Fiumenero - Bocchetta di Scais (quasi Redorta ma niente alpinismo)
near Fiumenero, Lombardia (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Volevamo andare a m.Torena ma all'ultimo secondo cambiamo idea (causa albergo di ValBondione pieno) e ci fermiamo a Fiumenero da dove abbiamo deciso di salire a Pizzo di Redorta (ho trovato qua il percorso: http://it.wikiloc.com/wikiloc/view.do?id=1805955)
Non ho capito dalla descrizione che serve attrezzatura e come mai un percorso "alpinismo" e' finito sotto "escursionismo" %)
Solo DOPO che ci siamo fermati davanti ad una pendenza non equivoca e siamo ritornati senza arrivare in vetta ho fatto una ricerca migliore ed ho trovato lo stesso percorso (http://it.wikiloc.com/wikiloc/view.do?id=2033775) sotto "alpinismo" e con difficoltà tecnica: per esperti %%%
Nonostante tutto e' un percorso bellissimo anche se mentre si sale uno deve pensare come scendere (ultima parte). Abbiamo visto dalla traccia trovata che si poteva scendere in altro modo ed eravamo convinti che il nevaio e' da percorrere solo in salita, invece ci siamo trovati costretti a rifarlo pure al ritorno impiegando lo stesso tempo (senza ramponi ci vuole)
Confrontandoci con la traccia scaricata abbiamo capito che non abbiamo fatto ne' via bassa ne' via alta ma siamo partiti per quella bassa e seguendo ometti siamo finiti su quella alta, allora al ritorno abbiamo deciso di seguire quella alta sperando in una discesa migliore. Era una decisione sbagliata. E' meglio fare la stessa via di andata, se no si sbatte in una cresta da non percorrere senza attrezzatura.
Alla fine siamo scesi come capita fuori sentiero.
Ultima cosa da notare: alla fine del nevaio c'e' una corda appesa alla roccia che invita a salire, e' un inganno per chi non e' attrezzato: finita la corda non si sale piu', c'e' pietra bagnata con pendenza e niente piu' corde. Chi si aspettava di fare uno trekking puo' solo ritornare.
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Abbiamo cominciato il percorso facendo 20 metri giu' dall'albergo Morandi dove c'e' indicazione per rifugio Brunone, per chi proviene da Clusone e' possibile lasciare la macchina altri 50 metri piu' giu' dove c'e' un altro sentiero che poco dopo si unisce al nostro
Non ho capito dalla descrizione che serve attrezzatura e come mai un percorso "alpinismo" e' finito sotto "escursionismo" %)
Solo DOPO che ci siamo fermati davanti ad una pendenza non equivoca e siamo ritornati senza arrivare in vetta ho fatto una ricerca migliore ed ho trovato lo stesso percorso (http://it.wikiloc.com/wikiloc/view.do?id=2033775) sotto "alpinismo" e con difficoltà tecnica: per esperti %%%
Nonostante tutto e' un percorso bellissimo anche se mentre si sale uno deve pensare come scendere (ultima parte). Abbiamo visto dalla traccia trovata che si poteva scendere in altro modo ed eravamo convinti che il nevaio e' da percorrere solo in salita, invece ci siamo trovati costretti a rifarlo pure al ritorno impiegando lo stesso tempo (senza ramponi ci vuole)
Confrontandoci con la traccia scaricata abbiamo capito che non abbiamo fatto ne' via bassa ne' via alta ma siamo partiti per quella bassa e seguendo ometti siamo finiti su quella alta, allora al ritorno abbiamo deciso di seguire quella alta sperando in una discesa migliore. Era una decisione sbagliata. E' meglio fare la stessa via di andata, se no si sbatte in una cresta da non percorrere senza attrezzatura.
Alla fine siamo scesi come capita fuori sentiero.
Ultima cosa da notare: alla fine del nevaio c'e' una corda appesa alla roccia che invita a salire, e' un inganno per chi non e' attrezzato: finita la corda non si sale piu', c'e' pietra bagnata con pendenza e niente piu' corde. Chi si aspettava di fare uno trekking puo' solo ritornare.
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Abbiamo cominciato il percorso facendo 20 metri giu' dall'albergo Morandi dove c'e' indicazione per rifugio Brunone, per chi proviene da Clusone e' possibile lasciare la macchina altri 50 metri piu' giu' dove c'e' un altro sentiero che poco dopo si unisce al nostro
Waypoints
Panorama
9,741 ft
vista dalla Bocchetta di Scais / Fetta di Polenta
vista dalla Bocchetta di Scais / Fetta di Polenta
Comments (3)
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Ciao l'autore della seconda traccia che nomini, sono io. Ebbene da anni frequento le Orobie ,so quanto siano belle ma insidiose per questo le cime più alte e con roccia marcia e traditrice come questa (M.Merelli morto in zona seppur in condizioni invernali) preferisco classificarle sotto la categoria esperti.
Forse qualcuno riterrà sia esagerato ma sempre meglio sopravvalutare una cima piuttosto che sottovalutarla.
Se ti dovessero interessare ho inserito sotto il mio nome utente CESIALBI poco meno di un centinaio di tracce di escursioni che ho personalmente fatto.
Buone camminate...
Sono salito al Redorta lo scorso weekend, avevo portato i ramponi per la vedretta ma niente picozza (i canalini sono secchi). Dopo la corda fissa che aiuta a superare il primo risalto friabile, occorre individuare a sinistra il primo degli ometti che poi, seguendoli fedelmente, portano in vetta. Noi siamo saliti senza attrezzatura (corde, fettucce ecc...) tuttavia se la si ha con sé può tornare utile (c'è un chiodo con fettuccia alla fine della corda, calata?).
Non abbiam fatto alpinismo, tuttavia la salita non è facile come dicono tanti, la vetta non regala niente.
Sicuramente se vuoi ritentare ti consiglio di andare verso fine primavera, tipo metà giugno, in modo da trovare ancora il canalino innevato che di permette di saltare la prima parte (quella con la corda).
Grazie del commento e...della foto!
Ho visto le foto della tua salita, siamo arrivati giusto al punto dove finisce la neve e si sale, e non c'e' nulla da altra parte. Se non sono svenuta subito e' solo perche' c'era un po' di nebbia che copriva questo NIENTE alla fine della neve :)))
Non ho fatto la foto li perche' pensavo solo come scendere :)
Ora mi prendo quella tua, perche' per capire come mai ci siamo fermati basta mostrarla: http://s2.wklcdn.com/image_23/716175/14643464/9099605.jpg
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Vi ringrazio, cesialbi e Barbacan,
si che vogliamo ritornare in Lombardia (forse nel 2017)
ma devo valutare meglio i percorsi, Alpi non sono Monti Lepini
e noi siamo piu' LEPINIsti che alpinisti :)))