Da spiaggia di trentova al villaggio abbandonato di San Giovanni
near Monaci, Campania (Italia)
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Il percorso ad anello è ben tracciato e facile da seguire. Lungo il percorso si incontrano i caratteristici ruderi del villaggio abbandonato di San Giovanni. Il nucleo abitativo di Tresino, che nel 977 rientrava nei possedimenti dell badia di Cava e dei vescovi di Capaccio, era uno dei centri più sviluppati del territorio, costituito in tempi antecedenti alla fondazione del borgo di Castellabate. Gran parte degli abitanti di Tresino nel XII secolo decisero poi di trasferirsi sul più sicuro colle Sant'Angelo dove fu innalzato il Castello dell'Abate, fondato da Costabile Gentilcore, nativo proprio di Tresino, per evitare le scorribande sempre più frequenti dei Saraceni che avevano scelto come loro roccaforte la confinante Agropoli. Il villaggio di Tresino subì gravissimi danni durante il periodo della guerra del Vespro per opera degli Amulgaveri. Il villaggio fu ricostruito e venne abitato fino alla metà del XX secolo dagli allevatori e contadini che sfruttavano il clima favorevole e la presenza di falde acquifere nella zona. Il territorio venne progressivamente abbandonato a favore dei centri vicini di Castellabate e Agropoli, oggetto di un maggiore sviluppo urbano.
La chiesa annessa ai resti del monastero di San Giovanni fu costruita da Ligorio di Atrani nel 957 a Tresino. Nella sua ultima veste settecentesca, è stata sconsacrata e versa in uno stato di degrado. Alla chiesa è legata la leggenda della campana di san Giovanni, la quale venne trafugata dai Saraceni e gettata in mare nella “fossa di San Giovanni” per evitare che la loro nave affondasse in una mareggiata. Si crede che alla mezzanotte di ogni san Giovanni a Tresino sia possibile percepire ancora il suono della campana.
La chiesa annessa ai resti del monastero di San Giovanni fu costruita da Ligorio di Atrani nel 957 a Tresino. Nella sua ultima veste settecentesca, è stata sconsacrata e versa in uno stato di degrado. Alla chiesa è legata la leggenda della campana di san Giovanni, la quale venne trafugata dai Saraceni e gettata in mare nella “fossa di San Giovanni” per evitare che la loro nave affondasse in una mareggiata. Si crede che alla mezzanotte di ogni san Giovanni a Tresino sia possibile percepire ancora il suono della campana.
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