seconda metà del XIII secolo. Ripreso il sentiero, ci siamo diretti verso i ruderi di Luppa, un esteso villaggio fortificato risalente tra l'XI e il XII secolo. Per farlo abbiamo seguito la via direttissima segnata dallo scavo dell'acquedotto; quest'ultimo costruito nel 1957 si trova proprio ai piedi dei ruderi di Luppa. Si deve quindi aggirare sulla sinistra la rete di recinzione della presa d'acqua e si guadagna la cima dove vi sono i ruderi; si nota chiaramente la notevole opera di sbancamento del colle per far posto al villaggio. Il sentiero da Luppa per ridiscendere a fondo valle è da considerarsi fuori sentiero piuttosto difficile; ci siamo mossi GPS alla mano tra l'intricata vegetazione e non senza difficoltà siamo giunti sulla carrabile.
Il percorso, nella sua interezza, è da considerarsi difficile e sconsigliato a chi non ama confrontarsi con le difficoltà dei fuori sentiero. Si può facilitare tornando indietro o deviando per un sentiero segnato discendente dall'altopiano delle Serre.
Buoni passi!