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Eremo di Santo Spirito a Majella

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Trail stats

Distance
5.65 mi
Elevation gain
2,316 ft
Technical difficulty
Easy
Elevation loss
226 ft
Max elevation
3,834 ft
TrailRank 
38
Min elevation
3,834 ft
Trail type
One Way
Coordinates
314
Uploaded
July 15, 2020
Recorded
July 2020
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near Roccamorice, Abruzzo (Italia)

Viewed 2243 times, downloaded 16 times

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Itinerary description

Partenza: Roccamorice – PE (536m)
530 metri circa miranti la ‘Mamma’, come la chiamano gli abruzzesi. Conosciuta ai più come il gruppo montuoso della Majella. 926 abitanti. Patria di numerosi scalpellini che hanno dato lustro non solo al comune, ma anche alla regione e si sono distinti a livello internazionale. Roccamorice è un piccolo paese situato nella provincia di Pescara a cui il creatore ha assegnato il millenale compito di separare le valli dei fiumi Lavino e Avinello. Luogo incantevole, pacifico e caratteristico dal fascino tipicamente medioevale, che offre una molteplicità di attrazioni, sia dal punto di vista storico e religioso che paesaggistico. Il Trekking di oggi parte qui, incastonato fra silenti boschi e sprazzi di medioevo. Lasciata la macchina nel parcheggio alle spalle della piazza di ingresso del comune di Roccamorice, passeggiamo tra le strette vie ciottolose del suo centro storico: le splendidamente rustiche case in pietra, il castello, e l’immancabile e maestosa torre spostano le lancette indietro nel tempo. Sembra quasi di essere tornati a quando Pietro da Morrone soggiornava negli ostelli borgatari pronto ad isolarsi, insieme ad alcuni eremiti, all’Eremo di Santo Spirito. Poco prima di uscire dal centro abitato incontriamo la Chiesa di San Donato, costruita nel XIV secolo, e la Chiesa del Barone, eretta invece nel XVI secolo. Usciti da Roccamorice continuiamo sulla strada asfaltata (ahimè, costante e pecca della salita all’Eremo) fino ad intercettare, dopo circa 100m, un primo bivio: teniamo la destra. Collocati poco fuori dal paese il cimitero ed un distributore di carburanti (merce rarissima in zona: superiamoli. Il percorso non ha qui molto da offrire, ne in termini panoramici, ne in termini storico-culturali. Intercettiamo finalmente una carrareccia che sale per circa 300m fino a raggiungere la frazione di Case Pagliai. Qui siamo obbligati a tornare sulla strada asfaltata. Seppur brevemente. Dopo 100m infatti arriviamo al secondo bivio: teniamo ancora la destra su una strada sterrata che in 2km condurrà al bivio ‘degli Eremi’ (a sinistra per l’Eremo di San Bartolomeo in Legio, a destra per il ‘nostro’ Eremo di Santo Spirito a Majella). Percorsi 2km in un fitto bosco di querce e castagni, la strada si stringe a sale in direzione di Macchie di Coco, costeggiando sulla destra il vallone di San Bartolomeo, fino ad incocciare nel Sentiero dello Spirito del Parco Nazionale della Majella. Purtroppo non è la via odierna da seguire (anche se rimane un progetto davvero interessante!). Arrivati a Macchie di Coco, all'uscita del sentiero si intercetta la strada asfaltata, si volta a destra e si segue la via in direzione Eremo di Santo Spirito a Majella. Arrivati in loco agli inizi di un afoso marzo, mai ci saremmo aspettati la presenza della regina dei monti: la neve. La sera prima il tempo aveva deciso di vestire la ‘Mamma’ ed i suoi protetti di un abito candido, luccicante e spesso quasi 30cm. La facile salita all’Eremo si complicava maledettamente. Se non altro per la nostra incuria nello scegliere i materiali (scarpe da ginnastica e abiti non pesanti, assolutamente inadatti alla nevosa visita) e l’ignoranza nel conoscere lo stato del percorso prima d’affrontarlo. Un errore da veri principianti. Essendo comunque una giornata primaverile, soleggiata e che volevamo dedicare alla scoperta di quest’angolo nascosto di Abruzzo, decidiamo di procedere comunque, accettando la rischiosa e non remota possibilità di creare un’eco-sistema fluviale all’interno dei calzari. Armatici di coraggio e sacrificando le nostre scarpe alla dea bendata, ci inoltriamo nell’asfalto che solca il bosco in direzione Eremo. E fin da subito, il problema neve svanisce nel meraviglioso contorno che accompagna i nostri passi. Anzi, capiamo come quel bianco rivestimento non sia un grosso impedimento, bensì doni un’aria regale a quel bosco silenziosamente rumoroso. Le alte falesie della ‘Parete dell’Orso’ (paradiso dei rocciatori, esse sono una delle palestre di roccia più apprezzate del centro Italia) si stagliano sulla sinistra e proteggono la vallata ed i suoi abitanti dalle intemperie. Non siamo soli. La vita scorre intorno a noi. Non si vede ma si sente, si odora. Di lei vediamo solo le tracce. Orme di lupo, solitario, che, a giudicarne la freschezza, ci precede di qualche ora soltanto. Che spettacolo! Fatichiamo, resistendo alle trappole scivolose che le nostre scarpe insieme alla neve ci presentano, per 6km circa, fino a giungere al curvone che immette direttamente nel giardino adiacente l’Eremo. Siamo arrivati! Prima però di concederci la visita al silenzioso e solerte santuario, vale la pena alzare lo sguardo: tra le pendici della Valle sbucano i 2797m del Monte Amaro, punto più alto della Majella. Insomma, un cannocchiale naturale puntato direttamente sulla ‘Mamma’. L’Eremo, parzialmente scavato nella roccia, è composto da più edifici: la Chiesa (visitabile gratuitamente), sotto la quale troviamo la grotta dove vissero i primi eremiti; il Monastero (visitabile al prezzo di $2,50), all’interno del quale è ancora percorribile la "Scala Santa" che conduce a due balconate rocciose dove, con ogni probabilità, restavano in preghiera i monaci; ed infine il Corredo Liturgico (incluso nel biglietto) risalente al XIX secolo quando gli edifici furono riaperti al culto dopo un periodo di abbandono dell’eremo: in particolare il portale in legno è del 1894 e all’interno vi sono conservate tele e pitture che rappresentano la Vergine, lo Spirito Santo nel Cenacolo, una statua del Cristo e un Busto di Celestino V.
Arrivo: Eremo di Santo Spirito a Majella (1169m)

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Comments  (1)

  • federico.a Sep 20, 2020

    Percorso stupido e inutile. La maggior parte è sulla strada sotto il sole, sarete gli unici dementi. Conviene arrivare fino all'inizio del sentiero per san Bartolomeo che è lo stesso per l'eremo di Santo Spirito.

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