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Fonte Luca - Monte Catria

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Trail stats

Distance
8.67 mi
Elevation gain
3,330 ft
Technical difficulty
Moderate
Elevation loss
3,330 ft
Max elevation
5,458 ft
TrailRank 
33
Min elevation
2,244 ft
Trail type
Loop
Moving time
3 hours 45 minutes
Time
5 hours 6 minutes
Coordinates
2333
Uploaded
August 28, 2023
Recorded
August 2023
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near Fossato, Marche (Italia)

Viewed 151 times, downloaded 3 times

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Itinerary description

17/08/2023 Attenzione la strada per la Madonnina degli scout dal paese di Chiaserna si interrompe all'altezza di fonte Luca, inizia così l'amara scoperta che mi costringe a rivedere i miei piani.
Mentre provo a non darmi per disperato davanti alla frana che mi impedisce di proseguire, altri escursionisti scambiano convenevoli a bordo strada, chiedo informazioni, parliamo la stessa lingua. Mi informano che da lì parte un altro sentiero anch'esso diretto sul monte Catria, l'intesa è immediata, mi invitano ad andare con loro. Oggi camminerò in compagnia: due marchigiani del posto, un francese con origini ciociare e uno svizzero e un romano nostalgico delle sue origini, un'insolita compagnia con un obbiettivo comune. Ripongo la mia voglia di stare solo nello zaino, mi presento, il loro parlare dal dolce accento, fa eco nella mia infanzia. Si parte al di là della strada scavalcando un cancello e si inizia a salire su un sentiero sconnesso divorato dalla pioggia, che mesi prima in modo impetuoso colpì il territorio, mi spiegano che la stessa frana di cui sono stato vittima ha origine in quei giorni. I due signori sono del posto precisamente Chiaserna e Cantiano, me li indicano col dito , ben visibili dalla nostra altezza, a passi leggeri mi intrufolo nei loro discorsi, mi raccontano che nel tempo libero armati di cesoie e marraccio si divertono a pulire i sentieri e a riscoprirne di vecchi, sulle indicazioni degli anziani, una volta popolati e usati per il pascolo degli animali.
Del monte Catria sapevo poco e nulla, come del resto di tutto il territorio marchigiano, in una libreria il giorno prima, mi lasciai assalire dal fascino del grande materiale editoriale che riguardava questa montagna, mi lasciai coinvolgere sfogliando quelle pagine, la varietà endemica, le affascinanti pareti verticali dal gusto alpino, un’infatuazione, un desiderio che prende forma nella mia volontà.
I ragazzi mi raccontano le storie di questi sentieri, l'orizzonte per loro non ha segreti, vedi quello è il monte acuto, in inverno ci si scia, nonostante abili camminatori mi colpisce che non sono mai stati su altre montagne, provo a raccontargli del mio amore per l'Abruzzo, ma non c'è niente da fare una lingua straniera per loro di cui non sanno nulla e non sentono l'esigenza di sapere, sorrido a questo incontro. Ci addentriamo in un bosco, un piccolo bivacco è presente sotto gli alberi di faggio, entriamo e con rispetto bussiamo, vedi questa capanna l'ha sistemata un ragazzo di qui c'è anche la luce grazie a un pannello solare, con gli occhi e la curiosità di un bambino scruto ogni angolo di quella stanza con il minimo indispensabile per sopravvivere, mi immagino una vita tra quelle mura. Il pensiero evolve, invidio un po' questi uomini mossi da una determinazione tale, dall'amore per il proprio territorio, curano, costruiscono beni per una visione collettiva, o meglio lì ammiro! Si prosegue, nell'ombra della faggeta fanno capolino le mura di quello che mi annunciano essere chiamato il rifugio del Catria, un rifugio gestito dal soccorso alpino, ma che in questo caso ha le porte serrate, ad addolcire il suo cortile una bellissima altalena costruita sui rami di un possente albero, a fare da sfondo la croce del Monte Catria che si manifesta gigante già da queste distanze. Inizialmente nel mio programma con partenza alla madonnina degli scout, c'era anche quello di arrivare ai balzi degli spicchi un’ altra bella vetta nelle vicinanze del Catria, vedi si passa di qui indicandomi in lontananza il sentiero che avrei calpestato. Facciamo una piccola sosta, il tempo giusto per mangiare uno snack, e per incuriosirmi della vita altrui, scopro così la storia di Alan parigino, ma con entrambi i genitori italiani, uno della provincia di Pesaro l'altro di Frosinone più precisamente, Cassino, dove dopo aver viaggiato per una vita per lavoro è tornato a vivere e sorrido da come nel suo accento si percepisca un po' di quello slang ciociaro. Si riparte e dopo pochi metri giungiamo a quello che doveva essere il punto di inizio della mia escursione, una strada comodissima che arriva quasi sotto la vetta. Da lì la vista della croce è netta, su un piacevole dislivello mi impenno sul sentiero che mi porterà in cima, distaccandomi nettamente dal gruppo, mi piace fare cosi, la vista della fine mi conforta, mi da l'energia di 100 cavalli, ignoro ogni dolore e fatica provate dal mio corpo. Il sorriso mi avvolge, tocco la croce come sono abituato a fare un rito fondamentale per me. La croce è grandissima, di pregevole fattura, nasconde chissà quale storia dietro, non credo di averne viste di più grandi sulla vetta di una montagna, quasi 20 metri così a sensazione. Respiro, mi fermo, mi fa strano scrutare l'orizzonte e non riconoscere nulla, nessuna cima vissuta prima d'ora, profili ignari alla mia conoscenza, c'è un mondo da esplorare e io coltivo la brama di farlo.

Waypoints

PictographWilderness hut Altitude 3,905 ft
Photo ofRifugio non gestito ma col minimo indispensabile

Rifugio non gestito ma col minimo indispensabile

PictographFountain Altitude 3,924 ft
Photo ofFonte del faggio

Fonte del faggio

PictographWilderness hut Altitude 3,982 ft
Photo ofCapanna dei porci

Capanna dei porci

PictographSummit Altitude 5,421 ft
Photo ofM. Catria

M. Catria

PictographPanorama Altitude 4,234 ft
Photo ofPanorama

Panorama

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