T - Il bagno di Foresta: dal Campanile della Chiesa di S. Antonio, al laghetto d'Umbra fino al Cutino d'Otri e Caserma Murgia
near II Parchetto, Puglia (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Il percorso è un’esperienza immersiva pura e alcuni lo chiamano “bagno nella foresta”, una vera e propria esperienza da vivere attraversandola senza fretta, lasciandosi guidare dagli odori e dai colori della natura. Negli ultimi decenni sono stati progettati in Europa dei “giardini curativi” (“healing gardens”), cioè aree verdi pensate e realizzate per indurre uno stato di benessere psico-fisico nei visitatori attraverso una stimolazione benefica dei cinque sensi: profumi, colori, suoni, col duplice risultato di riqualificare, allo stesso tempo, parti di territorio trascurate. Il poco dislivello lo rende adatto a tutti e può essere utilizzato come primo avvicinamento alle bellezze della Foresta Umbra,patrimonio UNESCO, che con i suoi 15 mila ettari di estensione, è la candidata d’elezione per la realizzazione del bagno di foresta. Esso si svolge all’interno delle architetture vegetali imponenti delle faggete d’Umbra Durante il cammino si incontreranno esemplari secolari di Tasso, di Carpino bianco, di Acero montano, mentre nel sottobosco arbusti di Agrifoglio, e pungitopo, insieme ad esemplari pregiati di Peonia mascula e di Orchis maculata. Durante la stagione primaverile è possibile ammirare le fioriture delle orchidee spontanee, del genere Epipactis microphylla, che vegeta nel sottobosco delle faggete. Il percorso inizia nei pressi della chiesetta di Sant’Antonio degli anni '50, crollata negli anni '70 di cui rimane solamente il vecchio campanile [1] e prosegue verso l’area “Giocabosco” e le varie informazioni sulla flora dislocate sul sentiero didattico “Villaggio Umbra - Baracconi”. Noterete molti pini su tale sentiero incisi con caratteristici tagli geometrici e risalenti a un secolo fa: era la pratica della “resinazione” con cui la popolazione locale ricavava resina dal pino d’Aleppo. Abbandonata quest’area si arriva facilmente al grazioso Laghetto d’Umbra, un “cutino” formatosi in una depressione naturale del terreno che, all’inizio della primavera, dopo le piogge invernali, straripa ed allaga l’intera area. Cllocato nel cuore della Foresta a 790 m.s.l.m., al centro di una vasta dolina, è il più esteso di tutti ed è stato insignito del ‘titolo’ di laghetto, anche perché è l’unico cutino che sopravvive in estate. Presenta forma ellittica (lunghezza 125 m., larghezza 70) e una profondità massima di due metri. Ospita una flora ricchissima nella quale spicca un’orchidea endemica. Nelle sue acque nuotano l’Alborella e la Carpa e alcune specie introdotte (Carassio Dorato e il Pesce Gatto) ; presenti anche la tartaruga palustre e il rospo comune. Poiché rappresenta la principale fonte d’acqua per la fauna locale, il Laghetto d’Umbra offre l’opportunità di scorgere una quantità di animali : daini, gatti selvatici, faine, tassi, ghiri, martore, volpi scoiattoli e una quantità di rapaci. A fare la differenza sono l’alimentazione e il comportamento dell’acqua. Gli stagni sono alimentati per lo più dalla pioggia, per cui non sopravvivono al caldo, non essendo l’evaporazione compensata da alcun apporto. I laghi invece, perché alimentati da corsi d’acqua, sono perenni. Ciò comporta che negli stagni l’acqua non circola, è ferma; per questo spesso si presenta torbida e manda cattivo odore. L’acqua nei laghi invece è in movimento a causa della presenza di immissari ed emissari (sotterranei e non), responsabili anche di gorghi; e quando non difese dai venti, le acque del lago possono incresparsi e talvolta dare origine a tempeste. Per questa serie di ragione i laghi sono tutti classificati, gli stagni no [2]. Lasciatevi ora immergere completamente nel verde proseguendo verso la “Grava di Marianna” un inghiottitoio profondo 27m e con sviluppo sotterraneo di 18m. A questo punto proseguendo la traccia, arriverete dopo circa 1km al “Lago d’Otri”, un altro cutino ma più piccolo del precedente, in cui è possibile trovare un piccolo anfibio dal nome di tritone italico. Da qui ora e risalendo il sentiero seguite verso Caserma Murgia un edificio forestale nati per accogliere la vigilanza dei guardaboschi e talvolta dei lavoratori della foresta. La caratteristica predominante di Caserma Murgia è la sua costruzione, in quanto è stata edificata su un dosso roccioso e presenta un piano inferiore che sembra modellato sulla roccia. In questo piano erano collocate le stalle per i cavalli e alcuni locali di servizio. Una scalinata porta al piano superiore destinato agli alloggi e provvisti di una piccola terrazza dalla quale è possibile ammirare il panorama offerto dal mondo vegetale, protagonista assoluto. Da qui in poi dopo circa 3km tornate a ricongiungervi con il sentiero iniziale.
Webgrafia
[1] https://www.letteremeridiane.org/2016/02/nella-foresta-umbra-quellantica
[2] https://quotidianodibari.it/laghetto-dumbra-il-grande-cutino
Webgrafia
[1] https://www.letteremeridiane.org/2016/02/nella-foresta-umbra-quellantica
[2] https://quotidianodibari.it/laghetto-dumbra-il-grande-cutino
Waypoints
Intersection
2,630 ft
Bivio (svoltare a sinistra)
Svoltare per Lago D'Otri. Risalendo dallo stesso percorso svolterete per Villaggio Umbra.
Waypoint
2,654 ft
Coppa dei Prigionieri
Waypoint
2,665 ft
Campanile
La chiesetta di Sant’Antonio degli anni '50, crollata negli anni '70 di cui rimane solamente il vecchio campanile.
Waypoint
2,595 ft
Distaccamento aeronautico Jacotenente
Waypoint
2,632 ft
Fontana
Comments (2)
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Great trail, very accessible and nice. Thank you to the author for all the photographies and comments that made the experience even better
Well done!