Gita Stazione a monte ovovia Chardonney-Laris (Champorcher) 29-SET-23

Abbiamo lasciato l'auto nel piccolo parcheggio proprio all'inizio della stradina che dobbiamo percorrere a piedi. Si può anche lasciare nel grande parcheggio davanti all'impianto di risalita.
Imbocchiamo quindi la stradina che passa in mezzo a belle baite. Dopo un 200 metri troviamo il bivio per il sentiero da cui ritorneremo, sulla destra; noi continuiamo sulla stradina lastricata che a questo punto piega sulla sinistra impennandosi. Va ad infilarsi nella piccola valletta scavata dal torrente dove passa anche l'impianto di risalita. Non ci si può sbagliare, il passaggio è obbligato. La seguiamo per 2,9 Km. Si destreggia tra sbalzi rocciosi con stretti tornantini, alternati a brevi traversi, alzandosi rapidamente di quota. Nella conca di Praz-Rion-Damon si sposta gradualmente sulla destra terminando la parte più impegnativa. Ancora qualche tornante e ci troviamo sul versante della vallata del torrente Ayasse. Finalmente troviamo un breve traverso in piano e giungiamo ad un evidente bivio. Fino a qui la strada è per la maggior parte lastricata, soprattutto nelle parti più ripide. Teniamo la sinistra, ancora in salita e dopo 500 metri sbuchiamo a Laris Inferiore, dove vediamo la nostra meta. Una breve discesa ci porta nella conca dove ci sono gli impianti, i due bar delle piste da sci, e altre baite: siamo a Laris Superiore. Ancora un piccolo sforzo, superando la stazione a monte degli ovetti che arrivano da Chardonney e troviamo un posto tranquillo dove fare picnic, su delle rocce appena sotto al bar. A fianco c'è un bel prato dove le marmotte pascolano indisturbate l'ultima erba della stagione.
La giornata è meravigliosa con una temperatura fantastica. Quando dobbiamo venire via, lo facciamo di malavoglia. Ripercorriamo i nostri passi evitando la breve risalita prima dell'inizio della discesa. Dopo 300 metri prendiamo a sinistra una sterrata molto sconnessa che si congiunge alla sterrata che porta allo skilift Madeleine, in una bellissima piccola conca. Poco dopo l'impianto, superiamo sulla sinistra il ponticello sull'Ayasse e ricominciamo una ripida salita, di nuovo lastricata, di 700 metri che ci porta su un piccolo pianoro occupato da varie costruzioni sparse, 100 metri più in alto: abbiamo attraversato il canyon scavato dal torrente. Per prati intercettiamo il sentiero di discesa, l'Alta Via numero 2, che all'inizio percorrere il pianoro fino ad un piccolo guado, su ponticello in legno. Poi piega sulla destra e inizia la vera discesa sui ripidi versanti del canyon. Sentiamo sotto di noi l'Ayasse, ma non lo vediamo a causa della vegetazione. Più avanti, In alcuni punti il sentiero lascia vedere i dirupi al cui fondo finalmente scorgiamo il torrente. Questo tratto è piuttosto scivoloso, gradinato in alcuni pezzi, esposto in alcuni brevissimi metri, ma affasciante, tutto nel bosco di conifere, con vista su due belle cascate. Proseguiamo con ripide pareti rocciose sopra di noi e il baratro sotto, con altri begli scorci del torrente che piano piano si avvicina, mentre noi perdiamo rapidamente quota. Avvicinandoci al termine del canyon facciamo un ultimo guado su bel ponticello di legno e, dopo pochi metri, prendiamo a destra su un ponte sopra l'Ayasse. Un tratto in falsopiano prima di affrontare l'ultima ripida parte che ci riporta alla stradina lastricata. Sinistra e in pochissimi minuti siamo di nuovo all'auto.
Ho messo giudizio "medio" per il sentiero della discesa: il tratto tra i due ponticelli è piuttosto ripido e impegnativo, molto gradinato, con alcuni brevissimi tratti un po' esposti. L'andata, anche se piuttosto impiccata, specie all'inizio, non pone difficoltà, anzi, la strada lastricata facilita la salita anche a piedi.