Dalle Mainarde verso il Monte Meta fino al passo dei monaci
near Pizzone, Molise (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Da Alfedena il punto di partenza si raggiunge seguendo un’ampia strada asfaltata, che risulta accidentata in più punti e presenta (in inverno) vari tratti ghiacciati.
È consigliato procedere a velocità ridotta, anche al di sotto dei limiti consentiti, per via degli attraversamenti di ungulati (nel nostro caso ci hanno attraversato la strada due distinti gruppi di cervi).
Ad Alfedena vi sono bar e negozi per procurarsi il necessario per un eventuale pranzo al sacco.
La strada accidentata termina in un ampio parcheggio da cui partono alcuni sentieri.
Abbiamo optato per un avanti indietro lungo il sentiero M1 per via delle cattive condizioni meteo sopra i 2000 metri.
Il percorso è agibile liberamente dall’autunno fino alla primavera inoltrata, mentre nei mesi di maggiore afflusso turistico (per non recare disturbo alla numerosa fauna protetta) l’accesso è contingentato a tre giorni a settimana sempre in gruppi con guida (per i quali è bene prenotare in anticipo).
Il percorso sale all’interno di una bella faggeta gestita, utilizzando il letto in secca di un fosso di scolo delle acque meteoriche quando le nevi sono in scioglimento.
Si sale su sentiero accidentato con fondo roccioso.
La salita è impegnativa ed al coperto della faggeta, fino ai 1600 metri di quota in prossimità della linea degli alberi (la quota oltre cui non crescono più specie arboree).
Usciti dal bosco si cammina in brughiere di vetta meravigliose circondati dalla bellezza dei profili severi della catena del Monte Miele.
Si attraversa la Valle Pagana con numerose possibilità di avvistamento di ungulati quali camosci appenninici e cervi.
Lungo il percorso le tracce di presenza della fauna selvatica sono numerose come le aree di marcatura e raspatura del lupo o le deiezioni di volpe.
Attraversata la Valle Pagana la strada sale nuovamente su roccia fino al Passo dei Monaci.
La salita è tecnicamente impegnativa resa, nel nostro caso, complicata dalla neve, dal ghiaccio e dal forte vento e nebbia che ha ridotto notevolmente la visibilità.
Guardando a valle si aprono scenari da fiaba, e penso che probabile Peter Jackson abbia scelto la Nuova Zelanda come location per le due trilogie di Lo Hobbit e del Signore degli Anelli solo perché non conosceva il Parco Nazionale d’Abruzzo.
Arrivati al passo dei Monaci siamo rientrati utilizzando a ritroso il medesimo percorso dell’andata incontrando nuovamente camosci e cervi pascenti.
Escursione effettuata con Andrea e Valeria guide di Wildlife Adventures
È consigliato procedere a velocità ridotta, anche al di sotto dei limiti consentiti, per via degli attraversamenti di ungulati (nel nostro caso ci hanno attraversato la strada due distinti gruppi di cervi).
Ad Alfedena vi sono bar e negozi per procurarsi il necessario per un eventuale pranzo al sacco.
La strada accidentata termina in un ampio parcheggio da cui partono alcuni sentieri.
Abbiamo optato per un avanti indietro lungo il sentiero M1 per via delle cattive condizioni meteo sopra i 2000 metri.
Il percorso è agibile liberamente dall’autunno fino alla primavera inoltrata, mentre nei mesi di maggiore afflusso turistico (per non recare disturbo alla numerosa fauna protetta) l’accesso è contingentato a tre giorni a settimana sempre in gruppi con guida (per i quali è bene prenotare in anticipo).
Il percorso sale all’interno di una bella faggeta gestita, utilizzando il letto in secca di un fosso di scolo delle acque meteoriche quando le nevi sono in scioglimento.
Si sale su sentiero accidentato con fondo roccioso.
La salita è impegnativa ed al coperto della faggeta, fino ai 1600 metri di quota in prossimità della linea degli alberi (la quota oltre cui non crescono più specie arboree).
Usciti dal bosco si cammina in brughiere di vetta meravigliose circondati dalla bellezza dei profili severi della catena del Monte Miele.
Si attraversa la Valle Pagana con numerose possibilità di avvistamento di ungulati quali camosci appenninici e cervi.
Lungo il percorso le tracce di presenza della fauna selvatica sono numerose come le aree di marcatura e raspatura del lupo o le deiezioni di volpe.
Attraversata la Valle Pagana la strada sale nuovamente su roccia fino al Passo dei Monaci.
La salita è tecnicamente impegnativa resa, nel nostro caso, complicata dalla neve, dal ghiaccio e dal forte vento e nebbia che ha ridotto notevolmente la visibilità.
Guardando a valle si aprono scenari da fiaba, e penso che probabile Peter Jackson abbia scelto la Nuova Zelanda come location per le due trilogie di Lo Hobbit e del Signore degli Anelli solo perché non conosceva il Parco Nazionale d’Abruzzo.
Arrivati al passo dei Monaci siamo rientrati utilizzando a ritroso il medesimo percorso dell’andata incontrando nuovamente camosci e cervi pascenti.
Escursione effettuata con Andrea e Valeria guide di Wildlife Adventures
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