Da Pizzo Sella al semaforo di monte Gallo.
near Partanna Mondello, Sicilia (Italia)
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Itinerary description
Guida Luigia Di Gennario di Artemisia - turismo naturalistico e culturale.
Il promontorio del monte Gallo chiude a nord la piana dei Colli, area pianeggiante, un tempo agricola, tra le borgate di San Lorenzo, Partanna e Tommaso Natale. Separa gli abitati di Mondello e Sferracavallo con un'alta falesia in parte fossile e in parte attiva (il Malpasso). E' un rilievo calcareo dolomitico isolato, con andamento NNE – SSW, i cui versanti sono per tre quarti pareti verticali o a strapiombo che sovrastano grandiosi ghiaioni. Si articola in diversi pizzi allineati, alti intorno ai cinquecento metri, con vetta più alta nel pizzo della Sella (m 561). L'escursione permette di scoprire alcuni aspetti poco conosciuti di questo promontorio: un’antica cava di calcarenite e ed una delle calcare attive nell’800, oramai quasi scomparsa nella vegetazione, i resti l’antica Torre Amari costruzione a forma di parallelepipedo databile fra la fine del XIV e l’inizio del XV sec. ed infine il più conosciuto “semaforo”, trasformato da qualche decennio in santuario da un artista musivo naïf. Non mancheranno naturalmente i panorami sulle falesie del promontorio. Sulla parete settentrionale cresce, in pochissimi esemplari, una asteracea endemica rupestre: la Anthemis ismelia Lojac. volgarmente detta camomilla di Monte Gallo.
Il promontorio del monte Gallo chiude a nord la piana dei Colli, area pianeggiante, un tempo agricola, tra le borgate di San Lorenzo, Partanna e Tommaso Natale. Separa gli abitati di Mondello e Sferracavallo con un'alta falesia in parte fossile e in parte attiva (il Malpasso). E' un rilievo calcareo dolomitico isolato, con andamento NNE – SSW, i cui versanti sono per tre quarti pareti verticali o a strapiombo che sovrastano grandiosi ghiaioni. Si articola in diversi pizzi allineati, alti intorno ai cinquecento metri, con vetta più alta nel pizzo della Sella (m 561). L'escursione permette di scoprire alcuni aspetti poco conosciuti di questo promontorio: un’antica cava di calcarenite e ed una delle calcare attive nell’800, oramai quasi scomparsa nella vegetazione, i resti l’antica Torre Amari costruzione a forma di parallelepipedo databile fra la fine del XIV e l’inizio del XV sec. ed infine il più conosciuto “semaforo”, trasformato da qualche decennio in santuario da un artista musivo naïf. Non mancheranno naturalmente i panorami sulle falesie del promontorio. Sulla parete settentrionale cresce, in pochissimi esemplari, una asteracea endemica rupestre: la Anthemis ismelia Lojac. volgarmente detta camomilla di Monte Gallo.
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