Ferrata crete seche da Bionaz
near Lo Vianoz, Valle d’Aosta (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Percorso molto lungo e fisicamente impegnativo, ma dai panorami incredibili, molto "cattivi" (Mordor style) e che si affacciano anche sul versante svizzero (la ferrata crete seche è proprio al confine).
L'escursione fino al rifugio crete seche è comunque appagante e anche il panorama da lì è fantastico. Proseguendo sopra il rifugio, arrivati in una piana pietrosa con fiumiciattoli (molto suggestiva), si arriva a un pietrone che indica il bivio (come mostrato in foto), occorre prenderlo a destra, o perlomeno è questa la via che ho seguito. Fino al colle crete seche la via è molto faticosa. Una volta in cima, si è sul confine con la Svizzera e si possono infatti notare i segni bianco/azzurri dell'altro versante. Ci si dirige verso la cresta (non segnata ma riconoscibile e intuitiva grazie alla presenza di corde di ferro) della montagna sulla sinistra, e si segue il sentiero ferrato sempre lungo la cresta. Non è quasi mai impegnativo, anzi l'ho fatto in gran parte senza imbrago, a parte qualche punto espostissimo (e affascinante) e un altro paio di punti dove effettivamente è richiesta un minimo di atleticità per salire. Infine si arriva sul monte Dents d'Oyace (più di 3050m) da cui si scende in direzione di un laghetto, in modo abbastanza intuitivo. Dal laghetto si segue il sentiero che ci riporterà fino al bivio sotto. Purtroppo questo si svolge in gran parte su una pietraia che definire scomoda è un eufemismo: ripida e scivolosa, bisogna prestare molta attenzione e stare sempre coi muscoli tirati. Fortunatamente, una volta tornati sotto al bivio, si ripercorre la via dell'andata che è molto più agevole.
Scendendo dal rifugio, poi, si possono imboccare delle varianti che rendono meno ripido il sentiero, una delle quali l'ho imboccata io (per sbaglio, ma vabbè).
Sentiero percorribile solo da persone ben allenate e che non soffrono di vertigini.
L'escursione fino al rifugio crete seche è comunque appagante e anche il panorama da lì è fantastico. Proseguendo sopra il rifugio, arrivati in una piana pietrosa con fiumiciattoli (molto suggestiva), si arriva a un pietrone che indica il bivio (come mostrato in foto), occorre prenderlo a destra, o perlomeno è questa la via che ho seguito. Fino al colle crete seche la via è molto faticosa. Una volta in cima, si è sul confine con la Svizzera e si possono infatti notare i segni bianco/azzurri dell'altro versante. Ci si dirige verso la cresta (non segnata ma riconoscibile e intuitiva grazie alla presenza di corde di ferro) della montagna sulla sinistra, e si segue il sentiero ferrato sempre lungo la cresta. Non è quasi mai impegnativo, anzi l'ho fatto in gran parte senza imbrago, a parte qualche punto espostissimo (e affascinante) e un altro paio di punti dove effettivamente è richiesta un minimo di atleticità per salire. Infine si arriva sul monte Dents d'Oyace (più di 3050m) da cui si scende in direzione di un laghetto, in modo abbastanza intuitivo. Dal laghetto si segue il sentiero che ci riporterà fino al bivio sotto. Purtroppo questo si svolge in gran parte su una pietraia che definire scomoda è un eufemismo: ripida e scivolosa, bisogna prestare molta attenzione e stare sempre coi muscoli tirati. Fortunatamente, una volta tornati sotto al bivio, si ripercorre la via dell'andata che è molto più agevole.
Scendendo dal rifugio, poi, si possono imboccare delle varianti che rendono meno ripido il sentiero, una delle quali l'ho imboccata io (per sbaglio, ma vabbè).
Sentiero percorribile solo da persone ben allenate e che non soffrono di vertigini.
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