Ex ferrovia Ciccio pecora da Palazzolo Acreide a Cassaro e ritorno
near Palazzolo Acreide, Sicilia (Italia)
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Itinerary description
Percorso molto bello lungo il fiume irminio. Il percorso, a parte il primo tratto è su pista creata sul tracciato dell'ex ferrovia ciccio pecora nel tratto tra Palazzolo Acreide e Cassaro. Il percorso è andata e ritorno sullo stesso percorso, puoi essere dimezzato se si hanno due auto. A parte il primo tratto, il per orso è pressoché pianeggiante su battuto di cemento, quindi non necessita di scarpe da trekking. Si possono vedere le ex stazioni, gallerie (non serve torcia, sono corte) tombe antiche e la vegetazione lungo il fiume (roverelle, pioppi, noci, canne di bambù, lecci, disa, verbasco, nipotella e tutta la flora mediterranea del periodo). Sul fiume, in corrispondenza di un ponte abbiamo avvistato due aironi cenerini. Il percorso, seppur in buona parte all'ombra degli alberi, puoi risultare più impegnativo d'estate con il caldo). Si puo estendere sia verso pantalica che verso buscemi
da wikipedia:
La ferrovia Siracusa-Bivio Giarratana-Ragusa con diramazione Bivio Giarratana-Vizzini[1] era una linea a scartamento ridotto della Sicilia che percorreva la Valle dell'Anapo in cui si trova l'importantissima Necropoli di Pantalica. Chiusa all'esercizio e smantellata nel 1956, era in concessione alla Società anonima per le ferrovie secondarie della Sicilia.
«Alle tre, nel sole di dicembre, dietro il mare che scoppiettava nascosto, il trenino entrava, piccoli vagoni verdi, in una gola di roccia e poi nella selva dei fichidindia. Era la ferrovia secondaria, in Sicilia, da Siracusa per le montagne: Sortino, Palazzolo, Monte Lauro, Vizzini, Grammichele.»
(Conversazione in Sicilia di Elio Vittorini)
Il primo progetto della linea risale al 1884 ma la costruzione venne eseguita molti anni dopo. Venne costituita a tale scopo, nel 1911 a Roma, la Società Anonima per le ferrovie secondarie della Sicilia (SAFS) che ottenne la concessione agli inizi dell'anno successivo.
La linea collegava Ragusa, Vizzini e Siracusa, con un insolito tracciato a Y, che collegava a sua volta i centri montani iblei con la rete delle Ferrovie dello Stato[2].
Il primo tronco da Siracusa a Solarino venne inaugurato il 19 luglio 1915[3], con locomotive a vapore di costruzione Breda. Il 15 gennaio 1918[3] vennero aggiunti i 16,5 km tra Palazzolo Acreide e Bivio Giarratana. Quasi cinque anni dopo, il 22 dicembre 1922[3] veniva finalmente inaugurata la tratta di 30 km fino a Ragusa ma si dovette attendere ancora il 26 luglio 1923[3] per vedere l'ultimo tratto, di 27,5 km, tra la stazione di diramazione Bivio Giarratana e Vizzini, attivato al servizio pubblico.
La linea era conosciuta, soprattutto nel ragusano, come la "ferrovia di Ciccio Pecora", appellativo curioso legato al fatto che i treni erano così piccoli da ricordare i trenini giocattolo che il commerciante Francesco Battaglia Ciulla, da tutti chiamato Ciccio Pecora, esponeva nella vetrina del suo negozio[4].
L'esercizio viaggiatori si rivelò subito poco produttivo, stante la lontananza delle stazioni dai centri abitati dell'interno; ma in seguito al collegamento al porto di Siracusa, effettuato con grande ritardo nel 1927, fu possibile l'avvio di un forte movimento di carri merci dato lo sfruttamento intensivo dell'asfalto ragusano per estrarne idrocarburi negli anni trenta; si ebbe un tale incremento del traffico merci che rese necessario il noleggio di locomotive a vapore FS a scartamento ridotto di maggior prestazione per il trasporto all'imbarco nel Porto di Siracusa[5].
Re Vittorio Emanuele III in visita a Pantalica
La linea conobbe il suo momento di gloria nel 1933 quando il Re Vittorio Emanuele III visitò, viaggiando sul trenino addobbato a festa, la Necropoli di Pantalica.
Durante la guerra, nel 1943, la ferrovia fu utilizzata dagli alleati per trasportare truppe e materiali per l'offensiva contro le truppe italo-tedesche a Palazzolo[6]. Nello stesso anno si verificò un incidente ferroviario nella valle dell'Anapo, con vittime e feriti[senza fonte].
A causa della diminuzione del traffico merci conseguente alla crisi del secondo dopoguerra nel 1949, venne mantenuto il servizio viaggiatori solo tra Siracusa, Palazzolo e Buscemi e sospeso l'esercizio nei tratti successivi fino a Bivio Giarratana, a Ragusa e a Vizzini[7]. L'attività sul tronco rimasto in funzione ebbe termine alle ore 9:30 del 30 giugno 1956 quando, in conseguenza del decreto del Ministro dei trasporti Armando Angelini, che disponeva la chiusura dei cosiddetti rami secchi delle ferrovie, l'ultimo treno, partito dalla Stazione di San Paolo Solarino, giunse alla stazione di Siracusa Nuova con gli ultimi rotabili da accantonare. In seguito vennero smontati i binari e le traverse. Il tracciato, rimasto ormai solo un sentiero, divenne percorribile in automobile attraverso le gole a strapiombo per raggiungere la necropoli; fu acquisito in seguito dalla provincia di Siracusa. Oggi non è più liberamente percorribile per salvaguardare l'integrità naturalistica della zona. La stazione di Siracusa Nuova con i relativi impianti venne lasciata in abbandono e alla fine degli anni settanta venne acquisita dal comune di Siracusa e trasformata in autoparco per i mezzi del servizio ecologico comunale.
Le caratteristiche della linea
La linea, che è stata una delle poche ferrovie in concessione della Sicilia, le altre sono la Palermo-Corleone e la Ferrovia Circumetnea, venne costruita a scartamento ridotto di 950 mm, lo scartamento italiano. Venne progettata ad aderenza naturale e per una pendenza massima del 28 per mille. La trazione venne prevista con locomotiva a vapore. La lunghezza della linea era di 96,53 chilometri per la tratta Siracusa - Bivio Giarratana - Ragusa a cui si aggiungevano i 27,42 km della tratta Bivio Giarratana - Vizzini Campagna.
da wikipedia:
La ferrovia Siracusa-Bivio Giarratana-Ragusa con diramazione Bivio Giarratana-Vizzini[1] era una linea a scartamento ridotto della Sicilia che percorreva la Valle dell'Anapo in cui si trova l'importantissima Necropoli di Pantalica. Chiusa all'esercizio e smantellata nel 1956, era in concessione alla Società anonima per le ferrovie secondarie della Sicilia.
«Alle tre, nel sole di dicembre, dietro il mare che scoppiettava nascosto, il trenino entrava, piccoli vagoni verdi, in una gola di roccia e poi nella selva dei fichidindia. Era la ferrovia secondaria, in Sicilia, da Siracusa per le montagne: Sortino, Palazzolo, Monte Lauro, Vizzini, Grammichele.»
(Conversazione in Sicilia di Elio Vittorini)
Il primo progetto della linea risale al 1884 ma la costruzione venne eseguita molti anni dopo. Venne costituita a tale scopo, nel 1911 a Roma, la Società Anonima per le ferrovie secondarie della Sicilia (SAFS) che ottenne la concessione agli inizi dell'anno successivo.
La linea collegava Ragusa, Vizzini e Siracusa, con un insolito tracciato a Y, che collegava a sua volta i centri montani iblei con la rete delle Ferrovie dello Stato[2].
Il primo tronco da Siracusa a Solarino venne inaugurato il 19 luglio 1915[3], con locomotive a vapore di costruzione Breda. Il 15 gennaio 1918[3] vennero aggiunti i 16,5 km tra Palazzolo Acreide e Bivio Giarratana. Quasi cinque anni dopo, il 22 dicembre 1922[3] veniva finalmente inaugurata la tratta di 30 km fino a Ragusa ma si dovette attendere ancora il 26 luglio 1923[3] per vedere l'ultimo tratto, di 27,5 km, tra la stazione di diramazione Bivio Giarratana e Vizzini, attivato al servizio pubblico.
La linea era conosciuta, soprattutto nel ragusano, come la "ferrovia di Ciccio Pecora", appellativo curioso legato al fatto che i treni erano così piccoli da ricordare i trenini giocattolo che il commerciante Francesco Battaglia Ciulla, da tutti chiamato Ciccio Pecora, esponeva nella vetrina del suo negozio[4].
L'esercizio viaggiatori si rivelò subito poco produttivo, stante la lontananza delle stazioni dai centri abitati dell'interno; ma in seguito al collegamento al porto di Siracusa, effettuato con grande ritardo nel 1927, fu possibile l'avvio di un forte movimento di carri merci dato lo sfruttamento intensivo dell'asfalto ragusano per estrarne idrocarburi negli anni trenta; si ebbe un tale incremento del traffico merci che rese necessario il noleggio di locomotive a vapore FS a scartamento ridotto di maggior prestazione per il trasporto all'imbarco nel Porto di Siracusa[5].
Re Vittorio Emanuele III in visita a Pantalica
La linea conobbe il suo momento di gloria nel 1933 quando il Re Vittorio Emanuele III visitò, viaggiando sul trenino addobbato a festa, la Necropoli di Pantalica.
Durante la guerra, nel 1943, la ferrovia fu utilizzata dagli alleati per trasportare truppe e materiali per l'offensiva contro le truppe italo-tedesche a Palazzolo[6]. Nello stesso anno si verificò un incidente ferroviario nella valle dell'Anapo, con vittime e feriti[senza fonte].
A causa della diminuzione del traffico merci conseguente alla crisi del secondo dopoguerra nel 1949, venne mantenuto il servizio viaggiatori solo tra Siracusa, Palazzolo e Buscemi e sospeso l'esercizio nei tratti successivi fino a Bivio Giarratana, a Ragusa e a Vizzini[7]. L'attività sul tronco rimasto in funzione ebbe termine alle ore 9:30 del 30 giugno 1956 quando, in conseguenza del decreto del Ministro dei trasporti Armando Angelini, che disponeva la chiusura dei cosiddetti rami secchi delle ferrovie, l'ultimo treno, partito dalla Stazione di San Paolo Solarino, giunse alla stazione di Siracusa Nuova con gli ultimi rotabili da accantonare. In seguito vennero smontati i binari e le traverse. Il tracciato, rimasto ormai solo un sentiero, divenne percorribile in automobile attraverso le gole a strapiombo per raggiungere la necropoli; fu acquisito in seguito dalla provincia di Siracusa. Oggi non è più liberamente percorribile per salvaguardare l'integrità naturalistica della zona. La stazione di Siracusa Nuova con i relativi impianti venne lasciata in abbandono e alla fine degli anni settanta venne acquisita dal comune di Siracusa e trasformata in autoparco per i mezzi del servizio ecologico comunale.
Le caratteristiche della linea
La linea, che è stata una delle poche ferrovie in concessione della Sicilia, le altre sono la Palermo-Corleone e la Ferrovia Circumetnea, venne costruita a scartamento ridotto di 950 mm, lo scartamento italiano. Venne progettata ad aderenza naturale e per una pendenza massima del 28 per mille. La trazione venne prevista con locomotiva a vapore. La lunghezza della linea era di 96,53 chilometri per la tratta Siracusa - Bivio Giarratana - Ragusa a cui si aggiungevano i 27,42 km della tratta Bivio Giarratana - Vizzini Campagna.
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