Etna - Fossa la neve - grotta delle palombe - grotta delle femmine - grotta dei lamponi - rifugio timparossa - piano provenzana
near Rovittello, Sicilia (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
percoso molto bello e vario, sempre su selciato, e anche in presenza di poca neve si può seguire facilmente il sentiero.primo tratto pressochè pianeggiante fino al passo dei dammusi, poi in leggera salita fino a monte nero e poi in discesa.
la grotta dei lamponi è facile da visitare, ampia e alta, serve la tprcia solo per un breve tratto. dentro la grotta camminando si arriva a due punti con apertura della copertura lavica che lascia entrare la luce. presenza di molte coccinelle nei pressi dei resti della volta a terra. il rifugio timparossa è uno dei più delli dell'etna dove potere anche dormire (è aperto)
Waypoints
passo dei dammusi
Le strutture piú comuni che si formano nella crosta sottile e duttile sono quelle dette a corde. Queste sono fasci di corrugazioni alte pochi centimetri, curvate nella direzione del flusso per la maggiore velocitá della parte centrale rispetto ai bordi, dove la lava é rallentata dall'attrito con il terreno. Molte corde non sono solo arcuate, ma anche attorcigliate su se stesse per il continuo movimento della lava mentre sono in formazione. Se il flusso di una lava pahoehoe rallenta, ad esempio su un tratto pianeggiante, la crosta diventa piú grossa. L'accumulo di lava calda sottostante puó sollevarla e arcuarla formando piccoli rilievi, detti tumuli, dalle cui fratture la lava esce in rivoli, simili a serpenti o a grosse budella. Nelle lave del 1614-24, alcuni tumuli sono molto estesi e sono stati chiamati mega-tumuli. Quando il flusso si restringe per qualche ostacolo, la crosta con superficie liscia o a corde, viene compressa e si frattura in lastroni. Nelle fessure tra un lastrone e l'altro si insinua la lava incandescente che, talvolta, si raffredda in quella posizione, formando delle specie di cunei rigonfi verso l'alto. Alcune strutture delle lave pahoehoe sono molto curiose, come quelle dette a spirale che si formano nei punti in cui la lava crea una specie di mulinello. Viste da vicino, le lave di Passo Dammusi non sono lisce, ma hanno una superficie simile a quella di una grattuggia per la presenza di innumerevoli cristalli inglobati nella lava, come canditi impastati in una torta. Seguendo le indicazioni nei pressi di Passo Dammusi si puó arrivare in pochi minuti all'ingresso della grotta dei Lamponi, una delle piú lunghe dell'Etna (900 m), formata da un unico tunnel con andamento Nord-Sud.Seguendo i segnali, si puó salire da qui alle grotte del Labirinto, dell'Aci e del Gelo, per raggiungere le quali bisogna camminare ancora per circa 1,30-2 ore. I tubi di lava si formano in tutti i tipi di colate, ma le gallerie piú ampie e piú lunghe sono una caratteristica delle lave pahoehoe. Un tubo di lava si forma quando gli argini iniziali di una colata crescono fino a congiungersi verso l'alto. La lava incandescente, al riparo di questo coperchio, disperde calore in minima parte, scorre e resta fluida anche per tragitti molto lunghi. Dove il tunnel finisce e la lava ritorna in superficie si forma una bocca effimera. Quando l'alimentazione dal cratere termina, la lava continua a scorrere all'interno della cavitá lasciandola alla fine vuota. In questo modo si sono formate le numerose grotte che si trovano sulle pendici dell'Etna. L'interno delle grotte conserva i segni del passaggio della colata, con stalagtiti che pendono dal soffitto formate dalla rifusione della volta solida per il calore sprigionato dal flusso sottostante. Le pareti dei tunnel sono spesso segnate da solchi e rilievi, paralleli allo scorrimento, lasciati dai diversi livelli raggiunti dalla lava calda. La presenza di tunnel di scorrimento rappresenta un'incognita sulla previsione dell'espansione di un campo di lava e sulle eventuali misure da approntare per fronteggiare i rischi che ne derivano. La lava ingrottata puó uscire calda e fluida e pertanto ancora in grado di scorrere a lungo a quote molto basse. (da uniroma3)
Monte nero
Un'ampia spianata si apre più avanti intorno all'alto profilo di monte Nero. Il suolo è costituito in prevalenza di ceneri e materiali piroclastici, una parte di essi provengono da alcuni conetti esplosivi apertisi in prossimità della base del monte. E conveniente compiere una visita ravvicinata di queste bocche la zona della fenditura che dista non più di 100 metri dove potete ammirare la struttura di questi conetti (costituiti dalle scorie eiettate nel 1923 e saldatesi fra di loro). Tutto intorno si nota la presenza di grossi pulvini di astragalo (lo �spinosanto�), il quale ospita spesso al suo interno altri esemplari di piante pioniere, tipiche colonizzatrici degli alti versanti dellEtna. Da questo punto (m 1950) si comincia a discendere percorrendo il breve tratto (ca. 300 m) che separa dalla pista utilizzata dal fuoristrada per lascensione alla zona sommitale. Da qui si attraversa nuovamente la pineta e si torna a Piano Provenzana, a pochissima distanza dal punto di partenza (da etnanatura)
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