FINO A FINALE / Tappa 6 / Rocchetta Cengio - Pian Soprano
near Montaldo, Liguria (Italia)
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Itinerary description
La “Fino a Finale” (o FAF per gli amici) è un itinerario a lunga percorrenza che unisce San Salvatore Monferrato a Finale Ligure.
L’idea di base era quella di partire dal nostro paesello, posto sulle ultime propaggini delle colline monferrine, per arrivare al mar ligure... a piedi.
Il primo tratto, da San Salvatore Monferrato a Santo Stefano Belbo, è un percorso di mia ideazione, quindi non segnato. Da Santo Stefano Belbo a Finalborgo si segue, invece, la poco nota Via dei Feudi Carretteschi. Da Finalborgo al lungomare di Finale, poi, è un attimo.
L’itinerario complessivo è di 163 km per 4630 metri D+ e 4880 metri D- e si svolge su asfalti secondari, carrozzabili e tratturi generalmente larghi e dal fondo buono, per questo è tranquillamente fattibile anche con la MTB.
L'abbiamo diviso in 7 tappe:
1) San Salvatore Monferrato - Incisa Scapaccino (percorso originale)
2) Incisa Scapaccino - Santo Stefano Belbo (percorso originale)
3) Santo Stefano Belbo - Castino (Via dei Feudi Carretteschi)
4) Castino - Prunetto (Via dei Feudi Carretteschi)
5) Prunetto - Rocchetta Cengio (Via dei Feudi Carretteschi)
6) Rocchetta Cengio - Pian Soprano (Via dei Feudi Carretteschi)
7) Pian Soprano - Finale Ligure (Via dei Feudi Carretteschi)
E’ la degna “sorella” della Mo.Ma (Monferrato - Mare, San Salvatore Monferrato - Arenzano, la potete trovare tra i miei percorsi).
--------------
Tappa 6 - Rocchetta Cengio - Pian Soprano
Sabato 22 Settembre 2018 riprendiamo la nostra FAF da Rocchetta Cengio.
Dalla piazzetta IV Novembre ripercorriamo a ritroso alcuni metri della tappa precedente per svoltare a destra in Via Meucci (segnavia BN).
Lasciate alla spella le ultime villette, in corrispondenza di una chiesetta, l'asfalto lascia spazio ad un selciato che velocemente perde quota. Quando la carrozzabile spiana un poco e diventa sterrata, superiamo i piedi di un calanco e, ad un'edicola votiva quasi inghiottita dalla vegetazione, svoltiamo a destra per un labile viottolo che scende nel prato sottostante.
Qua non c'è ne sentiero ne traccia da seguire, bisogna puntare a sud il margine del bosco (il tratto è breve ma qualche paletto per indirizzare la via non sarebbe stato male) dove, quando si è più vicini, si intravede un varco tra la vegetazione.
Procediamo ora nel bosco su sentierino molto carino fino ai ruderi di una cascina, poi appena dopo svoltiamo a destre su sentiero più largo che serpeggia tra la rigogliosa vegetazione e, dopo alcuni sali e scendi, comincia a perdere quota.
Usciamo da bosco e in breve siamo a Case Bertulla, dove seguiamo l'asfalto che scende ancora, passa sotto la ferrovia con uno stretto sottopasso ed immette sulla SP42.
Andiamo a destra in direzione Cengio per circa 700 metri (occhio, strada abbastanza trafficata e senza marciapiede) e, poco dopo un capannone rosa, svoltiamo a sinistra su stradina sterrata che, passato un ponticello, passa davanti ad una sorta di fienile piuttosto ammalorato e prosegue piegando a sinistra e cominciando a salire all'interno del bosco.
Presto siamo nuovamente all'aperto, in un prato, e anche qua non c'è un sentiero vero e proprio da seguire. Noi abbiamo continuato a salire sulla destra del capo, tenendoci al limitare del bosco, fino a che non abbiamo visto (esattamente come prima) un evidente varco tra la vegetazione. Rientrati tra gli alberi il sentiero riparte, ancora in salita, per emergere man mano all'aperto superando una zona calanchiva.
Arrivati ad un bivio svoltiamo a sinistra su una ben più larga e spianata carrozzabile che, sempre in leggera salita, ci porta sopra l'abitato di Cosseria (possibile punto tappa se uno avesse deciso di terminare la tappa 5 a Saliceto).
Arrivati nei pressi dei ruderi dell'omonimo castello decidiamo di fare una piccola deviazione per visitarli.
Passati i ruderi il sentiero scende piuttosto deciso e, nell'ultimo tratto su calanco, non molto agevole.
Finita la discesa ritorniamo su stradella sfaltata, svoltiamo a sinistra e poi a destra ancora in discesa e, con una bretella sterrata sulla destra, arriviamo sulla SP28bis.
Andiamo a destra lungo la provinciale (molto traffico, niente marciapiede, occhio) per circa 200 metri in discesa, poi svoltiamo a sinistra su asfalto che passa sotto l'autostrada A6 e riprende a salire serpeggiando.
Dopo circa 800 metri andiamo a sinistra al bivio sempre seguendo l'asfalto, verso Case Colla. Passato il gruppetto di abitazioni l'asfalto lascia il posto allo sterrato.
Passata la chiesetta di Sant'Anna ci riaddentriamo maggiormente del bosco e, poco dopo, "salutiamo" il sentiero Bormida Natura che piega a sinistra.
Ne sentiremo la mancanza, a dire il vero, perchè ora che dobbiamo far affidamento solo ai segnavia dela VFC (oltre che alla traccia elaborata da casa, naturalmente, ma che non siamo cerci al 99% possa essere giusta)...ci accorgiamo che sono veramente pochi!
Attraversiamo una vasta zona boschiva, superando un po' a occhio e un po' a c*lo alcuni bivi non segnati, fino a giungere al piccolo agglomerato di Cabitti.
Preso l'asfalto passiamo la frazioncina di Culazzi e riprendiamo lo sterrato, sotto forma di larga carrozzabile, che alterna zone di bosco con altre sottoposte a recente taglio...l'unica costante è una modesta salita. Anche qua la maggior parte dei bivi non è segnata (almeno, al momento in cui l'abbiamo fatta) per cui mano al gps quando serve.
Dopo circa 3,6km da Culazzi arriviamo ad un bivio ai piedi del Monte Ronco di Maglio, dove bisogna svoltare a sinistra per poterlo prendere nella maniera più "dolce".
Svoltati a destra al bivio successivo un ultimo tratto di sentiero curiosamente dritto (sembra tirato con un righello!) arriviamo nella zona detta "Zotta du Luv" a quota 1005 metri, il punto più altro di tutta la FAF.
Cominciamo ora una lunga ma agevole discesa su buona carrozzabile, passando per un solo bivio (andare a sinistra) e, dopo circa 5km, raggiungiamo l'SP38 in località Baltera.
Andiamo a destra passando sotto una grande pala eolica e, al successivo bivio con la SP16, andiamo a sinistra seguendo i cartelli per Finale.
Dopo pochi metri abbandoniamo l'asfalto per prendere un tratturo sulla sinistra che scende nella valle. Anche qua le indicazioni sono molto scarse e ad ogni bivio è stata una scommessa.
Arrivati ad una casa isolata il tratturo si allarga a carrozzabile che prosegue la discesa con alcuni tornanti, poi, passato su ponticello un piccolo rio, risale per un breve tratto, diventando asfalto.
Passate alcune case arriviamo sulla SP15 nei pressi di Pian Soprano, frazione di Bormida.
Svoltato a sinistra percorriamo gli ultimi 300 metri della tappa, fermandoci ad un incrocio (!!!), da dove domani riprenderemo la nostra FAF.
Purtroppo la tappa, come si è capito, finisce nel nulla o quasi..un po' un problema.
Abbiamo scelto come punto tappa il B&B La Casa di Magalì, distante circa 1,8km dalla fine della frazione.
Noi siamo fortunati ad avere sempre una macchina (ovvero i miei genitori) disponibile per ovviare a questi intoppi, però se uno fosse in autonomia si troverebbe con una seccatura...ma fortunatamente Mauro (che gestisce il B&B con la moglie Floriana) è disponibile, previo accordo, a venire a recuperare gli escursionismi "non motorizzati".
Oltre a questa gentilezza (non da tutti, va detto), lui e sua moglie offrono un'ospitalità squisita in una bella cascina ristrutturata con tutto il necessario. Anche la cena è stata ottima e con prodotti del loro orto.
Sicuramente straconsigliato.
Segnavia della tappa:
- da Rocchetta Cengio alla Chiesatta di Sant'Anna (Case Colla): VFC, BN
- dalla Chiesatta di Sant'Anna (Case Colla) alla Zotta du Luv: VFC, X gialla
- dalla Zotta du Luv a fine tappa: VFC, 2 quadrati gialli
L’idea di base era quella di partire dal nostro paesello, posto sulle ultime propaggini delle colline monferrine, per arrivare al mar ligure... a piedi.
Il primo tratto, da San Salvatore Monferrato a Santo Stefano Belbo, è un percorso di mia ideazione, quindi non segnato. Da Santo Stefano Belbo a Finalborgo si segue, invece, la poco nota Via dei Feudi Carretteschi. Da Finalborgo al lungomare di Finale, poi, è un attimo.
L’itinerario complessivo è di 163 km per 4630 metri D+ e 4880 metri D- e si svolge su asfalti secondari, carrozzabili e tratturi generalmente larghi e dal fondo buono, per questo è tranquillamente fattibile anche con la MTB.
L'abbiamo diviso in 7 tappe:
1) San Salvatore Monferrato - Incisa Scapaccino (percorso originale)
2) Incisa Scapaccino - Santo Stefano Belbo (percorso originale)
3) Santo Stefano Belbo - Castino (Via dei Feudi Carretteschi)
4) Castino - Prunetto (Via dei Feudi Carretteschi)
5) Prunetto - Rocchetta Cengio (Via dei Feudi Carretteschi)
6) Rocchetta Cengio - Pian Soprano (Via dei Feudi Carretteschi)
7) Pian Soprano - Finale Ligure (Via dei Feudi Carretteschi)
E’ la degna “sorella” della Mo.Ma (Monferrato - Mare, San Salvatore Monferrato - Arenzano, la potete trovare tra i miei percorsi).
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Tappa 6 - Rocchetta Cengio - Pian Soprano
Sabato 22 Settembre 2018 riprendiamo la nostra FAF da Rocchetta Cengio.
Dalla piazzetta IV Novembre ripercorriamo a ritroso alcuni metri della tappa precedente per svoltare a destra in Via Meucci (segnavia BN).
Lasciate alla spella le ultime villette, in corrispondenza di una chiesetta, l'asfalto lascia spazio ad un selciato che velocemente perde quota. Quando la carrozzabile spiana un poco e diventa sterrata, superiamo i piedi di un calanco e, ad un'edicola votiva quasi inghiottita dalla vegetazione, svoltiamo a destra per un labile viottolo che scende nel prato sottostante.
Qua non c'è ne sentiero ne traccia da seguire, bisogna puntare a sud il margine del bosco (il tratto è breve ma qualche paletto per indirizzare la via non sarebbe stato male) dove, quando si è più vicini, si intravede un varco tra la vegetazione.
Procediamo ora nel bosco su sentierino molto carino fino ai ruderi di una cascina, poi appena dopo svoltiamo a destre su sentiero più largo che serpeggia tra la rigogliosa vegetazione e, dopo alcuni sali e scendi, comincia a perdere quota.
Usciamo da bosco e in breve siamo a Case Bertulla, dove seguiamo l'asfalto che scende ancora, passa sotto la ferrovia con uno stretto sottopasso ed immette sulla SP42.
Andiamo a destra in direzione Cengio per circa 700 metri (occhio, strada abbastanza trafficata e senza marciapiede) e, poco dopo un capannone rosa, svoltiamo a sinistra su stradina sterrata che, passato un ponticello, passa davanti ad una sorta di fienile piuttosto ammalorato e prosegue piegando a sinistra e cominciando a salire all'interno del bosco.
Presto siamo nuovamente all'aperto, in un prato, e anche qua non c'è un sentiero vero e proprio da seguire. Noi abbiamo continuato a salire sulla destra del capo, tenendoci al limitare del bosco, fino a che non abbiamo visto (esattamente come prima) un evidente varco tra la vegetazione. Rientrati tra gli alberi il sentiero riparte, ancora in salita, per emergere man mano all'aperto superando una zona calanchiva.
Arrivati ad un bivio svoltiamo a sinistra su una ben più larga e spianata carrozzabile che, sempre in leggera salita, ci porta sopra l'abitato di Cosseria (possibile punto tappa se uno avesse deciso di terminare la tappa 5 a Saliceto).
Arrivati nei pressi dei ruderi dell'omonimo castello decidiamo di fare una piccola deviazione per visitarli.
Passati i ruderi il sentiero scende piuttosto deciso e, nell'ultimo tratto su calanco, non molto agevole.
Finita la discesa ritorniamo su stradella sfaltata, svoltiamo a sinistra e poi a destra ancora in discesa e, con una bretella sterrata sulla destra, arriviamo sulla SP28bis.
Andiamo a destra lungo la provinciale (molto traffico, niente marciapiede, occhio) per circa 200 metri in discesa, poi svoltiamo a sinistra su asfalto che passa sotto l'autostrada A6 e riprende a salire serpeggiando.
Dopo circa 800 metri andiamo a sinistra al bivio sempre seguendo l'asfalto, verso Case Colla. Passato il gruppetto di abitazioni l'asfalto lascia il posto allo sterrato.
Passata la chiesetta di Sant'Anna ci riaddentriamo maggiormente del bosco e, poco dopo, "salutiamo" il sentiero Bormida Natura che piega a sinistra.
Ne sentiremo la mancanza, a dire il vero, perchè ora che dobbiamo far affidamento solo ai segnavia dela VFC (oltre che alla traccia elaborata da casa, naturalmente, ma che non siamo cerci al 99% possa essere giusta)...ci accorgiamo che sono veramente pochi!
Attraversiamo una vasta zona boschiva, superando un po' a occhio e un po' a c*lo alcuni bivi non segnati, fino a giungere al piccolo agglomerato di Cabitti.
Preso l'asfalto passiamo la frazioncina di Culazzi e riprendiamo lo sterrato, sotto forma di larga carrozzabile, che alterna zone di bosco con altre sottoposte a recente taglio...l'unica costante è una modesta salita. Anche qua la maggior parte dei bivi non è segnata (almeno, al momento in cui l'abbiamo fatta) per cui mano al gps quando serve.
Dopo circa 3,6km da Culazzi arriviamo ad un bivio ai piedi del Monte Ronco di Maglio, dove bisogna svoltare a sinistra per poterlo prendere nella maniera più "dolce".
Svoltati a destra al bivio successivo un ultimo tratto di sentiero curiosamente dritto (sembra tirato con un righello!) arriviamo nella zona detta "Zotta du Luv" a quota 1005 metri, il punto più altro di tutta la FAF.
Cominciamo ora una lunga ma agevole discesa su buona carrozzabile, passando per un solo bivio (andare a sinistra) e, dopo circa 5km, raggiungiamo l'SP38 in località Baltera.
Andiamo a destra passando sotto una grande pala eolica e, al successivo bivio con la SP16, andiamo a sinistra seguendo i cartelli per Finale.
Dopo pochi metri abbandoniamo l'asfalto per prendere un tratturo sulla sinistra che scende nella valle. Anche qua le indicazioni sono molto scarse e ad ogni bivio è stata una scommessa.
Arrivati ad una casa isolata il tratturo si allarga a carrozzabile che prosegue la discesa con alcuni tornanti, poi, passato su ponticello un piccolo rio, risale per un breve tratto, diventando asfalto.
Passate alcune case arriviamo sulla SP15 nei pressi di Pian Soprano, frazione di Bormida.
Svoltato a sinistra percorriamo gli ultimi 300 metri della tappa, fermandoci ad un incrocio (!!!), da dove domani riprenderemo la nostra FAF.
Purtroppo la tappa, come si è capito, finisce nel nulla o quasi..un po' un problema.
Abbiamo scelto come punto tappa il B&B La Casa di Magalì, distante circa 1,8km dalla fine della frazione.
Noi siamo fortunati ad avere sempre una macchina (ovvero i miei genitori) disponibile per ovviare a questi intoppi, però se uno fosse in autonomia si troverebbe con una seccatura...ma fortunatamente Mauro (che gestisce il B&B con la moglie Floriana) è disponibile, previo accordo, a venire a recuperare gli escursionismi "non motorizzati".
Oltre a questa gentilezza (non da tutti, va detto), lui e sua moglie offrono un'ospitalità squisita in una bella cascina ristrutturata con tutto il necessario. Anche la cena è stata ottima e con prodotti del loro orto.
Sicuramente straconsigliato.
Segnavia della tappa:
- da Rocchetta Cengio alla Chiesatta di Sant'Anna (Case Colla): VFC, BN
- dalla Chiesatta di Sant'Anna (Case Colla) alla Zotta du Luv: VFC, X gialla
- dalla Zotta du Luv a fine tappa: VFC, 2 quadrati gialli
Waypoints
Photo
2,563 ft
Pala eolica in località Baltera, lungo la SP38
Pala eolica in località Baltera, lungo la SP38
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Information
Easy to follow
Scenery
Moderate
Grazie a G&E per l'ottima descrizione e traccia GPS nonché per l'indicazione sul B&B 'La Casa di Magalì' che è davvero un'ottima scelta. Il sentiero ora sembra meglio segnalato e le incertezze che avete indicato sono in gran parte sparite. Consiglio la visita al Castello che offre una vista fino al mare davvero stimolante. Lungo il percorso non si incontrano bar/punti di ristoro quindi occorre avere sufficiente acqua e cibo.
Grazie ancora a voi per la traccia GPS, senza di essa, avremmo avuto dei problemi perché come già detto in molti punti il sentiero non è segnalato. Abbiamo pernottato a Cosseria allungando la tappa precedente (cercate di avere tempo per farlo perché da Rocchetta a Cosseria la strada è lunga!!) da Matteo e Flavia, persone stupende, cordiali e simpatiche che ci hanno aspettato per cena fino a tardi, lasciandoci tutto il tempo per rinfrescarci dopo il lungo cammino. Il loro b & b La casa dei cuori è un luogo fantastico.
Grazie naturalmente anche a Mauro e Floriana della Casa di Magali a Bormida Pian Soprano per la loro ospitalità e disponibilità nell'eco struttura che gestiscono. È un luogo pieno di energia immerso nel verde.
I sentieri attraversano bellissimi paesaggi.