Dal Porto dei Masoni alla foce della Nievole
near Porrione, Toscana (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Percorso attraverso le colmate della Nievole percorrendo strade agricole e camminamenti sugli argini dei "fossi" di bonifica. Tutto il percorso è in pianura, senza particolari difficoltà.
Come segnalato nei waypoint specifici, il percorso prevede l'attraversamento di due guadi, sulla Nievole e sul fosso Scoli, che diventano impraticabili a seguito di piogge abbondanti.
Il percorso è tutto al sole, senza possibilità di rifornirsi di acqua potabile.
Il periodo migliore per affrontare questo percorso è quello delle stagioni di mezzo, primavera ed autunno. Durante l'estate il mais, che viene coltivato su questi terreni, limita la vista per godere del panorama particolare delle terre di colmata.
La bonifica di questa parte del Padule iniziò negli anni Quaranta del Seicento utilizzando le acque torbide della Nievole, ricche di sedimenti, per ottenere con il sistema delle colmate circa 6 Km quadrati di nuove terre coltivabili che noi attraverseremo per una buona parte, in senso trasversale grazie a questo percorso.
Waypoints
Scendere su via Colmate
Lasciare la via agricola scendendo dal luogo indicato nella freccia all'inizio della spalletta del ponte. Non c'è un sentiero per scendere, basta solo un po' di attenzione. Una volta scesi, voltare a sinistra, passando sotto il ponte per dirigersi verso il ponte successivo.
Greto della Nievole
In questo punto è abbastanza agevole poter scendere fin quasi sul greto della Nievole. Le foto sono scattate in periodo invernale quando le piene hanno dilavato le abbondanti sabbie che caratterizzano l'ultimo tratto del percorso della Nievole. Fino alla metà del secolo scorso la sabbia veniva "cavata" comunemente dai muratori locali perché di ottima qualità per la preparazione della "calcina" in edilizia.
Guado della Nievole
I guadi sono progettati per essere transitati da mezzi agricoli. Va considerato che dopo piogge abbondanti potrebbero essere non transitabili. ATTENZIONE all'attraversamento quando appena coperto di acqua, scivolare potrebbe avere conseguenze pericolose. Il fondale dei fossi è sempre molto insidioso.
Guado del Fosso Scolo
I guadi sono progettati per essere transitati da mezzi agricoli. Va considerato che dopo piogge abbondanti potrebbero essere non transitabili. ATTENZIONE all'attraversamento quando appena coperto di acqua, scivolare potrebbe avere conseguenze pericolose. Il fondale dei fossi è sempre molto insidioso.
Punto panoramico
La Nievole, in secondo piano, raggiunge il corso del fosso Scoli, ma le si affianca senza unirsi ad esso perché scorrono a quote di livello diverse, andranno così ad unirsi separatamente al Canale Maestro.
Foce della Nievole
Attenzione nel periodo invernale, perché questo punto e il tratto successivo fino al Porto dell'Uggia potrebbe essere estremamente fangoso fino ad essere non transitabile.
Porto dell'Uggia
Antico porto dell'Uggia. Nel primo decennio del Cinquecento, Alfonsina Orsini vedova di Piero de' Medici tentò una drastica bonifica del padule tramite prosciugamento. Abbassato il livello delle chiuse di Ponte a Cappiano, fece scavare un lungo canale che raccogliesse le acque della gronda est del Padule per evitare che andassero ad allagare il terreno più basso e le portasse all'Usciana per poi convogliarle nell'Arno. Il tentativo di bonifica fu un disastro, ma l'idea del Canale Maestro fu invece portatrice di molti benefici tra cui quello di creare una via d'acqua navigabile a piccole chiatte e barche da trasporto. Si crearono così moltissimi porti fluviali tra cui quello dell'Uggia nelle terre di Monsummano, e quello del porto de' Masoni, nel Terzo.
Incrocio
Da questo punto si può seguire il sentiero tracciato per raggiungere la foce (o meglio lo sbocco) della Nievole nel Canale Maestro. Volendo è possibile proseguire a diritto, attraversando il rio Bronzali, e prendere il Vione Tognozzi, proseguendo sulla destra fino al Porto dell'Uggia.
Ponte su via delle Colmate
Punto panoramico
Tra il Bottaccino e il Padule del Tonini, in fondo alla strada che dalla via provinciale di Camporcioni scende per via Porto de' Masoni, abbiamo la possibilità – se fortunati e nella stagione giusta – di godere spettacoli naturali suggestivi. La macchina fotografica è un obbligo. A primavera le tartarughe escono dal bacino per riscaldarsi, a volte a decine e decine. Purtroppo è una specie estranea, si trova in padule perché ci viene gettata dalle persone che le comprano per tenerle in casa, ma crescono molto, fino a 40 kg e più. Sono carnivore e creano grandi danni in un ambiente dove non hanno antagonisti. Lo Ibis sacro è facilmente osservabile anche da una distanza relativamente breve, è un uccello meno schivo degli aironi che spiccano il volo già da trenta/quaranta metri di distanza.
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