E - Bosco di Faeto, Monte Vento, Monte Saraceno, Monte Cornacchia, Toppo Pescara, Monte Sidone

*** Attenzione leggere prima la descrizione. Percorso di difficoltà E ma molto impegnativo dal punto di vista fisico. Di seguito posto un altro percorso molto meno impegnativo ma sempre suggestivo dal punto di vista naturalistico (oppure cercate tra i miei percorsi: E - Lago Pescara, Bosco delle Cerase, Monte Cornacchia, Toppo Pescara, Monte Sidone):

https://www.wikiloc.com/hiking-trails/e-lago-pescara-bosco-delle-cerase-monte-cornacchia-toppo-pescara-monte-sidone-78338209

***

Il percorso inizia dal borgo di Faeto sui monti Dauni, borgo famoso per la comunità francoprovenzale di Puglia che vi abita. Il borgo si contende con Monteleone di Puglia il primato di comune più alto della regione, anche se per soli sei metri vince quest’ultimo. Vicino al borgo sorge l’omonimo Bosco detto anche bosco Difesa. E’ una selva naturale d'alto fusto ubicata nel territorio comunale e attraversato per tutta la sua lunghezza dalla SP 128. In virtù della sua notevole rilevanza ecologica l'intero bosco, unitamente a tutto il massiccio del monte Cornacchia (1151 m), costituisce un Sic: Siti di Interesse Comunitario.
Il bosco è caratterizzato da un Orto botanico, da magnifici faggi, rose canine, primule, bucaneve, orchidee, olmi, tigli e sorbi. Una vera e propria oasi naturalistica con percorsi (purtroppo non mantenuti) ed aree pic nic. Nel bosco è presente un rifugio-albergo Piano delle noci, chiuso da due anni e un’area avventura il cui utilizzo è ad oggi vietato. Il bosco purtroppo ha svariati sentieri secondari lasciati a se stessi. In alcuni tratti la presenza di vegetazione rende veramente difficile proseguire, per cui il consiglio è di attenervi al presente tracciato, dato che ho cercato altri sentieri percorribili oltre questo che sto condividendo (sono arrivato a circa 22 km), e di dirigervi verso la pista ciclabile finita la quale risalirete costeggiando il Torrente del Feudo. Pur avendo realizzato questo percorso in agosto, le acque anche se non presenti in modo significativo, lo erano abbastanza per alimentare suggestive cascatelle con acqua cristallina e la Fontana Rangunne-Curtone in cui è possibile bere un’acqua freschissima e ammirare alcune rane che vi nuotano all’interno. Ad un certo punto il percorso devia sulla destra proprio dove inizia il Torrente del Feudo, superato il quale dovete solo prestare attenzione al tracciato. Infatti sebbene sia segnalato non è mantenuto e ciò ha fatto crescere molta vegetazione che rende abbastanza difficoltoso in alcuni tratti proseguire. Niente di così complicato, dovete solo fare attenzione e munirvi di idoneo abbigliamento. Sono circa 900 m in salita che partono dal waypoint “A - inizio tratto impervio” e finiscono nell’altro “B - fine del tratto impervio”. Da questo punto in poi il percorso sebbene impegnativo - perché tutto in salita - è veramente bello e tenuto molto bene. Lambirete a destra Monte Vento (1056 metri) mentre voi sarete a circa 976 m e dopo qualche chilometro vi troverete alla vostra sinistra Monte Saraceno (1145 metri) mentre voi sarete a 1077 metri. Proseguendo sempre in salita arriverete al rifugio di Monte Cornacchia (1151 metri). Da qui godrete di una vista bellissima a 360° oltre che di un rifugio non gestito ma che permette di bivaccare e cucinare con il camino. Lasciate pure un vostro pensiero nel "Quaderno della felicità" che hanno messo a disposizione. Se trovate porte o persiane che sbattono a causa del forte vento in vetta, abbiate cura di chiuderle. Vi trovate ora a 1152 m slm sulla vetta più alta di Puglia: benvenuti su Monte Cornacchia! Da qui inizierete la discesa. Se volete potete anche salire su Toppo Pescara (1078 metri) e da li godervi il panorama sull’omonimo lago e la vista sul borgo di Biccari. Scendendo lambirete anche Monte Sidone (1061 metri) e vi dirigerete con gli ultimi chilometri su un sentiero ben tenuto e che offre scorci panoramici molto suggestivi. In un’unico sguardo (e foto) vedrete i Borghi di: Castelluccio Valmaggiore, Celle di San Vito e Faeto. Gli ultimi 3 km li farete costeggiando la SP25, in realtà potreste tagliare ad un punto, il percorso è anche segnalato sugli alberi ma l’assente manutenzione rende di fatto vano il vantaggio.