Fara San Martino - Monte Tarì
near Fara San Martino, Abruzzo (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
in breve:
- H1
- Percorso non segnato
- Monte Tarì (1467 mt)
- H5
Il percorso parte dalle gole di Fara San Martino, dove più giù è possibile fare anche rifornimento d’acqua presso le sorgenti “Del Verde”. Il parcheggio per tutto il giorno costa 3,00€. Sin da subito si percorre la famosa gola stretta stretta, molto bella e in quel punto il gps si è anche perso. Poi il percorso si apre e si cammina praticamente fra due montagne, dove fanno anche qualche arrampicata. Lungo questo percorso vi saranno due fontane. Il percorso è soprattutto in pietra e il dislivello è ben distribuito. Verso la fine del sentiero entrerete in una faggeta fino a raggiungere un piccolo spiazzo con una panca e delle indicazioni.
Il percorso inizialmente prevedeva solamente l’H1 andata e ritorno. Poi, arrivati all’intersezione con G6, la bocca dei valloni, abbiamo deciso di fare un percorso non segnato che ci consentisse di fare un anello, anziché ripercorrere l’H1. Questo percorso non è CAI, ma è segnato da dei segnali rossi o da fasce bianche sugli alberi. La salita è molto dura e quando si cammina in orizzontale c’è comunque una bella pendenza quindi bisogna fare attenzione. La nebbia ha cominciato ad avvolgere tutto intorno a noi. Arriviamo in un punto dove non riusciamo più a seguire i punti rossi sugli alberi, che ho documento nei waypoint costantemente proprio perché il sentiero non è così intuitivo in alcuni punti e perché, appunto, non è un sentiero ufficiale. Decidiamo di seguire la mappa offline per raggiungere il monte Tarì. Arrampincandoci ritroviamo i segnali e poco dopo siamo sul monte Tarì; quando pensavamo che il peggio fosse finito, perché alla fine non abbiamo potuto neanche godere della vista dalla cima, visto che era tutto completamente coperto dalla nebbia, comincia la discesa. Una discesa ripida, che inizialmente è su terreno battuto e poi diventa in pietra. Si scivola molto facilmente rischiando di cadere o di prendere distorsioni. Anche qui il sentiero presenta alcuni punti non molto chiari, ma finalmente cominciano ad apparire i segnali CAI. Nonostante ció, la discesa è sempre faticosa, soprattutto per le pietre che rendono il sentiero molto irregolare. Dopo più di due ore dalla cima Tarì finisce la discesa e si giunge in strada a Fara San Martino. Non si arriva direttamente al parcheggio.
Concludendo: a mio parere non vale la pena percorrere il sentiero non segnato in salita, poi noi siamo stati anche sfortunati per la nebbia che copriva ogni cosa, ma mi sento a prescindere di sconsigliare questo percorso e soprattutto l’H5 in discesa, perché non offre nulla a parte le continue sollecitazioni alle articolazioni per l’intero tragitto. Tornando invece all’H1, offre ottimi colpi d’occhio lungo il percorso, soprattutto fra le varie gole (molto bella quella ad inizio percorso).
- H1
- Percorso non segnato
- Monte Tarì (1467 mt)
- H5
Il percorso parte dalle gole di Fara San Martino, dove più giù è possibile fare anche rifornimento d’acqua presso le sorgenti “Del Verde”. Il parcheggio per tutto il giorno costa 3,00€. Sin da subito si percorre la famosa gola stretta stretta, molto bella e in quel punto il gps si è anche perso. Poi il percorso si apre e si cammina praticamente fra due montagne, dove fanno anche qualche arrampicata. Lungo questo percorso vi saranno due fontane. Il percorso è soprattutto in pietra e il dislivello è ben distribuito. Verso la fine del sentiero entrerete in una faggeta fino a raggiungere un piccolo spiazzo con una panca e delle indicazioni.
Il percorso inizialmente prevedeva solamente l’H1 andata e ritorno. Poi, arrivati all’intersezione con G6, la bocca dei valloni, abbiamo deciso di fare un percorso non segnato che ci consentisse di fare un anello, anziché ripercorrere l’H1. Questo percorso non è CAI, ma è segnato da dei segnali rossi o da fasce bianche sugli alberi. La salita è molto dura e quando si cammina in orizzontale c’è comunque una bella pendenza quindi bisogna fare attenzione. La nebbia ha cominciato ad avvolgere tutto intorno a noi. Arriviamo in un punto dove non riusciamo più a seguire i punti rossi sugli alberi, che ho documento nei waypoint costantemente proprio perché il sentiero non è così intuitivo in alcuni punti e perché, appunto, non è un sentiero ufficiale. Decidiamo di seguire la mappa offline per raggiungere il monte Tarì. Arrampincandoci ritroviamo i segnali e poco dopo siamo sul monte Tarì; quando pensavamo che il peggio fosse finito, perché alla fine non abbiamo potuto neanche godere della vista dalla cima, visto che era tutto completamente coperto dalla nebbia, comincia la discesa. Una discesa ripida, che inizialmente è su terreno battuto e poi diventa in pietra. Si scivola molto facilmente rischiando di cadere o di prendere distorsioni. Anche qui il sentiero presenta alcuni punti non molto chiari, ma finalmente cominciano ad apparire i segnali CAI. Nonostante ció, la discesa è sempre faticosa, soprattutto per le pietre che rendono il sentiero molto irregolare. Dopo più di due ore dalla cima Tarì finisce la discesa e si giunge in strada a Fara San Martino. Non si arriva direttamente al parcheggio.
Concludendo: a mio parere non vale la pena percorrere il sentiero non segnato in salita, poi noi siamo stati anche sfortunati per la nebbia che copriva ogni cosa, ma mi sento a prescindere di sconsigliare questo percorso e soprattutto l’H5 in discesa, perché non offre nulla a parte le continue sollecitazioni alle articolazioni per l’intero tragitto. Tornando invece all’H1, offre ottimi colpi d’occhio lungo il percorso, soprattutto fra le varie gole (molto bella quella ad inizio percorso).
Waypoints
Comments (3)
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Ciao, ho visto il tuo itinerario e vorrei ripercorrerlo con degli amici.
Mi potresti dire che tipo di difficoltà, a parte quelle di orientamento, hai trovato nel tratto fuori sentiero CAI che hai seguito per arrivare sul monte Tarì?
Ci sono passaggi di arrampicata obbligati per caso? Se sì, di che grado e con che tipo di esposizione?
Grazie.
Ciao!
Dal punto di vista tecnico, è un percorso (quello non segnato) che potrebbe essere classificato forse come EE, non richiede alcuna attrezzatura, ma solo spirito d’adattamento. La nostra esperienza è stata anche largamente condizionata dalla nebbia che ad un certo punto rendeva difficile vedere oltre i 10 metri. Per la pendenza posso dirti che ci sono stati alcuni punti (pochi metri comunque) in cui è stato più comodo gattonare che camminare, oppure altri in cui, camminando comunque sul piano, dovevi fare attenzione a non scivolare sempre per l’estrema pendenza, ma con l’aiuto di bastoncini o altro ce la si fa tranquillamente.
Come ho già scritto in descrizione non lo consiglierei come percorso, però fare solamente l’H1 andata e ritorno è anche troppo poco.
Bene, ti ringrazio molto per il chiarimento, molto utile ai fini della scelta.
Ci regoleremo in base alle condizioni meteo: se non ci saranno troppi problemi di visibilità probabilmente opteremo per l'anello vostro, altrimenti valuteremo se fare AR o percorrere l'anello che si chiude dall'altra parte, quello per la Cima della Stretta, itinerario proposto da un altro utente.
Cordiali saluti e buon cammino!