Escursionismo CIMA PIAZZI
near Dosso, Lombardia (Italia)
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Itinerary description
Cima Piazzi Regione Lombardia Partenza Monte (Cepina) (1620 m) Quota in arrivo 3439 m Dislivello 1820 m DifficoltàEE Rifugio di appoggio nessuno Attrezzatura consigliata da trekking
ESEGUITO DA MONICA SECCHI
Si segue la ripida strada carrozzabile ai fuoristrada fino agli alpeggi di Campello (1890m) e Campacciolo (2104m), poi si prosegue sul sentiero fino ad una baracca all’altezza del lago Campaccio (2301m) nell’omonima valle. Dalla baracca si vede il profilo del gruppo che culmina nella Cima Piazzi, l’inizio della cresta della quale è all’incirca al centro di tale profilo. Quindi non si infila il primo invitante canalone a destra, ma si procede ancora verso il fronte della montagna, prima di piegare a destra in corrispondenza di una canale (salire tenendosi sulla sua spalla destra). Dove il canale diventa praticamente parete, in corrispondenza di qualche ometto non evidentissimo e di qualche bollino circolare rosso, piegare a sinistra, superare uno scolo d’acqua sassoso (facile) e raggiungere lo sfasciume che termina sulla cresta; in questo tratto la via è abbastanza logica ed è più facile scorgere ometti e bollini, se c’è buona visibilità. La cresta è un sentiero detritico facile e porta fino alla spalla, dove arriva la vedretta della salita scialpinistica da Boron. Si attraversa la parte terminale della vedretta senza problemi (praticamente si procede in piano, senza pericoli di scivolate) e si arriva alla “testa”della montagna che si supera in cinque minuti di facile arrampicata. In vetta, tiro il nastrino di preghiera, compilo il libro della vetta (la frase che mi viene in mente quando sono in cima è sempre la stessa: “grazie, grazie, grazie”). Fatto questo mi accorgo che stanno salendo altri due escursionisti gli vado incontro e facciamo conoscenza: si tratta di Clarissa e Mauro. Ci dissetiamo e facciamo le foto di rito, poi scendiamo insieme la crestina finale e ci salutiamo, loro diretti alla volta di Arnoga all'inizio della Val Viola ed io per Monte.
ESEGUITO DA MONICA SECCHI
Si segue la ripida strada carrozzabile ai fuoristrada fino agli alpeggi di Campello (1890m) e Campacciolo (2104m), poi si prosegue sul sentiero fino ad una baracca all’altezza del lago Campaccio (2301m) nell’omonima valle. Dalla baracca si vede il profilo del gruppo che culmina nella Cima Piazzi, l’inizio della cresta della quale è all’incirca al centro di tale profilo. Quindi non si infila il primo invitante canalone a destra, ma si procede ancora verso il fronte della montagna, prima di piegare a destra in corrispondenza di una canale (salire tenendosi sulla sua spalla destra). Dove il canale diventa praticamente parete, in corrispondenza di qualche ometto non evidentissimo e di qualche bollino circolare rosso, piegare a sinistra, superare uno scolo d’acqua sassoso (facile) e raggiungere lo sfasciume che termina sulla cresta; in questo tratto la via è abbastanza logica ed è più facile scorgere ometti e bollini, se c’è buona visibilità. La cresta è un sentiero detritico facile e porta fino alla spalla, dove arriva la vedretta della salita scialpinistica da Boron. Si attraversa la parte terminale della vedretta senza problemi (praticamente si procede in piano, senza pericoli di scivolate) e si arriva alla “testa”della montagna che si supera in cinque minuti di facile arrampicata. In vetta, tiro il nastrino di preghiera, compilo il libro della vetta (la frase che mi viene in mente quando sono in cima è sempre la stessa: “grazie, grazie, grazie”). Fatto questo mi accorgo che stanno salendo altri due escursionisti gli vado incontro e facciamo conoscenza: si tratta di Clarissa e Mauro. Ci dissetiamo e facciamo le foto di rito, poi scendiamo insieme la crestina finale e ci salutiamo, loro diretti alla volta di Arnoga all'inizio della Val Viola ed io per Monte.
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