Monte Amaro (2.793 m) da Fonte Romana (1.240 m) passando da Forchetta Majella (2.390m) e Fondo di femmina morta (2.420)
near Campo di Giove, Abruzzo (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Percorso che bisogna fare se si è allenati e dico subito che il dislivello è veramente molto impegnativo. Bisogna tenere d'occhio anche i tempi altrimenti se si fa in stagioni con giornate corte si rischia di tornare a casa quando è notte. Calcolando che ci ho messo anche abbastanza tempo ho avuto una media abbastanza veloce di camminata, quindi bisogna valutare bene il proprio passo per calcolare anche i tempi. Equipaggiarsi anche a dovere andando con scarpe da trekking comode, abbigliamento consono e a "cipolla", perché anche se fa caldo di colpo potrebbe cambiare il tempo e fare molto fresco. Così con i temporali, portarsi anche l'impermeabile e soprattutto se si fa d'estate, in particolar modo la crema solare. Perché la maggior parte del percorso è tutto allo scoperto, soltanto il primo tratto della prima oretta diciamo, è in faggeta. Quindi praticamente si sta ore ed ore sotto il sole. Per quanto riguarda il capitolo acqua bisogna portarsene una buona quantità, perché lungo il tragitto non c'è una vera fontana, c'è sorgente di Collalto, ma in questa registrazione praticamente non usciva acqua, sarà l'estate torrida e non piovosa, ma tempo fa c'era un tubicino e l'acqua usciva, durante questa registrazione del percorso è sparito il tubicino e anche l'acqua. E comunque anche se si volesse deviare a un certo punto sul sentiero CAI P5 dove c'è Fonte dell'Orso, diciamo che sono tutte molto a quote basse, quindi una volta che si sale è sicuro che non si trova acqua finita la faggeta, quindi bisogna portarsi una buona scorta d'acqua e consiglio anche diverse barrette energetiche per cercare di andare più leggeri possibile perché come dicevo all'inizio il percorso e il dislivello è molto impegnativo.
Si parte da Fonte Romana che sarebbe un locale a pochi metri dalla strada incastonato nel bosco, ma in realtà la macchina la si parcheggia sulla strada dove c'è uno slargo brecciato a 1.200 m circa d’altitudine (si segnala la presenza di una fontana in questo punto ma io non c'ho buttato un occhio, ho visto solo una specie di rifugio da qualche decina di metri), si inizia il cammino imboccando il sentiero CAI P4, direzione Monte Amaro. La parte iniziale del percorso si sviluppa all’ombra di faggi maestosi che caratterizzano questo lato dalla Maiella, si passa da Fonte di Collalto, che risulta essere sita a destra del percorso e ben segnata sui cartelli presenti. Dopo aver compiuto un dislivello in faggeta di circa 600 m, si uscirà dal bosco e ci si troverà di fronte ad un imponente anfiteatro erboso, dal nome Fondo Maiella. In questa zona caratterizzata da bellissimi prati erbosi, conosciuta come “Stazzo” (1.836 m), vi sono due bivi vicini. Al primo bivio, sarebbe possibile poter imboccare il sentiero CAI P5 con il quale poter raggiungere la vicina Fonte dell’Orso, l’ultimo punto di rifornimento di acqua presente sull’itinerario. Nel caso in cui non si necessiti di acqua, si ignora il sentiero P5 continuando sul sentiero CAI P4, inizialmente imboccato. Poco dopo, tuttavia, ci si trova di fronte al secondo bivio, quello con il sentiero P1: per poter arrivare sul Monte Amaro, si è dunque obbligati a lasciare il sentiero CAI P4 intrapreso in partenza e imboccare il sentiero CAI P1, direzione Monte Amaro. Questo punto, rappresenta il punto più difficoltoso di tutta l’escursione, poiché ci si trova ad affrontare buona parte del dislivello che caratterizza questo itinerario. Percorrendo il sentiero a zig zag, si risalirà l’anfiteatro di Fondo Maiella, arrivando in località Forchetta di Maiella nei pressi di Fondo di Femmina Morta (2.390 m), ossia l’avamposto di Femmina Morta (l’imponente altopiano sito tra le vette più alte della principale dorsale montuosa del parco). Qui si tralascerà il sentiero CAI P1 per accedere al sentiero CAI P. Il panorama è completamente diverso: non c’è più nessuna cima imponente davanti, ma ci si trova soltanto su di un enorme prato quasi totalmente pianeggiante, da percorrere nella sua lunghezza per raggiungere il punto di arrivo. Dalla Forchetta di Maiella/Fondo di Femmina Morta, seguendo l’evidente sentiero indicato con segnali e omini, inizialmente si effettuerà una netta virata a sinistra che condurrà all’interno dell’altopiano di Femmina Morta. Continuando a procedere sul sentiero, poco dopo ci si sposterà leggermente sulla destra, costeggiando il Monte Macellaro. Dopo qualche ora di cammino, si vedrà bene da lontano il rosso un cima del bivacco Pelino, e si arriverà ad un bivio con i sentieri H5 e H6 (2.570 m), che bisognerà tuttavia ignorare per rimanere sul sentiero P imboccato in precedenza. Dopo aver superato le Grotte di Canosa (a destra del sentiero, poco dopo il bivio), ci sarà l’ultima piccola salita (non molto impegnativa ma comunque ci si arriva stanchi) da affrontare prima di arrivare sulla cima del Monte Amaro (2.793 m). Da qui la vista in giornate serene è veramente uno spettacolo, purtroppo in questa registrazione c'erano parecchie nuvole, ma si può vedere di tutto in giornate fresche con area senza umidità si vede tutto quello che c'è da vedere. Al ritorno si fa praticamente il sentiero inverso, che potrebbe sembrare meno impegnativo perché si pensa che sia tutto in discesa, ma in realtà arrivati dopo femmina morta e si fa il tratto più impegnativo a salire, anche nello scendere nelle gambe si sente veramente la fatica, quindi bisogna fare attenzione a non cadere.
Comunque è segnato tutto nella traccia e ho messo i punti principali nei waypoint dove ci sono i bivi e intersezioni da prendere, ma comunque grosso modo la traccia è ben visibile e anche i cartelli fortunatamente erano presenti in buone condizioni.
(Nel tratto iniziale come si vede dalla registrazione, ho lasciato per qualche decina di metri il sentiero CAI P4, per poi tagliare e raggiungerlo di nuovo, ma se si continua su quel "falso sentiero" si raggiunge nuovamente il sentiero CAI P4 come si può vedere da una traccia.)
Si parte da Fonte Romana che sarebbe un locale a pochi metri dalla strada incastonato nel bosco, ma in realtà la macchina la si parcheggia sulla strada dove c'è uno slargo brecciato a 1.200 m circa d’altitudine (si segnala la presenza di una fontana in questo punto ma io non c'ho buttato un occhio, ho visto solo una specie di rifugio da qualche decina di metri), si inizia il cammino imboccando il sentiero CAI P4, direzione Monte Amaro. La parte iniziale del percorso si sviluppa all’ombra di faggi maestosi che caratterizzano questo lato dalla Maiella, si passa da Fonte di Collalto, che risulta essere sita a destra del percorso e ben segnata sui cartelli presenti. Dopo aver compiuto un dislivello in faggeta di circa 600 m, si uscirà dal bosco e ci si troverà di fronte ad un imponente anfiteatro erboso, dal nome Fondo Maiella. In questa zona caratterizzata da bellissimi prati erbosi, conosciuta come “Stazzo” (1.836 m), vi sono due bivi vicini. Al primo bivio, sarebbe possibile poter imboccare il sentiero CAI P5 con il quale poter raggiungere la vicina Fonte dell’Orso, l’ultimo punto di rifornimento di acqua presente sull’itinerario. Nel caso in cui non si necessiti di acqua, si ignora il sentiero P5 continuando sul sentiero CAI P4, inizialmente imboccato. Poco dopo, tuttavia, ci si trova di fronte al secondo bivio, quello con il sentiero P1: per poter arrivare sul Monte Amaro, si è dunque obbligati a lasciare il sentiero CAI P4 intrapreso in partenza e imboccare il sentiero CAI P1, direzione Monte Amaro. Questo punto, rappresenta il punto più difficoltoso di tutta l’escursione, poiché ci si trova ad affrontare buona parte del dislivello che caratterizza questo itinerario. Percorrendo il sentiero a zig zag, si risalirà l’anfiteatro di Fondo Maiella, arrivando in località Forchetta di Maiella nei pressi di Fondo di Femmina Morta (2.390 m), ossia l’avamposto di Femmina Morta (l’imponente altopiano sito tra le vette più alte della principale dorsale montuosa del parco). Qui si tralascerà il sentiero CAI P1 per accedere al sentiero CAI P. Il panorama è completamente diverso: non c’è più nessuna cima imponente davanti, ma ci si trova soltanto su di un enorme prato quasi totalmente pianeggiante, da percorrere nella sua lunghezza per raggiungere il punto di arrivo. Dalla Forchetta di Maiella/Fondo di Femmina Morta, seguendo l’evidente sentiero indicato con segnali e omini, inizialmente si effettuerà una netta virata a sinistra che condurrà all’interno dell’altopiano di Femmina Morta. Continuando a procedere sul sentiero, poco dopo ci si sposterà leggermente sulla destra, costeggiando il Monte Macellaro. Dopo qualche ora di cammino, si vedrà bene da lontano il rosso un cima del bivacco Pelino, e si arriverà ad un bivio con i sentieri H5 e H6 (2.570 m), che bisognerà tuttavia ignorare per rimanere sul sentiero P imboccato in precedenza. Dopo aver superato le Grotte di Canosa (a destra del sentiero, poco dopo il bivio), ci sarà l’ultima piccola salita (non molto impegnativa ma comunque ci si arriva stanchi) da affrontare prima di arrivare sulla cima del Monte Amaro (2.793 m). Da qui la vista in giornate serene è veramente uno spettacolo, purtroppo in questa registrazione c'erano parecchie nuvole, ma si può vedere di tutto in giornate fresche con area senza umidità si vede tutto quello che c'è da vedere. Al ritorno si fa praticamente il sentiero inverso, che potrebbe sembrare meno impegnativo perché si pensa che sia tutto in discesa, ma in realtà arrivati dopo femmina morta e si fa il tratto più impegnativo a salire, anche nello scendere nelle gambe si sente veramente la fatica, quindi bisogna fare attenzione a non cadere.
Comunque è segnato tutto nella traccia e ho messo i punti principali nei waypoint dove ci sono i bivi e intersezioni da prendere, ma comunque grosso modo la traccia è ben visibile e anche i cartelli fortunatamente erano presenti in buone condizioni.
(Nel tratto iniziale come si vede dalla registrazione, ho lasciato per qualche decina di metri il sentiero CAI P4, per poi tagliare e raggiungerlo di nuovo, ma se si continua su quel "falso sentiero" si raggiunge nuovamente il sentiero CAI P4 come si può vedere da una traccia.)
Waypoints
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