Gallicano nel Lazio. Fosso dell'Acqua Rossa - Cascata Maresca Pelei - Ponte della Selciatella - Cascata della Selciatella

La zona a sud est di Roma, tra Tivoli e Palestrina è conosciuta oltre che per i famosi siti archeologici arcaici e romani, anche per la presenza di numerosi acquedotti che vennero realizzati tra il III secolo a.C e il I secolo d.C per trasportare a Roma l'acqua proveniente dai monti del territorio degli Equi.
Per superare i numerosi fossi creati dall'azione drenante dell'acqua sulla roccia tufacea e calcarea occorreva mettere in piedi opere ingegneristiche di spessore tale che sono riuscite a sopravvivere sino ai giorni nostri come ad esempio il Ponte della Selciatella.

Nel territorio compreso tra i comuni di San Vittorino e di Gallicano nel Lazio troviamo il famoso Fosso dell'Acqua Rossa. Il toponimo deriva naturalmente dalle componenti ferrose delle rocce che caratterizzano il fondo del torrente che scorre limpido tra gole più o meno imponenti.
Lasciata l'auto nel piccolissimo spiazzo all'ingresso del percorso del Fosso ci si inoltra su di un sentierello tra l'erba alta. Si passa accanto ad antiche cisterne romane (nelle adiacenze si trovavano delle terme oltre alla villa Paris) e si costeggiano piccole abitazioni dove rumorosi cani abbaiano senza sosta.
In breve tempo si scende al Fosso, si fa visita alle cascatelle e si osservano le caratteristiche concrezioni ferrose nel torrente.

Per raggiungere la Cascata Maresca Pelei invece occorre applicarsi molto. Si risale la sponda opposta del fosso, si attraversa una radura e poi ci si immerge di nuovo nella fittissima boscaglia scendendo a valle del corso dell'acqua. Non esiste un vero e proprio sentiero, ne ci sono bolli ne tantomeno segnali come fiocchi sugli alberi (e meno male che sia così). Seguendo intuitivamente il passaggio tra gli alberi con la traccia gps che aiuta non poco, si arriva al primo punto attrezzato. Una corda aiuta nella ripida discesa che col fango potrebbe divenire molto complicata.
Si giunge sul letto del fosso, l'acqua non abbondante permette di guadare molto facilmente. Si passa spesso attraverso salti di roccia, tronchi divelti, piante infestanti e soprattutto sotto delle pareti alte diverse decine di metri.

All'altezza di una pozza molto ampia e dall'acqua relativamente profonda è necessario guadare, passare sotto o sopra un grande albero caduto e arrivare al masso che corrisponde al secondo punto attrezzato. Uno spit con una cordicella attaccata permette di superarlo con un po' di slancio (leggermente difficoltosa la discesa al ritorno), poco più avanti si apre una seconda pozza o laghetto con l'acqua più profonda, qui troviamo il terzo punto attrezzato che permette di risalire la parete di 10m circa attraverso l'ausilio di una cordicella e di gradini metallici che stanno perdendo col tempo stabilità, in aggiunta sono posizionati un po' distanti gli uni dagli altri rendendo atletica la salita e un po' complicata la discesa (difficile non bagnarsi).

Siamo al cospetto della spettacolare Cascata Maresca Pelei. Questa cascata prende il nome dalle persone che l'hanno "localizzata e raggiunta" durante gli anni del covid, chi abbia realizzato i tratti attrezzati è a me ignoto.
Bellissima, alta e con un anfiteatro di notevole ampiezza è circondata da un laghetto che non risulta eccessivamente profondo e guadabile fin quasi sotto di essa ma, ricordiamoci che l'acqua non è purissima, alcuni rifiuti lungo il corso del torrente e l'urbanizzazione a monte di essa hanno comunque alterato la qualità dell'acqua.

Terminata la visita della cascata si torna indietro affrontando le stesse difficoltà dell'andata e una volta raggiunto il percorso del Fosso dell'Acqua Rossa si prosegue per fa visita al Fosso della Selciatella. In primis si toccano i ruderi dell'antico impianto termale, poi risalendo il fosso asciutto si nota sulla destra un cunicolo drenante facente parte di una sezione più ampia realizzata a monte del fosso, infine si arriva al Ponte della Selciatella che permetteva il passaggio sul fosso in un punto poco profondo.

Si torna indietro lungo il percorso turistico per scendere di nuovo nel fosso e proseguire per qualche centinaio di metri a valle di esso. Si arriva così al salto di roccia che corrisponde alla Cascata della Selciatella che prende il nome dalle rocce basaltiche emerse e levigate dall'azione dell'acqua che ad oggi purtroppo non c'è più.
Si torna indietro per riprendere il sentiero dell'andata concludendo un'escursione che risulta nella prima parte molto impegnativa e nella seconda piacevole.

PS: questo percorso non è adatto a tutti, è necessario essere agili, avere dimestichezza con fossi, pentime, rovi e superfici scivolose. L'equipaggiamento deve prevedere delle buone scarpe impermeabili e con buon grip, con dei guanti da giardinaggio si evitano abrasioni con le corde, possibilmente indumenti resistenti a spine, ortiche e zanzare. Attenzione al distacco di detriti dalle pareti del fosso!