Ficuzza - Real casina di caccia - Gorgo del drago
near Ficuzza, Sicilia (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
il percorso è molto bello, e non presenta difficoltà se si ha una mappa come wikiloc, perchè comunque ci sono diversi attraversamenti (ad esempio dalla mappa si deve anche riconoscere il sottopassaggio in galleria della vecchia ferrovia.
per la maggior parte il selciato è costituito da sterrato, in parte su asfalto, e in parte su terreno.
L'acqua all'interno del gorgo del drago dipende dal periodo in cui si visita.
consigliate comunque le scarpe da trekking
La Real Casina di Caccia di Ficuzza fu costruita nel parco della Ficuzza, a partire dal 1799 per il re Ferdinando III di Sicilia, e si caratterizza per la sua facciata rettangolare e severa. Il primo progetto fu affidato ad Alessandro Emmanuele Marvuglia, che venne però abbandonato, e fu preferito il padre Giuseppe Venanzio Marvuglia il cui progetto fu realizzato con la collaborazione dell'allievo Nicolò Puglia nei primi anni del XIX secolo. Il palazzo è stato riaperto al pubblico nell'aprile 2009.
L'area boscosa dei feudi di Ficuzza, Lupo e Cappelliere fu risparmiata dal disboscamento fino ai primi anni dell'Ottocento perché territorio impervio e roccioso, di alta collina, meno adatto dei circostanti alla pratica dell'agricoltura. Il bosco fu sfruttato come riserva di legna da ardere. All'inizio dell'Ottocento viene donato( da spiegazioni delle guide la riserva viene acquisita dal Re Ferdinando) dai latifondisti a Ferdinando I delle Due Sicilie per farne sua riserva di caccia. Ferdinando vi fece edificare la "Casina Reale di caccia", attorno alla quale sorse il piccolo borgo di Ficuzza, frazione di Corleone. Nel 1860, con l'Unità d'Italia, l'area diviene proprietà del Demanio del Regno d'Italia che cedette ai privati gran parte delle aree già disboscate e dissodate. Nel 1871 quanto resta della ex-riserva reale viene affidato all'Amministrazione Forestale ed il comprensorio dichiarato inalienabile. Con la legge nº 535, 29 dicembre 1901 del Regno d'Italia, il "Bosco nazionale inalienabile di Ficuzza" viene destinato a stazione climatica. Con atto del 1912 la "Foresta Ficuzza" assieme alla "Foresta di Godrano" divengono di proprietà dell'Azienda di Stato per le foreste demaniali. Nel corso della prima e ancor più della seconda guerra mondiale la protezione dell'area cede il passo alle esigenze belliche di produzione di legname e pertanto l'area vive un periodo di grave degrado. Nel 1948 l'area diviene proprietà dell'Azienda Foreste Demaniali della Regione Siciliana, che vi pratica attività di rimboschimento. Con Decreto dell'Assessorato Territorio e Ambiente del 26 luglio 2000, n. 365 viene istituita la riserva naturale “Bosco della Ficuzza, Rocca Busambra, Bosco del Cappelliere e Gorgo del Drago”. Lo stesso decreto affida la gestione della riserva all'Azienda Foreste.
l gorgo è uno stagno, solitamente temporaneo, con invaso invernale e primaverile e fase secca estiva. I gorghi naturali o seminaturali più conosciuti del Bosco della Ficuzza sono due: il Gorgo Lungo ed il Gorgo Tondo, quest'ultimo noto anche come Gorgo del Drago di Godrano[1]. Il gorgo è uno degli ambienti naturali tipici di aree argillose, come gran parte della porzione settentrionale del Bosco della Ficuzza. Gli stagni temporanei sono di notevole importanza per la fauna e la flora dulciacquicola soprattutto invertebrata, che ha sviluppato strategie di sopravvivenza alla fase secca. La presenza d'acqua durante la primavera e l'inizio dell'estate consente la riproduzione di anfibi ed insetti. Il Gorgo del Drago è distante da Gorgo Lungo qualche centinaio di metri, un tempo era ampio, anche se sempre poco profondo, e quasi permanente. Fu trasformato, all'inizio dell'800 in peschera (laghetto per l'allevamento del pesce) per il divertimento del re Ferdinando III di Sicilia. Oggi ha un effimero tempo in invaso, insufficiente per la maggior parte della flora e della fauna dulciacquicola. Il Gorgo Lungo invece si mantiene ancora umido per diversi mesi ed ospita fauna esigente. Il paesaggio è suggestivo: il gorgo è incassato in una conca boscosa e vi si accede attraversando una piccola valle particolarmente umida, ricca di muschi e licheni. Spesso è ricoperto da uno strato verde di lenticchie d'acqua e ospita la tartaruga palustre. Dall'accesso S. Barbara (Quattro Finaite), direzione Gorgo del Drago, il tragitto a piedi è di circa 40 minuti. Nel Bosco della Ficuzza esistono anche due stagni permanenti artificiali, più a sud rispetto a quelli appena descritti, in contrada Rocca d'Elice, tra Alpe Cucco e il Borgo di Ficuzza. i Laghetti si chiamano Coda di Riccio e sono due invasi perenni ottenuti con lo sbarramento del torrente Rocca D'Elice nel quadro di un tentativo della seconda metà del Novecento di coltivare un'ampia area disboscata ai piedi della Rocca Busambra. Gli stagni si sono in breve tempo naturalizzati ed oggi ospitano anfibi, tartarughe palustri e uccelli. (da wikipedia)
per la maggior parte il selciato è costituito da sterrato, in parte su asfalto, e in parte su terreno.
L'acqua all'interno del gorgo del drago dipende dal periodo in cui si visita.
consigliate comunque le scarpe da trekking
La Real Casina di Caccia di Ficuzza fu costruita nel parco della Ficuzza, a partire dal 1799 per il re Ferdinando III di Sicilia, e si caratterizza per la sua facciata rettangolare e severa. Il primo progetto fu affidato ad Alessandro Emmanuele Marvuglia, che venne però abbandonato, e fu preferito il padre Giuseppe Venanzio Marvuglia il cui progetto fu realizzato con la collaborazione dell'allievo Nicolò Puglia nei primi anni del XIX secolo. Il palazzo è stato riaperto al pubblico nell'aprile 2009.
L'area boscosa dei feudi di Ficuzza, Lupo e Cappelliere fu risparmiata dal disboscamento fino ai primi anni dell'Ottocento perché territorio impervio e roccioso, di alta collina, meno adatto dei circostanti alla pratica dell'agricoltura. Il bosco fu sfruttato come riserva di legna da ardere. All'inizio dell'Ottocento viene donato( da spiegazioni delle guide la riserva viene acquisita dal Re Ferdinando) dai latifondisti a Ferdinando I delle Due Sicilie per farne sua riserva di caccia. Ferdinando vi fece edificare la "Casina Reale di caccia", attorno alla quale sorse il piccolo borgo di Ficuzza, frazione di Corleone. Nel 1860, con l'Unità d'Italia, l'area diviene proprietà del Demanio del Regno d'Italia che cedette ai privati gran parte delle aree già disboscate e dissodate. Nel 1871 quanto resta della ex-riserva reale viene affidato all'Amministrazione Forestale ed il comprensorio dichiarato inalienabile. Con la legge nº 535, 29 dicembre 1901 del Regno d'Italia, il "Bosco nazionale inalienabile di Ficuzza" viene destinato a stazione climatica. Con atto del 1912 la "Foresta Ficuzza" assieme alla "Foresta di Godrano" divengono di proprietà dell'Azienda di Stato per le foreste demaniali. Nel corso della prima e ancor più della seconda guerra mondiale la protezione dell'area cede il passo alle esigenze belliche di produzione di legname e pertanto l'area vive un periodo di grave degrado. Nel 1948 l'area diviene proprietà dell'Azienda Foreste Demaniali della Regione Siciliana, che vi pratica attività di rimboschimento. Con Decreto dell'Assessorato Territorio e Ambiente del 26 luglio 2000, n. 365 viene istituita la riserva naturale “Bosco della Ficuzza, Rocca Busambra, Bosco del Cappelliere e Gorgo del Drago”. Lo stesso decreto affida la gestione della riserva all'Azienda Foreste.
l gorgo è uno stagno, solitamente temporaneo, con invaso invernale e primaverile e fase secca estiva. I gorghi naturali o seminaturali più conosciuti del Bosco della Ficuzza sono due: il Gorgo Lungo ed il Gorgo Tondo, quest'ultimo noto anche come Gorgo del Drago di Godrano[1]. Il gorgo è uno degli ambienti naturali tipici di aree argillose, come gran parte della porzione settentrionale del Bosco della Ficuzza. Gli stagni temporanei sono di notevole importanza per la fauna e la flora dulciacquicola soprattutto invertebrata, che ha sviluppato strategie di sopravvivenza alla fase secca. La presenza d'acqua durante la primavera e l'inizio dell'estate consente la riproduzione di anfibi ed insetti. Il Gorgo del Drago è distante da Gorgo Lungo qualche centinaio di metri, un tempo era ampio, anche se sempre poco profondo, e quasi permanente. Fu trasformato, all'inizio dell'800 in peschera (laghetto per l'allevamento del pesce) per il divertimento del re Ferdinando III di Sicilia. Oggi ha un effimero tempo in invaso, insufficiente per la maggior parte della flora e della fauna dulciacquicola. Il Gorgo Lungo invece si mantiene ancora umido per diversi mesi ed ospita fauna esigente. Il paesaggio è suggestivo: il gorgo è incassato in una conca boscosa e vi si accede attraversando una piccola valle particolarmente umida, ricca di muschi e licheni. Spesso è ricoperto da uno strato verde di lenticchie d'acqua e ospita la tartaruga palustre. Dall'accesso S. Barbara (Quattro Finaite), direzione Gorgo del Drago, il tragitto a piedi è di circa 40 minuti. Nel Bosco della Ficuzza esistono anche due stagni permanenti artificiali, più a sud rispetto a quelli appena descritti, in contrada Rocca d'Elice, tra Alpe Cucco e il Borgo di Ficuzza. i Laghetti si chiamano Coda di Riccio e sono due invasi perenni ottenuti con lo sbarramento del torrente Rocca D'Elice nel quadro di un tentativo della seconda metà del Novecento di coltivare un'ampia area disboscata ai piedi della Rocca Busambra. Gli stagni si sono in breve tempo naturalizzati ed oggi ospitano anfibi, tartarughe palustri e uccelli. (da wikipedia)
Waypoints
Comments (1)
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I have followed this trail verified View more
Information
Easy to follow
Scenery
Moderate
È stata utilissima!!! Grazie