Forra del Lupo - Forte Dosso delle Somme
near Serrada, Trentino-Alto Adige (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Partenza: Bar Ristorante Cogola (1240m)
Snodi:
1) COGOLA - FORRA DEL LUPO
il percorso inizia con un breve tratto di salita (ancora asfaltata) che introduce direttamente alla partenza del sent. 137. Fin dai primi passi, alla nostra destra, una serie di gallerie, trincee, camminamenti e punti di osservazione sulla sottostante Valle di Terragnolo ci catapultano indietro di più di cento anni: correva l’anno 1916 ed il giovane soldato austriaco Ludwig Fasser sta scrivendo le sue memorie testimoniando cosa accade e quant’è difficile vivere nella paura generata da giornalieri bombardamenti. Dopo circa 55 minuti di camminata tranquilli attraversante passaggi in costa, boschi ed altre rimanenze della I Guerra Mondiale, si arriva alla Forra del Lupo. Il sentiero qui si incunea in una ripida discesa all'interno di un canyon di rocce di americana, miniaturiale, memoria; prima di tuffarcisi, però, doveroso è un 'salto' sulla sponda destra del canyon (quello che si affaccia sulla valle precedentemente citata) dove si può ancora ammirare una trincea fortificata dotata di numerose postazioni per fucilieri e mitragliatrici, la quale guarda direttamente al Coston dei Laghi (1873m), al Monte Alba (1230m) ed al Monte Cornetto (2180m). Scendendo, quindi, per la Forra si possono trovare ricoveri e stanze una volta adibite a vario uso dove i soldati potevano trovare riposo e riparo da eventuali azioni del nemico: fotografie e racconti dell’epoca, qui presenti, mostrano attimi di vita quotidiana vissuti durante i bombardamenti.
2) FORRA DEL LUPO - DOSSO DELLE SOMME
Superata la Forra del Lupo, o Wolfsschlucht, ci si trova di fronde ad un pendio di media difficoltà, al termine del quale un ampio pianoro erboso dà il benvenuto in località ‘Caserme’. L’invito a sostare è ghiotto, ma durante la guerra non c’era tempo per riposare, quindi, proseguiamo. Il sentiero, come il miglior enigmista, sembra sussurrare ‘fa la tua scelta’: dietrofront sulla più semplice strada sterrata che porta al Forte Dosso delle Somme oppure seguitare il cartello che recita 'percorso difficile'. Seconda opzione, ovviamente, la più consigliata. Il trekking, quindi, dapprima prosegue all'interno di una galleria (costruita durante la Grande Guerra) e poi disvela il perchè del cartello: un ripidissimo pendio, a tratti esposto, ci porta direttamente al plateau di vetta, sul quale è stato costruito il Forte Dosso delle Somme, del quale non è rimasto granchè. Era circondato da un fossato largo 10 metri e formato da tre edifici tutti collegati tra loro tramite delle gallerie scavate nella roccia: il più grande era quello posto a nord-ovest, in cima al piccolo altopiano, e misurava 100 metri di lunghezza e 8 di larghezza; il secondo edificio era costituito da due piani sotterranei mentre il tetto terminava con tre cupole; il terzo, infine, era formato da più casematte che ospitavano le altre mitragliatrici e consentiva la difesa in caso di scontro ravvicinato. Dal punto più alto raggiungibile in questa escursione, 1660m, ammiriamo un panorama che spazia dalla Dolomiti del Brenta fino, ad ovest, alla cima-gemella a quella sulla quale ci troviamo, il Monte Finocchio (1683m), e, soprattutto, sullo sfondo, quel che rimane del ghiacciaio del Adamello.
3) DOSSO DELLE SOMME - COGOLA
Finita un’indispensabile sessione fotografica, scendiamo! Tenuta per qualche tornante la strada sterrata che porta direttamente a Serrada, deviamo dopo pochi minuti in direzione 'Baita Tonda': l’ottimo pranzo è servito. Appesantiti da canederli e polenta con cinghiale, lasciamo il ristoro sulla destra; il sentiero, a questo punto, non ha più granchè da raccontare, fermo restando il consueto, meraviglioso, paesaggio alpino: si congiunge così, e prosegue, su quella che, in inverno, è una pista da sci, fino a sboccare nel centro del paese, dal quale, dopo una meritata siesta, è possibile tornare al parcheggio e recuperare la macchina.
Arrivo: Bar Ristorante Cogola
Snodi:
1) COGOLA - FORRA DEL LUPO
il percorso inizia con un breve tratto di salita (ancora asfaltata) che introduce direttamente alla partenza del sent. 137. Fin dai primi passi, alla nostra destra, una serie di gallerie, trincee, camminamenti e punti di osservazione sulla sottostante Valle di Terragnolo ci catapultano indietro di più di cento anni: correva l’anno 1916 ed il giovane soldato austriaco Ludwig Fasser sta scrivendo le sue memorie testimoniando cosa accade e quant’è difficile vivere nella paura generata da giornalieri bombardamenti. Dopo circa 55 minuti di camminata tranquilli attraversante passaggi in costa, boschi ed altre rimanenze della I Guerra Mondiale, si arriva alla Forra del Lupo. Il sentiero qui si incunea in una ripida discesa all'interno di un canyon di rocce di americana, miniaturiale, memoria; prima di tuffarcisi, però, doveroso è un 'salto' sulla sponda destra del canyon (quello che si affaccia sulla valle precedentemente citata) dove si può ancora ammirare una trincea fortificata dotata di numerose postazioni per fucilieri e mitragliatrici, la quale guarda direttamente al Coston dei Laghi (1873m), al Monte Alba (1230m) ed al Monte Cornetto (2180m). Scendendo, quindi, per la Forra si possono trovare ricoveri e stanze una volta adibite a vario uso dove i soldati potevano trovare riposo e riparo da eventuali azioni del nemico: fotografie e racconti dell’epoca, qui presenti, mostrano attimi di vita quotidiana vissuti durante i bombardamenti.
2) FORRA DEL LUPO - DOSSO DELLE SOMME
Superata la Forra del Lupo, o Wolfsschlucht, ci si trova di fronde ad un pendio di media difficoltà, al termine del quale un ampio pianoro erboso dà il benvenuto in località ‘Caserme’. L’invito a sostare è ghiotto, ma durante la guerra non c’era tempo per riposare, quindi, proseguiamo. Il sentiero, come il miglior enigmista, sembra sussurrare ‘fa la tua scelta’: dietrofront sulla più semplice strada sterrata che porta al Forte Dosso delle Somme oppure seguitare il cartello che recita 'percorso difficile'. Seconda opzione, ovviamente, la più consigliata. Il trekking, quindi, dapprima prosegue all'interno di una galleria (costruita durante la Grande Guerra) e poi disvela il perchè del cartello: un ripidissimo pendio, a tratti esposto, ci porta direttamente al plateau di vetta, sul quale è stato costruito il Forte Dosso delle Somme, del quale non è rimasto granchè. Era circondato da un fossato largo 10 metri e formato da tre edifici tutti collegati tra loro tramite delle gallerie scavate nella roccia: il più grande era quello posto a nord-ovest, in cima al piccolo altopiano, e misurava 100 metri di lunghezza e 8 di larghezza; il secondo edificio era costituito da due piani sotterranei mentre il tetto terminava con tre cupole; il terzo, infine, era formato da più casematte che ospitavano le altre mitragliatrici e consentiva la difesa in caso di scontro ravvicinato. Dal punto più alto raggiungibile in questa escursione, 1660m, ammiriamo un panorama che spazia dalla Dolomiti del Brenta fino, ad ovest, alla cima-gemella a quella sulla quale ci troviamo, il Monte Finocchio (1683m), e, soprattutto, sullo sfondo, quel che rimane del ghiacciaio del Adamello.
3) DOSSO DELLE SOMME - COGOLA
Finita un’indispensabile sessione fotografica, scendiamo! Tenuta per qualche tornante la strada sterrata che porta direttamente a Serrada, deviamo dopo pochi minuti in direzione 'Baita Tonda': l’ottimo pranzo è servito. Appesantiti da canederli e polenta con cinghiale, lasciamo il ristoro sulla destra; il sentiero, a questo punto, non ha più granchè da raccontare, fermo restando il consueto, meraviglioso, paesaggio alpino: si congiunge così, e prosegue, su quella che, in inverno, è una pista da sci, fino a sboccare nel centro del paese, dal quale, dopo una meritata siesta, è possibile tornare al parcheggio e recuperare la macchina.
Arrivo: Bar Ristorante Cogola
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