Da pian Resinelli a belvedere. Loop
near Pian dei Resinelli, Lombardia (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Passeggiatina pomeridiana dopo il lavoro.
Una passeggiata molto gradevole e con un panorama mozzafiato sui laghi e sulle Grigne, paradiso degli scalatori Lombardi.
È davvero quel ramo del Lago di Como che volge a mezzogiorno… e da qui si vede come dall’aereo !
La passeggiata diventa ancora più bella e interessante se si prosegue tutto il sentiero numero uno che sale in cresta alla montagna e la percorre fino a scendere lungo una pista da sci degli anni 70
Da Wikipedia
I Piani dei Resinelli o Piani Resinelli o Pian de' Resinelli (Piàn di Resnèi in dialetto lecchese, ossia "Altopiano della famiglia Resinelli", dal nome della famiglia che ne ebbe la proprietà), sono un altopiano[1] delle Prealpi lombarde, in provincia di Lecco, compreso tra i 1200 ed i 1300 m s.l.m., all'interno del territorio dei comuni di Abbadia Lariana, Mandello del Lario, Ballabio e Lecco, alle pendici della Grignetta, divenendone punto di appoggio per le relative escursioni.
Le prime notizie risalgono al XVII secolo quando veniva usata dalla famiglia Alippi come alpeggio. Nel 1830 la famiglia Resinelli vi costruì un roccolo di caccia, e dal 1930 questo divenne il nome della località. Sulla fine del XIX secolo si costruiscono i primi rifugi: nel 1899 quello della Società Escursionisti Milanesi, nel 1911 il rifugio Carlo Porta. Nel 1917 venne costruita la chiesetta progettata dall'architetto Paolo Mezzanotte dedicata al Sacro Cuore.
All'inizio del XX secolo con la diffusione dell'alpinismo e del turismo nasce l'esigenza di collegare attraverso una strada carrabile i Piani, allora raggiungibili con mulattiera, al fondovalle. Il primo progetto, realizzato dall'ingegnere Naco Guzzi, risale al 1915, ma l'inaugurazione della Strada Consortile Ballabio - Piani Resinelli arriva il 7 ottobre 1936. La strada che era di proprietà di un consorzio costituito dai quattro comuni di Ballabio, Abbadia Lariana, Mandello del Lario e Lecco, rimane a pedaggio sino al 1980.
Dopo la realizzazione della strada i Piani hanno avuto uno sviluppo turistico con la costruzione di rifugi, alberghi, case da vacanza e impianti sciistici. La pratica dello sci ai Resinelli ha origini molto antiche. Nel febbraio 1913 la SEL (Società Escursionisti Lecchesi) vi organizzò i primi campionati italiani e in seguito venne realizzato anche un trampolino per il salto con gli sci, successivamente smantellato.
Alla fine degli anni '50 sorsero i primi impianti di risalita; in pochi anni vennero aperti tre impianti: gli skilift Coltignone, Baby e la manovia Campo Scuola. La località poté contare su un'ottima frequentazione, in quanto adatta sia ai principianti che a sciatori più esperti, che potevano cimentarsi sulle piste servite dallo skilift Coltignone. Negli anni 80 il progressivo calo di presenze e la sempre minor quantità di neve portarono in difficoltà economica i gestori degli impianti sciistici, che vennero così abbandonati. Oggi rimangono solo i loro ruderi.
Dal sito Resinelliturismlab
Il Parco è sempre aperto, dal lunedì alla domenica, 24 ore su 24. All’interno del Parco troverai: la Casa Museo Villa Gerosa e la Passerella Panoramica, o Belvedere, visitabile gratuitamente in qualunque momento del giorno.
Dall’ingresso del Parco, facilmente raggiungibile a piedi dal Parcheggio in Piazzale delle Miniere, subito dietro il grattacielo, la Passerella Panoramica dista circa 30 minuti a piedi. Allungando la passeggiata di altri 20 minuti è possibile raggiungere la cima del Monte Coltignone e Cima Paradiso, da cui è possibile ammirare alcuni tra i panorami più affascinanti dei Piani Resinelli.
La storia del Parco Valentino ai Piani Resinelli
Il Parco Valentino è forse una delle mete più amate e frequentate ai Piani Resinelli. La sua storia è legata quella di due famiglie altolocate, Gerosa e Crotta. Valentino Gerosa Crotta (1868 – 1960) era proprietario di tutto il terreno che comprende il Monte Coltignone, Villa Gerosa (tipica villa montana padronale) e l’antico roccolo. Il figlio Antonio Gerosa Crotta donò nel 1991 al Touring Club italiano l’intera proprietà, cui venne dato il nome di “Parco Valentino” in onore del padre defunto. Nel 2004 la proprietà viene acquistata dalla Comunità Montana Lario Orientale Valle San Martino. Da questo momento in poi, l’area diventa attrazione turistica.
Grignetta e Grignone, le dolomiti lombarde
I Piani Resinelli in provincia di Lecco sono un’area montana situata a 1300 metri di quota, con abbondanti risorse forestali e ambientali di valore.
Il territorio è ricoperto di boschi: il luogo ideale per lunghe passeggiate all’ombra degli alberi, ma anche per incontrare esemplari antichi e monumentali come il Faggio secolare di Pian delle Fontane.
L’altopiano rientra nel Parco delle Grigne ed è caratterizzato da roccia dolomitica: i suoi paesaggi lunari affacciati sul Lago di Como lo hanno reso una popolare meta turistica, oltre che un punto di riferimento imprescindibile per alpinisti e rocciatori di tutta Europa.
Pian dei Resinelli: ammirare il volto delle montagne
Se ami la montagna, i Piani Resinelli sono un luogo che non smetterà mai di stupirti. La Grignetta offre sentieri attrezzati e vie di arrampicata di grande valore storico e alpinistico (alcuni tra i principali rocciatori della storia hanno conosciuto e amato queste guglie). Sui canaloni e le valli circostanti si aprono falesie ben attrezzate e apprezzabili a diversi livelli di difficoltà.
Dal sito https://www.gentechevainmontagna.it/alpinismo/ragni-di-lecco-storia-di-uno-dei-gruppi-alpinistici-piu-famosi-nel-mondo/
Il maglione rosso con il simbolo del ragno a sette zampe e il legame con la città di Lecco e con l’alpinismo sono i segni distintivi del famoso gruppo “i Ragni di Lecco”, un vero e proprio pilastro della storia alpinistica italiana e mondiale, responsabili di aver reso la città in cui sono nati ancora più popolare di quanto già non lo fosse in precedenza.
Bayer Leverkusen, domenica alle 17.30...Sky logo
Fluid logo
La storia del gruppo dei Ragni di Lecco
Il gruppo dei Ragni di Lecco nasce come associazione collegata al CAI nel 1946 a Lecco. I membri fondatori sono: Giulio e Lino Bartesaghi, Emilio Ratti, Gigino Amati, Franco Spreafico e Gigi Vitali. Il gruppo, conosciuto anche con il nome di “i Ragni della Grignetta”, ha compito le sue prime salite sulle vette pugliesi più importanti, chiamate “le Grigne”, che sono la Cresta Segantini, il Corno di Medale e i torrioni della Grignetta. Inizialmente il loro obiettivo era quello di ripetere e superare i miti dell’alpinismo pugliese di allora, tra cui citiamo Riccardo Cassin e Mario dell’Oro.
Successivamente, però, soprattutto a partire dagli anni ’50, la fama dei Ragni di Lecco, supera i confini nazionali ed il gruppo entra in contatto con i più importanti alpinisti provenienti da tutte le parti del mondo, iniziando così ad ampliare le proprie aspettative e a compiere nuove imprese. Hymalaia e Ande sono le due mete principali scelte dal gruppo, e le soddisfazioni non tardarono ad arrivare.
Il Gasherbrum IV verrà infatti conquistato nel 1958 da Carlo Mauri, insieme a Walter Bonatti. Nel 1970 sarà poi la volta del Cerro Torre, la cui parete ovest fu conquistata da Casimiro Ferrari nel 1974, si tratta della prima salita per questa parete, ed è ritenuta da tutta la comunità alpinistica internazionale la prima salita in assoluto per questa montagna.
Da segnalare anche l’impresa di Riccardo Cassin, che nel 1961, raggiunse la vetta del Monte McKinley risalendo la parete sud. Infine, sulle Alpi venne registrata la prima salita italiana della parete nord dell’Eiger, messa a segno da una cordata nella quale erano presenti alcuni membri dei Ragni.
Col passare degli anni, dopo aver conquistato le grandi cime asiatiche e sudamericane, i Ragni di Lecco iniziano a puntare più sull’aspetto sportivo dell’alpinismo, cominciando così ad aprire nuove vie sulle vette più difficili.
Nel 1986 venne festeggiato il 40° anniversario del Gruppo con due spedizioni in Patagonia e una nella Terra del Fuoco.
Nel 1988 Paolo Vitali guida una piccola spedizione nell’isolata Sosbun Valley in Pakistan, tracciando una via di 1.400 metri con difficoltà fino al VI+, aprendo così un nuovo concetto di Alpinismo più leggero e veloce.
Gli anni Ottanta furono importanti perché dal gruppo uscirono fuori nuovi talenti come Lorenzo Mazzoleni, che nel 1993 risalì insieme a Simone Moro la via Messner sulla parete sud dell’Aconcagua in invernale, perdendo poi purtroppo la vita sul K2 nel 1996.
Tra i più importanti talenti dei Ragni di Lecco merita sicuramente una citazione Daniele Bernasconi, protagonista all’inizio degli anni 2000 di importanti salite all’Annapurna e al Makalu, entrambe senza ossigeno.
Nel 2007 Daniele Bernasconi con Karl Unterkircher, aprirono, in stile alpino e senza ossigeno, una nuova grande via sul Gasherbrum II.
Nel 2009 Matteo Della Bordella e Simone Pedeferri aprirono tre vie nuove in Groenlandia fino al 7b+ a vista, e non mancano ripetizioni su tutte le Alpi di elevata difficoltà
L’attività dei Ragni di Lecco, al giorno d’oggi, non è solamente di conquista, ma anche di formazione e insegnamento:gestiscono, infatti, un’importante scuola di alpinismo che ha come obiettivo, oltre che l’insegnamento delle tecniche di arrampicata, anche la conoscenza globale del mondo della montagna, in tutti i suoi aspetti.
I Ragni della Grignetta sono uno dei più prestigiosi gruppi alpinistici del panorama internazionale e hanno alle spalle una storia di oltre 70 anni, fatta di scalate ai massimi livelli sulle montagne di tutto il mondo.
Dal sito https://ragnilecco.com/il-gruppo/
Pur nei cambiamenti che la società e l’alpinismo hanno visto dalla fondazione del gruppo ad oggi, il confronto (a volte tutt’altro che pacifico…) e il legame con la propria storia sono ancora l’impronta distintiva nell’attività dei Ragni.
Molti degli alpinisti che hanno fatto grande il gruppo oggi non ci sono più ma la loro eredità continua a vivere nell’attività di tutti coloro che con orgoglio e deferenza indossano il maglione rosso con il simbolo del ragno a sette zampe.
Per un alpinista quello dei ragni è un maglione a volte pesante da portare, perché carico di tanta storia e tante aspettative.
Ma questo maglione è anche uno stimolo costante ad inseguire con tenacia i nostri sogni e le nostre ambizioni, perché ci ricorda da dove veniamo e dove possiamo arrivare…
Storia
Prima invernale dello Spigolo Nord del Badile
Ragni di Lecco - 10 Aprile 20150
Non c'è rimasto molto a testimonianza dell'invernale allo Spigolo Nord del Badile realizzata nel febbraio del 1965 da tre Ragni di Lecco. Poche foto saltate fuori...
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News
TORRI DEL PAINE 1986
Ragni di Lecco - 3 Agosto 20140
Click here for English version 1986, quarantesimo dei ragni…partiamo in quindici per la Patagonia, con obiettivo Tre Torri, Torri del Paine, Sarmento e Aig. Poincenot....
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Spedizioni
SARMIENTO 1986
Ragni di Lecco - 4 Luglio 20140
E’ la vigilia di Natale del 1986 quando i Ragni di Lecco Tore Panzeri, Lorenzo Mazzoleni, Bruno Penati, Pinuccio Castelnuovo e Gianmaria Confalonieri sono...
Una passeggiata molto gradevole e con un panorama mozzafiato sui laghi e sulle Grigne, paradiso degli scalatori Lombardi.
È davvero quel ramo del Lago di Como che volge a mezzogiorno… e da qui si vede come dall’aereo !
La passeggiata diventa ancora più bella e interessante se si prosegue tutto il sentiero numero uno che sale in cresta alla montagna e la percorre fino a scendere lungo una pista da sci degli anni 70
Da Wikipedia
I Piani dei Resinelli o Piani Resinelli o Pian de' Resinelli (Piàn di Resnèi in dialetto lecchese, ossia "Altopiano della famiglia Resinelli", dal nome della famiglia che ne ebbe la proprietà), sono un altopiano[1] delle Prealpi lombarde, in provincia di Lecco, compreso tra i 1200 ed i 1300 m s.l.m., all'interno del territorio dei comuni di Abbadia Lariana, Mandello del Lario, Ballabio e Lecco, alle pendici della Grignetta, divenendone punto di appoggio per le relative escursioni.
Le prime notizie risalgono al XVII secolo quando veniva usata dalla famiglia Alippi come alpeggio. Nel 1830 la famiglia Resinelli vi costruì un roccolo di caccia, e dal 1930 questo divenne il nome della località. Sulla fine del XIX secolo si costruiscono i primi rifugi: nel 1899 quello della Società Escursionisti Milanesi, nel 1911 il rifugio Carlo Porta. Nel 1917 venne costruita la chiesetta progettata dall'architetto Paolo Mezzanotte dedicata al Sacro Cuore.
All'inizio del XX secolo con la diffusione dell'alpinismo e del turismo nasce l'esigenza di collegare attraverso una strada carrabile i Piani, allora raggiungibili con mulattiera, al fondovalle. Il primo progetto, realizzato dall'ingegnere Naco Guzzi, risale al 1915, ma l'inaugurazione della Strada Consortile Ballabio - Piani Resinelli arriva il 7 ottobre 1936. La strada che era di proprietà di un consorzio costituito dai quattro comuni di Ballabio, Abbadia Lariana, Mandello del Lario e Lecco, rimane a pedaggio sino al 1980.
Dopo la realizzazione della strada i Piani hanno avuto uno sviluppo turistico con la costruzione di rifugi, alberghi, case da vacanza e impianti sciistici. La pratica dello sci ai Resinelli ha origini molto antiche. Nel febbraio 1913 la SEL (Società Escursionisti Lecchesi) vi organizzò i primi campionati italiani e in seguito venne realizzato anche un trampolino per il salto con gli sci, successivamente smantellato.
Alla fine degli anni '50 sorsero i primi impianti di risalita; in pochi anni vennero aperti tre impianti: gli skilift Coltignone, Baby e la manovia Campo Scuola. La località poté contare su un'ottima frequentazione, in quanto adatta sia ai principianti che a sciatori più esperti, che potevano cimentarsi sulle piste servite dallo skilift Coltignone. Negli anni 80 il progressivo calo di presenze e la sempre minor quantità di neve portarono in difficoltà economica i gestori degli impianti sciistici, che vennero così abbandonati. Oggi rimangono solo i loro ruderi.
Dal sito Resinelliturismlab
Il Parco è sempre aperto, dal lunedì alla domenica, 24 ore su 24. All’interno del Parco troverai: la Casa Museo Villa Gerosa e la Passerella Panoramica, o Belvedere, visitabile gratuitamente in qualunque momento del giorno.
Dall’ingresso del Parco, facilmente raggiungibile a piedi dal Parcheggio in Piazzale delle Miniere, subito dietro il grattacielo, la Passerella Panoramica dista circa 30 minuti a piedi. Allungando la passeggiata di altri 20 minuti è possibile raggiungere la cima del Monte Coltignone e Cima Paradiso, da cui è possibile ammirare alcuni tra i panorami più affascinanti dei Piani Resinelli.
La storia del Parco Valentino ai Piani Resinelli
Il Parco Valentino è forse una delle mete più amate e frequentate ai Piani Resinelli. La sua storia è legata quella di due famiglie altolocate, Gerosa e Crotta. Valentino Gerosa Crotta (1868 – 1960) era proprietario di tutto il terreno che comprende il Monte Coltignone, Villa Gerosa (tipica villa montana padronale) e l’antico roccolo. Il figlio Antonio Gerosa Crotta donò nel 1991 al Touring Club italiano l’intera proprietà, cui venne dato il nome di “Parco Valentino” in onore del padre defunto. Nel 2004 la proprietà viene acquistata dalla Comunità Montana Lario Orientale Valle San Martino. Da questo momento in poi, l’area diventa attrazione turistica.
Grignetta e Grignone, le dolomiti lombarde
I Piani Resinelli in provincia di Lecco sono un’area montana situata a 1300 metri di quota, con abbondanti risorse forestali e ambientali di valore.
Il territorio è ricoperto di boschi: il luogo ideale per lunghe passeggiate all’ombra degli alberi, ma anche per incontrare esemplari antichi e monumentali come il Faggio secolare di Pian delle Fontane.
L’altopiano rientra nel Parco delle Grigne ed è caratterizzato da roccia dolomitica: i suoi paesaggi lunari affacciati sul Lago di Como lo hanno reso una popolare meta turistica, oltre che un punto di riferimento imprescindibile per alpinisti e rocciatori di tutta Europa.
Pian dei Resinelli: ammirare il volto delle montagne
Se ami la montagna, i Piani Resinelli sono un luogo che non smetterà mai di stupirti. La Grignetta offre sentieri attrezzati e vie di arrampicata di grande valore storico e alpinistico (alcuni tra i principali rocciatori della storia hanno conosciuto e amato queste guglie). Sui canaloni e le valli circostanti si aprono falesie ben attrezzate e apprezzabili a diversi livelli di difficoltà.
Dal sito https://www.gentechevainmontagna.it/alpinismo/ragni-di-lecco-storia-di-uno-dei-gruppi-alpinistici-piu-famosi-nel-mondo/
Il maglione rosso con il simbolo del ragno a sette zampe e il legame con la città di Lecco e con l’alpinismo sono i segni distintivi del famoso gruppo “i Ragni di Lecco”, un vero e proprio pilastro della storia alpinistica italiana e mondiale, responsabili di aver reso la città in cui sono nati ancora più popolare di quanto già non lo fosse in precedenza.
Bayer Leverkusen, domenica alle 17.30...Sky logo
Fluid logo
La storia del gruppo dei Ragni di Lecco
Il gruppo dei Ragni di Lecco nasce come associazione collegata al CAI nel 1946 a Lecco. I membri fondatori sono: Giulio e Lino Bartesaghi, Emilio Ratti, Gigino Amati, Franco Spreafico e Gigi Vitali. Il gruppo, conosciuto anche con il nome di “i Ragni della Grignetta”, ha compito le sue prime salite sulle vette pugliesi più importanti, chiamate “le Grigne”, che sono la Cresta Segantini, il Corno di Medale e i torrioni della Grignetta. Inizialmente il loro obiettivo era quello di ripetere e superare i miti dell’alpinismo pugliese di allora, tra cui citiamo Riccardo Cassin e Mario dell’Oro.
Successivamente, però, soprattutto a partire dagli anni ’50, la fama dei Ragni di Lecco, supera i confini nazionali ed il gruppo entra in contatto con i più importanti alpinisti provenienti da tutte le parti del mondo, iniziando così ad ampliare le proprie aspettative e a compiere nuove imprese. Hymalaia e Ande sono le due mete principali scelte dal gruppo, e le soddisfazioni non tardarono ad arrivare.
Il Gasherbrum IV verrà infatti conquistato nel 1958 da Carlo Mauri, insieme a Walter Bonatti. Nel 1970 sarà poi la volta del Cerro Torre, la cui parete ovest fu conquistata da Casimiro Ferrari nel 1974, si tratta della prima salita per questa parete, ed è ritenuta da tutta la comunità alpinistica internazionale la prima salita in assoluto per questa montagna.
Da segnalare anche l’impresa di Riccardo Cassin, che nel 1961, raggiunse la vetta del Monte McKinley risalendo la parete sud. Infine, sulle Alpi venne registrata la prima salita italiana della parete nord dell’Eiger, messa a segno da una cordata nella quale erano presenti alcuni membri dei Ragni.
Col passare degli anni, dopo aver conquistato le grandi cime asiatiche e sudamericane, i Ragni di Lecco iniziano a puntare più sull’aspetto sportivo dell’alpinismo, cominciando così ad aprire nuove vie sulle vette più difficili.
Nel 1986 venne festeggiato il 40° anniversario del Gruppo con due spedizioni in Patagonia e una nella Terra del Fuoco.
Nel 1988 Paolo Vitali guida una piccola spedizione nell’isolata Sosbun Valley in Pakistan, tracciando una via di 1.400 metri con difficoltà fino al VI+, aprendo così un nuovo concetto di Alpinismo più leggero e veloce.
Gli anni Ottanta furono importanti perché dal gruppo uscirono fuori nuovi talenti come Lorenzo Mazzoleni, che nel 1993 risalì insieme a Simone Moro la via Messner sulla parete sud dell’Aconcagua in invernale, perdendo poi purtroppo la vita sul K2 nel 1996.
Tra i più importanti talenti dei Ragni di Lecco merita sicuramente una citazione Daniele Bernasconi, protagonista all’inizio degli anni 2000 di importanti salite all’Annapurna e al Makalu, entrambe senza ossigeno.
Nel 2007 Daniele Bernasconi con Karl Unterkircher, aprirono, in stile alpino e senza ossigeno, una nuova grande via sul Gasherbrum II.
Nel 2009 Matteo Della Bordella e Simone Pedeferri aprirono tre vie nuove in Groenlandia fino al 7b+ a vista, e non mancano ripetizioni su tutte le Alpi di elevata difficoltà
L’attività dei Ragni di Lecco, al giorno d’oggi, non è solamente di conquista, ma anche di formazione e insegnamento:gestiscono, infatti, un’importante scuola di alpinismo che ha come obiettivo, oltre che l’insegnamento delle tecniche di arrampicata, anche la conoscenza globale del mondo della montagna, in tutti i suoi aspetti.
I Ragni della Grignetta sono uno dei più prestigiosi gruppi alpinistici del panorama internazionale e hanno alle spalle una storia di oltre 70 anni, fatta di scalate ai massimi livelli sulle montagne di tutto il mondo.
Dal sito https://ragnilecco.com/il-gruppo/
Pur nei cambiamenti che la società e l’alpinismo hanno visto dalla fondazione del gruppo ad oggi, il confronto (a volte tutt’altro che pacifico…) e il legame con la propria storia sono ancora l’impronta distintiva nell’attività dei Ragni.
Molti degli alpinisti che hanno fatto grande il gruppo oggi non ci sono più ma la loro eredità continua a vivere nell’attività di tutti coloro che con orgoglio e deferenza indossano il maglione rosso con il simbolo del ragno a sette zampe.
Per un alpinista quello dei ragni è un maglione a volte pesante da portare, perché carico di tanta storia e tante aspettative.
Ma questo maglione è anche uno stimolo costante ad inseguire con tenacia i nostri sogni e le nostre ambizioni, perché ci ricorda da dove veniamo e dove possiamo arrivare…
Storia
Prima invernale dello Spigolo Nord del Badile
Ragni di Lecco - 10 Aprile 20150
Non c'è rimasto molto a testimonianza dell'invernale allo Spigolo Nord del Badile realizzata nel febbraio del 1965 da tre Ragni di Lecco. Poche foto saltate fuori...
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TORRI DEL PAINE 1986
Ragni di Lecco - 3 Agosto 20140
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SARMIENTO 1986
Ragni di Lecco - 4 Luglio 20140
E’ la vigilia di Natale del 1986 quando i Ragni di Lecco Tore Panzeri, Lorenzo Mazzoleni, Bruno Penati, Pinuccio Castelnuovo e Gianmaria Confalonieri sono...
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Una bella passeggiata !