Dal Molinetto della Croda al Col Franchin con la sua sorprendente cresta (wild...)
near San Zuanet, Veneto (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Beh, non lo avrei mai detto che a due passi dalla civiltà si potesse poter apprezzare così a fondo una elevazione (Col Franchin, appunto) che è, comunque, la più alta del gruppo dei colli a nord di Solighetto, su un'estensione insospettabile a prima vista, che arriva fino alla Valsana.
Ci sono più opzioni per raggiumgere la cresta. Questa parte a nord del bellissimo Mulinetto della Croda (e quando si dice bellissimo, è perchè c'è la sostanza dietro). Si parcheggia proprio al molinetto. Un'occhiata allo stesso non guasta mai (ogni foto è una cartolina).
Si percorre l'asfaltata verso nord per circa 200mt e poi si inizia a salire per una rampa cementata a sx (sbarra, strada privata, presumo consorziale).
Si sale passando a fianco della piccola chiesta di san Zuanet. Quindi su fino a raggiungere Casere dal Toè (non sono certo si scriva così...).
Qui si prende la traccia larga che sovrasta il vigneto, dirimpetto alla collina sovrastante. La si segue per poi prendere a dx una traccia più stretta che ci porterà a casere Cadorin (una piccola oasi in un immenso mare verde e selvaggio). A dx si sale leggermente per poi perdere una ventina di metri. Raggiunto il filo di cresta, si devia a dx a 180° seguendo dei bolli rossi e si inizia a salire per cresta. Si abbandonano i bolli che a un certo punto scendono a sx e si continua per traccia sul filo di cresta fino a raggiungere l'imponente croce di vetta. Peccato per l'incuria della traccia e dellla vetta. Forse un decespugliatore e una motosega farebbero la differenza. Ho visto foto di anni fa in cui il sito era molto più aperto.
Si prosegue verso est e si arriva a un punto panoramico straordinario. Davvero, lo dico da conoscitore di queste zone, uno dei migliori punti panoramici della zona.
Quindi si continua a est sempre sul filo della cresta.
E' sorprendente come questa costituisca praticamente un muro che precipita a nord. Sembra quasi una fortificazione.
Da qui in poi si procede per labile traccia, sempre sul chi va là, per la continua sensazione che tutto possa terminare nel nulla. Invece la testardaggine è premiata. Si scende molto lungamente praticamente sempre su filo di cresta fino a raggiungere il punto di partenza.
Al termine del percorso di cresta, poco prima di scendere alla strada del Molinetto (una trentina di metri sopra) la cresta si affila espostissima e poi precipita con un salto impraticabile sulla strada sottostante. A questo punto si abbandona la cresta per scendere a destra sulla valletta sottostante per una traccia appena accennata, ingombra di vegetazione infestante.
Peccato che il percorso, dalla croce, sia sostanzialmente abbandonato. Con davvero poco sforzo si potrebbe pulire e avere, così, un tratto molto bello, che, specie nella zona alta, regala dei panorami straordinari.
In conclusione, chi se la sente di fare un po di wild (per dirla all'inglese, selvaggio) può scendere a est, gli altri, dopo il punto panoramicissimo a una decina di metri dalla croce, è meglio che ripercorrano a ritroso il sentiero di salita.
Se volete, ripercorrendo l'andata, una volta raggiunta la sterrata, potete seguirla a ovest, scendendo e arrivando nella valle sottostante, dalla quale, con una piccola risalita, si può andare tranquillamente a chiudere l'anello.
Ci sono più opzioni per raggiumgere la cresta. Questa parte a nord del bellissimo Mulinetto della Croda (e quando si dice bellissimo, è perchè c'è la sostanza dietro). Si parcheggia proprio al molinetto. Un'occhiata allo stesso non guasta mai (ogni foto è una cartolina).
Si percorre l'asfaltata verso nord per circa 200mt e poi si inizia a salire per una rampa cementata a sx (sbarra, strada privata, presumo consorziale).
Si sale passando a fianco della piccola chiesta di san Zuanet. Quindi su fino a raggiungere Casere dal Toè (non sono certo si scriva così...).
Qui si prende la traccia larga che sovrasta il vigneto, dirimpetto alla collina sovrastante. La si segue per poi prendere a dx una traccia più stretta che ci porterà a casere Cadorin (una piccola oasi in un immenso mare verde e selvaggio). A dx si sale leggermente per poi perdere una ventina di metri. Raggiunto il filo di cresta, si devia a dx a 180° seguendo dei bolli rossi e si inizia a salire per cresta. Si abbandonano i bolli che a un certo punto scendono a sx e si continua per traccia sul filo di cresta fino a raggiungere l'imponente croce di vetta. Peccato per l'incuria della traccia e dellla vetta. Forse un decespugliatore e una motosega farebbero la differenza. Ho visto foto di anni fa in cui il sito era molto più aperto.
Si prosegue verso est e si arriva a un punto panoramico straordinario. Davvero, lo dico da conoscitore di queste zone, uno dei migliori punti panoramici della zona.
Quindi si continua a est sempre sul filo della cresta.
E' sorprendente come questa costituisca praticamente un muro che precipita a nord. Sembra quasi una fortificazione.
Da qui in poi si procede per labile traccia, sempre sul chi va là, per la continua sensazione che tutto possa terminare nel nulla. Invece la testardaggine è premiata. Si scende molto lungamente praticamente sempre su filo di cresta fino a raggiungere il punto di partenza.
Al termine del percorso di cresta, poco prima di scendere alla strada del Molinetto (una trentina di metri sopra) la cresta si affila espostissima e poi precipita con un salto impraticabile sulla strada sottostante. A questo punto si abbandona la cresta per scendere a destra sulla valletta sottostante per una traccia appena accennata, ingombra di vegetazione infestante.
Peccato che il percorso, dalla croce, sia sostanzialmente abbandonato. Con davvero poco sforzo si potrebbe pulire e avere, così, un tratto molto bello, che, specie nella zona alta, regala dei panorami straordinari.
In conclusione, chi se la sente di fare un po di wild (per dirla all'inglese, selvaggio) può scendere a est, gli altri, dopo il punto panoramicissimo a una decina di metri dalla croce, è meglio che ripercorrano a ritroso il sentiero di salita.
Se volete, ripercorrendo l'andata, una volta raggiunta la sterrata, potete seguirla a ovest, scendendo e arrivando nella valle sottostante, dalla quale, con una piccola risalita, si può andare tranquillamente a chiudere l'anello.
Waypoints
Comments (3)
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Percorso l'itinerario il 29/01/2013. La relazione descrittiva del percorso è perfetta. Aggiungerei solo questo: alla fine del percorso di cresta, poco prima di scendere alla strada del Molinetto (una trentina di metri sopra) la cresta si affila espostissima e poi precipita con un salto impraticabile sulla strada sottostante. A questo punto si abbandona la cresta per scendere a destra sulla valletta sottostante per una traccia ingombra di vegetazione infestante.
"greanes", non ti conosco ma grazie del suggerimento di questo bel percorso.
Giuseppe Ricchieri (CAI Padova)
29/01/2023 non 2013
Grazie Giuseppe. L'integrazione è più che utile e l'ho già inserita nella relazione.