El Bahira - Riserva Monte Cofano
near Macari, Sicilia (Italia)
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Waypoints
R.N.O. Monte Cofano
La Riserva Naturale Orientata "Monte cofano" è stata istituita nel 1997 con lo scopo di proteggere l’interesse geomorfologico e floristico del Monte.
Al suo interno si contano oltre 300 specie di piante di cui molte di esse rarissime.
Prende il nome dall'ononimo monte alto 659 m s.l.m.
Arrivo
Cappella del Crocifisso
La cappella votiva è posta a 50 m s.l.m quasi a strapiombo sul mare con soffitto a volta a botte in conci in tufo e pietrame, presenta all’interno un piccolo altare provvisto di una piccola grata in ferro che custodisce il crocefisso.
La leggenda a proposito di questo crocefisso vuole che un gruppo di pastori notò un crocefisso di ferro che galleggiava in mare, per questo fatto si gridò al miracolo e fu costruita in quel luogo la cappella, luogo anche oggi di un tradizionale pellegrinaggio ogni ultimo venerdì di marzo.
Grotta del Crocifisso
Grotta utilizzata in epoca preistorica come dimostrano i reperti e i resti di animali del paleolitico superiore e del mesolitico ritrovati al suo interno ed oggi conservati al museo preistorico di Torre di Ligny a Trapani.
Bunker
Il bunker costruito durante il secondo conflitto mondiale permetteva la difesa della costa.
Macari
Frazione di San Vito Lo Capo, che dà il nome al golfo stesso, costituita da un borgo marinaro, distante circa 4 km dal capoluogo comunale, conta circa 450 abitanti.
Fico d'india
Il fico d’India, Opuntia ficus-indica (originario nome botanico), considerato uno dei simboli della Sicilia è in realtà proveniente dal Messico, importato nel Vecchio Continente dagli spagnoli (anche se qualcuno sostiene però che ancora prima, nell’827 d.C., i Saraceni portarono la pianta in Sicilia quando sbarcarono a Mazara). E’ una pianta infestante, resistentissima, e che si adatta a tutte le condizioni climatiche, a patto però che la temperatura non scenda al di sotto dei 6 gradi centigradi. Può raggiungere i 5 metri di altezza e vivere fino a 50 anni; nel mondo ne esistono circa 200 varietà.
Pozze di Venere
Le pozze di Venere sono piccole insenature circolari sul lastricato naturale della costa. una leggenda vuole che siano proprio le lacrime della dea della bellezza ad avere dato origine e forma a queste strutture. Anticamente, vi era un’usanza rituale per cui le giovani spose, prima del matrimonio, dovevano fare un bagno propiziatorio in queste stesse pozze piene d’acqua marina per ingraziarsi la dea ed ottenere dal fato una lunga vita prospera di figli.
Baia Santa Margherita
Calcara
Antica cavità scavata nella roccia che serviva per “cuocere” il calcare e ricavare la calce.
Torre del Tono
Torre Tono risalente agli inizi del XVI secolo, unica in Sicilia per la sua pianta a forma stellare e quadrata.
Le torri costiere della Sicilia costituivano il sistema difensivo, di avvistamento e di comunicazione lungo la fascia costiera del Regno di Sicilia.
Furono costruite per arginare le frequenti incursioni dei corsari barbareschi.
Da ogni torre era possibile scrutare il mare e vedere la successiva, con la possibilità di inviare segnali luminosi e di fumo per trasmettere un messaggio o richiedere soccorso
Annessa alla torre vi sono i resti di una tonnara.
Trattoir a vermeti
Il marciapiedi a vermeti o trottoir a vermeti è una piattaforma solida che si espande verso il mare e che è il prodotto della cementificazione dei gusci di due specie di mollusco (Dendropoma petraeum e Vermetus triquetrus).
Questa biostruttura costiera è per molti versi molto simile a quella delle barriere coralline.
Isolidda
Partenza
Spiaggia del bue marino
Deviazione
All'andata svoltare a destra e percorrere il sentiero sulla spiaggia. Al ritorno svoltare a sinistra su strada asfaltata.
Bivio
All'andata, svoltare a sinistra. Al ritorno svoltare a destra sulla spiaggia.
Bivio
All'andata svoltare a destra sul sentiero fuori strada. Al ritorno svoltare a sinistra sulla strada asfaltata.
Incrocio
Proseguire dritto sulla costa sia in andata che in ritorno.
Bivio
All'andata tenere la destra. Al ritorno tenere la sinistra.
Punto Informazioni RNO Monte Cofano
Edicola votiva di San Nicola e Passo della Zita
Datata 1750 è in marmo e raffigura San Nicola Vescovo di Bari con un vascello e tre fanciulli.
Passo della Zita
Il passo è così chiamato per via di una leggenda che narra di una coppia di giovani che stava recendosi a Erice per sposarsi, quando una frana fece precipitare in mare la ragazza che morì. Si dice che ancora oggi, durante le notti di pioggia, si possa sentire il lamento dell’anima dell’inconsolabile sposa. Alcuni pescatori dicono addirittura di aver visto, in questo tratto di mare, un pezzo di bianco velo galleggiare tra le onde... provate anche voi a vederlo fluttuare tra le foglie di Posidonia nelle limpide acque sottostanti.
Torre Isolidda
Camping Village El-Bahira
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