Dalla Valle di Lamen al rif. Dal Piaz per il sentiero CAI 820 (ex 815/b)
near Lamen, Veneto (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Questo percorso, che sale la splendida parete sud della Pala Pedavena, si può ben definire un'esperienza. Diciamo che a ben pochi viene in mente di percorrere questa impegnativa via, e un numero esiguo la affronta realmente ogni anno. Infatti le tracce di passaggio umano sono praticamente assenti. La bollinatura, seppur sbiadita, è frequente e aiuta moltissimo l'orientamento. In qualche punto la traccia è quasi assente, ma la linea di salita è intuibile per occhio esperto.
La cartina tabacco contiene due errori piuttosto macroscopici. Il primo perchè fa passare il sentiero attraverso la forcella di Dosso Perazze, la quale viene in realtà solo sfiorata, rimanendo una ventina di metri a sud (la forcella potrebbe essere raggiunta con poco sforzo, ma non ci sono tracce, bisogna arrangiarsi sul vegeto-minerale).
Il secondo, più grave, indica la risalita alla forcella a fianco della Pala Pedavena per il canale sbagliato. Bisogna proseguire in cengia (ci sono un paio di bollini) fino ad aggirare uno spigolo, con stupenda esposizione, per poi piegare decisamente a dx e iniziare la salita, seguendo la bollinatura che è ben evidente, e che ci sposta a sx del canale stesso (risalibile anche dal fondo, ma eviterei) e ci conduce, senza dubbio alcuno, alla piccola e anonima forcelletta 150mt più in alto. Durante la salita si passa a sx di una splendida guglia che (vedi foto) richiama il mitico Campanile di Val Montanaia.
Qualche decina di metri prima di aggirare lo spigolo (alla fine della lunga cengia erbosa) c'è una grotta con un paio di statuette e un lumino a led acceso!.
Dalla forcelletta si risale a sx con qualche passo di primo grado su rocce solide, si continua a salire fino a raggiungere la cima di un pulpito. Qui si piega a dx (traccia sempre evidente) fino a raggiungere forcella Laste (non segnalata in loco). Da qui si scende per labile sentierino pietroso (un po' di attenzione, ma niente di che) fino a giungere a un breve tratto attrezzato. Non servirebbe assicurarsi (è l'unico punto che giustifica teoricamente l'imbrago) perchè la corda funge da corrimano per l'attraversamento di una piccola cengetta pulita e leggermente esposta (magari potete portarvi un cordino, per ogni evenienza). Da qui si percorre un noioso tratto orizzontale, fino al bivio con il sent. 812 che scende a dx percorrendo lo Scalone delle Vette. Noi andiamo a sx, in salita, per raggiungere il Forzelon (punto di arrivo del 815 che abbiamo lasciato all'altezza dell'ultimo covolo, più diretto ma, a mio parere, meno affascinante del 820).
Quindi a dx verso il passo delle Vette Grandi e al sottostante rif. Dal Piaz.
Per la salita abbiamo impiegato 4 ore, ma ritengo un tempo corretto 5 ore (se la giornata lo consente, fermarsi a gustare i numerosi scorci e i sempre fantastici panorami, richiederebbe anche di più).
Doverosa e gradita pausa al Dal Piaz (al quale si può apprezzare l'ormai famosa focaccia, davvero notevole).
Adesso bisogna rientrare al punto di partenza. percorso lungo, privo di difficoltà tecniche, ma con diversi bivi, in basso, che potrebbero creare più di qualche dubbio.
Comunque, si scende (usate le scorciatoie, altrimenti diventa lunghissimo) fino praticamente al passo Croce d'Aune (si arriva proprio alla fontanella sita all'inizio della salita, dove si parcheggiano le auto). Qui si prende a sx una sterrata piana, con indicazioni per Pedavena. La si segue molto lungamente, con qualche innocuo avvallamento, mantenendo sempre la direzione principale, fino a trovare un cartello a dx indicante Norcen (bivio evidente, ai piedi di una rampa della sterrata, che non va, quindi, salita). Si scende dolcemente e lungamente, tenendo sempre la sx. A un successivo bivio, tenere sempre la sx (a dx cartello per Norcen e Pedavena). Sempre sulla stessa direzione si continua a scendere dolcemente fino a incontrare una sterrata ampia. La si segue (tratti di discesa anche ripidi) sempre scendendo. Peccato che non ci siano cartelli che indicano la Val di Lamen (grave lacuna a mio avviso). Continuate fino a raggiungere il punto di partenza.
Ho visto che il tragitto seguito è tabellato sporadicamente con dei recenti cartelli indicante la Claudia Augusta Altinate (sponsorizzati dall'Enel). Vanno seguiti proprio fino al parcheggio (leggo come tale arteria Romana scendesse dal passo Croce d'Aune a Feltre proprio attraversando la Val di Lamen).
Comunque, siccome molti escursionisti dichiarano di aver avuto difficoltà nel percorrere questo tratto proprio a causa dei bivi e della mancanza di tabellazione, consiglio di scaricare il file gpx.
Ultimo appunto su questa meravigliosa escursione, (specie il sent. 820) è relativo alla presenza di zecche. Ne avevo sentito parlare, ma provarlo è un'altra cosa. Se vi danno fastidio o avete paura.... lasciate perdere, perchè nella fascia da 1000mt a 1400mt circa, ce ne sono veramente tante. Bisogna spesso controllare gli abiti e spazzarle via. Consiglio repellenti e calzettoni lunghi sopra i pantaloni. Oltre il Dosso Perazze praticamente scompaiono, prima bisogna portare un po' di pazienza, o scegliere periodi diversi per la salita (più l'autunno che la primavera, perchè a nord trovare neve potrebbe essere poco simpatico in alcuni attraversamenti esposti).
La cartina tabacco contiene due errori piuttosto macroscopici. Il primo perchè fa passare il sentiero attraverso la forcella di Dosso Perazze, la quale viene in realtà solo sfiorata, rimanendo una ventina di metri a sud (la forcella potrebbe essere raggiunta con poco sforzo, ma non ci sono tracce, bisogna arrangiarsi sul vegeto-minerale).
Il secondo, più grave, indica la risalita alla forcella a fianco della Pala Pedavena per il canale sbagliato. Bisogna proseguire in cengia (ci sono un paio di bollini) fino ad aggirare uno spigolo, con stupenda esposizione, per poi piegare decisamente a dx e iniziare la salita, seguendo la bollinatura che è ben evidente, e che ci sposta a sx del canale stesso (risalibile anche dal fondo, ma eviterei) e ci conduce, senza dubbio alcuno, alla piccola e anonima forcelletta 150mt più in alto. Durante la salita si passa a sx di una splendida guglia che (vedi foto) richiama il mitico Campanile di Val Montanaia.
Qualche decina di metri prima di aggirare lo spigolo (alla fine della lunga cengia erbosa) c'è una grotta con un paio di statuette e un lumino a led acceso!.
Dalla forcelletta si risale a sx con qualche passo di primo grado su rocce solide, si continua a salire fino a raggiungere la cima di un pulpito. Qui si piega a dx (traccia sempre evidente) fino a raggiungere forcella Laste (non segnalata in loco). Da qui si scende per labile sentierino pietroso (un po' di attenzione, ma niente di che) fino a giungere a un breve tratto attrezzato. Non servirebbe assicurarsi (è l'unico punto che giustifica teoricamente l'imbrago) perchè la corda funge da corrimano per l'attraversamento di una piccola cengetta pulita e leggermente esposta (magari potete portarvi un cordino, per ogni evenienza). Da qui si percorre un noioso tratto orizzontale, fino al bivio con il sent. 812 che scende a dx percorrendo lo Scalone delle Vette. Noi andiamo a sx, in salita, per raggiungere il Forzelon (punto di arrivo del 815 che abbiamo lasciato all'altezza dell'ultimo covolo, più diretto ma, a mio parere, meno affascinante del 820).
Quindi a dx verso il passo delle Vette Grandi e al sottostante rif. Dal Piaz.
Per la salita abbiamo impiegato 4 ore, ma ritengo un tempo corretto 5 ore (se la giornata lo consente, fermarsi a gustare i numerosi scorci e i sempre fantastici panorami, richiederebbe anche di più).
Doverosa e gradita pausa al Dal Piaz (al quale si può apprezzare l'ormai famosa focaccia, davvero notevole).
Adesso bisogna rientrare al punto di partenza. percorso lungo, privo di difficoltà tecniche, ma con diversi bivi, in basso, che potrebbero creare più di qualche dubbio.
Comunque, si scende (usate le scorciatoie, altrimenti diventa lunghissimo) fino praticamente al passo Croce d'Aune (si arriva proprio alla fontanella sita all'inizio della salita, dove si parcheggiano le auto). Qui si prende a sx una sterrata piana, con indicazioni per Pedavena. La si segue molto lungamente, con qualche innocuo avvallamento, mantenendo sempre la direzione principale, fino a trovare un cartello a dx indicante Norcen (bivio evidente, ai piedi di una rampa della sterrata, che non va, quindi, salita). Si scende dolcemente e lungamente, tenendo sempre la sx. A un successivo bivio, tenere sempre la sx (a dx cartello per Norcen e Pedavena). Sempre sulla stessa direzione si continua a scendere dolcemente fino a incontrare una sterrata ampia. La si segue (tratti di discesa anche ripidi) sempre scendendo. Peccato che non ci siano cartelli che indicano la Val di Lamen (grave lacuna a mio avviso). Continuate fino a raggiungere il punto di partenza.
Ho visto che il tragitto seguito è tabellato sporadicamente con dei recenti cartelli indicante la Claudia Augusta Altinate (sponsorizzati dall'Enel). Vanno seguiti proprio fino al parcheggio (leggo come tale arteria Romana scendesse dal passo Croce d'Aune a Feltre proprio attraversando la Val di Lamen).
Comunque, siccome molti escursionisti dichiarano di aver avuto difficoltà nel percorrere questo tratto proprio a causa dei bivi e della mancanza di tabellazione, consiglio di scaricare il file gpx.
Ultimo appunto su questa meravigliosa escursione, (specie il sent. 820) è relativo alla presenza di zecche. Ne avevo sentito parlare, ma provarlo è un'altra cosa. Se vi danno fastidio o avete paura.... lasciate perdere, perchè nella fascia da 1000mt a 1400mt circa, ce ne sono veramente tante. Bisogna spesso controllare gli abiti e spazzarle via. Consiglio repellenti e calzettoni lunghi sopra i pantaloni. Oltre il Dosso Perazze praticamente scompaiono, prima bisogna portare un po' di pazienza, o scegliere periodi diversi per la salita (più l'autunno che la primavera, perchè a nord trovare neve potrebbe essere poco simpatico in alcuni attraversamenti esposti).
Waypoints
Waypoint
2,776 ft
Punto di partenza, appena lasciata l'auto nel piccolissimo parcheggio di quota 750mt, proprio in fondo alla valle.
Se non trovate posto, parcheggiate più a sud, non cambia molto...
Panorama
5,045 ft
Scendendo, sulla sterrata, scorcio sulla via di salita, con l'evidente forcella di Dosso Perazze
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