Settima tappa: Ferrara-Rovigo
near Ferrara, Emilia-Romagna (Italia)
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Itinerary description
Passata la paura. La tappa odierna aveva suscitato, prima della partenza, grande apprensione sia per la distanza da percorrere, superiore ai 40 chilometri, sia per le cattive condizioni meteorologiche previste. Alla sveglia, intorno alle 5,30, non pioveva ma appena consumata la magrissima colazione ha cominciato a cadere la pioggia. Alla partenza effettuata verso le 7.00 pioveva con una certa insistenza e la rituale foto l’abbiamo fatta sotto la pioggia davanti al castello Estense. Nelle prime due ore, percorse in modo abbastanza celere, ci siamo inzuppati ben bene ma appena abbiamo preso l’argine destro del Po la pioggia ha smesso di perseguitarci e davanti a noi si è aperta una visione grandiosa: l’immenso Fiume, gonfio delle piogge dei giorni precedenti, che scorreva nervoso, nella apparente quiete, verso l’Adriatico. Durante i 13 chilometri di sentiero lungo l’argine abbiamo calcolato che la velocità delle acque non superava i 5 chilometri orari. Infatti con la nostra andatura, che si aggirava intorno a detta velocità, riuscivamo a superare i legni che il fiume trasportava verso il mare dopo averli sottratti alle loro radici. Come da cronoprogramma verso mezzogiorno, dopo aver percorso tutti di fila circa 23 chilometri, abbiamo attraversato il Fiume lasciandoci alle spalle l’Emilia Romagna ed entrando in Veneto e precisamente in Polesine nella città di Polesella. Qui ci siamo fermati per la sosta ristoratrice. Ripartiti abbiamo ripreso il sentiero attraverso le campagne piatte, coltivate quasi esclusivamente a grano e caratterizzate dai continui canali delle bonifiche, dalle quali gli unici elementi caratteristici di orientamento erano gli alti campanili dei vari borghi che si scorgevano in lontananza come sentinelle immobili a scrutare l’orizzonte. Nell’ultima parte del cammino ci ha accompagnato un tiepido sole che un po’ ha riscaldato anche i nostri cuori in quanto la tappa si concludeva in scioltezza nonostante la stanchezza accumulata. All’arrivo abbiamo fatto un po’ di confusione bussando a tre conventi, di cui uno era una casa di cura, prima di individuare la nostra hospitality. Qualcuna malignava asserendo che quella, la casa di cura, era il posto giusto per alcuni di noi. Il convento delle Suore Serve di Maria Riparatrice, un po’ spartano come tutti i conventi, è pulito ed accogliente. Le suore ci hanno accolto con tanta gentilezza ed interesse per il nostro cammino. Tutto sommato quella che era uno spauracchio alla fine si è dimostrata una tappa difficile ma perfettamente alla nostra portata di uomini abituati alle fatiche e alle sofferenze. Oggi sono comparse le prime bolle ai piedi di alcuni di noi ma siamo arrivati alle due ultime tappe e, con i giusti accorgimenti, arriveremo tutti alla fine del cammino. In serata cena all’osteria dei Bonfi con una portata di ottima mortadella con sottaceti, riso primavera e arista di maiale con patate: tutto veramente buono. Alcuni a letto presto altri in giro, domani penultima tappa un po’ articolata di circa 30 chilometri. Buon riposo.
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