Frazione Pecetto (Macugnaga) - Alpe Rosareccio - Piani Alti - Rif. Zamboni Zappa - Belvedere - Alpe Burki - Pecetto
near Staffa, Piemonte (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Il percorso inizia da Pecetto, frazione di Macugnaga, poco prima della partenza della seggiovia che porta all’Alpe Burki e successivamente al Belvedere.
Possibilità di parcheggi liberi ed a pagamento.
Sentiero B43.
Nel primo tratto, fino a Burki, il sentiero ricalca la pista da sci. Sullo sfondo la parete est del Monte Rosa. Poco prima dell’arrivo della seggiovia, a sinistra, si stacca il sentito che porta prima all’Alpe Rosareccio e poi a Piani Alti.
Da sotto, con tutta la vegetazione presente, sembra che il sentiero non ci sia invece é tutto ben segnato ed in costante salita A Rosareccio si esce dal bosco e la vista spazia in direzione Monte Moro e sul fondovalle si vede Z’Makana (nome Walser di Macugnaga).
Prestare attenzione a questo bivio perché viene segnalata una variante per lo Zamboni procedendo verso destra in direzione Alpe Crosa; sinceramente non è segnata sulla mia mappa. Si vedono i bolli su dei grossi massi, capiamo che si andrebbe a risparmiare un bel pezzo di sentiero, ma noi preferiamo non avventurarci e proseguire in direzione Piani Alti, riconoscibili anche per i ruderi del vecchio impianto di risalita.
Si prosegue seguendo le indicazioni per il Rifugio Zamboni Zappa ancora in leggera salita, ma presto spiana, anzi in leggera discesa inizia a prendere forma il ghiaccio Belvedere (noi, x via delle nuvole ce lo siamo dovuti un po’ immaginare ) e spunta lo Zamboni all’orizzonte, adagiato in uno splendido alpeggiò. Il Rosa ha una maestosità da togliere il fiato.
Raggiunto il rifugio decidiamo di andare al Lago delle Locce, già che siamo qui Stiamo seguendo una traccia su Wikiloc del 2018; dovremmo salire da un sentiero a destra e scendere poi a sinistra con un mini giro ad anello. I cartelli ufficiali però indicano solo quello di sinistra, ma noi NO “l’anello” é sempre invitante! Ok, NON SEGUITE la nostra idea. Il sentiero non esiste più, si procede su sassoni un po’ a caso. Noi ci abbiamo rinunciato; con un po’ di impegno forse é fattibile, anche se a mio parere non ne vale la pena se esiste l’alternativa più comoda, ma velocemente veniamo avvolti da nuvoloni neri e preferiamo tornare indietro.
Dal rifugio, sotto una bella pioggia, iniziamo il percorso di ritorno. Si sale, poi si scende, si attraversa il sassoso canalone del ghiacciaio Belvedere; dei paletti fluorescenti segnano il sentiero. Arriviamo così al Belvedere, all’arrivo quindi del secondo tronco della seggiovia che arriva da Pecetto. Nel frattempo ha smesso di piovere, é uscito il sole, anche se le nuvole sul Rosa non se ne vanno. Peccato!
Da qui é possibile il rientro con gli impianti, ci sono circa 550 metri di dislivello.
Noi decidiamo di scendere a piedi, percorrendo semplicemente la pista da sci.
Alle varie stazioni della seggiovia sono presenti punti di ristoro.
Gran bel giro, da percorrere sicuramente, visto la lunghezza ed il dislivello, con una gamba allenata.
Buona montagna!
Possibilità di parcheggi liberi ed a pagamento.
Sentiero B43.
Nel primo tratto, fino a Burki, il sentiero ricalca la pista da sci. Sullo sfondo la parete est del Monte Rosa. Poco prima dell’arrivo della seggiovia, a sinistra, si stacca il sentito che porta prima all’Alpe Rosareccio e poi a Piani Alti.
Da sotto, con tutta la vegetazione presente, sembra che il sentiero non ci sia invece é tutto ben segnato ed in costante salita A Rosareccio si esce dal bosco e la vista spazia in direzione Monte Moro e sul fondovalle si vede Z’Makana (nome Walser di Macugnaga).
Prestare attenzione a questo bivio perché viene segnalata una variante per lo Zamboni procedendo verso destra in direzione Alpe Crosa; sinceramente non è segnata sulla mia mappa. Si vedono i bolli su dei grossi massi, capiamo che si andrebbe a risparmiare un bel pezzo di sentiero, ma noi preferiamo non avventurarci e proseguire in direzione Piani Alti, riconoscibili anche per i ruderi del vecchio impianto di risalita.
Si prosegue seguendo le indicazioni per il Rifugio Zamboni Zappa ancora in leggera salita, ma presto spiana, anzi in leggera discesa inizia a prendere forma il ghiaccio Belvedere (noi, x via delle nuvole ce lo siamo dovuti un po’ immaginare ) e spunta lo Zamboni all’orizzonte, adagiato in uno splendido alpeggiò. Il Rosa ha una maestosità da togliere il fiato.
Raggiunto il rifugio decidiamo di andare al Lago delle Locce, già che siamo qui Stiamo seguendo una traccia su Wikiloc del 2018; dovremmo salire da un sentiero a destra e scendere poi a sinistra con un mini giro ad anello. I cartelli ufficiali però indicano solo quello di sinistra, ma noi NO “l’anello” é sempre invitante! Ok, NON SEGUITE la nostra idea. Il sentiero non esiste più, si procede su sassoni un po’ a caso. Noi ci abbiamo rinunciato; con un po’ di impegno forse é fattibile, anche se a mio parere non ne vale la pena se esiste l’alternativa più comoda, ma velocemente veniamo avvolti da nuvoloni neri e preferiamo tornare indietro.
Dal rifugio, sotto una bella pioggia, iniziamo il percorso di ritorno. Si sale, poi si scende, si attraversa il sassoso canalone del ghiacciaio Belvedere; dei paletti fluorescenti segnano il sentiero. Arriviamo così al Belvedere, all’arrivo quindi del secondo tronco della seggiovia che arriva da Pecetto. Nel frattempo ha smesso di piovere, é uscito il sole, anche se le nuvole sul Rosa non se ne vanno. Peccato!
Da qui é possibile il rientro con gli impianti, ci sono circa 550 metri di dislivello.
Noi decidiamo di scendere a piedi, percorrendo semplicemente la pista da sci.
Alle varie stazioni della seggiovia sono presenti punti di ristoro.
Gran bel giro, da percorrere sicuramente, visto la lunghezza ed il dislivello, con una gamba allenata.
Buona montagna!
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