Da Saracinesco a forca Travella loop
near Saracinesco, Lazio (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Un bel giro, da Saracinesco a forca Travella, percorso ad anello.
Attenzione perché il sentiero presenta qualche difficoltà di orientamento in alcuni punti, nulla di grave ma biaogna prestare attenzione.
Parcheggiato davanti al bello e buono ristorante la baita che durante la settimana è chiuso.oltre questo è divieto di transito. Iniziato a camminare lungo la strada sterrata che termina in prossimità di un’opera d’arte.lungo tutto il percorso se ne incontrano diverse. Inizia il sentiero Nel bosco non molto panoramico, anzi per niente. Lo diventa dopo circa mezz’ora dalla fine della strada sterrata e lo sguardo si affaccia verso est. Netta svolta in prossimità di un bivio e si inizia a salire. In meno di mezz’ora si arriva a forca Travella. Poco prima si incontra un incrocio con segni di vernice. Si può scendere anche da qui invece di fare il sentiero che percorre la cresta dei monti, e che è più lunga. Però è sicuramente piu bella e decisamente molto panoramica !
Da Wikipedia:
Saracinesco è un comune italiano di 174[1] abitanti della città metropolitana di Roma Capitale nel Lazio. Dal 2001 fa parte dell'Unione dei comuni Valle del Giovenzano.
Territorio
Saracinesco sorge a 908 metri sul livello del mare sulla cima di un rilievo del gruppo montuoso dei monti Ruffi.
Storia
Questa sezione sull'argomento centri abitati d'Italia è ancora vuota. Aiutaci a scriverla!
Il nome deriva probabilmente da un insediamento saraceno del IX secolo.[4]
Simboli
Lo stemma comunale è stato concesso con regio decreto del 31 maggio 1928.[5]
«D'azzurro, al castello d'argento, torricellato di due, merlato alla ghibellina, mattonato di nero, posto sopra un monte al naturale, movente dalla punta e sormontato in capo da due teste di saraceno di carnagione, poste in fascia, col turbante di verde, cimato da un crescente montante d'argento. Ornamenti esteriori da Comune.[6]»
Il gonfalone, concesso con D.P.R. del 19 gennaio 1966, è un drappo partito di bianco e d'azzurro.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Chiesa di San Michele Arcangelo, costruita nel XIII secolo
* Rocca benedettina dell'XI secolo
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti
Etnie e minoranze straniere
Al 31 dicembre 2015 a Saracinesco risultavano residenti 19 cittadini stranieri[8], la nazionalità più rappresentata è:
* Romania: 8 (4,32%)
Tradizioni e folclore
Corteo storico rievocativo Territorio
Saracinesco sorge a 908 metri sul livello del mare sulla cima di un rilievo del gruppo montuoso dei monti Ruffi.
Storia
Ulteriori informazioni
Questa sezione sull'argomento centri abitati d'Italia è ancora vuota. Aiutaci a scriverla!
Il nome deriva probabilmente da un insediamento saraceno del IX secolo.
Simboli
Lo stemma comunale è stato concesso con regio decreto del 31 maggio 1928.[5]
«D'azzurro, al castello d'argento, torricellato di due, merlato alla ghibellina, mattonato di nero, posto sopra un monte al naturale, movente dalla punta e sormontato in capo da due teste di saraceno di carnagione, poste in fascia, col turbante di verde, cimato da un crescente montante d'argento. Ornamenti esteriori da Comune.[6]»
Il gonfalone, concesso con D.P.R. del 19 gennaio 1966, è un drappo partito di bianco e d'azzurro.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Chiesa di San Michele Arcangelo, costruita nel XIII secolo
* Rocca benedettina dell'XI secolo
Evoluzione demografica
Abitanti censiti
Etnie e minoranze straniere
Al 31 dicembre 2015 a Saracinesco risultavano residenti 19 cittadini stranieri[8], la nazionalità più rappresentata è:
* Romania: 8 (4,32%)
Tradizioni e folclore
Corteo storico rievocativo del passaggio di Corradino di Svevia (18 agosto 1268) - metà di agosto
Musei
Museo del tempo - museo all'aperto di orologi solari
Amministrazione
Altre informazioni amministrative
Fa parte della Comunità montana dell'Aniene del passaggio di Corradino di Svevia (18 agosto 1268) - metà di agosto
Musei
Museo del tempo - museo all'aperto di orologi solari
Amministrazione
Altre informazioni amministrative
Fa parte della Comunità montana
Dal sito https://www.visitvaldaniene.it/escursioni/i-monti-ruffi-da-saracinesco/
I Monti Ruffi da Saracinesco
Preparatevi a vivere un’avventura nell’ambiente naturale un po’ selvaggio dei Monti Ruffi. La meta, Forca Travella, offre ampi panorami sull'Appennino centrale
La Val d’Aniene è una terra autentica e ancora poco conosciuta, incastonata tra i grandi massicci dell'Appennino abruzzese e la campagna romana.
È un viaggio affascinante in una natura ancora intatta, dove vivere esperienze outdoor e immergersi in una storia millenaria, con due siti UNESCO e numerosi splendidi monumenti incorniciati da borghi incantevoli. Benvenuti in Val d’Aniene, dove la natura
Si può ampliare il giro con la vetta del monte costasole:
Dal sito appennino.tv
I monti Ruffi costituiscono una piccola catena del subappennino laziale, si trovano tra i monti Prenestini (ad ovest), i Lucretili (a nord) e i Simbruini (a est) e ricadono quasi interamente nella provincia di Roma. Dunque rappresentano un’ottima opzione quando si parte dalla città e si ha poco tempo da passare in auto. Il Monte Costasole, con i suoi 1253 m., rappresenta la vetta più elevata di questo gruppo. La sua cima può essere raggiunta partendo da Cerreto Laziale o da Saracinesco, come nel nostro caso. Il caratteristico borgo di Saracinesco merita senz’altro una visita a fine escursione!
Itinerario
Lasciata l’auto in Piazza Galileo Ferraris, si segue la strada che scende e subito dopo il primo tornante si volta a destra dove, segnalata da indicazioni sentieristiche del CAI, inizia una comoda strada sterrata che attraversa dei pascoli fino a raggiungere un fontanile (altamente probabile in questo tratto l’incontro con mucche e cavalli dunque attenzione se si hanno cani al seguito). Si prosegue lungo la sterrata che attraversa la Valle Prata, superando il Ristorante-Rifugio La Baita, fino ad arrivare ad un largo spiazzo (sulla destra) dove è situata un’area pic nic un po’ dismessa e poco dopo una statua. Giunti alla statua, la sterrata si interrompe per diventare un sentiero che, segnato come 563, si addentra nel bosco e inizia a salire sulla sinistra. Dopo pochi minuti si giunge a un altro bivio, si trascura ancora una volta la destra dove il sentiero scende verso Cerreto Laziale, e si continua a salire sulla sinistra sul sentiero 563A, seguendo le indicazioni per Forca Travella e “bivio sentiero 563b”. La vegetazione si fa sempre più fitta, si continua, prestando particolare attenzione ai segnali bianco-rossi, lungo il sentiero boscoso fino a raggiungere la sella di Forca Travella (1085 m.), un pianoro erboso dove il panorama finalmente si apre sulla Piana del Cavaliere spaziando fino al Velino e al Gran Sasso. Da qui si piega a destra (est) risalendo il crinale e si rientra nel bosco di querce e faggi, sempre stando attenti a seguire la segnaletica sugli alberi per non imboccare false piste. Capita infatti che il tracciato sia interrotto da alberi caduti e da una vegetazione talmente fitta che è necessario abbandonare il sentiero per aggirarla. L’escursione dunque, sebbene non impegnativa per quanto riguarda lunghezza, pendenza e dislivello, non può dirsi comunque facile in quanto richiede una discreta capacità di orientamento in questi casi. Proseguendo nel bosco, si raggiunge prima un’anticima e in pochi minuti la vetta del monte Costasole, segnalata da una piccola croce di legno e da una scritta su una grossa pietra. La cima è boscosa e parzialmente coperta di alberi dunque non regala grandi panorami ma risulta particolarmente interessante e paesaggisticamente inusuale, almeno a queste quote, per la presenza di numerosi abeti che formano un piccolo e affascinante boschetto in prossimità della vetta.
La segnaletica è sempre presente ma i sentieri un po’ abbandonati a se stessi fanno sì che la vegetazione spesso prenda il sopravvento inghiottendo il sentiero in macchie di rovi e cespugli spinosi, per questo motivo è consigliato tornare per lo stesso itinerario di salita.
Al rientro è sicuramente consigliato un giro per il piccolo e storico paesino di Saracinesco che sorge su uno sperone roccioso a oltre 900 metri di quota.
Dal sito cairoma.it
Descrizione: Il Monte Costasole è la cima più alta dei Monti Ruffi, piccolo gruppo che si estende a Est di Roma, compreso tra i Monti Prenestini a Ovest, i Monti Lucretili a Nord e i Monti Simbruini a Est.
Si può ampliare il giro con la vetta del monte costasole:
Dal sito appennino.tv
I monti Ruffi costituiscono una piccola catena del subappennino laziale, si trovano tra i monti Prenestini (ad ovest), i Lucretili (a nord) e i Simbruini (a est) e ricadono quasi interamente nella provincia di Roma. Dunque rappresentano un’ottima opzione quando si parte dalla città e si ha poco tempo da passare in auto. Il Monte Costasole, con i suoi 1253 m., rappresenta la vetta più elevata di questo gruppo. La sua cima può essere raggiunta partendo da Cerreto Laziale o da Saracinesco, come nel nostro caso. Il caratteristico borgo di Saracinesco merita senz’altro una visita a fine escursione!
Itinerario
Lasciata l’auto in Piazza Galileo Ferraris, si segue la strada che scende e subito dopo il primo tornante si volta a destra dove, segnalata da indicazioni sentieristiche del CAI, inizia una comoda strada sterrata che attraversa dei pascoli fino a raggiungere un fontanile (altamente probabile in questo tratto l’incontro con mucche e cavalli dunque attenzione se si hanno cani al seguito). Si prosegue lungo la sterrata che attraversa la Valle Prata, superando il Ristorante-Rifugio La Baita, fino ad arrivare ad un largo spiazzo (sulla destra) dove è situata un’area pic nic un po’ dismessa e poco dopo una statua. Giunti alla statua, la sterrata si interrompe per diventare un sentiero che, segnato come 563, si addentra nel bosco e inizia a salire sulla sinistra. Dopo pochi minuti si giunge a un altro bivio, si trascura ancora una volta la destra dove il sentiero scende verso Cerreto Laziale, e si continua a salire sulla sinistra sul sentiero 563A, seguendo le indicazioni per Forca Travella e “bivio sentiero 563b”. La vegetazione si fa sempre più fitta, si continua, prestando particolare attenzione ai segnali bianco-rossi, lungo il sentiero boscoso fino a raggiungere la sella di Forca Travella (1085 m.), un pianoro erboso dove il panorama finalmente si apre sulla Piana del Cavaliere spaziando fino al Velino e al Gran Sasso. Da qui si piega a destra (est) risalendo il crinale e si rientra nel bosco di querce e faggi, sempre stando attenti a seguire la segnaletica sugli alberi per non imboccare false piste. Capita infatti che il tracciato sia interrotto da alberi caduti e da una vegetazione talmente fitta che è necessario abbandonare il sentiero per aggirarla. L’escursione dunque, sebbene non impegnativa per quanto riguarda lunghezza, pendenza e dislivello, non può dirsi comunque facile in quanto richiede una discreta capacità di orientamento in questi casi. Proseguendo nel bosco, si raggiunge prima un’anticima e in pochi minuti la vetta del monte Costasole, segnalata da una piccola croce di legno e da una scritta su una grossa pietra. La cima è boscosa e parzialmente coperta di alberi dunque non regala grandi panorami ma risulta particolarmente interessante e paesaggisticamente inusuale, almeno a queste quote, per la presenza di numerosi abeti che formano un piccolo e affascinante boschetto in prossimità della vetta.
La segnaletica è sempre presente ma i sentieri un po’ abbandonati a se stessi fanno sì che la vegetazione spesso prenda il sopravvento inghiottendo il sentiero in macchie di rovi e cespugli spinosi, per questo motivo è consigliato tornare per lo stesso itinerario di salita.
Al rientro è sicuramente consigliato un giro per il piccolo e storico paesino di Saracinesco che sorge su uno sperone roccioso a oltre 900 metri di quota.
Dal sito cairoma.it
L’escursione inizia dal paese di Cerreto Laziale (530 m), situato sul versante Ovest del gruppo. Dal centro del paese si prende il sentiero n. 563, che sale in direzione Nord fino alla Fonte Figuzza (640 m). Da qui si può scorgere Guadagnolo e lo sperone su cui si erge il Santuario della Mentorella.
Da questo punto, dopo aver percorso un breve tratto di sterrata, lasciando l’Ara delle Valli alla nostra sinistra, arriveremo alla Forca Travella (1085 m), da cui il panorama spazia dai Monti Lucretili al Terminillo, al Gran Sasso e al Velino. Il sentiero fa una deviazione a Sud Est e, dopo aver percorso una bella faggeta, si raggiunge prima una sella (1225 m), seguita da una cima con croce che però non è la vetta, e infine la cima del Monte Costasole (1253 m).
Si torna indietro alla Forca Travella, da cui si segue il sentiero n. 563 che prima attraversa il bosco e poi raggiunge un crinale da cui si ha una bella vista sui Monti Prenestini. Si continua su una mulattiera e si arriva ad un’area attrezzata. Si giunge infine al paesino di Saracinesco (910 m) percorrendo una sterrata che attraversa pascoli e un breve tratto di strada asfaltata
Attenzione perché il sentiero presenta qualche difficoltà di orientamento in alcuni punti, nulla di grave ma biaogna prestare attenzione.
Parcheggiato davanti al bello e buono ristorante la baita che durante la settimana è chiuso.oltre questo è divieto di transito. Iniziato a camminare lungo la strada sterrata che termina in prossimità di un’opera d’arte.lungo tutto il percorso se ne incontrano diverse. Inizia il sentiero Nel bosco non molto panoramico, anzi per niente. Lo diventa dopo circa mezz’ora dalla fine della strada sterrata e lo sguardo si affaccia verso est. Netta svolta in prossimità di un bivio e si inizia a salire. In meno di mezz’ora si arriva a forca Travella. Poco prima si incontra un incrocio con segni di vernice. Si può scendere anche da qui invece di fare il sentiero che percorre la cresta dei monti, e che è più lunga. Però è sicuramente piu bella e decisamente molto panoramica !
Da Wikipedia:
Saracinesco è un comune italiano di 174[1] abitanti della città metropolitana di Roma Capitale nel Lazio. Dal 2001 fa parte dell'Unione dei comuni Valle del Giovenzano.
Territorio
Saracinesco sorge a 908 metri sul livello del mare sulla cima di un rilievo del gruppo montuoso dei monti Ruffi.
Storia
Questa sezione sull'argomento centri abitati d'Italia è ancora vuota. Aiutaci a scriverla!
Il nome deriva probabilmente da un insediamento saraceno del IX secolo.[4]
Simboli
Lo stemma comunale è stato concesso con regio decreto del 31 maggio 1928.[5]
«D'azzurro, al castello d'argento, torricellato di due, merlato alla ghibellina, mattonato di nero, posto sopra un monte al naturale, movente dalla punta e sormontato in capo da due teste di saraceno di carnagione, poste in fascia, col turbante di verde, cimato da un crescente montante d'argento. Ornamenti esteriori da Comune.[6]»
Il gonfalone, concesso con D.P.R. del 19 gennaio 1966, è un drappo partito di bianco e d'azzurro.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Chiesa di San Michele Arcangelo, costruita nel XIII secolo
* Rocca benedettina dell'XI secolo
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti
Etnie e minoranze straniere
Al 31 dicembre 2015 a Saracinesco risultavano residenti 19 cittadini stranieri[8], la nazionalità più rappresentata è:
* Romania: 8 (4,32%)
Tradizioni e folclore
Corteo storico rievocativo Territorio
Saracinesco sorge a 908 metri sul livello del mare sulla cima di un rilievo del gruppo montuoso dei monti Ruffi.
Storia
Ulteriori informazioni
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Il nome deriva probabilmente da un insediamento saraceno del IX secolo.
Simboli
Lo stemma comunale è stato concesso con regio decreto del 31 maggio 1928.[5]
«D'azzurro, al castello d'argento, torricellato di due, merlato alla ghibellina, mattonato di nero, posto sopra un monte al naturale, movente dalla punta e sormontato in capo da due teste di saraceno di carnagione, poste in fascia, col turbante di verde, cimato da un crescente montante d'argento. Ornamenti esteriori da Comune.[6]»
Il gonfalone, concesso con D.P.R. del 19 gennaio 1966, è un drappo partito di bianco e d'azzurro.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Chiesa di San Michele Arcangelo, costruita nel XIII secolo
* Rocca benedettina dell'XI secolo
Evoluzione demografica
Abitanti censiti
Etnie e minoranze straniere
Al 31 dicembre 2015 a Saracinesco risultavano residenti 19 cittadini stranieri[8], la nazionalità più rappresentata è:
* Romania: 8 (4,32%)
Tradizioni e folclore
Corteo storico rievocativo del passaggio di Corradino di Svevia (18 agosto 1268) - metà di agosto
Musei
Museo del tempo - museo all'aperto di orologi solari
Amministrazione
Altre informazioni amministrative
Fa parte della Comunità montana dell'Aniene del passaggio di Corradino di Svevia (18 agosto 1268) - metà di agosto
Musei
Museo del tempo - museo all'aperto di orologi solari
Amministrazione
Altre informazioni amministrative
Fa parte della Comunità montana
Dal sito https://www.visitvaldaniene.it/escursioni/i-monti-ruffi-da-saracinesco/
I Monti Ruffi da Saracinesco
Preparatevi a vivere un’avventura nell’ambiente naturale un po’ selvaggio dei Monti Ruffi. La meta, Forca Travella, offre ampi panorami sull'Appennino centrale
La Val d’Aniene è una terra autentica e ancora poco conosciuta, incastonata tra i grandi massicci dell'Appennino abruzzese e la campagna romana.
È un viaggio affascinante in una natura ancora intatta, dove vivere esperienze outdoor e immergersi in una storia millenaria, con due siti UNESCO e numerosi splendidi monumenti incorniciati da borghi incantevoli. Benvenuti in Val d’Aniene, dove la natura
Si può ampliare il giro con la vetta del monte costasole:
Dal sito appennino.tv
I monti Ruffi costituiscono una piccola catena del subappennino laziale, si trovano tra i monti Prenestini (ad ovest), i Lucretili (a nord) e i Simbruini (a est) e ricadono quasi interamente nella provincia di Roma. Dunque rappresentano un’ottima opzione quando si parte dalla città e si ha poco tempo da passare in auto. Il Monte Costasole, con i suoi 1253 m., rappresenta la vetta più elevata di questo gruppo. La sua cima può essere raggiunta partendo da Cerreto Laziale o da Saracinesco, come nel nostro caso. Il caratteristico borgo di Saracinesco merita senz’altro una visita a fine escursione!
Itinerario
Lasciata l’auto in Piazza Galileo Ferraris, si segue la strada che scende e subito dopo il primo tornante si volta a destra dove, segnalata da indicazioni sentieristiche del CAI, inizia una comoda strada sterrata che attraversa dei pascoli fino a raggiungere un fontanile (altamente probabile in questo tratto l’incontro con mucche e cavalli dunque attenzione se si hanno cani al seguito). Si prosegue lungo la sterrata che attraversa la Valle Prata, superando il Ristorante-Rifugio La Baita, fino ad arrivare ad un largo spiazzo (sulla destra) dove è situata un’area pic nic un po’ dismessa e poco dopo una statua. Giunti alla statua, la sterrata si interrompe per diventare un sentiero che, segnato come 563, si addentra nel bosco e inizia a salire sulla sinistra. Dopo pochi minuti si giunge a un altro bivio, si trascura ancora una volta la destra dove il sentiero scende verso Cerreto Laziale, e si continua a salire sulla sinistra sul sentiero 563A, seguendo le indicazioni per Forca Travella e “bivio sentiero 563b”. La vegetazione si fa sempre più fitta, si continua, prestando particolare attenzione ai segnali bianco-rossi, lungo il sentiero boscoso fino a raggiungere la sella di Forca Travella (1085 m.), un pianoro erboso dove il panorama finalmente si apre sulla Piana del Cavaliere spaziando fino al Velino e al Gran Sasso. Da qui si piega a destra (est) risalendo il crinale e si rientra nel bosco di querce e faggi, sempre stando attenti a seguire la segnaletica sugli alberi per non imboccare false piste. Capita infatti che il tracciato sia interrotto da alberi caduti e da una vegetazione talmente fitta che è necessario abbandonare il sentiero per aggirarla. L’escursione dunque, sebbene non impegnativa per quanto riguarda lunghezza, pendenza e dislivello, non può dirsi comunque facile in quanto richiede una discreta capacità di orientamento in questi casi. Proseguendo nel bosco, si raggiunge prima un’anticima e in pochi minuti la vetta del monte Costasole, segnalata da una piccola croce di legno e da una scritta su una grossa pietra. La cima è boscosa e parzialmente coperta di alberi dunque non regala grandi panorami ma risulta particolarmente interessante e paesaggisticamente inusuale, almeno a queste quote, per la presenza di numerosi abeti che formano un piccolo e affascinante boschetto in prossimità della vetta.
La segnaletica è sempre presente ma i sentieri un po’ abbandonati a se stessi fanno sì che la vegetazione spesso prenda il sopravvento inghiottendo il sentiero in macchie di rovi e cespugli spinosi, per questo motivo è consigliato tornare per lo stesso itinerario di salita.
Al rientro è sicuramente consigliato un giro per il piccolo e storico paesino di Saracinesco che sorge su uno sperone roccioso a oltre 900 metri di quota.
Dal sito cairoma.it
Descrizione: Il Monte Costasole è la cima più alta dei Monti Ruffi, piccolo gruppo che si estende a Est di Roma, compreso tra i Monti Prenestini a Ovest, i Monti Lucretili a Nord e i Monti Simbruini a Est.
Si può ampliare il giro con la vetta del monte costasole:
Dal sito appennino.tv
I monti Ruffi costituiscono una piccola catena del subappennino laziale, si trovano tra i monti Prenestini (ad ovest), i Lucretili (a nord) e i Simbruini (a est) e ricadono quasi interamente nella provincia di Roma. Dunque rappresentano un’ottima opzione quando si parte dalla città e si ha poco tempo da passare in auto. Il Monte Costasole, con i suoi 1253 m., rappresenta la vetta più elevata di questo gruppo. La sua cima può essere raggiunta partendo da Cerreto Laziale o da Saracinesco, come nel nostro caso. Il caratteristico borgo di Saracinesco merita senz’altro una visita a fine escursione!
Itinerario
Lasciata l’auto in Piazza Galileo Ferraris, si segue la strada che scende e subito dopo il primo tornante si volta a destra dove, segnalata da indicazioni sentieristiche del CAI, inizia una comoda strada sterrata che attraversa dei pascoli fino a raggiungere un fontanile (altamente probabile in questo tratto l’incontro con mucche e cavalli dunque attenzione se si hanno cani al seguito). Si prosegue lungo la sterrata che attraversa la Valle Prata, superando il Ristorante-Rifugio La Baita, fino ad arrivare ad un largo spiazzo (sulla destra) dove è situata un’area pic nic un po’ dismessa e poco dopo una statua. Giunti alla statua, la sterrata si interrompe per diventare un sentiero che, segnato come 563, si addentra nel bosco e inizia a salire sulla sinistra. Dopo pochi minuti si giunge a un altro bivio, si trascura ancora una volta la destra dove il sentiero scende verso Cerreto Laziale, e si continua a salire sulla sinistra sul sentiero 563A, seguendo le indicazioni per Forca Travella e “bivio sentiero 563b”. La vegetazione si fa sempre più fitta, si continua, prestando particolare attenzione ai segnali bianco-rossi, lungo il sentiero boscoso fino a raggiungere la sella di Forca Travella (1085 m.), un pianoro erboso dove il panorama finalmente si apre sulla Piana del Cavaliere spaziando fino al Velino e al Gran Sasso. Da qui si piega a destra (est) risalendo il crinale e si rientra nel bosco di querce e faggi, sempre stando attenti a seguire la segnaletica sugli alberi per non imboccare false piste. Capita infatti che il tracciato sia interrotto da alberi caduti e da una vegetazione talmente fitta che è necessario abbandonare il sentiero per aggirarla. L’escursione dunque, sebbene non impegnativa per quanto riguarda lunghezza, pendenza e dislivello, non può dirsi comunque facile in quanto richiede una discreta capacità di orientamento in questi casi. Proseguendo nel bosco, si raggiunge prima un’anticima e in pochi minuti la vetta del monte Costasole, segnalata da una piccola croce di legno e da una scritta su una grossa pietra. La cima è boscosa e parzialmente coperta di alberi dunque non regala grandi panorami ma risulta particolarmente interessante e paesaggisticamente inusuale, almeno a queste quote, per la presenza di numerosi abeti che formano un piccolo e affascinante boschetto in prossimità della vetta.
La segnaletica è sempre presente ma i sentieri un po’ abbandonati a se stessi fanno sì che la vegetazione spesso prenda il sopravvento inghiottendo il sentiero in macchie di rovi e cespugli spinosi, per questo motivo è consigliato tornare per lo stesso itinerario di salita.
Al rientro è sicuramente consigliato un giro per il piccolo e storico paesino di Saracinesco che sorge su uno sperone roccioso a oltre 900 metri di quota.
Dal sito cairoma.it
L’escursione inizia dal paese di Cerreto Laziale (530 m), situato sul versante Ovest del gruppo. Dal centro del paese si prende il sentiero n. 563, che sale in direzione Nord fino alla Fonte Figuzza (640 m). Da qui si può scorgere Guadagnolo e lo sperone su cui si erge il Santuario della Mentorella.
Da questo punto, dopo aver percorso un breve tratto di sterrata, lasciando l’Ara delle Valli alla nostra sinistra, arriveremo alla Forca Travella (1085 m), da cui il panorama spazia dai Monti Lucretili al Terminillo, al Gran Sasso e al Velino. Il sentiero fa una deviazione a Sud Est e, dopo aver percorso una bella faggeta, si raggiunge prima una sella (1225 m), seguita da una cima con croce che però non è la vetta, e infine la cima del Monte Costasole (1253 m).
Si torna indietro alla Forca Travella, da cui si segue il sentiero n. 563 che prima attraversa il bosco e poi raggiunge un crinale da cui si ha una bella vista sui Monti Prenestini. Si continua su una mulattiera e si arriva ad un’area attrezzata. Si giunge infine al paesino di Saracinesco (910 m) percorrendo una sterrata che attraversa pascoli e un breve tratto di strada asfaltata
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Comments (1)
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Si può tranquillamente fare anche al contrario, partendo da Saracinesco per la cresta dei monti Ruffi