Eremo di Camaldoli - Prato alla Penna - Fangacci - Scalandrini - Lama - Gioghetto
near Camaldoli, Toscana (Italia)
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Itinerary description
Variazione di un giro già fatto qualche estate fa, ma questa volta con partenza dall'Eremo di Camaldoli e Scaladrini in discesa.
Dal piazzale dell'Eremo ci dirigiamo verso Prato alla Penna. L'imbocco del sentiero 74 (tratto della Via Toscana di Francesco) è sulla sinistra della strada provinciale ed è in salita fino all'innesto con il GEA 00. Arriviamo al Passo Fangacci e prendiamo il 227, costeggiando la cascata degli Scalandrini, che fa un salto di circa 80 metri. Nella parte finale della discesa, impossibile non indugiare sul "balcone" con panorama sulla diga di Ridracoli.
All'incrocio con il sentiero 229 andiamo a destra, verso la Lama, dove ci fermiamo per la pausa pranzo (ci sono dei tavoli da picnic attorno alla casa forestale). Poi torniamo indietro sullo stesso sentiero, proseguendo in una salita che dura un paio d'ore, verso Gioghetto. Da lì, infine, si torna a scendere fino all'Eremo.
Bel giro adatto a chi ama la foresta (abeti e faggi), in ambiente umido.
Volendo accorciarlo, al termine del sentiero 227 si può svoltare subito a sinistra, evitando l'allungo fino alla Lama.
La segnaletica è impeccabile.
Una parte dell'Eremo è visitabile: la cella di San Romualdo (a cui è attribuita la fondazione dell'eremo all'inizio dell'XI sec.), la biblioteca (non credo però che l’accesso sia libero) e la chiesa che, in una delle cappelle, ospita un altorilievo in ceramica invetriata di Andrea della Robbia, raffigurante La Vergine e il Bambino con i santi. C'è anche una foresteria.
Nella bottega annessa si possono acquistare vari prodotti creati con le ricette dei monaci: cosmetici, liquori, caramelle... (C'è anche la possibilità di fare dei panini).
L'Antica Farmacia dei Monaci Camaldolesi, che merita sicuramente una visita, si trova invece accanto al Monastero, a Camaldoli (a pochi chilometri dall'Eremo).
Vale la pena passare dal piccolo centro anche per le schiacciate tipiche, che al Cafè del Parco si possono degustare a tutte le ore. Ottima merenda dopo un trekking.
Poiché il gps del telefono aveva aggiunto chilometri a profusione, ho ripulito la traccia, quindi la lunghezza dell’anello è verosimile. Credo invece che il dislivello reale sia inferiore a quello che risulta qui.
Dal piazzale dell'Eremo ci dirigiamo verso Prato alla Penna. L'imbocco del sentiero 74 (tratto della Via Toscana di Francesco) è sulla sinistra della strada provinciale ed è in salita fino all'innesto con il GEA 00. Arriviamo al Passo Fangacci e prendiamo il 227, costeggiando la cascata degli Scalandrini, che fa un salto di circa 80 metri. Nella parte finale della discesa, impossibile non indugiare sul "balcone" con panorama sulla diga di Ridracoli.
All'incrocio con il sentiero 229 andiamo a destra, verso la Lama, dove ci fermiamo per la pausa pranzo (ci sono dei tavoli da picnic attorno alla casa forestale). Poi torniamo indietro sullo stesso sentiero, proseguendo in una salita che dura un paio d'ore, verso Gioghetto. Da lì, infine, si torna a scendere fino all'Eremo.
Bel giro adatto a chi ama la foresta (abeti e faggi), in ambiente umido.
Volendo accorciarlo, al termine del sentiero 227 si può svoltare subito a sinistra, evitando l'allungo fino alla Lama.
La segnaletica è impeccabile.
Una parte dell'Eremo è visitabile: la cella di San Romualdo (a cui è attribuita la fondazione dell'eremo all'inizio dell'XI sec.), la biblioteca (non credo però che l’accesso sia libero) e la chiesa che, in una delle cappelle, ospita un altorilievo in ceramica invetriata di Andrea della Robbia, raffigurante La Vergine e il Bambino con i santi. C'è anche una foresteria.
Nella bottega annessa si possono acquistare vari prodotti creati con le ricette dei monaci: cosmetici, liquori, caramelle... (C'è anche la possibilità di fare dei panini).
L'Antica Farmacia dei Monaci Camaldolesi, che merita sicuramente una visita, si trova invece accanto al Monastero, a Camaldoli (a pochi chilometri dall'Eremo).
Vale la pena passare dal piccolo centro anche per le schiacciate tipiche, che al Cafè del Parco si possono degustare a tutte le ore. Ottima merenda dopo un trekking.
Poiché il gps del telefono aveva aggiunto chilometri a profusione, ho ripulito la traccia, quindi la lunghezza dell’anello è verosimile. Credo invece che il dislivello reale sia inferiore a quello che risulta qui.
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