Activity

Escursione all'Eremo di San Michele - Campagna (SA)

Download

Trail photos

Photo ofEscursione all'Eremo di San Michele - Campagna (SA) Photo ofEscursione all'Eremo di San Michele - Campagna (SA) Photo ofEscursione all'Eremo di San Michele - Campagna (SA)

Author

Trail stats

Distance
0.91 mi
Elevation gain
0 ft
Technical difficulty
Moderate
Elevation loss
850 ft
Max elevation
2,946 ft
TrailRank 
26
Min elevation
1,763 ft
Trail type
One Way
Coordinates
19
Uploaded
April 5, 2024
Be the first to clap
1 comment
Share

near Avigliano, Campania (Italia)

Viewed 53 times, downloaded 2 times

Trail photos

Photo ofEscursione all'Eremo di San Michele - Campagna (SA) Photo ofEscursione all'Eremo di San Michele - Campagna (SA) Photo ofEscursione all'Eremo di San Michele - Campagna (SA)

Itinerary description

L'Eremo di San Michele è ubicato sul versante sud in una cavità naturale presso il Monte Nero a 1110 mt. s.l.m., al confine tra i territori di Campagna ed Oliveto Citra.
Le sue origini sono antichissime e probabilmente si possono far risalire in concomitanza allo sviluppo dell'antico abitato di Campagna. Si narra che intorno all'anno 1240, uno degli ultimi casali rimasti fuori le montagne, Sant'Angelo di Furano, fu distrutto a causa di attacchi longobardi; gli abitanti sopravvissuti all’eccidio - quelli che non decisero di rifugiarsi nella gola montuosa protetta dal Castello Gerione - per timore scapparono sopra questo monte con a capo il nobile del posto, Paolo Carfagnio.
Una volta giunti sulla cima decisero di erigere una primitiva e rustica chiesetta con annesse stanza per potervi soggiornare intitolandola a San Michele, già protettore nel casale ridotto ormai a rovine.
Da sempre è stata meta di pellegrinaggio e da sempre ha ospitato parte dei più grandi vescovi che la Diocesi di Campagna ha avuto in dote. Tra i più rinomati, possiamo annoverare monsignori De Luca, Fontana, Caramuel, Cesarano e Giuseppe Maria Palatucci.
Tra i momenti e gli accadimenti che ha vissuto questo luogo sacro è doveroso soffermarci a ricordare la permanenza del vescovo probabilista Juan Caramuel, amante della tanta agoniata tranquillità che nel centro abitato proprio non riusciva a trovare. È proprio qui che compì e perfezionò molte tematiche filosofiche ma, soprattutto diede vita alla sua opera magistrale, la “Mathesis Biceps”, lo studio del sistema matematico binario.
A ricordo della sua permanenza, ancora oggi vi è presente una lapide commemorativa.
La struttura nel corso dei secoli ha subito molti lavori di ampliamento e rinforzo grazie alla presenza degli alti prelati. Si è continuato, dunque, a garantire loro un soggiorno adeguato ed un tragitto agiato; infatti soprattutto per i primi secoli, l'accesso alla chiesa era possibile solo tramite una scala con filo oppure addirittura arrampicandosi tra le rocce.
La chiave di volta per la futura esistenza del luogo si ebbe quando il primordiale proprietario dell'appezzamento di terreno, il prelato olivetano Belbuono, diede in concessione all'ente Capitolo Cattedrale l'intera struttura e l'intero complesso.
Quest'ultimo si adoperò per completare i lavori strutturali, riuscendo a compiere notevoli sforzi sia in termini economici che in termini sociali, considerata la particolare geografia del posto. Importante dire che la volontà devota fu di fondamentale importanza per la sopravvivenza della grotta, consegnata ai posteri grossomodo come lo si vede oggi.
L’Eremo di San Michele è senza dubbio uno dei luoghi simboli della Città di Campagna. Altro elemento fondamentale per il luogo è stato quando, all'inizio del secolo scorso, il Capitolo decise di donare la gestione del luogo all'ancora presente Comitato dell'Eremo di San Michele, il quale con solerzia, devozione e passione ancora oggi riesce a mettere in atto tradizioni secolari come le due processioni svolte nei mesi dedicati al “Capo delle Schiere Angeliche”, in maggio e settembre, oltre a garantire la possibilità ai pellegrini di visitarlo.
È solo grazie al Comitato che ai giorni nostri ancora abbiamo perfettamente conservato un luogo antico e mistico, inserito tra l'altro in un “Percorso Micaealico” dell'intera Regione Campania.
Mistico non a caso: una leggenda antica e profonda accompagna questo luogo sacro. Si narra che in origine questa grotta fosse del diavolo; poi, una mattina di maggio dei primi anni del X secolo, il Santo vestito da pastore, apparve al diavolo dicendogli di voler visitare la grotta e ogni posto della montagna. Prima di andar via, però, dispose quattro pietre a terra in modo da formare una croce.
Il maligno, alla vista del simbolo, emise urla strazianti e fuggì via fino a Lauropiano, lasciando la forma dei suoi artigli in una pietra. San Michele prese possesso della caverna e volendo farsi conoscere da un vaccaio di Puglietta, fece in modo che uno dei suoi tori vi entrasse dentro.
Il pastore faticosamente salì a riprenderselo ma, prima di arrivare nel luogo dove successivamente fu costruito l’altare, vide un giovane avvolto in una luce splendente. Tornato a Puglietta, l’uomo raccontò tutto alle autorità ecclesiastiche e ben presto la notizia dell’apparizione di San Michele si diffuse ovunque e quella cavità divenne meta di frequenti pellegrinaggi.

Comments  (1)

  • linusque Apr 16, 2024

    Buongiorno mi sa dire se il cancello è aperto per accedere all'interno?

You can or this trail