Ex Convento Brogliano, Bocchetta Scurosa, Forca di Bara, M. Pennino e M. Acuto
near Colfiorito, Umbria (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Volevo provare da tempo ad arrivare sul Pennino da Colfiorito perché l'escursione che parte da Collecroce passando per il CAI 315 è troppo ripida e poco bellina secondo me.
Passando da Col Falcone come facciamo qui, la salita è morbida e spettacolare allo stesso tempo.
Questo percorso di oggi invece aggiunge una quantità notevole di km e dislivello per provare il giro lungo dalla Valle della Scurosa.
A parte per alcuni tratti veramente meravigliosi, suggerirei quindi di tagliare e fare un A/R dal punto di partenza alle cime del Pennino e Acuto.
Per il percorso qui segnato si imbocca il sentiero CAI 312a dalla Piana di Colfiorito (750m), proprio sotto all'Ex Convento di Brogliano, che si staglia dal bosco affacciandosi sulla Piana, ma una volta lì la costruzione non mi ha entusiasmato.
Superato il Convento si prosegue lungo il CAI 312 sulla groppa del Col Falcone per una sterrata che non è entusiasmante neanche lei ma la vegetazione diventa sempre più suggestiva finché il bosco non si apre come spesso succede intorno a quota 1000, su praterie ingiallite dal sole d'agosto.
Non si può rimanere indifferenti alle due cime del Monte Pennino e Acuto che ci guardano dall'alto mentre ci avviciniamo piano piano, ma al bivio con il sentiero CAI 314, salutiamo il Monte Acuto e teniamo la destra sul 312 verso la Bocchetta della Scurosa.
(Nell'introduzione suggerisco invece di tirare dritto per fare una bella giornata panoramica a meno che non si voglia proprio fare una bella sfacchinata)
In pochi minuti si arriva alla Bocchetta della Scurosa (1130m) se si vuole ci si affaccia poco più su verso la Piana che c'è un bello scorcio, e si prende poi il CAI 259 dritto giù nella Valle della Scurosa. Questa merita di essere percorsa per intero ma non è per oggi, e comunque meglio da Sefro.
Questo tratto fino alla Fonte del Sepolcro attraversa in un paio di punti il torrente Scarsito, purtroppo completamente asciutto questa estate ma in caso andiate in primavera preparare calzature adeguate e calzini di ricambio!
Arrivati alla Fonte del Sepolcro (950m) (non dovrebbe essere potabile anche se io ho bevuto un paio di volte) si sale al bivio verso Forca di Bara lasciando quindi il sentiero 259 per il 201a.
Qui la salita è un po' impegnativa e segnalata così così ma si segue la mulattiera in ambienti selvaggi e arrivati sulle praterie si gode la vista dei monti circostanti fino ad arrivare al prossimo bivio, dove si gira a sinistra continuando a seguire per Forca di Bara (sentiero ora CAI 202) e si passeggia con in fronte il Pennino maestoso.
Da Forca di Bara (1150m) si intraprende il 280d che si infila dritto nel bosco. Qui all'inizio ho tentennato ma devo ammettere che la traccia è ben segnalata.
È l'unico tratto fin qui dove bisogna stare veramente all'occhio a dove si mettono i piedi, ed è anche il tratto più ripido prima della ripidissima ascesa finale.
Molto bella e genuina faggeta, comunque.
Finita la faggeta si torna nella prateria più pura con la cima del Pennino in vista. L'ultimo colpo di reni e siamo su.
Ad ogni passo il paesaggio è sempre più bello anche se inizio a preoccuparmi dei nuvoloni densi sopra il vicino Camorlo.
Dalla cima del Monte Pennino (1571m) si gode forse il miglior panorama sui Piani Plestini parzialmente velati dalla pioggia che cade più in basso.
Finalmente la parte (quasi) in discesa: col vento in poppa si corre tagliando le stradine bianche (sentiero CAI 314) diretti verso la cima del Monte Acuto, che si segue a vista davanti a noi. Qui è facile camminare perché la cresta del Pennino è morbida in cima.
L'ultima fatica, i quattro passi sulla roccia per la cima del Monte Acuto (1300m), e il panorama, pressappoco lo stesso del Pennino, è forse ancora più intenso dato che siamo a picco su tutti i posti meravigliosi appena attraversati.
Con un po' di attenzione si scende fino al famoso bivio di qualche ora fa che riprende il CAI 312 o qualcosa di simile, andando a zonzo sul Col Falcone che ci riporta da dove siamo venuti.
Waypoints
Ex Convento di Brogliano
Chiuso ma non sembrerebbe abbandonato. Me l'aspettavo più carino.
Vegetazione rigogliosa per la strada
Ad agosto, pieno di insetti. Non adoro carrarecce e mulattiere ma almeno la vegetazione fa un po' di atmosfera. Ancora per un po' la poesia dovrà aspettare.
Al bivio si prende a SX (Bocchetta della Scurosa)
Con il Monte Acuto sullo sfondo, lo salutiamo e proseguiamo il sentiero CAI 312 verso la Bocchetta della Scurosa.
Bocchetta della Scurosa 1130m
Si prende per Fonte del Sepolcro (bello invece il sentiero che prosegue in su, non segnato)
In un colpo d'occhio l'andata e il ritorno
Sotto il pizzo del Monte Acuto, a sinistra, la fitta boscaglia della Valle della Scurosa, mentre a destra la cima del Pennino, che sfida!
Forca di Bara 1150m
Al bivio si prende dritto a sinistra dentro il bosco. Dopo un primo tentennamento, devo ammettere che il sentiero è segnato bene.
Si vede quasi la luce
Sul finire della faggeta una splendida scalinata naturale apre verso il duro tratto verso la cresta del Pennino.
Monte Pennino 1571m
Bel panorama, cresta morbida sul finale dopo la gran faticata, un rifugio con tettoia poco più in basso per picnic.
Monte Acuto 1300m
L'arrivo sulla cresta e il panorama che si gode (nonostante la pioggia copra qua e là) vale da solo tutta la fatica. Si dice che qui sotto nidifichi una coppia di aquile reali.
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